La parola "archivio" ricorre decine di migliaia di volte nei documenti della Cassa per il Mezzogiorno. La dizione "Archivio Cassa" (per esteso o più frequentemente in sigla AC) è presente sulla gran parte delle comunicazioni e delle delibere relative ai progetti finanziati dall'ente. L'assegnazione di un numero, o meglio di un codice numerico o alfanumerico, ai progetti pervenuti alla Cassa da enti concessionari o preparati dalle strutture interne stava a significare l'assunzione al protocollo speciale dei progetti "Archivio Cassa" degli elaborati tecnici e del carteggio relativi all'opera da realizzare. L'analisi di dettaglio delle delibere del Consiglio di amministrazione ci permette di affermare con una certa sicurezza che i protocolli e il sistema di assegnazione dei codici furono inaugurati o definitivamente perfezionati alla fine del 1954 con l'arrivo alla Presidenza di Gabriele Pescatore. Ma purtroppo uno strumento così centrale nella gestione documentale della Cassa non ci è pervenuto: impossibile dire se tali protocolli siano andati dispersi nelle dismissioni delle varie sedi e nei trasferimenti di carte dopo il 1986 o se siano stati scartati in corso d'opera dopo l'avvio dell'attività di microfilmatura sostitutiva di cui si dirà più avanti. Avrebbero potuto supplire gli archivi generali dei singoli Servizi, di cui dobbiamo invece lamentare in buona parte la perdita, fatta eccezione per alcune importanti carte del Servizio Bonifiche e trasformazioni fondiarie. Nei limiti delle indagini fin qui svolte, e che ci si augura la ricerca archivistica e storica abbia margine di superare, non sono stati reperiti documenti di contesto sulla formazione dei criteri di codificazione (rapporto tra sigle e linee di finanziamento, numerazioni univoche interne alla singola sigla o indifferenti alle sigle, significato delle lettere e dei numeri usati come specifiche di lotti o sottoprogetti e simili), elemento essenziale per poter identificare tutte le delibere relative allo stesso progetto. Durante il lavoro di ordinamento e inventariazione svoltosi tra 2014 e 2015 si è, tra l'altro, proceduto a una ricostruzione deduttiva di questo apparato di codificazione.<br /><br />Si è partiti da questa vicenda per evidenziare subito che l'archivio CasMez pervenutoci è un archivio largamente lacunoso. Sembra quasi ironico dirlo in presenza di chilometri di carte. Ma l'affermazione riguarda non tanto le poderose serie numeriche delle pratiche operative (opere di bonifica e sistemazione idraulica, costruzione di acquedotti, migliorie fondiarie, contributi industriali, incentivi ai settori dell'artigianato, della pesca e del turismo, revisioni prezzi e altre serie "minori") quanto i già menzionati archivi dei Servizi o Ripartizioni (nomi che nel tempo assunsero le strutture di primo livello) e soprattutto una consistente parte delle carte di Presidenza e Direzione generale, verosimilmente di rilievo: basti dire che non si conservano velinari della corrispondenza delle presidenze Rocco e Pescatore o i loro carteggi con il Comitato dei ministri per il Mezzogiorno e poi con il ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno (sappiamo dai protocolli che questa corrispondenza produsse circa 85.000 documenti nell'arco di quasi 40 anni). Le lacune sono significative per gli anni dal 1950 al 1975, meno gravi per il periodo successivo, sia per un naturale maggior tasso di sopravvivenza dovuto all'età delle carte che in ragione delle due riforme del "Regolamento generale di organizzazione e funzionamento" (1978 e 1979) e di alcune iniziative in materia del presidente Gaetano Cortesi che produssero una sorta di anno zero per alcune rinnovate serie archivistiche e precise disposizioni per la loro conservazione. Come d'uso negli archivi dove alcuni documenti strategici vengono prodotti in molte copie per finalità d'ufficio, alcune lacune seriali sono compensate dalla presenza di questi documenti nelle singole pratiche: caso emblematico quello delle cosiddette "monografie", cioè le istruttorie preparate dai Servizi per il Consiglio di amministrazione, miniera di informazioni analitiche sulle realtà economiche sulle quali la Cassa interveniva e allo stesso tempo specchio dell'alto livello tecnico dei loro estensori (questi documenti si trovano nei fascicoli degli Atti delle sedute degli organi deliberanti, serie cui si rimanda per maggiori dettagli).<br /><br />Diversi fattori hanno contribuito a generare la situazione che in breve si è descritta: trasferimenti di sedi e scarti incontrollati, disorganizzazioni interne, ordinamenti e microfilmatura sostitutiva con perdita dei supporti fotografici, scarti ordinari e cessioni di parti d'archivio per motivi istituzionali. Analizziamoli più da vicino.<br />Di trasferimenti di sedi ce ne sono stati non pochi nel corso della storia della Cassa a causa della continua espansione delle attività istituzionali almeno fino alla metà degli anni Settanta. Alcune tracce ci mostrano che i traslochi, sia verso altri edifici che all'interno della sede, erano anche occasione per procedere a distruzioni di materiale di cui, però, non conserviamo alcun riscontro di metodo e di merito. Il 3 marzo 1957, mentre gli uffici abbandonavano la prima sede di via Aniene per quella dell'EUR (palazzo dell'INA), un ordine di servizio proveniente dall'Ufficio Economato raccomandò genericamente di accantonare il carteggio che in occasione dello sgombero "dovesse eventualmente destinarsi al macero" e addirittura di isolare "quel carteggio che riveste particolare importanza per la sua riservatezza e che debba altresì distruggersi". Un caso analogo avvenne nel maggio 1966. E ancora nel marzo 1977 la Direzione generale lamentava "difficoltà di reperimento [e] smarrimenti". Ma sono stati rilevati anche richiami a vigilare contro smarrimenti di documenti nei frequenti passaggi da un ufficio a un altro o notizie relative a perdite di documentazione a seguito di operazioni di ordinamento (come avvenne nell'aprile 1978 per alcune pratiche dei contributi alla pesca). <br />Ma appare evidente che la questione centrale è legata ad alcune operazioni di riorganizzazione del sistema archivistico interno negli anni Sessanta, all'introduzione di livelli di automazione e all'avvio del processo di informatizzazione nella prima metà dei Settanta. Per arrivare al punto occorre descrivere il modo in cui si era andato strutturando il funzionamento dell'archivio, o meglio degli archivi, della Cassa a partire dai suoi primi mesi di vita.<br /><br />La prima istruzione organica (23 gennaio 1951) riguarda la ordinata redazione della corrispondenza: non genericità dell'oggetto, definizione delle sigle per ogni Servizio o Ufficio, piccole regole di diplomatica applicata. Sono questioni che più volte saranno riprese negli ordini di servizio nel corso dei 35 anni di vita dell'ente e sulle quali non vale la pena soffermarsi se non per dire che vi fu una costante attenzione alle ordinate procedure di stesura dei documenti, alla loro chiarezza e precisione (nel settembre 1962 il direttore generale Francesco Coscia lamentò l'uso troppo frequente nella corrispondenza di "espressioni generiche concernenti indicazioni di tempo" e invitava a sostituirle con "riferimenti a date precise"). Ma, tornando alle prime istruzioni, ancora più importante, e quasi da citare per intero, la lettera che in pari data precede quella tecnica, scritta in prima persona dal giovane primo direttore generale della Cassa, l'avv. Alfredo Scaglioni (morto poi prematuramente nell'agosto 1952) "sull'importanza di un perfetto funzionamento dell'archivio nell'interesse di tutti i Servizi". Dopo soli tre mesi dall'inizio delle attività, e verosimilmente con un archivio ancora modesto, Scaglioni invitava a considerare l'archivio uno "strumento di lavoro" e non un "inutile intralcio", metteva in guardia dal pericolo della "moltiplicazione degli archivi" e paventava la dispersione delle pratiche in ufficio e la perdita del loro controllo da parte degli impiegati dell'archivio generale. Anche in questo caso i concetti di Scaglioni verranno ripetuti negli anni a più riprese e a fronte di dimensionamenti cartacei di tutt'altra mole.<br />Fra i primissimi atti del neo presidente Pescatore nel novembre 1954 vi fu l'accentramento alla Segreteria della Presidenza del potere di smistamento della corrispondenza "anche se recapitata ai singoli Servizi od Uffici"; questa avrebbe provveduto ad assegnare le lettere per competenza. Insieme a questo dettaglio documentale Pescatore impose ai capiservizio di non avere rapporti diretti con ministeri, autorità, enti, istituti ed altri organi esterni, competenza spettante al solo presidente salvo specifiche deroghe. Queste tendenze centripete degli uffici furono una costante della storia della Cassa che si riverberò nelle questioni di archivio. Gli ordini dall'alto, sebbene in un sistema fortemente gerarchizzato e in un tempo di naturale rispetto dell'autorità, non avevano sempre immediata esecuzione: Pescatore dovette più volte richiamare all'osservanza delle norme e arrivare a minacciare provvedimenti, come avvenne nel luglio 1956 proprio sul potere di smistamento della corrispondenza, evidentemente in parte disatteso (un caso analogo, non relativo all'archivio, ma sintomatico di un clima e di un lento mutamento di costumi, riguardò il richiamo alle lavoratrici di indossare in servizio un grembiule nero: istruzione dettata nell'agosto 1951 e poi replicata nel novembre 1952, dicembre 1953, maggio 1954, febbraio 1959 e, per l'ultima e quasi sicuramente inutile volta, nel gennaio 1963).<br />L'avvento di Pescatore coincise con il vero decollo operativo della Cassa. I locali per gli uffici non erano sufficienti a contenere tutto il personale e furono occupate diverse sedi con la conseguenza di separare fisicamente uffici prima contigui. Fu evidente che non era possibile gestire tutto con un solo archivio generale e nel dicembre 1954 vennero ufficialmente istituiti cinque archivi, ognuno con protocollazione autonoma. Uno ciascuno per i quattro Servizi (Bonifiche e trasformazioni fondiarie; Acquedotti e fognature; Viabilità e costruzioni civili; Credito, industria, finanza e turismo o CIFT) più uno denominato Generale cui facevano capo Presidenza, direzione generale e tutti gli altri uffici. Quando all'inizio del 1957 la Cassa si trasferì all'EUR venne a cessare questa esigenza e tutto tornò ad essere gestito da un unico Archivio, comunque organizzato in sezioni che ricalcavano la vecchia divisione. Nel marzo 1958 fu istituito il nuovo Servizio Affari generali e del personale mentre nel giugno 1959 il vecchio Servizio CIFT fu diviso in due Servizi (Credito e finanza; Industria, artigianato, pesca, turismo ed edilizia scolastica). Quest'ultimo provvedimento fu la naturale conseguenza della legge 634 del 1957 che investiva la Cassa per il Mezzogiorno dei compiti di incentivazione all'infrastrutturazione industriale e di erogazione di credito alle imprese.<br />Furono la svolta industrialista, il costante incremento delle opere pubbliche nei settori della bonifica e degli acquedotti e l'avvio dei cosiddetti distretti di trasformazione integrale (DTI) che fecero mutare radicalmente il dimensionamento dell'apparato amministrativo della Cassa. La velocità con cui questo avvenne ebbe ricadute negative sull'efficienza del servizio archivistico. Circolari e ordini di servizio documentano questi disagi con periodici richiami all'ordine e lamentele sul fatto che gli uffici restituiscono all'Archivio generale pratiche "in disordine e, talvolta, in condizioni di grave logorio" (ottobre 1958). <br />In questo clima maturò alla fine del 1960 l'idea di affidare a una società di consulenza, il Gruppo Diebold Italia (filiale di una antica società americana), uno studio della organizzazione amministrativa della Cassa che prevedesse proposte di razionalizzazione operativa. Per quasi tutto il 1961 gli esperti della Diebold frequentarono gli uffici della Cassa e all'inizio del 1962 presentarono le loro proposte, solo parzialmente accolte dall'Ufficio Affari generali e poi dal Consiglio di amministrazione. Fu in questa occasione che si introdusse un salto di qualità nella dotazione tecnologica dell'Ufficio Statistico meccanografico con l'acquisto di un apparato di avanguardia come il complesso della Serie 300 TI della Olivetti Bull. Qui interessano più da vicino le proposte che coinvolsero il servizio d'archivio e che trovarono formalizzazione in un paragrafo ("Organizzazione e funzionamento dell'Archivio generale") di un ordine di servizio del 26 aprile 1962. Oltre a fungere da vero e proprio regolamento, con il solito strascico nei mesi seguenti di richiami al rispetto delle disposizioni, vengono minuziosamente elencate le macchine di cui verrà dotato l'archivio, tra cui un nuovissimo "schedario differenziale simultaneo per la rapida ricerca di pratiche e documenti", e si norma per la prima volta l'impianto di un servizio di microfilmatura per rendere più facilmente consultabili e riproducibili alcune tipologie documentarie (protocolli, velinari, domande di assunzione) di data anteriore al 1° gennaio 1960. <br />L'opera di razionalizzazione interna si concluse in questa fase con una nuova strutturazione dei Servizi e Uffici che divenne operativa nel luglio 1963. Oltre ad uffici facenti capo alla Presidenza o alla Direzione generale (Pubbliche relazioni, Stampa e Centro Studi) i Servizi, a loro volta suddivisi in uffici, erano: Acquedotti e fognature, Viabilità e costruzioni civili, Ragioneria, Ispettorato, Affari generali e contratti, Personale e organizzazione, Bonifiche e trasformazioni fondiarie, Piani e programmi, Istruzione professionale, edilizia scolastica e fattore umano, Credito e finanza, Industria e Turismo, artigianato, pesca. <br /><br />Fu tra 1966 e 1968 che si organizzò un sistema organico di microfilmatura, anche sostitutiva. Da una relazione del Servizio Affari generali e contratti del 4 marzo 1966 (Atti delle sedute degli organi deliberanti, b. 648, Seduta del 23 marzo 1966) apprendiamo che l'attività iniziata nel 1962 non era andata al di là del carattere sperimentale per limitatezza di mezzi tecnici ed eccessiva ristrettezza del campo di azione. Il problema si poneva ora in via di urgenza dal momento che si era esaurita la capacità ricettiva dell'Archivio generale con il conseguente blocco dei versamenti dei carteggi dei singoli Servizi: "centinaia di pratiche debbono essere tenute addirittura sui pavimenti, in precarie condizioni di conservazione e di ordine e con problematiche possibilità di un celere e sicuro reperimento". La situazione descritta va rapportata al notevole incremento delle attività della Cassa nei primi anni Sessanta e a una insufficiente gestione del problema archivio nel rapido incedere dell'operatività quotidiana. Bisogna sempre ricordare che la Cassa non solo svolgeva un intervento definito "straordinario" ma era essa stessa un ente "a termine" poiché la legge ne fissava la durata. Quando questa nel 1965 fu prorogata di un quindicennio, portando la scadenza al 31 dicembre 1980 (nella logica non nuova all'Amministrazione statale della provvisorietà che tende a diventare permanente), e nello stesso tempo la normativa di riforma dell'intervento (legge 717 del 1965) fissò nuove competenze, soprattutto in ambito industriale, emerse chiaramente che il problema dell'archivio andava affrontato in modo deciso. In puro "stile Cassa" fu questa l'occasione per una reprimenda contro il "concetto usitato di archiviazione e protocollazione" che doveva essere superato dalle "caratteristiche di centralizzazione e di moderno dinamismo che distinguono il lavoro della Cassa". La soluzione era individuata nell'adozione su larga scala della tecnica fotografica e nella distruzione di una parte della documentazione microfilmata. Si individuava nella Remington la ditta di fiducia e si prevedeva un investimento iniziale di 65 milioni (circa 750.000 euro attuali) che venivano deliberati per le vie brevi a favore della Remington a fine luglio 1966. La fase di impianto e di formazione del personale, spesso restio ad abbandonare i vecchi metodi e quindi non così dinamicamente moderno, durò un anno.<br />Questo provvedimento si inseriva in una politica di forte investimento sulla meccanizzazione dei servizi, affidata alla IBM e che portò nel dicembre 1970 all'istituzione del Servizio Organizzazione ed elaborazione dati, e alla contemporanea ricerca dei modi migliori per snellire le procedure e velocizzare l'esecuzione delle opere, come richiedeva il ceto di governo in funzione anticiclica. In questo contesto è interessante notare il contributo di idee che venne da alcuni capiservizio e in particolare dal prof. Paolo Vicinelli, capo del servizio Piani e programmi, che in una lettera del 7 novembre 1967 alla Direzione generale tracciò un bilancio negativo della politica di potenziamento delle strutture tecniche degli enti concessori (consorzi di bonifica, consorzi industriali, amministrazioni provinciali e altri), sempre perseguita dalla Cassa. Vicinelli individuava nel troppo basso livello tecnico e direttivo del personale periferico uno dei motivi delle lentezze e preconizzava un accentramento alla Cassa dell'esecuzione diretta dei lavori sul modello di quanto era avvenuto fin da subito nel settore degli acquedotti. Egli richiamava l'esempio di "agenzie delle Nazioni Unite operanti in zone particolarmente difficili".<br />Per la prima volta nel novembre 1967, dovendosi deliberare sulla nomina di una commissione preposta ad autorizzare l'incenerimento degli atti microfilmati, si cita in un documento CasMez la legge archivistica del 1963 e l'amministrazione degli Archivi di Stato. Non si coglie dal testo dell'appunto per il Consiglio di amministrazione preparato dal Servizio Affari generali e contratti (in Atti delle sedute degli organi deliberanti, b. 744, 22 novembre 1967) se gli archivisti di Stato siano stati coinvolti nell'impianto di quelli che vengono definiti "elettro-archivi" e nella (vaga) determinazione di "uno schema che renda agevole e possibilmente uniforme il sistema di attuazione e ricerca". Di certo non furono coinvolti nella distruzione della prima serie di velinari di cui c'è traccia a seguito della loro microfilmatura. Iniziò in quel frangente un'opera di riordinamento di migliaia di fascicoli in funzione del loro passaggio al microfilm con ricerca presso i Servizi di documenti mancanti ma anche "revisione scrupolosa e capillare delle pratiche" e "razionale accostamento del carteggio affine", frasi che emanano un che di ambiguo per la nostra sensibilità antiperoniana. Il 15 dicembre 1967 il Consiglio di amministrazione della Cassa deliberò la nomina della commissione di cui sopra, commissione della quale non ci sono pervenute le verbalizzazioni delle decisioni e gli elenchi di scarto.<br />Il nuovo sistema, di cui non conosciamo i dettagli, fu argomento all'inizio del 1972 di un "questionario per gli utenti dell'archivio", molto ben fatto. Attraverso un cospicuo numero di domande si testavano l'uso degli archivi da parte dell'intervistato, il tipo di informazioni richieste, il gradimento e le critiche all'organizzazione e al funzionamento degli archivi. Nulla sappiamo purtroppo sui risultati del questionario, verosimilmente elaborati da strutture specialistiche esterne.<br />A metà degli anni Settanta la Cassa entra nella sua ultima fase, caratterizzata dal passaggio dall'intervento territorialmente indistinto a quello intersettoriale dei progetti speciali (istituiti già nel 1971 ma operativi a partire dal 1975 circa) e dalla dismissione di opere e lavori a favore delle Regioni. Il primo aspetto creò nuovi archivi, il secondo produsse cessione di archivi. Questo radicale cambiamento della prospettiva anche politica, con la Cassa "ridotta" a organo tecnico meramente esecutivo della volontà politica, vide l'uscita di scena di alcuni degli uomini che si erano identificati con la prima Cassa, quella più autonoma del primo quindicennio, e avevano poi gestito la fase di transizione alla seconda. A fine 1976 si dimise (o, a suo dire, fu dimesso dal governo Andreotti) Gabriele Pescatore e scadde il mandato di alcuni consiglieri della sua guardia, sostituiti da esponenti più direttamente legati all'establishment politico. Questi mutamenti, indotti anche dalla legge 183 del 1976, ebbero una diretta ricaduta sull'organizzazione interna della Cassa che fu riformata tre volte nel gennaio 1978, tra febbraio e aprile 1979 e nel febbraio-marzo 1980, di fatto in prossimità della sua scadenza al 31 dicembre 1980, poi prorogata in più riprese fino all'aprile 1984. Si possono seguire nel dettaglio queste vicende consultando le carte dei due presidenti Alberto Servidio e Gaetano Cortesi, alle cui introduzioni si rimanda.<br />L'organigramma definito nel 1980, e che in sostanza resse fino alla fine e in parte sopravvisse in Agensud, era basato sull'attivazione dei Dipartimenti regionali con 40 uffici periferici per i rapporti e il coordinamento con le Regioni per il completamento di opere e il loro trasferimento alla responsabilità regionale; e su una struttura centrale articolata su dieci Ripartizioni (le prime tre per gestione dei Progetti speciali, rispettivamente idrici, territoriali e promozionali; Sviluppo industriale; Attività regionali; Servizi generali; Servizi tecnici e di programma; Unità di ingegneria; Studi e ricerche; Coordinamento regionale). Le Ripartizioni erano articolate in Divisioni. L'elenco completo si trova nella delibera del Consiglio di amministrazione del 27 marzo 1980, n. 1061/SG.<br />Abbiamo poche notizie sul servizio di archivio in questi ultimi anni, cosa paradossale in presenza di documentazione generalmente meno lacunosa che nel primo ventennio. Nel maggio 1979, dopo l'approvazione del secondo Regolamento generale, il nuovo direttore generale Gerolamo Colavitti costituì un gruppo di lavoro per la riorganizzazione del settore archivi "mediante l'introduzione di nuove metodologie, di una moderna meccanizzazione ed una diversa e più adeguata sistemazione dei locali disponibili". Ma non si è reperito alcun seguito di questa iniziativa, che sicuramente doveva essere documentata nell'archivio della Ripartizione dei servizi generali. <br />Ultimo elemento di rilievo sono le disposizioni sulla microfilmatura non sostitutiva della corrispondenza in arrivo e partenza, entrata in vigore il 1° febbraio 1980 insieme alla contestuale abolizione dei registri di protocollo. Questo sistema venne esteso agli uffici periferici nel giugno 1983.<br />Non abbiamo cognizione di quante bobine di microfilm, sia 16 che 35 mm, furono prodotte dal 1962 in poi. Attualmente l'archivio non ne conserva alcuna. Testimonianze orali riferiscono di obsolescenze finali delle macchine per la riproduzione e di certo non ha aiutato la scarsa sensibilità per una conservazione di tipo storico di supporti che già al tempo erano sottoposti a forti usure.<br />Dopo il biennio commissariale e liquidatorio 1984-1986 l'archivio Casmez fu gestito in continuità dalla nuova Agensud. Quando la legge 488 del 1992 pose definitivamente termine all'esperienza storica dell'intervento straordinario dello Stato nel Mezzogiorno d'Italia, iniziò una gestione commissariale ulteriore ed emerse il problema del destino degli oltre 50 chilometri di carte dell'archivio Casmez-Agensud. Ma su questa vicenda, seguita prima dagli organi di vigilanza della Direzione generale degli archivi, dal 1997 da un Gruppo di lavoro interministeriale e infine dal 1999 da un commissario ad acta, non si può che rimandare all'esauriente saggio di Agostino Attanasio, L'archivio della soppressa Agensud: una prima cronaca delle sue vicende e all'Intervista all'arch. Giovanni Rabito, commissario straordinario di Governo per la sistemazione del patrimonio archivistico della Cassa a cura di Paola Puzzuoli, pubblicati in La Cassa per il Mezzogiorno. Dal recupero dell'archivio alla promozione della ricerca, Quaderni SVIMEZ (numero speciale 44), Roma 2014, rispettivamente alle pagine 71-81 e 363-375.<br /><br />[a cura di Leonardo Musci]
La Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia meridionale (Cassa per il Mezzogiorno) fu istituita con legge 10 agosto 1950, n. 646. Ma non dall'art. 1 della legge, che pure era intitolata alla sua istituzione, bensì dall'art. 2. Preliminare fu la definizione dell'obiettivo del poderoso intervento legislativo e dell'organismo politico che l'avrebbe governato: un Comitato di ministri (agricoltura e foreste, tesoro, industria e commercio, lavori pubblici, lavoro e previdenza sociale) presieduto dal Presidente del Consiglio o da un ministro da lui designato avrebbe formulato "un piano generale per la esecuzione, durante il decennio 1950‐60, di opere straordinarie dirette in modo specifico al progresso economico e sociale dell'Italia meridionale". Si elencavano i settori di intervento nei quali l'intervento si sarebbe attuato: sistemazione dei bacini montani e dei relativi corsi d'acqua, bonifica, irrigazione, trasformazione agraria, viabilità ordinaria non statale, acquedotti e fognature, impianti per la valorizzazione dei prodotti agricoli e opere di interesse turistico. Questi interventi dovevano considerarsi aggiuntivi rispetto a quelli "ordinari" che le stesse amministrazioni avrebbero continuato a svolgere nel Mezzogiorno. Da questo fondamentale incipit emerge subito la prospettiva di medio periodo (dieci anni, poi portati a dodici con la legge 949 del 1952 e a quindici con la legge 634/1957) che si prefiggeva l'azione di governo per far decollare il reddito agrario del Sud d'Italia e dotare il territorio meridionale di una infrastruttura generale (strade, porti, ferrovie) che superasse una storica arretratezza e potesse fungere da premessa per lo sviluppo del settore secondario nel contesto di un decollo industriale del paese. La legge esplicitava quindi il ruolo di organismo tecnico-operativo della Cassa assegnandole il compito di predisposizione dei programmi, finanziamento ed esecuzione delle opere previste dal piano. La Cassa avrebbe avuto personalità giuridica propria e sede a Roma. Il territorio di competenza era quello delle sette regioni meridionali oltre a parti del Lazio (province di Latina, Frosinone e parte di quella di Rieti), delle Marche (valle del Tronto) e all'isola d'Elba (dal 1955 anche all'isola del Giglio, dal 1956 all'isola di Capraia). La Cassa era governata da un presidente designato dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e da un Consiglio di amministrazione di nomina governativa, in carica per un quadriennio, composto da dodici persone che dovevano rispondere al vago principio di essere "particolarmente esperte". Furono presidenti della Cassa Ferdinando Rocco fino al settembre 1954, Gabriele Pescatore fino al settembre 1976, Alberto Servidio fino al luglio 1978, Gaetano Cortesi fino al gennaio 1981, Massimo Perotti fino alla messa in liquidazione nell'aprile 1984. La disponibilità iniziale della Cassa ammontava a 1000 miliardi di lire da spendere in dieci anni (è stato notato che corrispondevano a un tredicesimo del PIL del 1951), poi portati a 1280 con l'estensione dodecennale. Per la prima volta nella storia italiana, sia pure in tempi e modi successivi, fu concepito un quadro generale di interventi che comportava l'esecuzione di complessi organici di opere destinati a risolvere globalmente i problemi dello sviluppo, nei molteplici aspetti dell'assetto territoriale, delle infrastrutture, dell'agricoltura, del turismo, delle attività industriali, della formazione umana e civile. E' consolidata nella storiografia una suddivisione in cinque fasi della vita della Cassa. Questa periodizzazione è segnata da alcuni essenziali provvedimenti legislativi. La prima fase terminò nel 1957 quando la legge 29 luglio 1957, n. 634 "Provvedimenti per il Mezzogiorno", oltre ad aumentare sensibilmente le risorse disponibili portandole a oltre 2 miliardi di lire, inaugurò la stagione dell'incentivazione agli impianti di natura industriale. Il dibattito che precedette e seguì l'emanazione della legge era centrato sull'insufficienza della prospettiva agraria per la rinascita del Sud e il minore impatto rispetto al previsto delle opere pubbliche infrastrutturali come volano dell'economia privata. Già la legge 298 del 1953 aveva introdotto norme sul credito industriale a medio termine a condizioni di vantaggio. Ora, oltre ad ampliare le attività della Cassa a nuovi settori (aziende artigiane, settore della pesca, beni culturali, attività di formazione e costruzione di scuole), si puntò decisamente a finanziare la costituzione di aree di sviluppo o di nuclei di industrializzazione (con un ruolo preminente degli enti locali) e la concessione di contributi in conto capitale a favore di piccole e medie imprese, o anche grandi purché localizzate nei centri di sviluppo. Successive leggi del 1955 e del 1962 allargarono la platea dei beneficiari e aumentarono la quota degli investimenti coperta dal contributo pubblico. Infine si finanziò il differenziale tra i tassi di mercato e quelli agevolati concessi ai sottoscrittori di mutui per l'impianto di iniziative industriali o il loro ampliamento. La terza fase della vita della Cassa per il Mezzogiorno inserisce a pieno titolo l'attività meridionalistica dell'ente nell'ambito più vasto della programmazione economica nazionale. La legge 26 giugno 1965, n. 717, "Coordinamento degli interventi pubblici nel Mezzogiorno per il quinquennio 1965-1969", rappresentava il prevalere degli economisti e dei politici "programmatori" (due su tutti, Pasquale Saraceno e Ugo La Malfa), originali interpreti di una visione mista pubblico-privata dell'economia nazionale, in cui alla mano pubblica spettava un ruolo di coordinamento delle iniziative di stimolo facendo riferimento a un Programma economico nazionale (la cui prima versione divenne legge a metà del 1967). Si cercò di gestire al meglio la tendenza dispersiva e autonomista che le singole amministrazioni tendevano ad avere creando centri di potere diffusi e diseconomici. La Cassa era, inoltre, venuta accrescendo i suoi compiti, anche in ragione di una obiettiva necessità di surroga delle funzioni proprie dell'amministrazione ordinaria dello Stato contraddicendo il principio ispiratore dell'intervento straordinario come aggiuntivo e non sostitutivo. Questo accresciuto ruolo (che vide in Pescatore il manager indiscusso) si era tradotto in un veloce ampliamento degli organici, delle disponibilità finanziarie, del potere di indirizzamento, ma anche del prestigio nazionale e internazionale, proprio in funzione dell'autonomia che la Cassa godeva, delle sue procedure snelle e del consolidarsi in essa e nel suo indotto di un ceto di tecnici e tecnocrati, ispirati al servizio pubblico, interlocutori attivi della classe politica e lontani dalle pastoie ministeriali. La riforma legislativa del 1965 segnò anche un punto di cesura per questo tipo di Cassa. Nello stesso tempo la sua attività fu prorogata al 1980. Il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) divenne il dominus pubblico dell'intervento ordinario e straordinario, assorbendo al suo interno il Comitato dei ministri creato nel 1950. Il presidente di tale comitato assurse al ruolo di ministro per l'intervento straordinario nel Mezzogiorno con importanti compiti di direzione e controllo di tutto l'intervento straordinario e di garante del coordinamento delle attività di tutti gli organismi coinvolti nell'intervento straordinario alla luce dei piani di coordinamento decisi dal governo (il primo fu quello del 1966, seguito poi da quello del 1970). I ministri che si succedettero nella carica interpretarono pienamente lo spirito della svolta del 1965 reclamando alla politica l'intero processo decisionale e cercando, non senza contrasti, di relegare a mero esecutore tecnico l'apparato, sempre più elefantiaco, della Cassa per il Mezzogiorno. In alcune materie, come quella delle autorizzazioni all'erogazione dei crediti, il nuovo atteggiamento portò di fatto all'annullamento anche dei compiti tecnici di istruttoria. La ratio principale della riforma del 1965 fu, però, quella di concentrare in alcune aree la spesa pubblica di infrastrutturazione e incentivazione. Si definirono in ambito CIPE comprensori territoriali all'interno dei quali favorire uno sviluppo integrato tra i diversi settori produttivi ridefinendo le quote della contribuzione pubblica, il tipo di interventi ammessi al finanziamento, i tassi dei mutui e simili. La quarta fase coincide con il passaggio istituzionale dell'avvio delle Regioni a statuto ordinario, un momento storico di nuova dislocazione degli equilibri di potere tra centro e periferie, amministrazioni statali e amministrazioni locali, vecchie e nuove burocrazie, vecchi e nuovi ceti politici. La legge 6 ottobre 1971, n. 853, "Finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno per il quinquennio 1971-1975 e modifiche e integrazioni al Testo Unico delle leggi sugli interventi nel Mezzogiorno" trasferì alle amministrazioni periferiche una serie di attribuzioni nella formulazione e nell'attuazione dell'intervento straordinario, nei campi della programmazione urbana, dei trasporti locali, delle strade e opere pubbliche di interesse regionale, del turismo, dell'artigianato, dell'agricoltura e foreste: attribuzioni prima spettanti ai ministri per il Mezzogiorno, dell'industria e dei lavori pubblici, nonché al CIPE, cui furono affidati poteri di direttiva e di coordinamento tra intervento ordinario e straordinario, in particolare nel definire le scelte sia settoriali che territoriali in materia di politica industriale. Le Regioni furono coinvolte nei processi decisionali, spesso ingolfandoli. Un Comitato dei presidenti dei governi regionali, nell'ambito del Ministero del bilancio e della programmazione economica, aveva voce in capitolo nelle questioni di competenza della Cassa e poteva chiederle di eseguire opere progettate in ambito regionale sfruttando le competenze accumulate. Le nuove linee guida della politica meridionale furono due: un parziale ripensamento della concentrazione degli interventi in determinate aree nel tentativo di concentrare le attività laddove fosse debole la propensione naturale all'innesco di un ciclo economico produttivo, anche per contenere lo spopolamento delle aree interne allora fortissimo; e uno spostamento della spesa pubblica di incentivazione e contribuzione in conto capitale alle imprese piccole e medie. La vera novità di questa fase fu l'avvio dei cosiddetti "progetti speciali di interventi organici", di natura intersettoriale e interregionale e orientati alla realizzazione di grandi infrastrutture generali o volte a facilitare lo sviluppo delle attività produttive; all'utilizzazione e la salvaguardia delle risorse naturali e dell'ambiente; all'attuazione di complessi di opere e servizi relativi all'attrezzatura di aree metropolitane e di nuove zone di sviluppo; ad alcune iniziative organiche per l'espansione di attività economiche in specifici territori o in particolari settori produttivi. Essi vedevano il coinvolgimento delle Regioni per la formulazione dei progetti. Impostati dalla legge del 1971 videro il loro pieno sviluppo con la legge 183 del 1976 di cui si dirà poco oltre. I progetti furono di diverso tipo: "schemi idrici intersettoriali" riguardanti l'utilizzazione dell'acqua per usi potabili, irrigui ed industriali; un progetto speciale per il disinquinamento del Golfo di Napoli; progetti di "attrezzatura del territorio" con rilevanti finalità di sviluppo anche industriale (rientrarono in questo gruppo i progetti per le aree metropolitane di Palermo e di Napoli); i cosiddetti "progetti promozionali" (sviluppo dell'irrigazione, della zootecnia, dell'agrumicoltura, della forestazione a scopi produttivi; riequilibrio delle zone interne del Mezzogiorno; commercializzazione dei prodotti, soprattutto agricoli; ricerca scientifica applicata); infine altri progetti speciali, come i grandi itinerari turistici, culturali ed ambientali del Mezzogiorno e alcune aree fortemente urbanizzate, oltre quelle di Napoli e Palermo. L'ultima legge organica che regolò la vita della Cassa fu la legge 2 maggio 1976, n. 183, "Disciplina dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno per il quinquennio 1976-1980" (e il successivo Testo Unico delle leggi sugli interventi nel Mezzogiorno emanato con DPR 6 marzo 1978, n. 218). Dalla normativa esce quello che Emanuele Felice ha definito "un disegno generale di intervento straordinario piuttosto complesso, incentrato su un piano quinquennale che, oltre a enunciare gli obiettivi generali e specifici e i loro effetti sull'occupazione, sulla produttività e sul reddito, indica e descrive i progetti speciali, le direttive generali e le priorità per i diversi settori, nonché le dimensioni finanziarie dei vari interventi". Il ciclo economico critico (crisi petrolifera, inflazione, disoccupazione) condiziona fortemente le politiche pubbliche e il tentativo di indirizzare al Sud investimenti pubblici e privati per contenere il divario di reddito che tornava ad allargarsi dopo un ciclo positivo. La legge 183 istituzionalizzò il controllo politico sulla programmazione e sull'attuazione dell'intervento straordinario, attraverso un apposito organismo parlamentare (Commissione interparlamentare) nel quale dette prova di sé la maggioranza di governo allargata al Partito comunista italiano. Fu altresì normato un coordinamento fra Stato e Regioni intorno alla formazione delle decisioni, attraverso un apposito organismo rappresentativo dei consigli e delle giunte regionali. Furono ulteriormente definiti i compiti riservati al ministro per il Mezzogiorno nelle varie fasi decisionali, di attuazione e di controllo. L'intervento della Cassa si concentrò sui progetti speciali e sulle opere di completamento dei progetti da trasferire alla competenza regionale, ma nella realtà continuò il costante ampliamento del campo d'azione, essendo richiesto alla Cassa, come enorme centro di spesa, di fare politiche anticicliche in collaborazione (ma spesso in disaccordo) con le amministrazioni regionali. Particolare rilevanza per la Cassa ebbe la legge 12 agosto 1977, n. 675, relativa agli incentivi agli investimenti di ristrutturazione aziendale. La legge 183 coincise con l'uscita di scena di Gabriele Pescatore, di gran lunga la figura più importante della storia della Cassa per il Mezzogiorno. Ai consiglieri di Stato subentrarono al comando uomini pur valorosi ma fortemente legati ai massimi esponenti politici democristiani o socialisti. Gaetano Cortesi, manager pubblico di lungo corso, fu probabilmente il testimone principale dell'involuzione definitiva della Cassa, che cercò di contrastare introducendo modalità operative tipiche del management privato e scontrandosi con quella che chiamò "una crescente esigenza di legittimità, tipica della Amministrazione pubblica", lontana dallo spirito orgogliosamente autonomo della prima Cassa. Il processo di riforma dei regolamenti interni, iniziato dal predecessore Servidio a fine 1977 ma cui impresse un'impronta nuova e che incontrò fortissime resistenze interne, si concluse di fatto all'inizio del 1980, evento ben strano per un ente che doveva chiudere il 31 dicembre di quello stesso anno. Ma l'incertezza politica sul futuro dell'intervento pubblico nel Sud e l'oggettivo interesse di molte parti di governo e sottogoverno a gestire un'agenzia di notevole impatto economico e politico fecero sì che la Cassa entrasse in una fase stanca e caratterizzata anche da episodi di malgoverno. Il termine di scadenza venne prorogato diverse volte fino a quando nell'aprile 1984 il Parlamento negò l'ennesima proroga. E' del 6 agosto 1984 il decreto del Presidente della Repubblica "Soppressione e liquidazione della Cassa per il Mezzogiorno". Si entrò in una fase di commissariamenti gestiti principalmente da Giovanni Travaglini e per le cui vicende specifiche si rimanda alle introduzioni alle singole serie e sottoserie. Da quella vicenda durata circa due anni emerse un'altra legislazione specifica sull'intervento straordinario che fu incardinato alla nuova Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno, istituita con la legge 1 marzo 1986, n. 64, "Disciplina organica dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno". [a cura di Leonardo Musci]
La serie è stata formata estrapolando il materiale a stampa dai faldoni degli atti relativi alle sedute del Consiglio di amministrazione e integrata con il materiale conservato nella biblioteca CASMEZ.<br />Tutti i volumi a stampa sono editi dall'Istituto poligrafico dello Stato.
I bilanci redatti dalla Cassa, così come per tutti gli altri enti pubblici, erano relativi all'anno finanziario che partiva a luglio e si concldeva a giugno dell'anno successivo; dal 1965 gli esercizi finanziari coincidono con l'anno solare.
I. Relazione generale, 1956, pp. 111 (bozze di stampa)<br /><br />II. Abruzzo - Molise e Tronto, 1957, pp. 164<br />III. Lazio meridionale e isole toscane, 1957, pp. 115<br />IV. Campania, 1957, pp. 151<br />V. Puglia, 1957, pp. 131<br />VI. Basilicata, 1957, pp. 116<br />VII. Calabria, 1957, pp. 221<br />VIII. Sicilia, 1957, pp. 206<br />IX. Sardegna, 1957, pp. 228
Il bilancio del 1° semestre 1965 non è stato pubblicato.
La Segreteria del Consiglio di amministrazione curò fin dalla sua nascita nell'ottobre 1950 la complessa procedura di composizione dei volumi contenenti la verbalizzazione delle sedute e le delibere adottate dal Consiglio. Tale procedura rimase pressoché inalterata fino al marzo 1984 quando la serie dei verbali fu interrotta all'atto del commissariamento della Cassa. La serie è attualmente composta da 1664 dei 1673 volumi originari mancandone per motivi ignoti nove. Fortunatamente la serie <em>Atti delle sedute degli organi deliberanti</em> conserva una raccolta quasi completa di un esemplare delle delibere (in forma ciclostilata o di fotocopia); pertanto le lacune della serie dei verbali possono essere colmate utilizzando questi rimandi alla suddetta serie: - volume mancante n. 756 (esercizio 1973): si vedano le relative delibere nn. 1798-1813 (con lacune) alla busta 1162 - volume mancante n. 1272 (esercizio 1979): si vedano le relative delibere nn. 4807-4827 alla busta 1796 - volume mancante n. 1375 (esercizio 1980): si vedano le relative delibere nn. 4076-4100 alla busta 1913 - volume mancante n. 1377 (esercizio 1980): si vedano le relative delibere nn. 4157-4201 alla busta 1915 - volumi mancanti nn. 1508-1509 (esercizio 1982): si vedano le relative delibere nn. 1360-1414 alle buste 2071-2073 - volume mancante n. 1511 (esercizio 1982): si vedano le relative delibere nn. 1476-1512 alle buste 2074-2075 - volume mancante n. 1543 (esercizio 1982): si vedano le relative delibere nn. 2995--3026 alla busta 2114 - volume mancante n. 1552 (esercizio 1982): si vedano le relative delibere nn. 3344--3359 alla busta 2127 Ogni seduta porta un numero ordinale ininterrotto dalla n. 1 del 4 ottobre 1950 alla n. 1723 del 22 marzo 1984. L'uso di dare sempre un numero diverso alle sedute anche in presenza di un seguito della discussione a una seduta pomeridiana e/o al giorno successivo, e in qualche caso a diversi giorni successivi, ha fatto sì che gli ordini del giorno, preparati dalla Segreteria del Consiglio e approvati preventivamente dal presidente, fossero sbrigati, soprattutto fino al 1970 circa, in più sedute delle quali la prima fungeva da reale apertura della discussione. In conseguenza di ciò le discussioni e le deliberazioni venivano spesso riferite a un gruppo di sedute identificate con più numeri (p.es. 1108-1110). La caratteristica principale dei volumi è il modo di confezionamento del verbale: prima tutta la discussione generale e quella sulle singole delibere e poi, quasi come un appendice alla discussione, le delibere vere e proprie. Non abbiamo pertanto contiguità fra discussione sulla singola delibera e il relativo testo. Questo si spiega con le procedure che portavano all'approvazione delle delibere. Il loro testo era preparato dal Servizio (dopo il febbraio 1978 Ripartizione) competente in materia ed era accompagnato dalla cosiddetta "monografia", documento cardine dell'attività degli uffici della Cassa poiché racchiudeva tutti gli elementi tecnici ed economici sul singolo progetto a vantaggio del consigliere che avrebbe relazionato in Consiglio su quella delibera e perciò di tutto il consesso. Le monografie sono conservate (quasi integralmente) nella serie degli <em>Atti delle sedute degli organi deliberanti</em> alla quale si rimanda. Ogni delibera, pertanto, arrivava in Consiglio già formata, ciascuna su fogli indipendenti dalle altre, in forma ciclostilata fino alla metà degli anni Sessanta, poi dattiloscritta o anche in fotocopia. Una volta approvata, venivano riempiti, con timbri o successiva dattiloscrittura, gli spazi vuoti destinati alla data, al numero di delibera, raramente al numero di seduta e, una volta composta la sequenza del volume, al numero della pagina. Il timbro della Segreteria del Consiglio di amministrazione e le firme del presidente e del direttore generale davano alle delibere la veste di ufficialità e forza giuridica. Se il Consiglio riteneva di dover approfondire, la proposta di delibera veniva accantonata e ripresentata a una seduta successiva accompagnata dai pareri ulteriori degli uffici. Si conservano alcuni gruppi di queste delibere "rinviate" nel testo non approvato. Infine si trovano nei volumi pagine in bianco con l'indicazione di uno o più numeri di delibera annullati, ma non abbiamo mai il testo di tali delibere, che dovrebbero essere cercate nella serie degli <em>Atti</em>. Il flusso di lavorazione legato alla preparazione, redazione, circolazione della proposta di delibera prima del suo inserimento all'ordine del giorno da parte del presidente è stato argomento di ripetuta normazione interna, come documentano molte circolari conservate. La puntigliosità delle procedure dettate, l'inflessibilità nel rispetto dei tempi destinati a ogni fase, il potere del presidente di iscrivere o meno la delibera nell'elenco di quelle da discutere, definiscono uno stile di lavoro che si volle affinare sempre di più nel tempo. Sebbene il dispositivo formale della delibera faccia trapelare a volte la complessità del'iter, è nella discussione che essa emerge, soprattutto in presenza di un dissenso fra i consiglieri. A proposito del quale occorre sottolineare che la verbalizzazione delle posizioni dei diversi membri risultò sempre molto puntuale e in alcune occasioni questo divenne argomento di discussione, specie dopo l'arrivo alla presidenza di Perotti nel luglio del 1978. Lamentandosi un ritardo degli uffici a licenziare le versioni definitive dei verbali (poiché corposi in ragione di impegnativi dibattiti) con l'impossibilità di approvarli da parte del CdA nelle riunioni successive, Perotti propose di ridurre il grado di dettaglio della verbalizzazione, ma la sua linea non passò. Non furono estranee preoccupazioni sulle possibili ricadute giudiziarie di alcune decisioni assunte e la necessità di un riscontro puntuale delle diverse posizioni in campo. Tornando alla forma del documento, la procedura di elaborazione/approvazione delle delibere sopra esposta spiega perché, non potendo materialmente essere intercalata nelle pagine della discussione (che per evidenti motivi di spazio erano compilate per intero senza soluzione di continuità), le delibere venivano raggruppate in ordine numerico e impaginate nel volume in coda alla discussione. Richiamando quanto detto a proposito di un ordine del giorno che produceva più sedute, comprendiamo perché la discussione di tutto l'ordine del giorno è anteposta a tutte le delibere anche se la discussione occupa più sedute. Possiamo perciò avere volumi, anche più di uno di fila, di sole discussioni e poi volumi di sole delibere. Nel primo anno di vita della Cassa si cercò di affinare la migliore modalità di conservazione dei verbali e delle sedute e si mantennero in essere serie separate delle due fattispecie. Si finì per optare all'inizio del 1952 per il sistema descritto. Ma non sempre troviamo nei volumi un andamento lineare parallelo tra progressione della discussione e progressione delle delibere. Un cenno va fatto ai sistemi di numerazione delle delibere e delle pagine dei verbali. Entrambi seguivano l'esercizio finanziario, riazzerando il numeratore al suo termine. Alla Cassa per il Mezzogiorno l'anno finanziario ebbe andamento luglio-giugno fino all'esercizio 1964-1965 adeguandosi poi all'anno solare a partire dal 1° gennaio 1966 (vi fu un esercizio semestrale luglio-dicembre 1965) in obbedienza alla legge 1 mar. 1964, n. 62, che introdusse questa novità per la contabilità dello Stato e, con un posticipo di un anno, per la gran parte degli enti pubblici. Fino alla metà del 1969 le delibere erano caratterizzate da due numerazioni: una progressiva generale nell'anno finanziario, l'altra progressiva all'interno di alcune classifiche relative agli ambiti di intervento della Cassa (B per bonifiche, PM per pascoli montani, V per viabilità ecc.) e sempre per anno finanziario. Quindi una delibera 437/VB 14 del 21 febbraio 1969 è la 437esima delibera dell'esercizio 1969 e la 14esima di quell'anno riguardante la viabilità di bonifica. Sempre a luglio del 1969 cambiò il sistema di redigere i sommari dei volumi. Fino ad allora il sommario era stato molto analitico, dando per ogni ambito di intervento iscritto all'ordine del giorno le pagine dove reperire le relative delibere. Nonostante siano stati verificati una serie di errori nei sommari, derivanti con evidenza dalla difficoltà di accoppiare tutte le delibere con il momento della loro discussione (quasi sempre nel caso di "plurisedute") e probabilmente anche dal fatto che alcune delibere venivano inserite in un secondo momento, essi si rivelano utilissimi per una ricerca puntuale dei contenuti del volume soprattutto perché le singole delibere venivano esposte con l'oggetto (opera, lavoro, finanziamento ecc.) e il relativo numero di progetto. Riprendiamo l'elemento critico esposto all'inizio di questa introduzione: la mancanza di alcuni volumi. Alcuni elementi inducono a pensare che esistessero diversi esemplari dei volumi delle delibere del Consiglio di amministrazione. In archivio si conservano alcune repliche di almeno quattro volumi: in un caso se ne conservano addirittura sette e non sembra possibile che questo sia avvenuto solo per uno o pochi volumi. È quasi certo che questo sia stato l'uso almeno nei primi anni: nel sommario del volume 16 (seduta n. 168 del 20 marzo 1953) al punto "Riordinamento dei Servizi della Cassa. Relazione e proposte della Commissione per il Riordinamento dei servizi" compare l'annotazione "allegata al presente verbale nel volume della Segreteria del Consiglio di Amministrazione", che è quello arrivato fino a noi perché la contiene con una numerazione di pagina autonoma da quella del volume. Verosimile pensare che esistesse perciò uno o più esemplari che non la contenessero, probabilmente destinati ai dirigenti dei Servizi o al direttore generale mentre la copia della "Segreteria del Consiglio di Amministrazione" (dizione che compare incisa sulla coperta in pelle dei primi volumi) era probabilmente nella disponibilità diretta del presidente. Da segnalare, infine, che tra il 1° marzo e il 27 aprile 1983 il Consiglio di amministrazione operò con il nome di Comitato provvisorio di gestione (si rimanda a quella serie per le notizie istituzionali). Ma la numerazione dei volumi, delle delibere e delle pagine riprende senza cesure con la seduta del 10 maggio 1983 dopo la precedente del 23 febbraio. Dal punto di vista dei poteri e della composizione dell'organo si trattò di un puro fatto nominalistico. [a cura di Leonardo Musci]
La Commissione decideva sulle riserve formulate dalle imprese esecutrici di lavori commissionati dalla Cassa e sulle richieste di revisione prezzi. Ne facevano parte il presidente Pescatore, quattro consiglieri, il presidente del Collegio dei revisori e il direttore generale. I volumi rilegano fotocopie con timbro e firma originali del segretario del Consiglio di amministrazione Francesco Spano Satta.
Non sono stati reperiti i primi quindici volumi della serie, verosimilmente inaugurata intorno al 1960-1961. Il volume 21 sembra essere quello di chiusura data la sua esiguità.
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Sedute 57-64.
Sedute 65-75.
Sedute 76-85.
Sedute 86-93.
Sedute 94-102.
Sedute 103-104.
Come stabilito dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 14-15 gen. 1972, la Commissione "[doveva provvedere] alla designazione dei Professionisti, cui affidare tutti gli incarichi relativi a progettazione di massima ed esecutiva, direzione lavori, consulenze, perizie studi, collaudi e controlli per le opere ammesse a contributo, (...) nonché all'esame delle domande di iscrizione agli Albi". Gli Albi erano tenuti dal Servizio Affari generali e contratti (SAGC). I singoli Servizi competenti sui lavori richiedevano alla Commissione la nomina fornendo i dati dell'opera e un elenco di nominativi ritenuti idonei. Nei verbali, per ogni progetto si dà il nome e indirizzo del professionista. La composizione della Commissione fu variabile, da due a quattro consiglieri più il direttore generale. Ne furono presidenti Alessandro Petriccione prima e Luigi Pianese poi. I verbali erano firmati anche dal presidente Pescatore, probabilmente per ratifica delle decisioni. La Commissione terminò i suoi lavori quando venne istituita nel dicembre 1976 la Commissione consiliare permanente Gestione (si veda la relativa sottoserie). [a cura di L. Musci]
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Sedute 1-33.
Sedute 34-53.
Sedute 54-69.
Sedute 70-90.
Sedute 91-110.
Sedute 111-123.
Sedute 124-133.
Sedute 134-139.
La Commissione venne istituita con delibera del Consiglio di amministrazione del 26 dic. 1976 (seduta n. 1159). Il Regolamento generale di organizzazione e funzionamento, approvato dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 19 gennaio 1978, previde che il Consiglio si articolasse in commissioni coordinate da un consigliere con funzioni istruttorie, preparatorie, di indirizzo e di controllo attuativo sulle questioni di competenza del Consiglio. <br />Le Commissioni erano sei (le prime tre definite "di line", le seconde tre definite "di staff"):<br />I - Progetti speciali<br />II - Sviluppo industriale<br />III - Attività per le Regioni<br />IV - Bilancio e programmazione finanziaria<br />V - Gestione (quella qui inventariata)<br />VI - Problemi tecnici ed economici<br />L'art. 10 del Regolamento stabiliva che fossero redatti verbali dei lavori delle Commissioni.<br />La Commissione Gestione era composta, come le altre) da sei consiglieri di amministrazione (il coordinatore era Attilio Jozzelli), dal presidente del Collegio dei revisori dei conti e da un segretario. Alle riunioni partecipavano di volta in volta altri consiglieri, capi servizio, altri quadri.<br />Aveva competenza a deliberare principalmente sull'affidamento degli incarichi di direzione lavori e di collaudo, ma sono presenti anche decisioni attinenti il personale trasferito alla Cassa nel 1977 dai cosiddetti enti soppressi. Per la riforma dei criteri di iscrizione all'albo professionisti Cassa si veda il verbale del 30 mar. 1977.<br />È probabile che la commissione sia stata abolita in concomitanza con l'entrata in vigore del nuovo regolamento generale di organizzazione e funzionamento del gennaio 1978. <br />[a cura di L. Musci]
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Sedute 1-20 (la prima in fotocopia, le rimanenti in originale, firmate).
Sedute 21-40.
Sedute 41-60.
La l. 22 mar. 1952, n. 166, art. 1, stabilì che il Consiglio di amministrazione della Cassa potesse nominare nel suo seno un Comitato esecutivo composto da tre a cinque membri oltre il presidente e che ne definisse i poteri. Di un organismo di questo tipo il Consiglio della Cassa aveva discusso in una delle sue prime riunioni. Il 14 ott. 1950 il presidente Rocco propose la costituzione di un Comitato di Presidenza, poi deliberato il successivo 27 ottobre con una composizione ristretta al presidente e ai due vicepresidenti; al contempo si deliberò la creazione di commissioni tecniche di ausilio al Consiglio. Questo Comitato e quello Tecnico, deliberato nella seduta del 9 nov. 1950, furono aboliti quando, sulla scorta della legge del marzo 1952, venne istituito il Comitato esecutivo. La decisione fu adottata dal Consiglio nella seduta dell'8 giu. 1952, che indicò i poteri del Comitato in un testo approvato con modifiche marginali dal presidente del Comitato dei ministri per il Mezzogiorno, Pietro Campilli, con una lettera del 4 ago. 1952. Il Comitato esecutivo era composto dal presidente Rocco, dal vicepresidente Tridente e da cinque consiglieri votati per ogni esercizio dal Consiglio di amministrazione. Partecipavano alle riunioni un membro effettivo del Collegio dei revisori e il direttore generale. Esso deliberava sui progetti esecutivi di importo non superiore a 300 milioni di lire, sulla determinazione delle competenze degli uffici e sul loro funzionamento, sulle questioni relative al personale esclusi i dirigenti. Il Comitato si riunì di media una volta a settimana adottando nel periodo in cui fu attivo (agosto 1952 - maggio 1954) 3166 delibere. La loro esistenza spiega il basso numero di delibere adottate nello stesso periodo dal Consiglio di amministrazione (circa 500). Non si hanno evidenze del motivo per cui il Comitato cessò la sua attività. Non se ne fa cenno nei verbali del Consiglio del periodo corrispondente agli ultimi documenti conservati. Non è peraltro escluso che la serie sia incompleta. Sembra assodato che l'arrivo alla Presidenza di Gabriele Pescatore, nominato dal Governo nell'ottobre 1954 in occasione del rinnovo del Consiglio di amministrazione dopo il primo quadriennio, comportò una riorganizzazione del funzionamento di organi e uffici che non previde più l'esistenza di un comitato esecutivo. [a cura di Leonardo Musci]
La l. 23 dic. 1982, n. 941 stabilì che "la Cassa per il Mezzogiorno [aveva] durata fino alla data di entrata in vigore della nuova disciplina organica dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno e comunque non oltre il 28 febbraio 1983". Essendo ancora in discussione alla Commissione Bilancio della Camera dei deputati il testo di riforma (bisognò attendere la legge 775 del 1984 e poi la 64 del 1986), si rese necessario per il governo Fanfani, che aveva sostituito nel dicembre 1982 il secondo governo Spadolini (ma rimanendo Claudio Signorile ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno), emanare il 28 febbraio il decreto legge n. 54 "Misure urgenti per la prosecuzione dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno". All'art. 1 il decreto anticipava l'impostazione della riforma organica, ripartendo gli ambiti dell'intervento "straordinario e aggiuntivo" in "a) azioni organiche di intervento consistenti nella realizzazione di opere pubbliche ed infrastrutture al servizio dello sviluppo civile ed economico [...]; b) incentivi alle attività produttive; c) attività promozionali dell'iniziativa economica, dirette a migliorare l'utilizzazione delle risorse, anche naturali, storiche e artistiche, diffondere i servizi idonei ad accrescere la innovazione tecnologica e la produttività, commercializzare e valorizzare la produzione, sostenere la ricerca e la sperimentazione; d) attività di assistenza tecnica e di formazione dei quadri funzionali agli obiettivi del presente decreto". La Cassa era incaricata di attuare gli interventi fino all'entrata in vigore della riforma organica e comunque non oltre il 31 dicembre 1983. Per marcare la caratteristica di fase transitoria in essere, ma probabilmente anche per iniziare a concepire la Cassa come un ente in via di liquidazione, il decreto stabiliva la trasformazione del Consiglio di amministrazione in Comitato provvisorio di gestione con le medesime funzioni di quello e scadenza al 31 dicembre 1983. Il decreto introduceva, altresì, un'importante novità perché affidava al Comitato il compito di adeguare l'organizzazione della Cassa alla struttura degli interventi descritti nel primo articolo. Il Comitato operò in perfetta continuità con il Consiglio, sia nella composizione che nel funzionamento interno. Istituì due nuove commissioni di lavoro (Organizzazione informatica e Itinerari turistici) che si aggiunsero alle sette esistenti (... si rimanda alla serie verbali del Consiglio di amministrazione). La maggioranza di governo, già in fase preelettorale in vista dello scioglimento delle Camere, non trovò però l'accordo per la conversione in legge del decreto, nonostante il Senato avesse colto l'occasione per introdurre modifiche sostanziali al testo governativo e l'avesse approvato dopo oltre un mese di discussioni in Commissione Bilancio. In quella sede erano stati anche sollevati forti dubbi di costituzionalità di alcuni passaggi. La Camera, messa di fronte al fatto compiuto avendo solo una settimana di tempo per discutere le novità e in presenza di un dissenso marcato tra DC e PSI reso pubblico da diversi articoli apparsi sulla stampa, di fatto boicottò l'approvazione del decreto: alla seduta del 22 aprile 1983 parteciparono oltre al relatore solo quattro deputati dell'opposizione. La soluzione ponte fu l'approvazione nel giro di tre giorni di una legge di ulteriore proroga della Cassa al 30 novembre 1983 con la destinazione dello stanziamento necessario per l'esecuzione dei programmi (l. 30 apr. 1983, n. 132). Decaduto il decreto, a partire dal 30 aprile 1983 il Comitato tornò ad assumere la denominazione di Consiglio di amministrazione. [a cura di Leonardo Musci]
Verbali delle sedute dell'1-3 marzo, 30 marzo, 13-14 aprile e 20-27 aprile 1983. Le delibere adottate furono 501.
La documentazione è pervenuta ordinata cronologicamente per anno, data della seduta e numero di delibera (numero che, tranne due eccezioni , 1973 e 1977, riparte da 1 all'inizio dell'esercizio). Verificata l'esistenza di diverse numerazioni sui dorsi dei faldoni (una originale, ma non costante, con faldoni non numerati ma inseriti in ordine logico; una seconda presumibilmente apposta al momento del versamento in ACS) e l'usuale compresenza di bis e di salti numerici impropri, si è proceduto a un ordinamento e a una generale rinumerazione dei faldoni (con etichette adesive e colore rosso). L'esito dell'operazione è il seguente: Consiglio di amministrazione, 4 ott. 1950 - 20 mar. 1984 [include le deliberazioni prese nel periodo del commissario del governo Cortesi (22 luglio - 4 agosto 1978) e in quello del Comitato provvisorio di gestione (10 mar. - 27 apr. 1983)]: bb. 1-2299. Comitato esecutivo, 1952-1954: bb. 1-98 Gestione commissariale (Perotti), 7 apr. - 2 ago. 1984: bb. 1-34 Gestione liquidatoria (Perotti, poi Travaglini), 20 ago. 1984 - giu. 1985: bb. 1-69 Commissario del Governo per l'intervento straordinario nel Mezzogiorno (Travaglini), giu. 1985 - ott. 1986): bb. 1-136 Non si è invece proceduto al riordinamento delle deliberazioni fuori posto, compito che esulava dal disciplinare operativo, anche per i variabili criteri con cui esse sono conservate nei diversi anni (a volte in unica sequenza numerica, a volte suddivise per Servizi/Ripartizioni, infine, nell'ultimo periodo commissariale accorpate per "elenchi" o in notevole disordine). E' stato infine realizzato lo spoglio delle delibere al fine di rilevare la presenza delle cosiddette "monografie" (si veda il profilo di questa tipologia documentaria nel campo Contenuto). L'indicazione della loro presenza/assenza, unitamente al numero di faldone nel quale sono conservate, è restituita, insieme ad altri dati, in uno specifico sistema informativo disponibile sul sito dell'Archivio Centrale dello Stato. [a cura di Leonardo Musci]
Per le informazioni di storia istituzionale sui diversi organi deliberanti si rimanda alle introduzioni delle serie a loro intitolate.
La serie è stata prodotta dalla Segreteria del Consiglio d'amministrazione (che dall'agosto 1978 divenne Divisione Segreteria degli organi collegiali, in sigla SOC) e dalla struttura di Segreteria dei diversi commissari e conserva tutta la documentazione prodotta per l'organizzazione delle sedute e/o a supporto delle deliberazioni. La Segreteria curava altresì la tenuta dei volumi contenenti le verbalizzazioni delle sedute e le copie delle delibere, prodotte in forma ciclostilata e rese "originali" dalle firme del presidente della Cassa e del segretario del Consiglio di amministrazione. [a cura di L. Musci]
Rilevazione delle monografie allegate alle delibere del Consiglio di amministrazione: Beatrice Fochetti e Giordana Valente.
Per ogni seduta di Consiglio o Comitato sono conservati gli atti preliminari o preparatori (convocazione, ordine del giorno approvato dal presidente, corrispondenza interna dei servizi, documenti tecnici su particolari questioni, appunti dei consiglieri e del presidente, bozze delle verbalizzazioni, copie dei verbali) e la raccolta, con alcune lacune, delle delibere adottate, in forma ciclostilata o di fotocopia. In alcuni casi la copia riporta il timbro "approvata" e la firma in originale, mentre in altri si tratta di una mera copia priva di firme. I faldoni che contengono la documentazione del primo tipo sono di norma contrassegnati dalla segnatura "Atti"; quelli del secondo tipo riportano sul dorso gli estremi dei numeri delle delibere conservate. Insieme alle deliberazioni, quasi sempre spillata ad esse, si trova nella maggior parte dei casi la "monografia", documento preparato dalle strutture della Cassa (Servizi, poi dall'agosto 1978 Ripartizioni) come illustrazione tecnico-economica del progetto all'esame del Consiglio di amministrazione. La monografia può prendere diverse forme: relazione, perizia suppletiva, memoria, appunto. Questi documenti, sebbene non sempre intestati come "monografie", hanno in comune gli elementi costitutivi espressamente dettati da un gran numero di circolari interne che nel corso dei decenni hanno normato in maniera puntigliosa le caratteristiche formali e sostanziali cui le strutture dovevano attenersi per la sua redazione. Di fatto la monografia rivestiva il carattere di istruttoria per il consigliere che aveva il compito di relazionare in Consiglio sul singolo progetto. All'interno dei faldoni le deliberazioni e le loro monografie possono essere ordinate progressivamente per numero di deliberazione oppure organizzate in fascicoli per specifico Servizio/Ripartizione. Le monografie rappresentano una fonte insostituibile per la conoscenza specifica dei singoli progetti soprattutto per l'assenza degli archivi organici dei singoli Servizi/Divisioni; ma sono anche un punto di osservazione sul funzionamento interno della Cassa, sulle sue prassi di istruttoria e sui rapporti con gli uffici tecnici degli enti concessionari (amministrazioni statali, enti pubblici, consorzi). Talvolta si trovano anche monografie di delibere "rinviate", cioè procrastinate a successiva seduta: in questo caso la delibera non è presente in bozza e sulla monografia è apposta a penna la dicitura "rinviata". Insieme alle deliberazioni degli organi collegiali si conservano quelle degli organi monocratici, ivi incluse le cosiddette disposizioni presidenziali, adottate su delega del onsiglio di amministrazione. Anch'esse possono essere corredate da una monografia o da altra documentazione. Nel dettaglio: esercizio 1955-1956 bb. 150-151; esercizio 1956-1957: b. 200; esercizio 1958-1959: b. 280; esercizio 1978: bb. 1655, 1657; esercizio 1979: bb. 1691, 1692, 1694, 1703, 1706; esercizio 1980: bb. 1825, 1836, 1839-1842, 1845-1848, 1875, 1876, 1929-1931. [a cura di Leonardo Musci]
Inventario a cura di Leonardo Musci e Ornella Stellavato.
1 - dal n. 1 al n. 197
La serie si chiude al n. 3693 del 2 agosto 1984.
nn. 1 - 7277.
nn. 1 - 11949.
busta 1<br />regg. 1-4: 1971-1974<br /><br />busta 2<br />regg. 5-8: 1975-1977<br /><br />busta 3<br />regg. 9-12: 1978-1979<br /><br />busta 4<br />regg. 13-16: 1980-1982<br /><br />busta 5<br />regg. 17-20: 1983-1985<br /><br />busta 6<br />regg. 21-24: 1986-1989<br /><br />busta 7<br />regg. 25-28: 1990-1993<br /><br />[a cura di L. Musci e O. Stellavato]
Limitazione sulle carte personali e familiari.
Le carte Casmez sono state organizzate in alcuni gruppi di fascicoli relativi alla gestione dell'attività propriamente detta, alle vicende giudiziarie connesse alla sua carica di presidente e all'attività pubblicistica attinente la Cassa. Una sezione fotografica di 400 unità arricchisce questo piccolo fondo.<br /><br />Le carte personali sono accorpate in unica serie.<br /><br />[a cura di S. Oreffice e O. Stellavato]
Gabriele Pescatore è nato a Serino (Avellino) il 21 ottobre 1916 e si è laureato in Giurisprudenza nel 1937 all'Università degli studi di Napoli. Avviatosi inizialmente alla carriera universitaria, la abbandonò per seguire quella in magistratura. Nel 1947, infatti, dopo aver vinto un concorso come referendario, entrò al Consiglio di Stato, divenendo nel 1950 consigliere di Stato e nel 1966 presidente di sezione. Dopo una breve esperienza come capo di gabinetto del Ministero dei trasporti (1953-1954), di cui rimane qualche testimonianza fra le sue carte, nell'ottobre 1954 venne nominato presidente del Consiglio di amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno, allontanandosi temporaneamente dalla magistratura, dalla quale fu messo fuori ruolo. Durante la sua presidenza, che durò fino al settembre 1976, l'attività della Cassa subì un forte impulso. Venne avviato il nuovo ciclo della politica industriale nel Mezzogiorno e la Cassa riuscì a dare il via al processo di sviluppo economico e sociale delle regioni meridionali. Sotto la sua guida e utilizzando la rete di relazioni che lo legavano a esponenti del Governo, dei grandi enti pubblici e della classe politica democristiana, Pescatore portò la Cassa al raggiungimento dei suoi obiettivi, avvalendosi e valorizzando l'opera del gruppo di tecnici competenti, di cui era riuscita a dotarsi. Egli contribuì attivamente all'elaborazione della legislazione sulla Cassa, collaborando con i ministri Campilli, Zoli e Pastore alla redazione delle leggi del 1957, 1962 e 1965. Di tale attività rimane qualche traccia nelle carte. Significativo il suo ruolo anche nella negoziazione dei prestiti esteri. Riuscì infatti a chiudere gli accordi per finanziamenti dalla Banca mondiale sino a 250 milioni di dollari, anche grazie a un rapporto personale con il presidente Eugene Black. Nel frattempo svolse incarichi esterni alla Cassa come consulente del Governo o all'interno di commissioni e organismi consultivi dei ministeri, o come membro dei consigli di amministrazione di società pubbliche come la Finelettrica e la Società elettronucleare nazionale - SENN. Compì anche importanti esperienze in organismi internazionali: presiedette uno dei gruppi di lavoro istituiti in seno alla commissione creata dalla CEE per lo studio dei problemi dello sviluppo regionale; fu vice presidente del Consiglio internazionale delle economie regionali e presidente del Consiglio mediterraneo delle economie regionali. Rappresentò l'Italia nel Comitato internazionale consultivo dell'Organizzazione degli stati americani per l'assistenza tecnica alla Sudene, ente istituito per la realizzazione dei programmi di sviluppo delle regioni depresse del nord-est del Brasile. I suoi molteplici impegni non gli impedirono infine di portare avanti un'intensa attività scientifica e pubblicistica, testimoniata da fondamentali raccolte legislative quali il <em>Codice delle leggi della navigazione marittima, interna e aerea</em>, il <em>Codice civile annotato con la giurisprudenza della Cassazione</em> e il <em>Manuale del diritto della navigazione</em>. Numerosissimi sono stati anche i suoi interventi sul Mezzogiorno, sulle istituzioni dell'intervento straordinario e sui temi connessi alla legislazione meridionalistica. Terminata l'esperienza alla Cassa, nel 1980 venne nominato presidente del Consiglio di Stato dove rimase fino al 20 dicembre 1985 quando fu eletto giudice della Corte costituzionale, organo del quale è stato poi vicepresidente dal novembre 1993 al gennaio 1995. [a cura di S. Oreffice e O. Stellavato]
I documenti erano conservati in undici buste aventi numerazione saltuaria con numeri estremi 1-30. Quelli rimasti insieme all'archivio della Cassa sono probabilmente fascicoli raccolti e condizionati al termine della presidenza di Pescatore, forse radunando le carte presenti nel suo ufficio e che il presidente preferiva tenere presso di sé per il loro carattere strategico, per evidenza o per affezione. Parte della documentazione, in particolare la busta originariamente segnata con il numero 3, sembra essere stata tenuta e organizzata dai segretari particolari di Pescatore, dapprima Michele Sferlazza e poi, dal 1° dicembre 1971, Gianfranco Ballarani. Significativo che tenesse presso il suo ufficio carte relative ad affari di famiglia, probabilmente sbrigate anch'esse dalla sua struttura di segreteria. Ad essa devono farsi risalire alcune segnature numeriche che denotano una gestione organica di una parte almeno delle pratiche; resta da indagare in questo contesto il significato del timbro "Per il 'motore' vedasi cartella n.". [a cura di S. Oreffice e O. Stellavato]
Inventario a cura di Susanna Oreffice e Ornella Stellavato.
Archivio Gabriele Pescatore presso Svimez.
La documentazione riguarda sia alcuni aspetti dell'attività e dell'organizzazione della Cassa sia questioni di carattere personale. Sono presenti anche fotografie che ritraggono Gabriele Pescatore durante vari eventi. Si segnala infine la presenza di un incarto prodotto dalla Segreteria del primo presidente della Cassa, Ferdinando Rocco.<br /><br />[a cura di S. Oreffice e O. Stellavato]
Documenti relativi all'attività di Pescatore come presidente della Cassa per il Mezzogiorno dal 1954 al 1976.
Raccolta di dati e resoconti sull'azione della Cassa nei diversi campi, programmazione e interventi normativi rilevanti nel corso della storia dell'Ente. Progetti presentati alla Cassa per finanziamenti e trasmessi a Pescatore dagli uffici competenti, per verifiche o osservazioni; piani di interventi per irrigazione, elettrificazione, sistema viario, industria chimica. Nomina a presidente, poteri; rapporti con autorità politiche e industriali in merito a questioni diverse legate alla Cassa. Prestito BIRS, parere sull'informatica nella pubblica amministrazione. Trattamento economico, disposizioni, indennità e trattamento previdenziale.
Sottofascicoli relativi al personale con segnature che fanno riferimento a relativo titolario di cui è presente copia. Essi contengono copia delibera Cda del 20 maggio 1953 circa la revisione dell'organico del personale; corrispondenza di Ferdinando Rocco con Pietro Campilli relativa al trattamento economico del personale; copia delle norme che si applicano al contratto d'impiego a tempo determinato dei dipendenti della Cassa per il Mezzogiorno; copie ordini di servizio; prospetti ore di straordinario anni 1950-1954; veline richieste informazioni su singoli dipendenti e società; rimproveri e reclami verso singoli dipendenti; corrispondenza di Ferdinando Rocco con il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri circa la richiesta di comando presso la Cassa di tre ufficiali dell'Arma; elenco ispettori in servizio; velina lettera di Ferdinando Rocco a Pietro Campilli e promemoria riservatissimo circa la soppressione della funzione di investigazione e vigilanza svolta dai consulenti tecnico amministrativi. Sono presenti inoltre inserti nominativi intestati a: Alfredo Scaglioni, Romeo Picchetti, Vito Lazzara, Gino Provaroni, Antonio Quarta, Mario Aureli, Domenico Russi, Flora Vulpitta Cioffi, Giuseppe Di Nardi, Maria Letizia Filippi, Giovanni Perez. Essi conservano comunicazioni relative a assunzione, rimborso spese e trattamento economico; corrispondenza con altre amministrazioni circa comando presso la Cassa; rapporti informativi e note di qualifica; determine presidenziali in copia; informazioni riservate; promemoria e appunti; velina lettera di Ferdinando Rocco a Pietro Campilli circa personale impiegato presso la Cassa senza regolare assunzione, con allegate copie del verbale n. 28 del Collegio dei revisori e di ordini di servizio.
Si compone dei seguenti sottofascicoli: 1) "Questioni generali" (02/10/1951-25/10/1951); 2) "Contratto di lavoro" (s.d.); 3) "Lavoro straordinario" (18/01/1951-11/1954); 4) "Informazioni" (27/11/1951-23/02/1953); 5) "Rimproveri e richiami" (10/10/1952-28/09/1953); 6) "Comandi" (01/10/1953-09/10/1953); 7) "Assunzioni" (vuoto); 8) "Trattamento economico" (10/04/1954-15/05/1954); 9) "Ispettori" (12/06/1954); 10) "Consulenti tecnico-amm.vi" (25/09/1953); 11) "Nominativi" (05/03/1951-24/06/1954); 12) "Collegio dei revisori (rilievi relativi al personale)" (03/10/1951).
Documentazione appartenente alle carte del Gabinetto della Presidenza Rocco.
Compensi corrisposti alla Delegazione del Consiglio superiore dei LL.PP. dal 1.7.1951 al 30.04.1956', dettaglio per mese e anno delle cifre corrisposte su proposta di Rocco per il prezioso lavoro svolto dalla Delegazione durante i lavori del Consiglio di amministrazione della Cassa (27.06.1951).
a) Sistemazione rurale di un fondo in contrada Paterna di Terrasini, mag. 1954, domanda, relazione tecnica e materiale cartografico; b) "Galleria Santagati - Territorio di Bronte, Catania. Promemoria", ricerca di acqua sotterranea in contrada Ciapparazzo, scavo e costruzione galleria su progetto dell'ingegnere Carlo Santagati, post 1953; c) Zona industriale di Catania (finanziamento per acqua), richiesta presentata dall'Ufficio tecnico della Zona industriale di Comune e Camera di commercio, industria e agricoltura di Catania, mag. 1954; d) "Opere di utilizzazioni a vantaggio del Molise comprese nel piano generale di utilizzazione delle acque del fiume Biferno studiato dalla Cassa", gen. - apr. 1957, relazione e schema sulle opere e le utilizzazioni comprese nel piano, studio per una ferrovia Napoli - Bojano - Vasto, a cura della società ICER, note e corrispondenza; e) Opere di ricerca, captazione, eduzione di acque sotterranee a scopo irriguo e per altri usi (ott. 1951 - gen. 1955): appunti e promemoria per il presidente dei capi servizio SAF e CIFT, relazioni e promemoria del dott. Natale Alagna, apr. 1953 - mar. 1954, domande di finanziamento per le opere e istruttoria, in particolare di: ditta Isaia Maria Grazia in Amato (CIFT n. 64), domanda, istruttoria, corrispondenza e promemoria del SAF, ott. 1951 - gen. 1954; Società Acquedotti dell'ing. Sarino Pavone (CIFT n. 868), set. - ott. 1954; Società Averna & C. Acque - SACA (I.74 /P. 53), feb.- nov. 1953, promemoria e appunti dei servizi.
Con annotazione: "progetti vari relativi a richieste di finanziamento per concessione di acque per uso irriguo, raccolti dalla Direzione generale presso i vari servizi".
Dossier del Comitato dei ministri per il Mezzogiorno intitolato "Riassunto delle risposte date dai consiglieri al questionario loro inviato dal Presidente del Comitato Ecc. Pietro Campilli" e contenente testo della legge istitutiva Cassa con successive modifiche e integrazioni, disegno di legge approvato dalla V Commissione permanente del Senato nella seduta del 29 gennaio 1953, studio per un eventuale riordinamento della Cassa, risposte dei consiglieri al questionario inviato da Pietro Campilli. Sono presenti inoltre minuta lettera a Ferdinando Carbone, presidente della Corte dei conti, che trasmette uno schema di disegno di legge relativo alla composizione e alle attribuzioni degli organi direttivi della Cassa e più copie dello stesso schema con annotazioni manoscritte; Atti Parlamentari, <i>Camera dei deputati, Documenti, disegni di legge e relazioni</i>, n. 3191-A, <i>Modifiche alla legge 10 agosto 1950, n. 646, istitutiva della Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia meridionale (Cassa per il Mezzogiorno)</i>; Atti Parlamentari, <i>Senato, Disegni di legge e relazioni,, 1948-1952,</i> n. 2733, <i>Modifiche alla legge 10 agosto 1950, n. 646, istitutiva della Cassa per il Mezzogiorno</i>; estratto da «Moneta e credito» che recensisce il libro AA.VV., <i>Problemi dell'agricoltura meridionale</i>, Istituto editoriale del Mezzogiorno, Napoli, 1953.
Rassegna stampa sulla nomina a presidente della Cassa per il Mezzogiorno e copie dei quotidiani «Il Tempo», 15 ottobre 1954 e «Il Globo», 15 ottobre 1954, della rivista «Il Mezzogiorno, Rassegna mensile della vita e dei problemi del Sud», III, 10, ottobre 1954; copie dei decreti del Presidente della Repubblica di nomina a presidente del Consiglio di amministrazione e gazzette ufficiali. Si segnala la presenza in originale del decreto del Presidente della Repubblica del 20 ottobre 1954 con cui Gabriele Pescatore viene nominato presidente del C.d.a. della Cassa e di copia del decreto del Ministro dei trasporti del 1° dicembre 1954 che dispone la cessazione dalla carica di capo gabinetto del Ministro dei trasporti. È presente inoltre un dattiloscritto circa la riconferma a presidente della Cassa nel 1962. Discorso pronunciato in occasione dell'insediamento, il 30 ottobre 1954.
I documenti recano la segnatura "16/2".
Appunto sulla telefonata del ministro Emilio Colombo del 29 luglio 1965 in cui vengono riassunti gli argomenti proposti dal ministro e le risposte fornite da Pescatore, dattiloscritto non firmato circa la situazione della Cassa alla luce della legge 26 giugno 1965, n. 717, con annotazione "al M. Colombo il 29-7-65"; lettera di Giulio Pastore in merito al rinnovo del Consiglio di amministrazione e corrispondenza, in copia, fra Giulio Pastore, Aldo Moro, presidente del Consiglio dei ministri, Mariano Rumor, segretario politico DC, e il senatore, Antonio Monni, in merito alla medesima questione, trasmessa da Giulio Pastore; testo dattiloscritto relativo al progetto 7170 C/1 - Montecatini-Brindisi e copia appunto relativo all'intervento della Cassa in provincia di Bari con annotazione "originale all'on. Pres. Moro a Bari a [mezzo] avv. Cifarelli"; minuta lettera Pescatore a Giuseppe Orcel in merito ad una riunione relativa al prestito BIRSe copia della traduzione della lettera di Curtis J. Hoxter a Pietro Campilli; dichiarazioni (in originale e in copia) di Gennaro Del Basso e del Commissario governativo del Consorzio di bonifica dell'Agro Sarnese e Nocerino, Vincenzo Zampella, in merito alla correttezza delle modalità di esperimento di una gara per il rilievo topografico; comunicato n. 29 del servizio informazioni della Presidenza del Consiglio dei ministri del 14 ottobre 1954 in merito alla riunione del Consiglio dei ministri in cui è stato nominato il Consiglio di Amministrazione; lettera di Giuseppe Orcel a Bernardo Mattarella, ministro dei trasporti, con cui respinge la richiesta avanzata da quest'ultimo di un finanziamento suppletivo per i lavori di completamento della strada Alcamo-Canalotto; stralcio dal verbale della seduta del Consiglio di amministrazione del 3 novembre 1954 circa l'ordinamento dell'ufficio di segreteria del Consiglio di amministrazione; relazione di Luigi Nasalli Rocca, del Servizio ispettorato tecnico, circa il sopralluogo eseguito sulla strada Scafa-Caramanico-Sant'Eufemia (prog. 217); copia lettera di Vitantonio Di Cagno a Pietro Campilli circa le sue dimissioni da commissario del Consorzio di bonifica dalla Fossa Premurgiana in seguito alla nomina a vicepresidente della Cassa; copia lettera di Bruno Bianchi a Pietro Campilli circa le sue dimissioni da vice presidente e consigliere della Società idro-elettrica dell'Agri in seguito alla nomina a consigliere della Cassa; appunto relativo a Mario Maglione, amministratore delegato dell'Istituto nazionale di credito edilizio, trasmesso da Pescatore a Pietro Campilli; appunto relativo all'industria della piccola pesca redatto dal Direttore generale del Ministero marina mercantile, trasmesso dall'Ufficio industria turismo della Cassa; copia lettera di Falcone Lucifero all'Ufficio dei miglioramenti fondiari in merito alla richiesta di contributo per la sua azienda agricola, con copia lettera di trasmissione di Randolfo Pacciardi a Michele Cifarelli; parere in originale del vice avvocato generale, C. Arias, dell'Avvocatura generale dello Stato, circa il finanziamento e la realizzazione da parte della Cassa di opere nel porto di Gela; fotocopia sentenza della Corte suprema di Cassazione, Sezioni unite civili, n. 4164 del 19 giugno 1975 circa il ricorso presentato dalla Cassa contro il Sindacato provinciale Cassa per il Mezzogiorno.
Si compone dei seguenti sottofascicoli: 1)"Lettera Mr. Curtis J. Hoxter (della BIRS) a S.E. Campilli" (17/11/1954-07/03/1956) 2)"Dichiarazioni dell'ing. Bosso Gennaro e del Commissario governativo dell'Agro Sarnese e Nocerino" (19/07/1956-21/07/1956) 3) "Appunto sulla telefonata del ministro on. Colombo" (29/07/1965); 4) "Veline di lettere Presidente Moro e on. Rumor per rinnovo Consiglio amministrazione" (23/07/1965-28/09/1965); 5) "Corrispondenza con il Sen Monni-Lettera del Sen. Monni in data 30 settembre '65" (07/10/1965).
Elenco distinto per comprensorio relativo agli appalti previsti entro il 1955 e sviluppi negli anni 1956-1957; si conserva anche un opuscolo dattiloscritto sulla storia e l'attività della Ditta Rosacometta di Milano, anche con materiale fotografico e cartografico, specializzata nella realizzazione e messa in opera di 'canaletti'.
Situazione degli impegni e dei pagamenti al 12.2.1956, nei diversi settori d'intervento e dotazione della cassa.
Piano integrativo della viabilità - ripartizione 5 miliardi, studio per una ripartizione generale nelle 37 provincie sulla base di quanto già assegnato, superficie territoriale e popolazione.
Delibera del Consiglio, note e promemoria per il presidente sugli adempimenti formali e sostanziali successivi alla firma, 22.10.1956; 'Costo presuntivo del prestito', calcolo del costo distinto per le varie voci, s.d.
Ripartizione dei fondi assegnati dalla legge 634/1957 con verbale dell'adunanza del Comitato dei ministri del 14 nov. 1957, in cui si affrontano i punti toccati dalla legge.
Elenco della opere di viabilità turistica e ordinaria e nuovo programma, ai sensi della legge 634/1957, con indicazione dell'importo complessivo e delle opere per singoli comuni. Relazione, elenchi e tabelle per il nuovo programma di viabilità ordinaria in relazione al prolungamento dell'attività della Cassa secondo la nuova legge in corso di approvazione.
Il responsabile del Servizio viabilità e comunicazioni è in questi anni Piero Grassini.
Programmazione e rilancio dell'attività: problemi legati a specifici progetti o, più in generale, agli interventi in ambito di elettrificazione, irrigazione e incremento del sistema viario; appunti e promemoria delle strutture per il presidente. Fabbisogno di spesa e programmazione, ai sensi della legge 634/1957 che prolunga l'attività e ne rilancia il piano delle opere nel Mezzogiorno; promemoria e riunioni del Comitato dei ministri per il Mezzogiorno.
Fascicolo strutturato in: Acquedotti, Agricoltura programma e problemi, Industrializzazione, Turismo.
Corrispondenza con Comitato dei ministri per il Mezzogiorno, bozze di scritti relativi agli interventi in agricoltura a favore della regione Sicilia, appunti manoscritti, corrispondenza con capi servizio relativa al programma Sicilia, appunti e note dei servizi, corrispondenza con direttore generale e consiglieri, con assessore alle finanze della Regione siciliana e appunti relativi alla costruzione della diga dell'Ogliastro. Si segnala la presenza di due lettere di Luigi Sturzo che trasmette in copia a Pescatore lettere del presidente della Regione Siciliana, Giuseppe La Loggia.
Si compone dei seguenti sottofascicoli: 1) "Sicilia" (28/01/1958-04/02/1958); 2) "Materiale dei servizi riguardante la nota sulla quota dei fondi assegnati alla Sicilia. 1) Appunto del Servizio bonifiche, 2) Appunto del Servizio acquedotti e fognature, 3) Appunto del Servizio viabilità, 4) Appunto del Servizio bonifiche sul serbatoio e sullo schema dell'Ogliastro" (02/11/1957-31/03/1958); 3) "Diga sull'Ogliastro" (15/01/1958-06/05/1958).
Rendiconto dell'attività svolta dalla Cassa, distinta per ambiti di intervento, e relazione generale (probabilmente letta in un incontro a Reggio Calabria) nel settimo esercizio finanziario e a seguito della promulgazione delle legge 634/1957; la legge, recante provvedimenti per il Mezzogiorno, dota la Cassa di maggiori mezzi e poteri e ne prolunga la vita istituzionale.
Descrizione dei settori attraverso cui si articolano e si raggruppano gli interventi della Cassa.
Si compone dei seguenti sottofascicoli: <br />a) indennità e trattamento economico, al 1958; <br />b) orario di lavoro, lug. - ago. 1958; <br />c) trattamento di previdenza e di anzianità direttore generale e personale, gen. - nov. 1958; <br />d) "Indennità vice - presidenti", 1951-1954.
Tabelle riepilogative degli stipendi del personale della Cassa e delle indennità ai componenti degli organi e dei comitati della Cassa e degli istituti di finanza; ordine di servizio n. 349 dell'agosto 1958, bozza e documentazione preparatoria per la predisposizione dell'ordine di servizio sull'orario di lavoro. Note e riepiloghi per il Presidente a cura del ragioniere capo Bevilacqua sul trattamento di previdenza; copie di deliberazioni del CdA e disposizioni presidenziali sulle indennità, somme corrisposte al 1955, 1954-1955.
Tabulati delle situazioni degli impegni e delle spese alla fine di ogni anno, a cura dell'Ufficio contabilità generale e cassa; per il 1961 si conserva anche lo schema di bilancio, la prima parte del bilancio consuntivo e gli allegati, 'dimostrazione del movimento relativo all'esercizio finanziario risultante dal raffronto fra la situazione del bilancio e quella degli esercizi precedenti'; per il sottofascicolo del 1963 anche 'disponibilità sulla base del piano quindicennale'.
Un fascicolo per ogni anno.
Ragioniere capo prima Riccardo Bevilacqua poi da nov. 1963 Cataldo Melagnino.
Richiesta alla Cassa dei fondi per il funzionamento del Comitato dei ministri per il Mezzogiorno e eccezione sollevata dal Collegio dei revisori in merito ad alcune spese; corrispondenza tra Pescatore e il presidente del Comitato dei ministri - Pastore - con la richiesta di fondi alla Cassa per il funzionamento del Comitato e l'elenco delle spese.
Con annotazione: 'riservato'.
Bozza dattiloscritta dello scritto "Proposte di interventi del Comitato dei ministri per il Mezzogiorno" del 12 settembre 1958; bozza di decreto del Presidente della Repubblica concernente il riconoscimento della personalità giuridica dell'Istituto per il rinonovamento economico e sociale - IRES e l'approvazione dello statuto.
Documenti di lavoro (nn. 0-1) con prime linee di un programma di lavoro per il Comitato dei ministri, con speciali poteri di coordinamento, a seguito della legge 29/7/1957, e disegni programmatici desunti dal discorso di Pastore a Bari il 21 settembre 1958; appunto sulla necessità di un coordinamento dell'attività preparato in vista di un incontro con il presidente del Consiglio Amintore Fanfani, ott. 1958, e bozza di questionario sui problemi del credito agrario e bonifica, s.d.
Copia della delibera del Comitato dei ministri per il Mezzogiorno del 15 ottobre 1965 che, in attesa della nomina del Consiglio di amministrazione, autorizza il presidente della Cassa all'adozione dei provvedimenti più urgenti per la realizzazione dei programmi predisposti in base alla legge n. 717/1965, con lettera di trasmissione di Giulio Pastore.
I documenti recano la segnatura "16/2".
Programmazione allo scadere del piano quinquennale 1965-69; relazione su quanto effettuato e cosa è necessario affrontare e risolvere, nell'ottica di una più stretta integrazione tra gli organi di programmazione: il CIPE e il Comitato dei ministri. Il testo dattiloscritto e in bozza con appunti manoscritti (probabilmente di Pescatore), si basa su 'appunti per il presidente' redatti dai diversi servizi.
Estratto di delibera del CdA, dalla seduta n. 1025 del 11/12/1971; prospetto delle indennità spettanti ai membri del Cda e del Collegio dei revisori.
Delibera CIPE del 6 dicembre 1971 di approvazione del progetto di promozione per la chimica di base per il periodo 1971-1975 in fotocopia, estratto da pubblicazione non identificata intitolato "Progetto di promozione per l'industria chimica di base - I sezione", fotocopia delibera CIPE del 2 maggio 1975 di istituzione del Comitato permanente per la chimica presso il Ministero del bilancio e della programmazione economica, fotocopia del decreto del Ministro del bilancio e della programmazione economica del 6 giugno 1975 circa l'integrazione dei membri di suddetto comitato, elenco dei membri del comitato e decreto del Ministro del bilancio e della programmazione economica di istituzione del comitato del 16 maggio 1975 (estratto da Gazzetta ufficiale). Sono presenti inoltre corrispondenza relativa alla designazione del rappresentante della Cassa e alla convocazione delle riunioni, bozze dei verbali delle riunioni del 10/06/1975, del 20/06/1975, del 11/07/1975, del 21/07/1975 e del 28/07/1975, appunti manoscritti, appunto riservato circa la VII riunione del Comitato tecnico per la chimica redatto da Giuseppe Consiglio, con allegata nota presentata durante la riunione dai rappresentanti sindacali, e documentazione trasmessa dal Ministero del bilancio e della programmazione economica e predisposta per le riunioni del Comitato tecnico per la chimica. Conserva anche documentazione in fotocopia relativa alla richiesta di finanziamento da parte della Sangro Chimica per la realizzazione di una raffineria nella valle del Sangro: corrispondenza, relazioni e progetti della Sangro Chimica, della società Industrie chimiche del Sangro e della Società italiana ricerche ecologiche, parere tecnico circa il progetto, richieste di concessione ai ministeri dell'industria, commercio e artigianato, delle finanze, della marina mercantile, richiesta al CIPE di ammissione alla contrattazione programmata, appunti e promemoria, lettere di Giorgio Schanzer, presidente della Sangro Chimica, ad alcuni direttori di testate giornalistiche e ai ministri dell'industria e per il bilancio e la programmazione economica; ritagli stampa e lettera di Giorgio Schanzer a Gabriele Pescatore con cui trasmette documentazione relativa al progetto e testo della conferenza stampa del 19 settembre 1974. Si segnala infine la presenza di due fotografie raffiguranti l'impianto Montedison di Porto Marghera e di copia di un promemoria relativo al progetto speciale n. 2 agglomerato di Licata ovest.
Si compone dei seguenti sottofascicoli e inserti: 1) "Costituzione del Comitato tecnico per la chimica", "Composizione dello stesso", "Avvisi di convocazione"; a) "Composizione del Comitato tecnico per la chimica. Riunione del 10-6-75" "Prof. Gabriele Pescatore" (06/12/1971-06/06/1975). 2) "Verbali delle riunioni del Comitato tecnico per la chimica" (20/06/1975-24/10/1975); 3) "Documenti predisposti dagli uffici Cassa e dagli uffici del ministro". Inserto "Sangro-chimica Società" (27/05/1975-11/07/1975). 4) "Documenti predisposti dagli uffici della programmazione" (04/07/1975-17/07/1975).
L'inserto "Sangro-chimica Società" reca la segnatura "4/5173".
Parere espresso nella seduta del 24 gennaio 1974 e trasmesso al Pescatore in quanto presidente di sezione del consiglio di Stato, da Domenico Macrì (Segretario generale del Consiglio superiore della Pubblica amministrazione e componente del Comitato ristretto di studio costituito dal Ministro per l'organizzazione della PA e presidente del Consiglio superiore della PA della Presidenza del Consiglio dei ministri) con allegato quadro degli elaboratori elettronici impiegati da amministrazioni statali, proposta per la gradualità dell'intervento, schema del DPCM per il coordinamento tra le varie amm.ni nel campo dell'applicazione della informatica al fine di evitare duplicazioni, interferenze e tempi improduttivi.
Con annotazione: "EVID. 7-XII-76".
Elenco dei progetti e dei relativi responsabili; "Rapporto al Consiglio di amministrazione sullo stato degli adempimenti relativi al settore dei progetti speciali al 31 dicembre 1976" a cura del coordinatore dei progetti speciali, Giuseppe Consiglio, e del direttore generale, Francesco Coscia.
Per la legge 853/1971 i progetti speciali sono formulati dal CIPE; al 2 maggio 1976, data di emanazione della legge 183/1976, risultavano in essere 23 progetti speciali.
Analisi delle problematiche legate alla costituzione e amministrazione del fondo.
Iniziative della magistratura nelle quali fu coinvolto Pescatore, in qualità di imputato o testimone, in quanto rappresentante della Cassa.
Appunti e note circa la pratica di finanziamento della società Zuccherificio del Sannio; ritagli stampa; corrispondenza con Pietro Campilli; relazione della società Zuccherificio del Sannio al Consiglio di amministrazione e all'ISVEIMER sull'impianto di uno zuccherificio in provincia di Benevento e risposte al questionario BIRS per i progetti industriali; relazioni e promemoria sulla società; copia richiesta del Consigliere istruttore presso il Tribunale di Genova all'ISVEIMER del fascicolo riguardante il finanziamento e la costruzione nel beneventano di uno stabilimento per la produzione di zucchero ad opera della stessa società; nota circa l'attività di Raffaele De Caro per la presentazione di un progetto per l'impianto di uno zuccherificio in provincia di Benevento; corrispondenza con il Tribunale di Genova circa la richiesta di documentazione; corrispondenza con il Procuratore generale della Repubblica di Genova in merito alla segnalazione di una pratica aperta presso il Ministero dei trasporti; minute di lettere all'Avvocatura generale dello Stato e fotocopia di citazione come testimone di Pescatore; lettera dell'Avvocatura distrettuale dello Stato di Genova trasmessa dall'Avvocatura generale dello Stato relativa alla citazione di Pescatore come testimone nella causa contro Giovan Battista Gualco e atri.
Conserva i seguenti sottofascicoli e inserti: 1) "Zuccherificio del Sannio" (24/09/1956-16/01/1957); 2) "Industrie alimentari delle bevande e affini. Impianto zuccherificio" (09/02/1955-24/09/1956); 3) "Gualco G.B. ed altri: causa" (07/05/1962-03/07/1962).
Documentazione in copia relativa alla testimonianza prestata da Gabriele Pescatore nel processo contro Felice Ippolito. In particolare, trascrizione della testimonianza resa da Pescatore, processo verbale di dibattimento, trascrizione interrogatorio di Girolamo Ippolito e due note sui prestiti su polizza Ina.
Comunicazioni giudiziarie al presidente prof. Pescatore, n. 113557/76 e n. 114563/76 dell'8^ sez. Penale di Roma; Procedimento penale relativo a contratti per l'affidamento di servizi diversi a collaboratori esterni, borsisti e dattilografe, per l'affidamento del servizio di facchinaggio alla cooperativa Isolabella e per l'affidamento del servizio microfilmature di archivio. Atti processuali, memorie ed estratti di delibere del CdA in merito ai vari contratti di affidamento, oggetto del procedimento, con documenti in copia allegati dal 1969.
Con annotazione: "definita il 17-3-1978, assolto con formula piena da tutte le imputazioni tranne una (assolto, per una, per insufficienza di prove)".
Comunicazione giudiziaria notificata al prof. G. Pescatore. Decreto di citazione n. 1552/76 della Pretura di Chieti; atti processuali, ritagli stampa, memoria della Pretura di Chieti, note del Servizio istruzione professionale e fattore umano, causa in corso per aver eseguito lavori di ampliamento del corpo di fabbrica del Centro interaziendale di addestramento professionale dell'industria di Chieti - Pescara CIAPI di Chieti Scalo senza licenza edilizia. Finanziamenti per il funzionamento del Centro, deliberati dalla Cassa, subentro della Regione alla Cassa e nomina rappresentanti nel CdA.
Contiene i sottofascicoli: "Chieti - Pescara: centro interaziendale", ago. 1970 - feb. 1975 (segnato "22/1-2317"); "Sentenza del Pretore di Chieti", nov. 1977.
Comunicazione giudiziaria al prof. G. Pescatore. Decreto penale di condanna 113568/76 - 8^ Sezione penale di Roma, per istallazione di un parafulmine senza preventiva autorizzazione dell'ENPI. Atti processuali, comunicazioni di Ballarani con Pescatore e con l'avvocato Di Tarsia, rappresentante legale.
Comunicazione giudiziaria notificata al prof. Pescatore, decreto penale n. 22/77; comunicazione della Pretura di Pescina. Procedimento penale a carico di Pescatore per aver omesso di proteggere i conduttori e non aver permesso il libero e normale svolgimento della fune sul tamburo, in un cantiere della Cassa in Ortona dei Marsi per la centrale di sollevamento. Atti processuali, nomina dei rappresentanti legali, note e comunicazioni di Ballarani.
Stralci di delibere del CdA del 1956, 1959, 1966, sul riassetto organico degli uffici e direzioni periferiche degli acquedotti, trasmessa al presidente della Cassa da Ballarani.
Stralcio delle delibere del CdA del 1950, 1954, 1956, 1958, 1959, 1965, 1966, 1971, riguardanti i poteri e i vari passaggi che hanno portato alla istituzione del Servizio istruzione professionale, trasmesse al presidente da Gianfranco Ballarani.
Citazione al prof. G. Pescatore per il 24 feb. 1978 presso il Tribunale di Roma", tabella riepilogativa della situazione dei finanziamenti alla pesca al 18 feb. 1978 e pro-memoria sulle procedure per l'istruttoria e la definizione di domande di contributo per la pesca; nota informativa di Ballarani al Presidente della Cassa e comunicazioni in merito alla citazione tra Pescatore e il consigliere istruttore aggiunto Chinnici.
Scritti, anche di altri autori, non solo relativi a questioni inerenti la Cassa; interventi e relazioni in incontri e convegni (a stampa e dattiloscritti). Alcuni testi in bozza sono evidentemente prodotti per pubblicazione.
Articolo per una pubblicazione promossa dall'Amministrazione provinciale di Catanzaro, 4.7.1955, con breve nota di presentazione degli interventi della Cassa nella provincia di Catanzaro; "La bonifica della montagna", Firenze 22.11.1956, in occasione dei cinque anni dell'Accademia italiana scienze forestali di Firenze. <i>Le linee della politica di sviluppo e la dinamica dell'economia meridionale</i>, <i>L'elemento umano</i>, in: <i>L'intervento straordinario nel Mezzogiorno d'Italia</i>, Milano 1962; <i>Southern Italy, a special report</i>, «The Times», 3 feb. 1969.
Articolo di Pietro Campilli "Aspetti e attività della Cassa per il Mezzogiorno" da pubblicare in la «Nuova Antologia» e intervento a un convegno di Gianni su comuni e provincia.
Pietro Campilli, "Cassa per il Mezzogiorno": lettera d'incarico della casa editrice Cinque Lune e dattiloscritto dell'opera, poi pubblicata nel 1957.
Testo dattiloscritto, strutturato in una premessa e cinque paragrafi, sul 'valore costruttivo di una esperienza', subito dopo l'approvazione della legge 635/1957, l'attività della Cassa per le opere di bonifica, miglioramento fondiario, viabilità, acquedotti e riflessi della spesa pubblica nel Mezzogiorno con l'espansione dei consumi.
L'ISIDA era presieduta da Franco Restivo.
Voce per il <i>Nuovissimo Digesto</i>, edito dalla UTET.
Bozza di un testo di Pescatore articolato in quattro paragrafi: origine e caratteri dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno, finalità del piano e compiti della Cassa, oggetto della presente documentazione, riconoscimenti e dedica; il primo punto e anche intitolato "La Cassa per il Mezzogiorno ente programmatore".
Corrispondenza di Pescatore con Angelo Conigliaro; lettera di non identificato, vice segretario generale della Camera di commercio industria e agricoltura di Napoli; ritagli stampa. Si segnala la presenza di una lettera del presidente della Repubblica, Antonio Segni e di copia di una lettera di Pescatore a Indro Montanelli.
A stampa: Pasquale Saraceno, <i>Il Mezzogiorno tra congiuntura e riforme</i>, relazione alla Giornata del Mezzogiorno, Fiera del Levante, 18 set. 1972; idem, <i>Il Sud nel sistema economico italiano ed europeo</i>, estr. da «FdL. Almanacco del Mezzogiorno», s.n.t. [post giu. 1976]; <i>Irfis29</i>, s.n.t.; Istituto per l'assistenza allo sviluppo del Mezzogiorno - IASM, <i>Direttive e norme di applicazione della legge 853 per il Mezzogiorno,</i> in «IASMNotizie», V, 51; "Documenti", IV, 3, 16 set. 1972. Testi normativi diversi; sentenza, n. 28 del 1972, della Corte costituzionale nel giudizio promosso con ricorso della Regione Sardegna per conflitto di attribuzione sorto in seguito alla nota del Prefetto in materia di espropriazioni per opere di pubblica utilità su fondi Casmez.
Scritti e comunicazioni inerenti temi religiosi, politici e economici; ritagli stampa da «Le Monde»; riepiloghi per il bilancio: assegnazione dei fondi e stato patrimoniale, 1974-1975; scritto di Giulio Leone sull'irrigazione del Tavoliere a valle della diga del Fortore. A stampa: «Notizie dei gesuiti d'Italia», IX, maggio 1976; Gabriele Pescatore, <i>Promoting farming cooperatives in southern Italy through integrating agencies</i>, s.n.t.
Intervento di Pasquale Saraceno a una tavola rotonda su "La nuova struttura organizzativa dell'intervento straordinario" tenutasi a Bari il 18 settembre 1976, datt., e ritaglio di articolo di Pio La Torre da «Rinascita» del 24 settembre 1976 in merito alla relazione di Saraceno; appunti manoscritti relativi a uno scritto non identificato.
Piano pluriennale e sviluppo globale del paese presentato alla IV Conferenza delle regioni meridionali.
P. Barucci, C. Donat Cattin, R. Romeo, M. Rossi Doria, P. Saraceno, R. Tremelloni, <i>Saraceno e la politica economica nel dopoguerra</i>, estratto da «Nord e Sud», XVII, agosto-settembre 1970.
Fotografie relative a viaggi, celebrazioni, interventi e incontri di Pescatore in Italia e all'estero.
Intervento di Pescatore alla presenza del sindaco Palermo, Gioacchino Scaduto.
Scaduto fu sindaco di Palermo dal luglio del 1952 all'agosto del 1955.
Pescatore parla alla presenza del ministro Pastore; seduti accanto a loro, al tavolo, altre autorità. Biglietto da visita del presidente della Camera di commercio di Benevento, Vincenzo Cardone.
Evento, non identificato, alla presenza di personalità e abitanti del suo paese natale.
Cerimonia religiosa all'interno e all'esterno della basilica di San Nicola a Bari. Le foto, nelle quali Pescatore non compare, gli furono probabilmente donate da Nicola Damiani, futuro consigliere di amministrazione della Cassa e in quel momento sindaco di Bari.
Eventi, incontri, cerimonie diverse; in alcuni casi è riportato sul dorso delle foto il timbro del fotografo. Intervento a un incontro, con Pescatore al tavolo dei relatori (fotografo di Sorrento, A. Gargiulo); foto probabilmente di un matrimonio in Sardegna, con sul retro una dedica forse dello stesso Aldo Gargiulo, fotografo; discorso dal palco di autorità civili e religiose locali (maggio 1958) Foto di un chiostro e di un interno di una chiesa, senza persone (7 foto).
Passeggiata nel quartiere dove si trovava il campo di calcio dedicato al calciatore del Napoli e firma dell'accordo, in presenza di personalità locali e della Cassa.
Era Commissario straordinario di Napoli Alfredo Correra.
Firma della convenzione per la costruzione di centri edilizia popolare.
Visita sull'isola con il ministro Giulio Pastore, incontro con i notabili locali, viaggio sul traghetto, discorso dal palco, scorci dell'isola. L'occasione è l'inaugurazione del tratto sottomarino dall'acquedotto Campano che servirà le isole di Ischia e Procida.
Si conserva anche un album di foto dell'inaugurazione dell'acquedotto a Procida con il ministro, Campilli.
Pescatore insieme al ministro Pastore, probabilmente accompagnato dalla moglie, e altre persone in delegazione anche della Cassa, fotografati vicino all'aereo.
Firma dell'accordo per la concessione di un prestito pari a 40 milioni di dollari dalla International bank for reconstruction and development (cosiddetta World Bank) per la costruzione di una centrale nucleare sulle rive del Garigliano. L'incontro si svolge presso la sede della banca a Washington. Presenti: il ministro Giulio Pastore, Eugene R. Black, presidente della World Bank, Pescatore, Tommaso Zerbi, presidente della Società elettronucleare nazionale, Bruno Bianchi, direttore generale della Finelettrica, Enzo Rossi, della sede di New York del Banco di Napoli, Emilio Mayer della sede di New York della Banca commerciale italiana. Si conserva la foto di un disegno della centrale nucleare.
Partecipanti ad un incontro internazionale; si riconosce Pescatore.
Visita assieme a Pastore, taglio del nastro e incontro con notabili locali e religiosi.
Visita insieme a Pastore e altri, probabilmente presso una fabbrica per la lavorazione del pescato.
Distribuzione dei doni ai bambini. Oltre a Pescatore compaiono altri dipendenti della Cassa. L'evento si svolge probabilmente in un cinema.
Discorso di celebrazione e visita all'impianto nel comune di Sassari (potrebbe trattarsi dell'inaugurazione); oltre a Pescatore molti notabili locali e tecnici, tra questi probabilmente l'ing. Gino Burò, che ha inviato le foto.
Discorso, visita alla città di Macomer, inaugurazione e benedizione alla presenza delle autorità.
Visita insieme a Pastore, accompagnato da notabili locali; ripresi su una imbarcazione e a passeggio, anche con religiosi.
Visita assieme a Pastore, taglio del nastro alla presenta di autorià locali civili, militari e religiose.
Visita con Pastore a un impianto idroelettrico; si tratta probabilmente dell'inaugurazione dell'impianto del Bussento della Società meridionale di elettricità. Biglietto da visita del presidente della società, Vito Antonio Di Cagno. Presenti autorità civili, militari e religiosi locali, oltre che dipendenti e dirigenti della Società.
Presenti alla cerimonia di inaugurazione, oltre a Pescatore e Pastore, anche Efisio Corrias, presidente della Regione, e il sottosegretario di Stato alla Marina mercantile, Salvatore Mannironi.
Visita di Pescatore a: Oliena, foto della cittadinanza, con uomini e donne in costumi tradizionali (11 foto); Onanì, incontro con autorità locali, discorso pubblico [di un uomo e di una donna non identificati] (10 foto); Orune, incontro con autorità locali e doni di prodotti artigianali (8 foto); Lula (8 foto), Bitti, incontro con le autorità locali e visita alla diga (23 foto).
Arrivo a Palermo o comunque in Sicilia per un incontro.
Presidente della Regione, Benedetto Majorana della Nicchiara.
Cerimonia all'EUR alla presenza di Giulio Pastore, di personalità civili e religiose e di alcuni allievi delle scuole.
Intervento di Pescatore in un incontro di Associazioni cristiane dei lavoratori italiani; foto della sala gremita e dei relatori seduti al tavolo, assieme a Pescatore.
Visita all'Abbazia di Montecassino insieme a Giulio Pastore e alcuni prelati tra cui Idelfonso Rea, abate e ordinario di Montecassino che ha inviato le fotografie.
Presentazione della lezione dal titolo "Realizzazioni e prospettive della Cassa per il Mezzogiorno" a conclusione di un ciclo di conferenze tenuto dai dirigenti della Cassa nell'ambito del corso di formazione aziendale per laureati del Sud promosso dal Comitato dei ministri per il Mezzogiorno, dalla Cassa e dal CIDA e saluto con alcune personalità non identificate (fra cui probabilmente il direttore dell'ISDA, Francesco Parrillo). Sono presenti ritagli stampa relativi all'evento.
Inaugurazione degli acquedotti, discorso dal palco di Pescatore e altre autorità locali civili e religiose, tra questi il presidente della Regione Sardegna, Efisio Corrias, e Pietro Leo, presidente dell'Ente autonomo del Flumendosa di Cagliari.
Visita al Consorzio di bonifica, foto di interni ed esterni insieme ad altre autorità.
Visita di Pescatore del cantiere della diga del Consorzio per la bonifica della Nurra, accompagnato da responsabili del cantiere e probabilmente persone della Casmez.
Visita a Taranto insieme al ministro Pastore; incontro e strette di mano con personalità.
Inaugurazione della nuova sede di Cagliari del CIS, alla presenza anche di Pastore; incontro con il presidente della Regione, Efisio Corrias; biglietto da visita del capo ufficio stampa della presidenza della Regione autonoma della Sardegna. Mario Mossa Pirisino.
Corrias fu anche presidente del CIS.
Discorso di Pescatore e di altri relatori; riprese della sala, del tavolo dei relatori e in cerchio con politici e un religioso; presente anche il sindaco Mario Stancati.
Riprese del palco d'onore in occasione dell'inaugurazione dell'Acquedotto campano alle sorgenti del Torano a Caserta: tra le personalità da noi identificate, oltre a Pescatore, Campilli, Leone e Fanfani (5 foto a colori e 7 b/n).
Indicazioni della data dedotta da "La Settimana Incom" (02357) del 12 aprile 1963.
Tavolo dei relatori tra i quali Pescatore e Pastore.
Foto di Pescatore con due persone non identificate [della Casmez].
Inaugurazione, anche della strada a scorrimento veloce per Ferrandina Scalo; Pescatore taglia il nastro alla presenza di autorità e varie persone, compresi due bambini.
Incontro ad Agnone con autorità e personalità politiche locali, tra cui Bruno Vecchiarelli, segretario provinciale Dc, che invia la foto. Si tratta probabilmente di un evento avvenuto nell'ambito della visita in Molise insieme a Giulio Pastore svoltasi nel novembre 1966.
Visita al monumento, appena restaurato e illuminato dalla Cassa, con personalità locali tra cui Giuseppe Colasanto, sindaco di Andria, che invia le fotografie.
Foto a colori di Pescatore in una villa in compagnia con un cane collie e in compagnia di alcune persone non identificate.
Premiazione di alcune personalità tra i quali Pescatore; ripresa della sala e del tavolo di premiazione.
Cerimonia alla presenza di autorità civili e religiose. Ripresa della folla e della cerimonia, banda musicale che attraversa l'abitato; Pescatore, non sempre visibile, tra la folla. Il timbro sul retro delle foto riporta l'intestazione Impresa costruzioni Michelino Adduci, Trebisacce (Cosenza).
Visita alla fiera con persone non identificate.
In macchina con una personalità non identificata.
Riprese del palco degli oratori e dei partecipanti ai lavori; sede internazionale con bandiere di tutto il mondo.
Riunione con personalità non identificate.
Pescatore ripreso alla scrivania, in piedi e in primo piano.
Intervento di Pescatore all'Università; ripresa del tavolo dei relatori.
Visita assieme ad autorità; ripresa anche su una imbarcazione.
Corrispondenza riservata, questioni familiari e personali.
Documentazione relativa a questioni di carattere personale e familiare: avviso di accertamento di valore a Maria Clementina Jannelli, moglie di Gabriele Pescatore, e Bruna Baüml, moglie di Salvatore Pescatore, dell'Intendenza di finanza di Roma circa l'appartamento sito in Roma in via Nicotera n. 29; lettere del Banco di Santo spirito ai coniugi Pescatore relative agli interessi pagati negli anni 1959 e 1960; ricevuta ENPAS per la consegna dei documenti attestanti spese sanitarie e allegate ricevute di pagamento in copia; copia della scheda personale degli aspiranti a nomine conferibili dal Provveditore agli studi in istituti di istruzione secondaria per l'anno scolastico 1968-1969 relativa a Margherita Pescatore; documentazione in fotocopia relativa alla richiesta al Ministero dei trasporti di rilascio della carta di libera circolazione e dei biglietti ferroviari per i coniugi Pescatore; tessera Coni per l'anno 1957; due notifiche del Comando del Dipartimento militare marittimo di Taranto circa la revisione annuale degli ufficiali in congedo; lettera della Cooperativa edilizia "Minerva" indirizzata a Giovanna Rossano Jannelli, suocera di Pescatore, in merito alla costituzione di una cooperativa per l'assegnazione di un lotto di terreno al Lido di Roma, richiesta di documenti da parte della Cassa depositi e prestiti e certificato di pensione di Giovanna Rossano Jannelli rilasciato dalla Direzione provinciale del Tesoro; corrispondenza, certificati, dichiarazioni e relative minute riguardanti l'assegnazione a Gabriele Pescatore e a Giovanna Rossano Jannelli, di appartamenti della Cooperativa edilizia "Mari Stella" siti in Roma in via Savastano n. 18 e n. 20; appunti relativi a spese; copia richiesta al sindaco di Roma per l'autorizzazione alla realizzazione di varianti alla casa sita in via Savastano n. 20, con allegate due piante scala 1:100; bozze di una nota di ringraziamento da pubblicare su alcuni quotidiani in occasione della scomparsa di Margherita Buraglia, madre di Pescatore; ricevute di pagamento; documentazione relativa alla liquidazione dell'indennità di esproprio nei confronti di Gabriele Pescatore, della moglie e di Ilario Pescatore, in seguito ai lavori di completamento dell'alveo strada Dogana vecchia nel comune di Serino, nell'ambito delle opere di sistemazione idraulico-connessa nel bacino dell'Alto Sabato e velina lettera del direttore generale, Francesco Coscia, all'Ufficio del genio civile di Avellino con cui si comunica la rinuncia ai compensi spettanti per l'esproprio da parte di Pescatore e della moglie. Si segnala la presenza di n. 7 negativi fotografici.
Si compone dei seguenti sottofascicoli: 1) "S.ra Giovanna Jannelli" (06/031964-12/05/1964); 2) "Coop. "Maristella"" (13/11/1953-25/06/1961); 3) "S.ra Margherita Buraglia" (01/12/1958-29/05/1960).
Lettera di Pietro Campilli con cui trasmette un telegramma di compiacimento circa l'operato della Cassa da parte delle autorità politiche calabresi; telespresso del Ministero degli affari esteri relativo a una conferenza tenuta a Madrid da Gabriele Pescatore il 12 novembre 1959; corrispondenza con Vittorio Olivieri Sangiacomo, presidente di sezione della Corte dei Conti e poi procuratore generale della Corte dei Conti, e con il figlio Giorgio Olivieri Sangiacomo, di carattere personale e relativa a raccomandazioni; richiesta della Legione territoriale carabinieri di Roma, Nucleo polizia giudiziaria, di produrre la relazione ispettiva condotta da un funzionario della Cassa presso il Comitato di coordinamento dei provvedimenti straordinari per la Calabria; lettera del Presidente dell'Automobile Club Trieste; lettera di Vito Lazzara in merito alla costruzione del porto di Ischia; lettera di Ugo La Malfa relativa alla richiesta di contribuzione in favore de «La voce repubblicana», con allegato supplemento a «La voce repubblicana» n. 117, 20 maggio 1965; lettera di Francesco Cosentino con cui segnala la ditta Sailem; appunto di Manlio Rossi Doria in merito al bilancio di un centro di ricerca; nota di Carmelo Spagnuolo, procuratore generale della Repubblica, in merito a vicende processuali di un comune amico; appunto di Rossi Doria relativo alla ricerca di informazioni circa Siderno; corrispondenza in copia con Camilla Pescatore, sorella di Gabriele Pescatore, circa il matrimonio del figlio; lettera dell'avvocato Adolfo Quintieri a Pietro Campilli in merito alla diffusione di documenti riservati della Cassa per il Mezzogiorno nel corso di una causa in atto fra la Provincia di Cosenza e l'impresa di Rosalbino Piemonte; due note del consulente tecnico amministrativo della Cassa, Giulio D'Alessandro, in merito alle indagini da lui svolte sulla medesima questione, con allegata relazione del Servizio viabilità e costruzioni civili al Consiglio di amministrazione relativa al progetto n. 246/GL/gv; lettere di Elena Gullo Paternostro, moglie di Rocco Gullo, di carattere personale; corrispondenza con la Direzione generale delle Ferrovie dello Stato relativa alla richiesta avanzata da Gabriele Pescatore, in qualità di capo gabinetto del Ministero dei trasporti, di istituire nuove fermate estive dei treni nella stazione di Quercianella e appunto per il Capo di gabinetto; velina e minuta manoscritta indirizzata all'affittuario degli appartamenti di via Savastano n. 18 e appunto riservato che riporta informazioni sul medesimo; lettere di Giuseppe Jelmini e di Giulio Pastore di carattere personale; lettera di Hugo Girone relativa all'affissione in Serino di targhe commemorative dei genitori di Gabriele Pescatore, Salvatore Pescatore e Margherita Buraglia, e note biografiche sugli stessi redatte da Gabriele Pescatore; corrispondenza relativa alla verifica fiscale effettuata dalla Guardia di finanza nei confronti della ditta Giuffrè editore; lettera di un ispettore amministrativo a Giuseppe Orcel, circa il provvedimento di soppressione della indennità ispettiva da parte del Consiglio di amministrazione; corrispondenza relativa alla segnalazione di nominativi e itinerari di viaggio per la predisposizione di biglietti ferroviari circolari gratuiti; lettera di Amintore Fanfani, segretario politico Dc, a Gabriele Pescatore in occasione della sua nomina a presidente; richiesta di Mariano Rumor a Pescatore di partecipare alla sottoscrizione nazionale indetta dalla direzione centrale Dc fra gli iscritti per raccogliere fondi per la costruzione della sede centrale del partito e lettera di ringraziamento di Domenico Magrì, segretario amministrativo Dc, per la sottoscrizione versata; istanza di Pescatore di riscatto degli studi universitari ai fini del trattamento di quiescenza; corrispondenza relativa al soggiorno di Gabriele Pescatore e della famiglia nell'alloggio messo a disposizione nella colonia di Colle Isarco dal comandante del Corpo d'armata di Bolzano e in merito a raccomandazioni relative a familiari di militari appartenenti al suddetto Corpo d'armata; corrispondenza relativa all'acquisto del quadro "Ragazzo con la fionda" del pittore Mario Russo esposto alla Settima quadriennale nazionale d'arte di Roma. Si segnala la presenza di un manoscritto di Giuseppe Di Vittorio contenente un articolo apparso il 30 aprile 1954 su «l'Unità», con dedica di Anita Di Vittorio.
Si compone dei seguenti sottofascicoli: 1) "Olivieri Sangiacomo cons. dr. Vittorio" (17/03/1956-14/10/1967); 2) "Gullo Paternostro Elena" (01/04/1955-30/04/1958); 3) "Quercianella. Comunicazioni ferroviarie" (28/01/1954-20/04/1954); 4) "Colle" "Rac." (13/07/1954-14/09/1954); 5) "Quadriennale di Roma" (17/03/1956-28/03/1956); 6) "Riservato" (12/061954-28/10/1954).
Il sottofascicolo "Olivieri Sangiacomo cons. dr. Vittorio" reca la segnatura "3/i-97"; "il sottofascicolo Gullo Paternostro Elena" reca la segnatura "5/219"; il sottofascicolo "Quercianella. Comunicazioni ferroviarie" reca l'intestazione "Ministero dei trasporti. Gabinetto" e la segnatura "F.M.3".
Corrispondenza relativa a incarichi esterni alla Cassa svolti da Gabriele Pescatore, quali consigliere di amministrazione della Società finanziaria elettrica nazionale Finelettrica, della Società elettronucleare nazionale - SENN, esperto della IV e V Sezione del Consiglio superiore dell'agricoltura, membro di commissioni esaminatrici concorsuali, membro del Consiglio superiore della Marina mercantile e del Comitato tecnico per i colloqui con gli industriali presso il Ministero del bilancio. Si segnala la presenza di un appunto per il presidente del Comitato dei ministri per il Mezzogiorno e le aree depresse circa la partecipazione di Gabriele Pescatore al Consiglio di amministrazione della Finelettrica, di una nota biografica in più copie di Gabriele Pescatore e di copia de «Il Meridionale», 11-18 febbraio 1967.
I documenti recano la segnatura "16/2".
Documentazione in copia relativa alla liquidazione del trattamento di anzianità e previdenza di Pescatore: appunto del capo del Servizio personale e organizzazione, lettere di Pescatore al Servizio ragioneria e al Consiglio di Amministrazione, ricevute di versamento e matrici assegni, liquidazioni e quietanze di riscatto, assegni, prospetti relativi alle polizze di previdenza e anzianità di Pescatore redatti dal capo Servizio ragioneria, Cataldo Malagnino, stralci di verbali delle sedute del Cda relativi al trattamento di previdenza e quiescenza, polizze di assicurazione Ina.
Corrispondenza di Clementina Pescatore di carattere personale e relativa a raccomandazioni. È presente corrispondenza con l'Istituto di St. Marcellina di Londra in merito al soggiorno di Margherita Pescatore. Conserva inoltre un elenco delle società farmaceutiche e delle ditte con stabilimento in provincia di Latina e nel comune di Pomezia che hanno ottenuto il finanziamento dall'ISVEIMER, nonché un appunto manoscritto relativo alla pratica di contributo industriale intestata alla ditta Corrado Nicola e figlio.
1) "Per la firma della Signora Pescatore" (30/04/1962-17/05/1962).
I documenti recano la segnatura "5/1306".
Lettera di impegno per l'affidamento all'impresa di Juliano Basilio dei lavori di riparazione, restauro e completamento dell'abitazione di Serino, minute, corrispondenza, ricevute di pagamenti, matrici di assegni, piante e disegni, sommario del registro della contabilità e registro delle misure, corrispondenza di Umberto Messina relativa alla esecuzione dei lavori della casa di Serino, minuta di lettera di Gabriele Pescatore con cui acconsente a posporre la data di fine lavori. Sono inoltre presenti esposti di due abitanti di Serino circa i lavori effettuati nella proprietà di Pescatore, appunto del capo Ufficio bacini montani del Servizio bonifiche e trasformazioni fondiarie, Paolo Sodini, in merito ai lavori di sistemazione idraulica dell'alveo strada Dogana Vecchia in agro di Serino (Prog. n. 12863) e corrispondenza di Pescatore con Paolo Sodini, con l'Ufficio del genio civile di Avellino e con uno degli autori dell'esposto. Si segnala la presenza di n. 7 fotografie in bianco e nero.
Nota manoscritta di Pescatore circa le spese sostenute durante il viaggio in Portogallo nel maggio 1967 e nota circa le spese di viaggio nei paesi scandinavi dell'ottobre 1963, con allegati giustificativi.
Elenchi di nominativi e indirizzi e richieste rinnovo passaporti e certificati; corrispondenza di Salvatore Pescatore, figlio di Gabriele Pescatore, relativa a raccomandazioni, a pratiche di contributi industriali e alla designazione di collaudatori. Sono presenti inoltre documentazione relativa alla richiesta avanzata alla Cassa da parte della ditta Rocca Leone di concessione di contributi a favore della pesca (art. 5, Legge n. 634/1957), nota con cui viene respinta la richiesta, lettera di Rocco La Rocca a Salvatore Pescatore, copia di un appunto in merito alla questione, corrispondenza di Gabriele Pescatore riguardante l'esame da procuratore legale sostenuto dal figlio, appunti e promemoria relativi a impiegati della Cassa o di altre amministrazioni. Corrispondenza a firma di Michele Sferlazza, Gabriele e Salvatore Pescatore in merito a questioni personali riguardanti quest'ultimo.
Si compone dei seguenti sottofascicoli: 1) "Spedizione volume del Prof. Salvatore Pescatore. Maggio 1974" (24/06/1974-25/07/1974); 2) "Rinnovo passaporti Prof. Salvatore Pescatore e Signora" (04/07/1974-09/12/1974).
I documenti recano la segnatura "5/2208".
Corrispondenza relativa a varie questioni riguardanti Margherita Pescatore, figlia di Gabriele Pescatore. In particolare riguarda l'organizzazione del tirocinio presso la Bank of America di New York, il matrimonio, l'impiego come docente di ruolo di lingua inglese, raccomandazioni e informazioni circa pratiche di contributo industriale o decisioni del Consiglio di amministrazione in merito a ditte. È presente un appunto non firmato sui lavori di consolidamento statico e restauro della Certosa di Padula. Corrispondenza a firma di Gabriele Pescatore e Gianfranco Ballarani.
I documenti recano la segnatura "5/2329".
Ritaglio stampa da «La Gazzetta del Mezzogiorno», 30 ottobre 1968 e copia de «L'Unione sarda», 25 febbraio 1967. Testo a stampa: <i>Raffaello delle Nocche, Vescovo di Tricarico</i>, Giannini, Napoli,1961, con nota di conferimento del Premio Raffaello delle Nocche 1966 a Gabriele Pescatore.
16/2
Corrispondenza relativa a questioni diverse e di carattere personale. In particolare riguarda prenotazioni alberghiere, interventi a convegni, riunioni del Comitato dei ministri per il Mezzogiorno, inviti a manifestazioni, proroga tessera Coni di libero ingresso alle manifestazioni sportive, conferimento onorificenze da parte dei governi di Svezia e Spagna e della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Pietracupa, affitto della casa di via Nicotera n. 29, attività esterne alla Cassa (pubblicistica, presidenza commissioni, socio Cassa di risparmio di Roma, membro del Comitato di vigilanza sulle gestioni governative), invio di tessere di compagnie aeree (Alitalia e Itavia), tessera ferroviaria, revisione annuale degli ufficiali di Marina in congedo, richiesta di referenze, partecipazione a programmi televisivi e radiofonici, a presentazioni di libri, acquisto di libri. Sono presenti inoltre citazione a comparire presso il giudice istruttore del Tribunale di Palermo, copia della comparsa conclusionale della Cassa contro la Cassa nazionale di previdenza e di assistenza per gli ingegneri e gli architetti redatta da Luciano Tracanna, sostituto avvocato generale dello Stato (Avvocatura generale dello Stato, cont. 4357/63 del 6 marzo 1967). Si segnala infine la presenza del dattiloscritto relativo al saluto di Pescatore in occasione dell'ultima riunione del Consiglio di amministrazione del 22 ottobre 1976.
La coperta del fascicolo e i documenti recano la segnatura "16/2", presente anche sul dorso del faldone, poi depennata.
Velina richiesta all'ENPAS di riscatto degli studi universitari ai fini della buonuscita e fotocopia della dichiarazione di accettazione della carica di componente del Consiglio di amministrazione dell'INSUD.
I documenti recano la segnatura "16/2".
Corrispondenza con il Ministero dei trasporti e dell'aviazione civile, Direzione generale della motorizzazione civile e con la Direzione generale dell'Anas relativa all'invio della carta di libera circolazione ferroviaria e autostradale.
I documenti recano la segnatura "16/2".
Raccolta di ritagli stampa relativi al matrimonio fra Margherita Pescatore e Filippo Giordano svoltosi il 26 ottobre 1968.
Carteggio con Camilla Pescatore, sorella di Gabriele Pescatore, relativo a proposte di nominativi per assunzioni o trasferimenti e a questioni di carattere personale, nonché a informazioni su pratiche riguardanti aziende e su deliberazioni del Consiglio di amministrazione. È presente anche corrispondenza con la segreteria particolare del presidente dell'Inps. Si tratta per la maggior parte di corrispondenza a firma del segretario particolare di Pescatore, prima Michele Sferlazza poi Gianfranco Ballarani; alcune veline sono a firma di Gabriele Pescatore.
I documenti recano la segnatura "5/891".
Corrispondenza con il Ministero degli affari esteri, Ufficio passaporti circa il rinnovo del passaporto.
I documenti recano la segnatura "16/2".
Documentazione relativa alla liquidazione del compenso per la partecipazione ai lavori della Commissione giudicatrice dei concorsi per titoli a 60 posti di magistrato amministrativo regionale indetti con Dpcm 27 gennaio 1972.
I documenti recano la segnatura "16/2".
Alberto Servidio è nato a San Martino Valle Caudina (Avellino) il 26 marzo 1930. Laureato nel 1952 in Giurisprudenza presso l'Università di Napoli, entrò nel 1956 al Banco di Napoli di cui divenne in seguito dirigente dell'Ufficio legale.<br />Militò fin da giovane nelle fila della Democrazia cristiana svolgendo da subito un ruolo di intellettuale/politico specializzato in affari economici e territoriali. Nel maggio 1955 svolse la relazione economica al convegno degli assegnatari DC delle terre di riforma fondiaria tenutosi a Foggia (Dal latifondo al podere). Entrò a far parte del Consiglio nazionale della Democrazia cristiana dove intervenne sempre a nome della corrente di Nuove Cronache che raggruppava i fanfaniani dopo la rottura del 1959 con i dorotei.<br />Eletto nel 1964 consigliere comunale di Napoli, fu assessore dal 1965 al 1970 prima alla Programmazione, poi anche all'Urbanistica, occupandosi principalmente della redazione del nuovo Piano regolatore generale della città che illustrò in Consiglio comunale il 21 aprile 1969. Appartenne alla cerchia dei nuovi programmatori territoriali nell'intenso dibattito che animò la politica italiana nella seconda metà degli anni Sessanta in vista della istituzione delle Regioni a statuto ordinario. Fu stretto collaboratore del napoletano Giovanni Travaglini, prima provveditore alle opere pubbliche per la Campania, poi presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici (e nel 1985-1986 commissario governativo della Cassa per il Mezzogiorno).<br />Nel 1970 fu eletto al primo Consiglio regionale della Campania. Nel succedersi delle brevi giunte che caratterizzò la prima consiliatura, ricoprì la carica di presidente della Giunta regionale dal settembre 1972 al luglio 1973. Si occupò anche in tale veste di pianificazione territoriale ipotizzando la creazione di una Città-Regione con l'abolizione delle cinque province. Ebbe forti critiche dall'opposizione comunista per il modo non dialogante di trattare con la minoranza.<br />Ebbe poi modo di fare esperienze di ricerca universitaria, sia grazie all'incarico di insegnamento in Pianificazione e organizzazione territoriale presso la facoltà di Scienze politiche dell'Università degli studi di Napoli, sia tramite un invito del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America per un viaggio di studio sui problemi dello sviluppo urbano.<br />Nel settembre 1974 fu nominato presidente dell'ISVEIMER, l'istituto di credito a medio termine operante nel Mezzogiorno continentale, carica che mantenne fino al settembre 1976 quando il governo Andreotti (ministro per gli interventi straordinari per il Mezzogiorno, Ciriaco De Mita) lo chiamò alla presidenza della Cassa per il Mezzogiorno a succedere a Gabriele Pescatore.<br />Il 7 dicembre 1976, insediando il nuovo Consiglio di amministrazione della Cassa, De Mita, irpino come Servidio, affermò che la scelta del nuovo presidente ricadeva sotto la sua "diretta responsabilità". In quella occasione il ministro esplicitò il nuovo ruolo "puramente esecutivo" della Cassa rispetto al MISM e al Comitato delle Regioni, conclusione di un percorso di riappropriazione del primato della politica sui tecnocrati della Cassa iniziato da circa un decennio. Fu quello il Consiglio di amministrazione pletorico di ben 18 consiglieri di cui molti in rappresentanza delle Regioni (alcune delle quali non riuscirono a nominare i loro delegati) e di tutti i partiti del cosiddetto arco costituzionale. Per la prima volta entrarono nel Consiglio della Cassa due esponenti legati al Partito comunista italiano.<br />La presidenza Servidio rappresentò un momento critico nella storia dell'ente. L'art. 5 della legge 183/1976 prevedeva che la ristrutturazione "organizzativa e funzionale" della Cassa fosse realizzata entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge (quindi entro il novembre 1976). Iniziò perciò un faticoso processo di elaborazione interna alla nuova dirigenza in dialogo, spesso critico, sia con i quadri direttivi dell'istituto che con le forze sindacali. Un primo punto di mediazione si raggiunse nel gennaio 1978, ma esso fu subito rimesso in discussione e, a cavallo tra le presidenze Servidio e Cortesi, si ebbero altre due regolamentazioni della struttura operativa interna fino a quella definitiva del febbraio 1979. Per il contenuto di questa ristrutturazione si veda l'introduzione generale.<br />Servidio interpretò il suo ruolo con un certa dose di protagonismo, di cura dell'immagine pubblica e di difesa del proprio operato anche grazie a un intenso rapporto con i mezzi di informazione (che fece dire al presidente del Consiglio che il successivo presidente della Cassa lo si sarebbe scelto tra i sordomuti). Durante il suo mandato, oltre agli ormai consueti problemi di gap fra impegni di spesa e disponibilità di cassa, sorsero polemiche soprattutto sulle questioni idriche e di depurazione (il PCI ritenne scandalosa la gestione del Progetto speciale 3 per il golfo di Napoli, con ditte scelte "per qualificazione" e fuori dagli appalti con la scusa dell'urgenza). Servidio rimpallò sovente le responsabilità sulle giunte regionali campana e calabrese, in un tempo in cui la cogestione delle opere tra Cassa e Regioni portava in sé il germe del disordine funzionale. Fu particolarmente virulento nella polemica contro il consorzio ASI di Reggio Calabria per gli appalti legati alla costruzione del porto di Gioia Tauro, opera verso la quale profondo era il suo dissenso.<br />Con il passare dei mesi Servidio, accusato da più parti di immobilismo e di non riuscire a rinnovare i metodi in uso alla Cassa, perse la fiducia del ministro De Mita e dei partiti di governo. Approfittando della prossima scadenza del Consiglio, il governo decise di scioglierlo e commissariare la Cassa. Il 22 luglio fu nominato commissario straordinario Gaetano Cortesi che ricoprì la carica per dodici giorni, prima che il 4 agosto il governo riformasse la composizione del Consiglio portandolo a 10 membri (la riduzione fu oggetto di aspra polemica tra i partiti di governo per la lottizzazione delle cariche).<br />Un mese e mezzo dopo essere stato sfiduciato Servidio fu nominato presidente della FINAM, la finanziaria agricola del Mezzogiorno posseduta all'87% dalla Cassa. Vi rimase fino alla fine del 1984.<br />Per gli studi e le esperienze compiute in materia di politica del territorio, fu chiamato nel 1981 a far parte del consiglio di amministrazione di Italstat, la finanziaria dell'IRI per le infrastrutture e le grandi opere, impegnandosi in particolare in sede internazionale. Assunse quindi la presidenza di alcune società del Gruppo IRI: la Società italiana per condotte d'acqua (aprile 1984 - maggio 1986), la Italgenco, capo comparto delle società di grandi lavori (aprile 1986 - aprile 1989), la Italtekna, capo comparto delle società di ingegneria (1989 - maggio 1992), la Bonifica, società di ingegneria (giugno 1993 - aprile 1995), la Edil.Pro, poi Servizi Tecnici (1993-1994), la Idrotecna (novembre 1991 - maggio 1996).<br />Alberto Servidio è stato un saggista prolifico. Oltre a diverse pubblicazioni di suoi discorsi come opuscoli o in atti di convegni (tra i quali va citato almeno Fucino cento anni 1877-1977. Atti degli incontri e dei convegni svoltisi per il Centenario del prosciugamento del Fucino e per il Venticinquennale della Riforma Agraria, L'Aquila, 1977) sono da segnalare: Il nodo meridionale (ESI, Napoli, 1972), Una generazione difficile (Marotta, Napoli, 1976), Mezzogiorno frontiera di libertà (Edizioni del Mezzogiorno, Napoli, 1976), Piano e territorio (ESI, Napoli, 1977), La moglie di fratelli Esposito (L'Autore libri, Firenze 1998) e Una storia balcanica (Il Filo, Roma, 2007).<br />[a cura di L. Musci]
I quattro fascicoli sono contenuti in due buste. La classifica 5/2 che compare sui fascicoli della prima busta è relativa all'archivio della Segreteria della Presidenza a partire dalla metà del 1978. È probabile che le carte di Servidio siano state segnate a posteriori e tenute comunque separate dagli altri incarti (si veda l'Archivio della Presidenza e della Direzione generale 1978-1984).
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Interventi a convegni, polemiche di stampa, bozze di regolamento del personale, interventi a riunioni interne, audizione al Senato come presidente ISVEIMER, memoriale di difesa (insieme a Gabriele Pescatore) dopo il ricevimento di una comunicazione giudiziaria, 12 gen. 1978), importante perché fa il quadro anche giuridico dei diversi modi della Cassa di finanziare l'economia.
5/2
5/2
Attività di regolamentazione del lavoro degli organismi CasMez, relazioni sulle attività, convocazioni di gruppi di lavoro, proposte operative. Si segnala la presenza di un curriculum del direttore generale Gerolamo (Momo) Colavitti, nominato dal presidente Cortesi nel luglio 1978.
4/92
Tranne un sottofascicolo "Proposte e documenti sindacali", gli altri portano il titolo generale "Ristrutturazione Cassa". Il fascicolo documenta nel dettaglio il dibattito sulla stesura del nuovo regolamento, l'elaborazione interna alla dirigenza, le proposte sindacali, le trattative (anche tese), le limature apportate dalla struttura del Ministero per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, la definitiva approvazione del Regolamento nelle sedute del Consiglio di amministrazione del 28 ott. 1977 e del 4 gen. 1978. Si segnala la presenza di un volantino della cellula PCI della Cassa per il Mezzogiorno e un articolo de «Il Mondo» sul regolamento Servidio.
La descrizione scende al livello del singolo documento per i fascicoli i cui documenti portano una segnatura originaria e una distinta analitica sulla coperta, spia della loro rilevanza e, probabilmente, della frequente consultazione cui erano sottoposti.
Gaetano Cortesi (1912-2001), varesino, si laureò in economia e commercio alla Università Bocconi di Milano, svolgendo poi attività di ricerca presso la London School of Economics, la Berlin Handelshochschule e la Yale University. Il suo primo incarico professionale fu quello di consulente degli Stabilimenti tessili italiani a Milano (azienda del gruppo IRI). Passò poi all'ufficio della Banca commerciale italiana a New York dove lavorò tra il 1937 e il 1945. In quell'anno entrò a far parte del prestigioso Servizio Ispettorato dell'IRI dove consolidò la sua esperienza in materia di controllo di gestione delle finanziarie e delle aziende del Gruppo. Dal 1957 al 1960 fu distaccato alla Finmeccanica, in qualità di direttore centrale preposto al settore meccanico. <br /><br />Rientrato all'IRI come direttore centrale, gli fu affidato a metà del 1967 il compito di attuare la fusione dell'Ansaldo, dei Cantieri riuniti dell'Adriatico e della Navalmeccanica, costituendo l'Italcantieri di Trieste di cui fu presidente e amministratore delegato. Nel marzo 1971 lasciò l'Italcantieri per assumere l'incarico di amministratore delegato di Fincantieri.<br /><br />Nel novembre 1974 fu nominato presidente e amministratore delegato dell'Alfa Romeo e dell'Alfasud. Si dimise clamorosamente dalle cariche nel giugno 1978 per protesta contro la condanna in primo grado per assunzioni irregolari all'Alfa di Pomigliano d'Arco nel 1976 (accusato con altri di non aver rispettato la procedura tramite ufficio di collocamento). Siamo negli anni del conflitto sindacale più duro e del costante declino delle aziende pubbliche in mano all'IRI. Questa vicenda si concluse tra il 1979, quando fu amnistiato in secondo grado, e il marzo 1981, allorché la Cassazione annullò definitivamente la condanna.<br /><br />Il 22 luglio 1978 venne nominato commissario governativo della Cassa per il Mezzogiorno e il 4 agosto successivo presidente, carica che mantenne fino al gennaio 1981. Cortesi ha raccontato di aver messo in guardia il ministro per gli interventi straordinari per il Mezzogiorno, Ciriaco De Mita, che stava nominando un "pregiudicato", ma che il ministro non ritenne questo un elemento dirimente. Le modalità con cui Cortesi si insediò al vertice della Cassa sollevarono grandi polemiche politiche. Lo scioglimento del Consiglio di amministrazione presieduto da Alberto Servidio fu concordato tra il governo e i partiti che lo sostenevano (compreso il PCI). Ma i tredici giorni di commissariamento prima del ripristino delle procedure ordinarie con la nomina del nuovo (e ridotto di numero) Consiglio di amministrazione rappresentarono una sospensione del principio di collegialità: Cortesi adottò in quel lasso di tempo 197 delibere di grande importanza (emanò, tra l'altro, un nuovo regolamento di organizzazione interna) e, soprattutto, nominò il nuovo direttore generale, in sostituzione del veterano Francesco Coscia, nella persona di Girolamo Colavitti, di area democristiana, in quel momento direttore centrale di Confindustria addetto alle relazioni esterne e internazionali. Colavitti rimarrà in carica fino al maggio del 1984.<br /><br />Cortesi ha rappresentato la svolta aziendalista nella storia della Cassa: un uomo intimamente legato alla storia dell'impresa pubblica italiana, arrivato con il compito di introdurre una organizzazione manageriale con livelli di responsabilità e produttività in un ente che si era involuto come entità parastatale, specie dopo l'approvazione del regolamento del personale del 1965. Sarà proprio l'elefantiasi del personale, prodotta anche dall'arrivo nel 1977 dei 400 impiegati degli enti soppressi, uno degli ostacoli principali all'azione di Cortesi, nonostante le energie dedicate alla riforma dei regolamenti e dell'organizzazione che occupò l'intero periodo 1978-1980.<br /><br />In un discorso tenuto a un convegno organizzato a Napoli dalla SVIMEZ nell'aprile 1979, a dieci mesi dall'insediamento (e conservato fra le carte qui inventariate, busta 2, fasc. 7) Cortesi riassume le sue opinioni sulla Cassa nell'ambito del sistema politico ed economico italiano. La critica centrale riguarda il fatto che nel corso degli anni la Cassa abbia perso autonomia e abbia avuto "una crescente esigenza di legittimità, tipica della Amministrazione pubblica". Questa "continua ricerca di una legittimità fine a se stessa e la mancanza di responsabilità specifiche a tutti i livelli" è la causa della bassa produttività: la Cassa spende il doppio di quanto dovrebbe per le opere che fa o le fa nel doppio del tempo necessario. Il potere politico "ritiene, ma erroneamente, che la Cassa possa fare tutto, una volta che sia stata fornita di dotazioni finanziarie", ma in realtà lo spirito originario di una amministrazione snella si è arenato sullo scoglio delle lentezze delle amministrazioni ordinarie con cui la Cassa lavora e di quelle dei quattromila enti concessionari che sono sottoposti alle procedure della pubblica amministrazione. Le deroghe alle procedure ordinarie, pur previste dalla legge 183 del 1976 per i progetti speciali e le infrastrutture industriali, non sono praticate nel timore di accuse di clientelismo o di interessi privati in atti d'ufficio. Il Consiglio di amministrazione diventa pertanto un organismo formalista e predilige "la legittimità astratta della aggiudicazione" sull'affidamento alla ditta "più competitiva e affidabile": "sono meccanismi che trovano poco riscontro nel mondo aziendale".<br /><br />Cortesi diresse la Cassa nella fase che doveva essere conclusiva (la scadenza era fissata al 31 dicembre 1980) con il trasferimento degli interventi all'Amministrazione ordinaria e alle Regioni, ma gestì in ogni modo, insieme al potente direttore generale Colavitti, cifre cospicue di denaro pubblico. Quando la Cassa entrò nel periodo delle molteplici proroghe di breve periodo, Cortesi fu rimosso a favore di Massimo Perotti, allora direttore generale dell'ANAS, legato al ceto politico socialista di governo negli anni del rinnovato centrosinistra.<br /><br />Nella parte finale della sua carriera di manager pubblico Gaetano Cortesi fu presidente della Franco Tosi Meccanica dal 1983 al 1990, quando anche questa azienda fu assorbita nel gruppo IRI. Fu altresì nei consigli di amministrazione della Italmobiliare della famiglia Pesenti, della RAS e della Bastogi.<br /><br />Nel 1998 fu assolto in primo grado per prescrizione nel processo sulle tangenti ENEL che coinvolse i principali partiti politici italiani.<br /><br />[a cura di L. Musci]
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Le carte Cortesi consistono in due "raccoglitori riservati al Sig. Presidente", rispettivamente denominati "Argomenti del personale" e "Argomenti operativi", oltre a un gruppo di fascicoli intestati a persone (interessamenti) e a pochi fascicoli spuri. In particolare il primo raccoglitore riguarda il processo di ristrutturazione della Cassa: l'organizzazione funzionale in attuazione all'art. 5 della legge 183/1976 venne approvata dal Consiglio di amministrazione il 19 gen. 1978, poi integrata con modifiche (in particolare con la delibera 144 del commissario straordinario Cortesi, 1 ago. 1978); il Regolamento generale di organizzazione e funzionamento (RGOF) venne approvato dal Consiglio il 14 feb. 1979 (questo RGOF stralcia dal precedente tutti gli articoli relativi all'ordinamento del personale che saranno oggetto di separata elaborazione). Ma Cortesi ritenne insufficiente questo approdo soprattutto per la sovrapposizione tra strutture di ripartizione e strutture autonome di divisione (si veda in particolare busta 1, fasc. 1, doc. 9). Il nuovo regolamento del personale ("caposaldi") fu approvato dal Consiglio il 23 mag. 1979 con decorrenza 1 giu. 1979.<br />[a cura di L. Musci]
1. "Problemi organizzativi e funzionali", appunto di Cortesi al Consiglio di amministrazione, 3 ago. 1978. 2. "Elementi di riflessione su funzioni del Consiglio e Regolamento generale Cassa", 7 ago. 1978. 3. "Elementi di riflessione sul nuovo regolamento del personale", [ott. 1978]. 4. Lettera di Cortesi al Consiglio di amministrazione con all. bozza di regolamento, 12 dic. 1978, e risposta del consigliere Gino Lo Giudice, 28 dic. 1978. 5. Promemoria circa le decisioni del TAR del Lazio sui ricorsi dei dipendenti provenienti dagli enti disciolti, 16 feb. 1979. 6. "Approccio ristrutturazione", 16 feb. 1979. 7. Schemi per incontri con le organizzazioni sindacali con schede tematiche allegate, 19 feb. 1979. 8. Appunto di Cortesi per il Consiglio di amministrazione sul Regolamento generale di organizzazione e funzionamento, feb. 1979. 9. "Ristrutturazione organizzativa e funzionale", appunto per il Consiglio di amministrazione, analisi di dettaglio delle strozzature prodotte dal Regolamento generale di organizzazione e funzionamento di feb. 1979. 10. Schemi sull'impostazione del nuovo regolamento, 9 mar. 1979. 11. Lettera di Cortesi al consigliere Lo Giudice, 31 mar. 1979. 12. "Capisaldi (sic) di ipotesi di accordo per il nuovo regolamento del personale", 10 mag. 1979 (solo p. 1). 13. Telegramma di Cortesi a Carlo Zollo, segretario generale FIDEP CGIL, sulla metodologia del confronto sindacale, 19 mag. 1979. 14. Delibera n. 1902 del Consiglio di amministrazione, 23 mag. 1979, approvazione del nuovo regolamento. 15. Lettera di Cortesi al ministro Di Giesi di trasmissione della delibera del Consiglio di amministrazione di approvazione dei "caposaldi", 24 mag. 1979, e approvazione del MISM con decreto 2 giu. 1979. 16. Lettera del consigliere Lo Giudice a Cortesi, 25 giu. 1979, sue idee sul completamento della ristrutturazione. 17. Appunto del direttore generale Colavitti al Consiglio di amministrazione sulla designazione dei responsabili degli uffici, 27 giu. 1979. 18. Lettera del consigliere Lo Giudice a Cortesi, 3 lug. 1979, commento all'organigramma proposto dalla Direzione generale. 19. Lettera del consigliere Lo Giudice a Colavitti, 3 lug. 1979, commento alle decisioni del TAR del Lazio. 20. Circolare del direttore generale al personale sull'applicazione del punto 11 del RGOF (riconoscimento del servizio prestato con contratto a termine), 5 lug. 1979. 11-12. Note di Cortesi distribuite ai consiglieri in preparazione dell'incontro con Di Giesi: "Problemi operativi della Cassa", 26 giu. 1979, e ""Elementi di esame per la ristrutturazione", 18 lug. 1979. 23. Lettera dei consiglieri Attilio Jozzelli e Gino Ceriani a Cortesi, 19 lug. 1979, consenso all'impostazione dell'appunto di Cortesi ("elementi di esame per la ristrutturazione" è il n. 12 del fasc. 1). 24. "Osservazioni sulla bozza degli 'Elementi di esame per la ristrutturazione' e dei 'Problemi operativi della Cassa'" dell'ing. Giuseppe Consiglio (direttore centrale della Ripartizione I - Progetti speciali), 23 lug. 1979. 25. "Ipotesi per un diverso assetto dell'orario di lavoro", 8 ott. 1979. 26. "Questione operai", 13 ott. 1979, sull'inquadramento degli operai CasMez con il nuovo regolamento. 27. Relazione della Segreteria generale, Div. VII, Ufficio Personale, alla "commissione consiliare" sull'attuazione della delibera 1902, 23 ott. 1979. 28. "Attuazione caposaldi per il nuovo regolamento del personale. Punti di riesame", 31 ott. 1979. 29. "Inquadramento giuridico", s.d. 30. "Costo dell'ipotesi retributiva", s.d. 31. "Direzione generale. Considerazioni propositive per un adeguamento della configurazione funzionale dei quadri", s.d. 32. "Prospetto inquadramenti derivanti da regolamento 1978/79".
Sono stati unificati due incarti rispettivamente denominati "Presidenza" e "Esterni" che contenevano documenti, con segnatura ma non in ordine cronologico, da leggere in una sequenza unica. I documenti sono stati ordinati cronologicamente e risegnati.
1-2
Rapporti con le organizzazioni sindacali per la definizione della ristrutturazione e il nuovo regolamento del personale.
3
(non segnato). Lettera di Cortesi al personale, 4 set. 1978. 1. Direttive di Cortesi per la programmazione dell'attività della Cassa (informativa al Consiglio di amministrazione), 2 ott. 1978. 2. Direttive "tempi lunghi" e sollecitazioni (informativa al Consiglio di amministrazione), 2 ott. 1978. 3. "Informativa gestionale" per il Consiglio di amministrazione, 16 ott. 1978. 4. "Tempi e costi dell'intervento straordinario della Cassa", 23 ott. 1979. 5. Corrispondenza con il consigliere Gino Lo Giudice: Lo Giudice a Cortesi, 28 ott. 1978; Cortesi a Lo Giudice, 31 ott. 1978; Lo Giudice a Cortesi, 7 nov. 1978. 6. Bozza di Cortesi della comunicazione alle divisioni sul lavoro straordinario, 7 feb. 1979. 7. Lettera del ministro Di Giesi a Cortesi, 18 apr. 1979, sulle modalità di lavoro del Consiglio di amministrazione. 8. Lettera di Cortesi ai consiglieri sulle modalità di lavoro del Consiglio di amministrazione, 13 dic. 1979, che allega precedente del 3 nov. 1978. 9. Osservazioni di Cortesi a Di Giesi sul suo documento "opzioni proroga Cassa", 15 mar. 1980.
4
1. Dispositivi delega firma vari, s.d. 2. lettera di Cortesi a Colavitti sull'approvazione delle proposte di conferimento incarichi professionali, 19 mar. 1979. 3. "Deleghe di provvedimenti" (informativa per il Consiglio di amministrazione), 21 mar. 1979. 4. "Deleghe firme di attuazione (informativa per il Consiglio di amministrazione)", 28 mar. 1979. 5. Delibera del Consiglio di amministrazione sulla conferma di funzioni per i dirigenti degli uffici periferici, 21 giu. 1979. 6. Lettera di Cortesi ai dirigenti sulla delega di firma dopo l'approvazione della delibera del Consiglio di amministrazione 6 apr. 1979 sui "provvedimenti delegati" e circolare C750 del 1 ago. 1979 per l'applicazione della delibera. 7. "Ipotesi di struttura operativa", 4 ott. 1979. 8. Lettera del consigliere Lo Giudice a Cortesi, 8 ott. 1979, sulla procedura di nomina dei responsabili di struttura. 9. "Organizzazione Cassa", 14 nov. 1979, punto della situazione. 10. Lettera del consigliere Lo Giudice a Cortesi, 21 nov. 1979, sul personale. 11. "Ulteriore designazione di Responsabili di Ufficio", 21 nov. 1979. 12. Appunto di Colavitti per il Consiglio di amministrazione "Adeguamento organizzativo, strutturale e funzionale dell'Istituto", 22 nov. 1979. 13. Circolare della Direzione generale ai dirigenti "Decentramento delle firme - Predisposizione atti", 27 mar. 1980. 14. Scambio di lettere tra Cortesi a Colavitti, 9 e 17 giu. 1980, sul significato del "visto" sugli atti trasmessi al presidente.
5
Statistica degli importi approvati nelle sedute del Consiglio di amministrazione dal 7 set. 1978 al 23 nov. 1979 suddivisi per ripartizione e numero di progetti.
1
Statistiche degli impegni, delle spese e dei contributi industriali.
2
1. Fiera del Levante, "Giornate del Mezzogiorno", set. 1978. 2. Conferenza delle Regioni periferiche marittime della CEE, Napoli. 3-4. Audizioni alla Commissione parlamentare di controllo sugli interventi straordinari nel Mezzogiorno, 29 set. e 1 dic. 1978. 5. "in macchina da Roma a Bari, 12.3.79", appunti sul trasferimento di tecnologia. 6. Convegno SVIMEZ, Napoli apr. 1979. 7. Convegno di Confindustria, Cosenza 1 dic. 1979. 8. Fiera del Levante, set. 1980. 9. Centro alti studi militari - CASM, Roma 12 dic. 1979. 10. Dibattito "Politica regionale", Palermo 4 set. 1980. 11. Appunti ms. e datt. di interventi.
3
1. "Stato del Progetto speciale 3 al 31 marzo 1979" Cronologia del progetto.
4
Lettera di Cortesi al Consiglio di amministrazione e suo rapporto con accertamenti sulla questione della trattativa privata ammessa dal Consiglio e dal Collegio dei Revisori dei conti per l'esecuzione del terzo lotto del progetto PS 23/316 (irrigazione della Piana di Catania) con coinvolgimento del consulente giuridico, avv. Di Tarsia, a seguito dei rilievi del consigliere Cottone. Parere di illegittimità espresso dal revisore S. Paladini.
5-6
Trattative con ABI per l'erogazione di prestiti di esercizio (credito agrario) a valere sul progetto speciale Zootecnia. Si segnala un appunto a firma dei tre direttori centrali Giuseppe Consiglio (Rip. I Progetti speciali), Enrico Calamita (Rip. II Sviluppo industriale) e Francesco Vegna (Rip. III Attività Regioni) per il presidente Cortesi sulla riduzione dei tassi e dei tempi di erogazione, 22 dic. 1979.
7
Stato dei rapporti tra Cassa e Banca europea per gli investimenti sui prestiti BEI per la realizzazione di opere inserite nei programmi 1979 e 1980.
8
Nota di Cortesi sul progetto speciale per la commercializzazione dei prodotti agricoli.
9
Nota sui prestiti esteri della Cassa, 18 ott. 1978; informativa al Consiglio di amministrazione sulla programmazione Cassa per il 1979, 18 ott. 1978; lettera di Cortesi a Di Giesi sui tempi di liquidazione, 9 ago. 1979; id. sui ritardi di attuazione del programma 1979, 3 ott. 1979; lettera del presidente dell'Associazione nazionale costruttori edili, Francesco Perri, a Cortesi e sua risposta 16 ott. 1979 sulla ricaduta occupazionale dei progetti speciali; rendiconto operativo per il 1979, 8 gen. 1980; nota sulla revisione prezzi richiesta dalla ditta SIACA, 6 dic. 1980; appunto informativo di Cortesi per il Consiglio di amministrazione sull'esito del negoziato finale con l'impresa Stelio Merolla per i lavori relativi al progetto speciale 22/002 (opere viarie e ferroviarie di prima fase nell'agglomerato industriale di Gioia Tauro-Rosarno).
10
"Per una maggiore efficienza costi delle opere pubbliche finanziate dalla Cassa per il Mezzogiorno. Elementi di discussione", 15 mar. 1979: analisi critica dei fattori di inefficienza legati agli attori e alla fasi di realizzazione dei progetti (quadro normativo, progettazione, istruttoria, enti concessionari, direzione lavori); stato degli impegni relativi ai progetti speciali nel programma 1979.
11
1/1. "Cortesi dr. Gaetano", 1978-1981 (curriculum, auguri per nomina, lettere ricevute). 1/2. "Ponzanelli Paolo", 1978-1979 (interessamento per occupazione). 1/3. "Baldetti Franco2, 1978 (interessamento per occupazione). 1/4. "Burns John S.", 1978 (interessamento per occupazione). 1/5. "Batti avv. Vittorio", 1978 (suo difensore nella causa pretorile per inquinamento idrico degli scarichi Alfasud a Pomigliano d'Arco). 1/6. "Corrias Antonio", 1979 (interessamento per occupazione). 1/7. "AVIS Milano", 1978-1979 (consegna di diploma di benemerenza). 1/8. "Spadavecchia dr. Sante", 1979 (interessamento per opere pubbliche a Marcellinara, CZ). 1/10. "Lonoce avv. Alfredo", 1979 (interessamento per occupazione). 1/11. "Leone per. ind. Francesco", 1979 (interessamento per occupazione). 1/12. "Focacci dr. Guido", 1979 (interessamento per occupazione). 1/13. "Federazione nazionale Cavalieri del lavoro", 1979 (convocazioni alle assemblee, rendiconti sociali, versamenti di quote societarie, opuscolo 40 anni di lavoro in Sicilia curato dai cavalieri Giuseppe e Pietro Vecellio). 1/14. "Urso geom. Giuseppe", 1979 (interessamento per occupazione). 1/15 "Fiordaliso Arturo", 1979 (interessamento per occupazione). 1/17. "Bollini Massimilla, Carini dott. Tommaso", 1979 (interessamento per occupazione). 1/18. "Romano Salvatore Alberto", 1979 (interessamento per occupazione). 1/19. "Brinago: casa comunale", 1978-1980 (interessamento presso il Ministero dell'interno per concessione di contributo). 1/20. "Freccia alata Club", 1980 (ringraziamenti). 1/21. "Minore Puntin Angela", 1980 ((interessamento perché il presidente del Senato la riceva in rappresentanza di docenti milanesi).
Procedimenti che coinvolgono Cortesi e altri dirigenti della Cassa in relazione a opere diverse. Protesta di Cortesi al ministro Di Giesi per il mancato trasferimento alle Regioni delle opere e della responsabilità giuridica su esse. Clima di timore a operare ordinariamente nel timore di rilievi giudiziari.
Interventi di Cortesi in Consiglio, suoi appunti per i consiglieri, corrispondenza.
Preparazione della riunione e appunto per il ministro La Capria.
Il terremoto del novembre 1980 provocò danni ad alcune strutture dell'acquedotto del Sele che portarono dopo un anno e mezzo a una vera e propria emergenza idrica in molte zone della Puglia. Il decreto legge 26 apr. 1982, n. 184 " Misure urgenti per garantire l'approvvigionamento idrico alle popolazioni servite dall'acquedotto pugliese", convertito con modificazioni nella legge 25 giu. 1982, n. 379, affidò al presidente della Cassa Massimo Perotti il ruolo di commissario all'emergenza e concentrò nella sua persona l'intera responsabilità delle decisioni in materia, bilanciato solo dal potere di controllo del Collegio dei revisori dei conti. Il mandato aveva scadenza al 30 giugno 1982 ma fu prorogato diverse volte: al 31 dic. 1982 con d.l. 30 giu. 1982 (convertito in legge 12 ago. 1982, n. 546), al 28 feb. 1983 con legge 23 dic. 1982, n. 941, al 31 dic. 1983 con d.l. 28 feb. 1983 (non convertito), al 31 dic. 1983 con legge 30 apr. 1983, n. 132. Sui contenuti del decreto legge è utilissima la lettura della <em>Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Cassa per il Mezzogiorno per gli esercizi 1982 e 1983</em> (AP, IX Legislatura, Disegni di legge e relazioni, Documenti, pp. 15-18). Perotti, che aveva già avuto un ruolo commissariale analogo per il completamento delle autostrade abruzzesi, creò una struttura con funzionari provenienti da Consiglio di Stato, Ragioneria generale e Ministeri diversi; avocò a sé anche opere già in cantiere (p.es. quelle incluse nel progetto speciale 14/75 per l'Acquedotto del Pertusillo). Lo strumento finanziario fu una contabilità speciale di gestione di risorse che venivano distratte dal bilancio CasMez: Perotti come presidente della Cassa autorizzava il direttore generale a spostare risorse (fino a 80 miliardi di lire, si veda la diposizione presidenziale n. 76911 dell'11 mag. 1982) su un conto corrente CasMez EIP che era nella sua disponibilità come commissario EIP. La gestione delle attività fu affidata alla Ripartizione Progetti Idrici (direttore centrale Pasquale Consiglio), Divisione Prima Schemi idrici della Puglia e della Basilicata (dirigente Antonio Iamalio), che per quanto riguardava l'EIP operava alle dirette dipendenze di Perotti. L'opera principale fu la realizzazione del by-pass della galleria Pavoncelli dell'acquedotto del Sele nel tratto Caposele-Calitri e e il lavoro al Lago del Pertusillo, oltre a scavo di pozzi e collegamenti nuovi. Venne istituito a Bari un Nucleo speciale per l'emergenza idrica pugliese. Nel dicembre 1983 l'intervento di emergenza venne chiuso, le opere da concludersi passarono sotto la competenza ordinaria della CasMez; si creò un ufficio stralcio alle dirette dipendenze di Perotti per lo smaltimento delle code di lavoro. [a cura di Leonardo Musci]
Fu inaugurata una serie delle disposizioni presidenziali EIP e impiantati registri di protocollo particolari. Anche i progetti assunsero numerazione nuova/EIP.
Velinario della corrispondenza protocolli 1-3147 (1982 mag. 3 - 1983 dic. 31) bb. 1-8 Raccolta delle disposizioni presidenziali - numerazione EIP 1-262 (1982 apr. 30 - 1983 dic. 31) a) b. 9: in fotocopia su fogli bollati in originale dall'ufficiale rogante della Cassa, 1-754, poi bianche numerate fino a 800; b) bb. 10-11. in originale; - bb. 12, 13, 14: numerazione Cassa (1982 mag. 13 - 1984 lug. 12), raccolta delle disposizioni relative a materia EIP; b. 15: Carteggio tra il commissario EIP Massimo Perotti e il presidente del Collegio dei revisori dei conti Rinaldo Santini 1983 gen. 18 - 1984 dic. 1 (con una del. comm. 3004 del 31 gen. 1985 relativa ai compensi dei revisori) Il rapporto tra i due fu aspro. Santini era l'unico contropotere reale di Perotti e gli contestò la violazione delle norme contabili vigenti per la Cassa. Perotti interpretò il suo ruolo come una delega alla sua persona e non alla Cassa. [a cura di Leonardo Musci]
Inventario a cura di Leonardo Musci e Ornella Stellavato.
Carteggio dei presidenti Alberto Servidio (1976 dic. 13 - 1978 lug. 21) e Gaetano Cortesi (1978 ago. 3 - 1979 apr. 13) con il ministro Luigi Ciriaco De Mita (in carica nei governi Andreotti IV e Andreotti V, 29 lug. 1976 - 20 mar. 1979).
Carteggio del presidente Gaetano Cortesi con il ministro Michele Di Giesi (in carica nei governi Andreotti V e Cossiga I, 20 mar. 1979 - 4 apr. 1980). Si segnala un corposo elaborato sul progetto speciale per la ricerca scientifica applicata nel Mezzogiorno (agosto 1979).
Carteggio dei presidenti Gaetano Cortesi (1980 apr. 10 - 1981 gen. 30) e Massimo Perotti (1981 feb. 4 - 1981 giu. 25) con il ministro Nicola Capria (in carica nei governi Cossiga II e Forlani, 4 apr. 1980 - 28 giu. 1981). Nel fascicolo è stato trasportato un incarto intestato a Capria (con posizione 4/76) contenente la risposta della Cassa a lui come responsabile della Sezione Mezzogiorno del Partito socialista italiano per l'invio di un documento (non presente) sul progetto speciale Ricerca applicata nel Mezzogiorno (1978 nov.). Perotti istituisce un protocollo delle lettere al ministro (n/M) e anche un protocollo RIS. Il primo ricomincia da 1 ogni anno.
4/1
Carteggio del presidente Massimo Perotti con il ministro Claudio Signorile (in carica nei governi Spadolini I, Spadolini II, Fanfani V, 28 giu. 1981 - 4 ago. 1983).
4/1
Carteggio del presidente, poi commissario del Governo, poi commissario liquidatore, Massimo Perotti (1983 ago. 4 - 1985 mar. 7) e del commissario liquidatore Giovanni Travaglini (1986 apr. 10 - apr. 14) con il ministro Salverino De Vito (in carica nei governi Craxi I, Craxi II, Fanfani VI, 4 ago. 1983 - 28 lug. 1987).<br /><br />Il 6 set. 1984 Perotti manda a De Vito i suoi primi due rapporti sulla situazione. Il n. 2 ("Problemi emergenti nella fase di liquidazione") riflette sui poteri del liquidatore in rapporto al completamento delle opere. Il 13 set. e il 6 ott. aggiorna gli allegati delle opere in sospeso (30000 opere pubbliche ancora aperte, 5000 cantieri, 99241 pratiche di contribuzione industriale) e degli impegni finanziari (2.000 miliardi da impegnare, 13.000 da spendere).
La serie, prodotta dalla Segreteria particolare del Presidente, è stata probabilmente oggetto di successivi rimaneggiamenti. Essa presenta quattro diversi ordinamenti. Per l'anno 1976, segue l'ordine cronologico della data di firma (apposta con timbro o manoscritta), e contiene le veline della corrispondenza in uscita e solo in alcuni casi, spillate ad esse, le lettere ricevute dal Ministro in fotocopia. A partire dall'anno 1977 e fino al 1978, la documentazione appare suddivisa secondo la struttura che ha redatto la lettera, pur continuando ad essere ordinata cronologicamente per data di firma (indicata anche con l'annotazione "f. gg/mm") all'interno di ciascuna partizione. Per questi anni sono presenti unicamente le veline della corrispondenza in uscita. Dall'anno 1980 la serie cambia nuovamente ordinamento e le veline appaiono raccolte, secondo l'ordine cronologico della data di firma (indicata con l'annotazione "f. gg/mm" o "f. gg/mm/aa"), in due distinte partizioni: quelle redatte per fornire elementi al Ministro per rispondere alle interrogazioni parlamentari trasmesse alla Cassa e quelle preparate in risposta a quesiti puntuali del Ministro su singoli progetti o questioni. Dall'anno 1983 esse riportano anche firme e timbri per visto del dirigente della divisione, del direttore centrale della ripartizione e del direttore generale. La documentazione si arricchisce in misura maggiore delle copie della corrispondenza in arrivo dal Ministro. Per l'anno 1986 invece le veline sono suddivise per ripartizione che ha prodotto la minuta e ordinate per data di firma (indicata con l'annotazione "f. gg/mm/aaaa") o di protocollazione; in alcuni casi sono presenti entrambe le date. Esse sono state estrapolate da una serie organizzata appunto per ripartizione, che unificava le serie che per gli anni precedenti appaiono distinte, "Mism", "Lettere varie" e "Appunti". Rilevante la presenza in fotocopia della corrispondenza in entrata dagli uffici del Ministro. [a cura di L. Musci e O. Stellavato]
La documentazione è contenuta in raccoglitori ad anello che riportano sul dorso le diciture "ministro - veline", "veline Ministro Mezzogiorno", "veline MISM", "ministro Mezzogiorno - velinario", "ministro Mezzogiorno - veline", "MISM - veline", "ministro", "MISM","lettere MISM", fino all'anno 1983 a partire dal quale viene utilizzata soltanto la dicitura "MISM". I raccoglitori dall'anno 1976 all'anno 1982 sono stati rinominati su un lato "ministro-veline" (anni 1976-1979) e "MISM - veline" (anni 1980-1982).
La serie costituisce il velinario della corrispondenza, a firma del presidente, inviata al Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno. Le minute erano redatte a cura degli uffici competenti competenti e trasmesse alla Presidenza per la sottoscrizione della lettera in partenza da parte del presidente. Spillate alla minuta in molti casi si trovano le fotocopie delle relative lettere in entrata dal Ministro stesso, complete di allegati, e con annotazioni di presa visione da parte delle ripartizioni competenti, appunti inviati dagli uffici o interni alla Segreteria della Presidenza, copie delle interrogazioni parlamentari trasmesse dal Ministro. La corrispondenza riguarda questioni di carattere generale inerenti all'attività della Cassa, o relative a singoli progetti, noché gli argomenti posti nelle singole interrogazioni parlamentari, la concessione di agevolazioni industriali alle aziende, le proposte di realizzazioni di opere avanzate dalle regioni, l'approvazione del bilancio della Cassa, la comunicazione di dati e informazioni che la Cassa era tenuta a fornire in base alla normativa o su richiesta del Ministro, il personale comandato presso gli uffici del Ministro, le domande di contributi per il Fondo europeo di sviluppo regionale. La serie raccoglie anche il velinario della corrispondenza firmata dai commissari di Governo e liquidatori, Massimo Perotti e Giovanni Travaglini. [a cura di L. Musci e O. Stellavato]
La corrispondenza, ordinata cronologicamente, è stata estrapolata dalla serie "Corrispondenza ufficiale postillata" che conservava, in ordine cronologico, tutta la corrispondenza in arrivo per la presidenza, separando all'interno di ciascun raccoglitore quella inviata dal Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno.
Lettere in fotocopia del Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno e relativi allegati. Le lettere presentano annotazioni del presidente o del commissario e timbri e firme per presa visione da parte delle ripartizioni competenti. La corrispondenza riguarda la concessione di agevolazioni industriali, la trasmissione di delibere Cipe, di disposizioni del Ministro stesso o di altra documentazione (note di enti locali, sentenze su ricorsi, etc.), il personale comandato presso gli uffici del Ministro, l'autorizzazione alla realizzazione di singoli progetti, le richieste di pagamento a favore di fondazioni per la realizzazioni di studi e ricerche in seguito alla stipula di convenzioni con il Ministro, richieste di informazioni o di modifica di documenti ufficiali prodotti dalla Cassa per il Mezzogiorno. [a cura di L. Musci e O. Stellavato]
Per l'anno 1986 tale corrispondenza è conservata nel velinario generale che raccoglie la corrispondenza in uscita verso il Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno.
La serie raccoglie il velinario della corrispondenza, a firma del commissario liquidatore, poi commissario del Governo, Giovanni Travaglini, indirizzata al Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno in attuazione della delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica del 20 dicembre 1984 riguardante l'approvazione del piano dei completamenti e trasferimenti delle opere della Cassa per il Mezzogiorno. Alle veline, disposte in ordine cronologico di firma (indicata con annotazione "f. gg/mm/aaaa") o di protocollazione, sono spillate le lettere inviate dal Ministro in fotocopia; separate da queste, sono raggruppate alcune lettere in entrata dal Ministro (in fotocopia) prive della relativa velina, mentre in coda al velinario, datate 20 dicembre 1985, sono collocate alcune lettere del Ministro in fotocopia, cui non sono state spillate le corrispondenti veline in quanto non appartenenti al presente velinario. È presente copia della citata delibera. [a cura di L. Musci e O. Stellavato]
Appunti redatti dalle ripartizioni e dalle divisioni con cui si sottopongono alla presidenza specifiche questioni per l'approvazione o per le comunicazioni o disposizioni del caso. All'interno dei raccoglitori sono distinti per le ripartizione che hanno elaborato l'appunto e, quando specificato con la dizione 'deleg.', quando l'appunto si riferisce ad argomenti proposti o da sottoporre alla Delegazione speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Velinario della corrispondenza firmata dai presidenti (fino a metà febbraio 1981 Cortesi, poi Perotti). Si tratta di lettere e comunicazioni predisposte dalle strutture, sottoscritte dai presidenti e trasmesse a enti e soggetti diversi; in alcuni casi alla velina e spillata la lettere in entrata in copia a cui tale velina si riferisce. Sono raccolte in ordine cronologico di firma, le veline infatti per lo più non sono datate, ma recano l'annotazione "f. gg/mm/aa", con la quale si riporta la data al momento della firma. Dal 1986 alle veline si aggiungono gli appunti delle ripartizioni sulla base dei quali viene predisposta la lettera in uscita sottoscritta dal Commissario: le divisioni per lo più tramite il proprio direttore centrale trasmetteva l'appunto già in forma di lettera al Commissario che le sottoscriveva.
Una prima partizione denominata "lettere varie" arriva fino al 1985 compreso; dal 1986 la corrispondenza in partenza denominata "appunti, lettere" è suddivisa all'interno per ripartizione.
Corrispondenza "alla presidenza dalla direzione generale" (bb. 2, 1987); corrspondenza con il Collegio dei revisori e con i consulenti giuridici (bb. 2, 1981-1985, 1987); lettere firmate in attesa della spedizione (b. 1); corrispondenza con la Delegazione speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici (bb. 2, 1986-1987); corrispondenza con enti vari (bb. 3, 1987).
Appunti e lettere predisposti dalle strutture per il presidente e, poi, per il Commissario, con annotazioni relative a richieste di chiarimenti o indicazioni su come procedere; in alcuni casi si sottopongono alla presidenza o al commissario per l'approvazione o per la trasmissione agli organi preposti interni ed esterni alla Cassa.
Corrispondenza in arrivo per la presidenza e per il commissario, per lo più in fotocopia, raccolta in ordine cronologico. Da gennaio 1985 si comincia a conservare, assieme alla corrispondenza 'ufficiale' anche quella cosiddetta 'interna', trasmessa al Commissario dalle strutture, dal personale e dalle rappresentanze sindacali. Inizialmente tutta assieme, poi da aprile a dicembre del 1985 in un raccoglitore distinto; infine, da gennaio del 1986, si separa, all'interno dello stesso faldone, la corrispondenza postillata 'interna' da quella 'ufficiale'. La denominazione 'postillata' si riferisce alle annotazioni riportate sulle lettere dal presidente, prima, dal commissario, poi, e dalle strutture per presa visione o per specifiche indicazioni agli uffici assegnatari.
Carte di Adriano Monnet, capo della Divisione Segreteria del presidente, istituita con delibera del Commissario governativo, Gaetano Cortesi, n. 141 del 1° ago. 1978. La divisione continuerà a operare anche durante la fase commissariale e liquidatoria.
La segnatura composta da numero/numero e corrispondente a un argomento e alla relativa posizione del fascicolo all'interno della serie, è probabilmente apposta successivamente alla formazione dei fascicoli e analoga a quella adottata dall' Agensud, sia per l'archivio generale che per le carte del presidente Torregrossa.
Inventario a cura di Susanna Oreffice.
Carte della Segreteria del Presidente classificata 5 e 6, relative a organizzazione interna, personale della Cassa, sede, fondi, rapporti con enti esterni di controllo e società controllate. Capo della Divisione Adriano Monnet.
5/02
Rendicontazione e richieste rimborsi.
5/27
Istituzione del congegno di difesa del potere di acquisto delle retribuzioni del personale della Cassa; condizioni assicurative a favore di tutto il personale della Cassa (compresi cariche e consulenti), previste nelle convenzione tra la Cassa e l'Ina Assitalia, polizza contro gli infortuni e variazione dei massimali; pareri e proposte di modifiche contrattuali. Convenzione con l'Istituto a partire dal 16 maggio 1951 e successive convenzioni; polizze di indennità di anzianità e previdenza. Deliberazioni di approvazione delle convenzioni, incontri con i rappresentanti sindacali per l'accordo sulle condizioni assicurative, promemoria e proposte di modifica e integrazione della convenzione, pareri dei consulenti giuridici. A stampa: Senato della Repubblica, <i>Relazione della Corte dei conti al Parlamento sulla gestione finanziaria degli enti sottoposti a controllo in applicazione della legge 21 marzo 1958, n. 259. Cassa per opere di pubblico interesse nell'Italia meridionale (Cassa per il Mezzogiorno),</i> comunicata alla Presidenza il 12 gennaio 1977; "Relazione su alcuni accertamenti effettuati in merito alla polizza per l'indennità di anzianità del personale della Cassa per il Mezzogiorno" elaborata dal consulente prof. Mario Alberto Coppini, 1 lug. 1976.
5/64
Incontri, proposte, comunicati sindacali, documenti programmatici e schema di contratto per il nuovo regolamento di organizzazione e funzionamento dell'Istituto. Rapporto finale della Commissione mista amministrazione / organizzazione sindacali per lo studio dei profili professionali, dic. 1977.
Su questo argomento si vedano anche le carte dei presidenti Servidio e Cortesi e quelle della Segreteria della Direzione generale (carte di Giulio Cesare Gallo).
5/75
Appunti, studi e relazioni su temi di ingegneria civile, sistemi idrici, appalti pubblici e gestione tecnica di grandi opere idrauliche, proposte di organizzazione operativa, elaborati dall'ingegnere della CasMez, Claudio Ulisse; relazione di particolare riservatezza, inoltrata ai sensi dell'art. 21 'Presentazione istanze e reclami' delle "Disposizioni relative all'ordinamento del personale" del 1965, sul piano regolatore delle acque del Tirso, progetto esecutivo della diga in località Cantoniera, con allegati note e osservazioni trasmesse da Ulisse a sostegno delle sue proposte di modifica e integrazione al progetto.
5/20
Disposizioni sul personale, testo di regolamento di organizzazione e funzionamento e successive modifiche; rapporti con le rappresentanze sindacali, deliberazioni e disposizioni interne. A stampa: Disposizioni relative all'ordinamento del personale, adottato dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 16 giugno 1965 e approvato dal Ministro per gli interventi straordinari per il Mezzogiorno con decreto del 14 dicembre 1965; Regolamento generale di organizzazione e funzionamento della Cassa del Mezzogiorno, adottato con delibera 394 del Consiglio di amministrazione del 14 febbraio 1979, e trasmissione del testo al Ministro Michele Di Giesi, e successive modifiche, Roma 1981.
Su questo argomento si vedano anche le carte dei presidenti Servidio e Cortesi e quelle della Segreteria della Direzione generale (carte di Giulio Cesare Gallo).
5/23
Deduzioni di Pescatore e Servidio trasmessa al consigliere istruttore Achille Gallucci del Tribunale penale di Roma, in risposta alla comunicazione giudiziaria a loro diretta, in merito alle provvidenze della Cassa per sostenere lo sviluppo industriale e in particolare al caso SIR; assunzione da parte Cassa della liquidazione della parcella dell'avv. Carlo D'Agostino.
"Parasir", 0tt. 1966 - dic. 1977. Contributi al complesso industriale di Porto Torres: parere del Consiglio di Stato del 29 aprile 1969, accogliendo i ricorsi di alcune società del gruppo contro la Cassa che aveva raggruppato gli impianti in due unità produttive. Esempi di pareri espressi per il gruppo SIR, atti giudiziari (elenco dei contributi alle società del Gruppo e delle pratiche sequestrate dalla magistratura), schema di strutturazione delle pratiche di contributi industriali con l'esempio della pratica intestata alla PARASIR del 1966 (1. delibere CIPE e parere di conformità, 2. domanda di contributi, 3. relazione istituto istruttore [IMI], 4. esame tecnico Cassa, 5. monografia al Consiglio di amministrazione, 6. verbali Commissione e Consiglio di amministrazione, 7. provvedimento di concessione, 8. lettera invio documentazione dall'istituto, 9. richiesta nomina collaudatore e lettera di incarico, 10. verbale di collaudo, 11. monografia al Consiglio di amministrazione, 12. verbale del Consiglio di amministrazione, 13. prospetto di liquidazione).
5/39
Situazione complessiva, elenco del personale comandato e distaccato presso il MISM e altri enti, richieste di personale da parte di enti e Ministero e di distacco o comando da parte del personale, disposizioni.
5/17
Proposta di adeguamento e completamento della struttura operativa dell'Istituto. Appunto con proposta e confronto con la precedente organizzazione presentato al Consiglio di amministrazione del maggio 1979. Articolazione delle strutture ed elenco nominativo dei dirigenti e delle rispettive attribuzioni; copia della deliberazione 6202 adottata dal Commissario liquidatore del 7 giu. 1985.
5/12
Interrogazione revisori, risposta a una interrogazione parlamentare riguardante il Collegio dei revisori (feb 1984); verifiche di cassa, verbali, relazioni al bilancio e controlli contabili. Nomina e dimissioni dei componenti e loro retribuzione, organizzazione della struttura tecnica del Collegio. Pareri su procedure, contenziosi, attività di gestione e istituzionale della Cassa. Osservazioni su alcune delibere assunte dal Consiglio di amministrazione, relative al personale.
5/22
Locali a via degli Argoli, in locazione dall'1 giu. 1984, contenzioso con la SIAE proprietaria degli stabili in via della Letteratura in affitto alla Cassa. Al giugno 1980 gli uffici della Cassa erano dislocati in quattro sedi diverse (piazza Kennedy 20, via del Giorgione 2, via del Turismo 14, viale della Letteratura 24); nel 1984 la Cassa deve restituire questi ultimi due, trasferendosi a via degli Argoli.
5/14
Problemi legati all'informazione e alla diffusione delle notizie sulla Cassa; impegni di spesa per la pubblicazione dei Quaderni al 1984. Situazione della Divisione Stampa e pubbliche relazioni, diretta fino al 1983, anno della sua morte, da Enzo Gambino. Circolari e disposizioni riguardanti la diffusione di notizie sulla Cassa. Rassegne stampa, pubblicazioni, disposizioni sulle spese pubblicitarie; partecipazione a seminari, incontri, fiere e convegni. Riorganizzazione della Divisione e degli uffici, personale e attività.
5/18
Appunti e disposizioni su deleghe e potere di firma, proposta di decentramento della delega (deliberazioni in copia).
5/55
Stato giuridico, nuovo assetto, modifiche al regolamento nel corso degli anni a partire dal regolamento approvato dal Consiglio di amministrazione nel 1952; dimissioni del presidente e nuovo incarico. Relazione sulle attività e rendicontazione contabile. Contributi, prestiti e liquidazione degli accantonamenti individuali.
Regolamento dell'Istituto approvato dal Consiglio di amministrazione nella seduta n. 123 del 16/10/1952; da febbraio 1974 al 1° aprile 1980 viene designato Federico Mascolo con la carica di presidente. Da maggio 1980 viene incaricato Mario Staderini alla presidente del Comitato amministrativo.
5/01-01
Comunicazioni del dirigente della Divisione della Segreteria del Presidente, Adriano Monnet, alle altre strutture in merito al personale che presta o ha prestato servizio presso la propria Divisione.
5/19
Testi di legge e di decreti ministeriali di proroga dell'attività della Cassa e nomina dei Commissari, atti parlamentari; disposizioni del commissario del Governo e parere del Collegio dei revisori sul problema della "continuità dell'azione amministrativa". A stampa: Massimo Annesi, La 'cessazione' della Cassa del Mezzogiorno e la riforma normativa dell'intervento straordinario, (copia) [1985].
5/01-02
Lavori al primo piano della sede centrale, fabbricato di piazza J. Kennedy, 20, per una redistribuzione delle stanze; esigenze di spazi e stanze, assegnazione.
5/10
Assunzioni e utilizzazione di nuovi elementi con contratti a termine, di cui all'art. 90 delle Disposizioni relative all'ordinamento del personale, anche distinti per ruolo; rinnovo e proroga. Esigenze di personale, appunti e promemoria per il Consiglio di amministrazione. Disposizioni e pareri espressi dai consulenti giudici in merito all'applicabilità di questi e altri tipi contratti. Verbali della "Commissione per l'individuazione dei soggetti da assumere con contratto a termine di cui all'art. 90 delel disposizioni relative all'ordinamento del personale", 24 ott - 10 dic. 1981. A stampa: Cassa per il mezzogiorno, <i>Disposizioni relative all'ordinamento del personale</i>, approvato dal CdA nella seduta del 16 giugno 1965, Roma 1977.
5/48
Comunicati sindacali del Sindacato dirigenti Cassa del Mezzogiorno, aderente alla Confederazione italiana dirigenti d'azienda - CIDA e del Gruppo romano dell'Unione cristiana imprenditori dirigenti; ipotesi e schema di contratto per il personale dirigente, proposte e riflessioni sul nuovo intervento normativo. A stampa: «Realtà», organo sindacale della CIDA, anno XLI, n. 23-24-25-26, giugno 1984.
5/46
Comunicazioni sindacali, incontri e accordi con CISAL FIALP, Sindacato lavoratori Mezzogiorno della CISNAL e Unionquadri; proposte e riflessioni, rinnovo contrattuale e intervento sindacale sulla nuova legge per il Mezzogiorno e sull'ordinamento dell'Ente. Relazione del Segretario nazionale Roberto Avena rappresentante Casmez della CISNAL, "Per il Mezzogiorno: meno immagine più sviluppo".
5/41
Comunicazioni sindacali trasmessi ai vertici della Cassa e agli organi istituzionali; resoconti degli incontri con i rappresentanti sindacali. Contrattazione su regolamento e disposizioni diverse. Riepilogo degli incarichi dirigenziali disponibili al settembre 1983 distinti per strutture.
5/45
Comunicati della UIL-EM (Enti Mezzogiorno), riflessioni del sindacato sul nuovo intervento straordinario nel Mezzogiorno, ottobre 1984. Si conserva: Relazione di Giorgio Benvenuto al IX Congresso confederale, Firenze 26-30 novembre 1985; Relazione della Segreteria al I Congresso nazionale della UIL-EM, Fiuggi 21-22 ottobre 1985.
5/52
Programmazione delle attività e approvazione da parte del Presidente, Commissario del Governo e Commissario liquidatore; richiesta da parte delle rappresentanze sindacali all'affidamento della programmazione e organizzazione delle iniziative alla Divisione I^ - Segreteria generale del Ripartizione VI, in sostituzione del CRAL il cui direttivo al 1983 era dimissionario da diverso tempo. Ripresa nel dicembre del 1983 delle attività del CRAL con le elezioni dei rappresentanti nel Consiglio direttivo.
5/03
Comunicazioni trasmesse al Direttore generale e ricevute, su temi e argomenti diversi.
5/01
Trattamento economico, rimborsi spese, missioni, congedi e permessi; regolamento del personale. Richieste di utilizzo personale, trasferimenti, distacchi e comandi. Adesione agli scioperi di novembre 1985 e novembre 1987.
5/37
Situazione mensile dei fondi, distinte per attività proprie della Cassa e per provvedimenti straordinari, con il visto del Collegio dei revisori, comprendenti le giacenze e i movimenti, trasmessi dal dirigente della Divisione Ragioneria (Mario Parrocchia) al Commissario liquidatore poi del Governo e infine al Presidente.
Annotazione sulla coperta: "Precedenti vedere Archivio presidenza Perotti".
6/6
Pareri dell'Avvocatura su procedimenti di gara e affidamento lavori, gestione delle diverse opere, su specifici temi e azioni della Cassa; interpretazione della normativa transitoria sull'intervento nel Mezzogiorno. Dimissioni di Arturo Marzano dall'Avvocatura e di conseguenza dall'attività di consulente giuridico, richiesta da parte della Cassa di una idonea sostituzione. Atti giudiziari relativi a diversi contenziosi della Cassa; corrispondenza della Ripartizione Servizi generali con i rappresentanti legali e con l'Avvocatura.
6/20
Nomina dei membri degli organi collegiali, emolumenti; convocazione delle assemblee, trasmissione di pubblicazioni. Verbale dell'Assemblea dei soci dell'aprile 1985 e modifiche statutarie; situazione finanziaria dell'Istituto e provvedimenti per la soluzione della grave crisi. Corrispondenza con il presidente dello IASM, Andrea Saba. A stampa: Manuali per l'uso razionale dell'energia, a cura di ENEA, ENEL, ENI, IASM, Pomezia 1986; Sistema informativo IASM CESAM sull'industria manifatturiera del Mezzogiorno.
6/12
Ipotesi per un più organico coordinamento, collegamento e controllo, da parte della Cassa delle attività e della gestione degli enti collegati e degli istituti speciali meridionali di credito a medio termine con allegati: il DPR del 12 agosto 1978 con disposizioni per la ristrutturazione e il riordinamento delle attività degli enti collegati alla Cassa, la legge 23/1981, schede degli istituti con la composizione dei Consigli di amministrazione e dei collegi sindacali delle finanziarie, degli istituti controllati (IASM, FORMEZ e SVIMEZ), degli istituti di credito. Indicazioni ministeriali e proposte per la definizione e la revisione dei compensi per i componenti degli organi collegiali degli enti collegati.
6/23
Relazione di certificazione al bilancio 1981 della Arthur Andersen & Co., aumento di capitale, convocazione dell'Assemblea dei soci della FIME TRADING; comunicazioni del presidente, Gaetano Liccardo, in merito a iniziative di promozione anche all'estero e revisione dello statuto. Dalla società di commercializzazione della FIME trae origine la ITALTRADE, costituita nel 1978 (ai sensi dell'art. 84, TU 6 marzo 1978, n. 218), di cui si conserva una convocazione della Assemblee, iniziative diverse e modifiche statutarie.
6/3-4
Documenti trasmessi alla Commissione parlamentare per il Mezzogiorno per il controllo sugli interventi nel Mezzogiorno e alla Commissione bilancio della Camera dall'ottobre 1983 a novembre 1985 in occasione delle audizioni del 17 ott. 1984 e del 15 dic. 1985. Riepilogo dei progetti approvati o in corso di approvazione, richieste specifiche della Commissione per il Mezzogiorno, relativamente ad argomenti e progetti particolari; deliberazioni adottate negli anni 1983-1984. Riflessioni su personale, enti collegati, case lavoratori, FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale). Attuazione del programma quinquennale al 30/11/1983, procedure di attuazione degli interventi diversi. Presidente della Commissione parlamentare per il Mezzogiorno per il controllo sugli interventi nel Mezzogiorno era il senatore Giuseppe Cannata. Altri documenti su audizioni parlamentari nelle carte della Segreteria del commissario liquidatore della Cassa, poi commissario del governo all'Intervento straordinario nel Mezzogiorno, Giovanni Travaglini.
Audizione Commissione bilancio della Camera, 2 febbraio 1984. Elenco analitico dei progetti speciali al 30 novembre 1983; dettaglio dei diversi progetti speciali con elenco analitico per i progetti: 4 (Zootecnia), 11 (Agrumicoltura), 23 (Irrigazione), 24 (Forestazione), 33 (Mezzogiorno interno), 34 (Commercializzazione), 35 (Ricerca scientifica); progetti territoriali: 29 (Schemi idrici Appennino centrale meridionale), 30 (Schemi idrici Sicilia), 1, 2, 3, 22, 31, 32,
6/9
Pubblicazioni, disposizioni della Comunità europea; relazioni sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). A stampa: La Comunità europea nel contesto regionale, Lussemburgo 1985; PIM Programmi integrati mediterranei. Regolamento CEE n. 2088/85 del Consiglio del 23 luglio 1985, a cura dello IASM, Roma 1986; Il Fondo europeo di sviluppo regionale. Uno strumento rinnovato. Regolamento (CEE) n. 1787/84 del Consiglio, del 19 giugno 1984 relativo al FESR.
6/21
Lodo arbitrale per l'acquisizione da parte della Cassa del pacchetto azionario già dell'EFIM, richiesta di acquisizione del saldo della anticipazioni per lo stato di crisi dell'Istituto. Corrispondenza con il presidente dell'INSUD, Gianni Zandano, per incontri e iniziative diverse anche volte a risolvere la crisi dell'Istituto; convocazioni dell'Assemblea dei soci.
6/16
Comunicazioni del presidente, Giuseppe Di Vagno, su disposizioni e deliberazioni adottate dall'Istituto in merito all'aumento di capitale e alla nomina di componenti degli organi collegiali.
6/18
Aumento di capitale, promozione all'estero dell'attività della Cassa, incontri e seminari; corrispondenza con il presidente della FINAM, Alberto Servidio, ex presidente della Cassa; progetto di bilancio al 30 giugno 1985; bilancio 1986 (a stampa).
6/19
Trasmissione di pubblicazioni, segnalazione e inviti a incontri, seminari e convegni. Compensi ai membri degli organi collegiali dell'Istituto, iniziative diverse di formazione e segnalazione di personale; convenzione con la Cassa per iniziative di formazione. Comunicazioni diverse tra la Cassa e il presidente del FORMEZ, Sergio Zoppi; programma delle attività per il 1986 e fabbisogno finanziario.
6/22
Relazione e bilancio 1983 e 1984 della Finanziaria meridionale - FIME e stato patrimoniale al giugno 1986. Convocazione dell'Assemblea dei soci e rinvio da parte della Cassa; comunicazione ai consiglieri in merito al divieto espresso dal MISM in una nota del 29/2/1984 di far parte, in quanto membri del consiglio di una finanziaria, degli organi di gestione delle rispettive controllate o collegate. Corrispondenza con il presidente della FIME, Sandro Petriccione.
6/4
Visita di controllo per i progetti finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) della Corte dei conti della Comunità europea, relazione sulle risultanze; "Relazione sull'attività della Cassa per il Mezzogiorno nel periodo dal 1° gennaio 1982 al 31 dicembre 1983" della Sezione di controllo sugli enti sovvenzionati dalla Stato. Controllo della Corte sulla "Disciplina organica dell'intervento [...]" definita nella legge 64/1986.
6/10
Questione relativa all'entità degli arretrati della Cassa nel pagamento dei contributi, sollevata in un convegno dalla Confindustria, risposta in merito della Cassa. Programma del convegno "Mezzogiorno industriale: un test di sviluppo regionale europeo" (Torino, 29-30 novembre 1985) organizzato dall'Agenzia per l'intervento industriale nelle zone terremotate della Campania e della Basilicata - AGENSUD (agenzia promossa da Confindustria, Intersind e ASAP).
6/13
Convocazione e trasmissione di verbali delle sedute del Consiglio di amministrazione; comunicazioni diverse; studi e pubblicazioni a cura della SVIMEZ, tra cui si segnala: Rapporto 1985 sull'economia del Mezzogiorno, presentato a Napoli il 19 ottobre 1985 dal presidente della SVIMEZ, Pasquale Saraceno, e relazioni dei partecipanti; Sergio Zoppi, Contributo alla definizione di nuove politiche per il Mezzogiorno, Roma 1984; Id., Nuove vie al lavoro produttivo, Roma 1985; Pasquale Saraceno, Il nuovo meridionalismo, in «Studi SVIMEZ», estratto n. 21 - nuova serie, anno XXXVII, n. 2, apr. - giu. 1984 [bozze di stampa].
I fascicoli sono pervenuti sufficientemente organizzati. Non sono state costituite sottoserie formali, ma la struttura di presentazione è la seguente: fascc. 1-23: pratiche diverse fascc. 24-37: interessamenti fasc. 38: audizione parlamentare fasc. 39: un incarto professionale personale di Giovanni Travaglini
Giovanni Travaglini è nato a Napoli il 30 ottobre 1924. Laureato in ingegneria idraulica, entrò nei ruoli dell'Amministrazione statale e arrivò al grado di ispettore generale del Ministero dei lavori pubblici. Mentre era a capo del Genio civile di Napoli, nell'ottobre 1963 fu chiamato a far parte del Commissariato straordinario del Governo per la gestione dell'emergenza nei territori colpiti dalla tragedia del Vajont. Come provveditore alle opere pubbliche della Campania interloquì con il Comune di Napoli, tra il 1965 e il 1970, sulla complessa vicenda del nuovo piano regolatore della città, che poi ricevette la sua firma in qualità di presidente del Consiglio superiore del lavori pubblici, carica che ricoprì tra il dicembre 1971 e il luglio 1979, e poi ancora tra il novembre 1985 e il luglio 1987. Per lunghi anni fu capo della delegazione del Consiglio presso la Cassa per il Mezzogiorno. Professore di Idraulica fluviale e sistemazioni montane all'Università di Bari, si interessò principalmente di difesa del suo e assetti territoriali. Nel 1970 fece parte della Commissione De Marchi, la prima iniziativa organica per la stesura di una elazione generale sullo stato del territorio italiano dal punto di vista dell'equilibrio ambientale in relazione all'intervento umano. Nel 1972 fu nominato dal Governo presidente del Comitato per lo studio dei provvedimenti a difesa di Venezia in vista dell'approvazione di una legge speciale per la città lagunare. Nello stesso anno presiedette una commissione tecnica per l'elaborazione del bando del concorso di messa in sicurezza della Torre di Pisa, commissione che consegnò i suoi elaborati tecnici nel 1979.. Nel giugno 1979 si candidò con successo nelle liste della Democrazia cristiana alle prime elezioni per il Parlamento europee, ottenendo nella Circoscrizione meridionale circa 231.000 voti di preferenza. A Strasburgo si impegnò nella Commissione per la politica regionale e l'assetto territoriale e in quella per i trasporti. Ricandidato dalla DC alle elezioni europee del giugno 1984, sempre nella Circoscrizione meridionale, ottenne circa 120.000 e risultò primo dei non eletti. Nel febbraio 1985 entrò a far parte della Commissione Grandi rischi insediata dal ministro per la protezione civile Giuseppe Zamberletti. Quando nel marzo 1985 Massimo Perotti, commissario liquidatore della Cassa per il Mezzogiorno, venne arrestato con accuse di corruzione, il Governo Craxi (con il democristiano Salverino De Vito ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno) lo nominò alla carica all'inizio di aprile affiancandogli un comitato tecnico amministrativo composto da sette membri, di cui cinque espressamente indicati dai partiti di governo e due scelti dal ministro (sollevò scalpore la nomina del missino Gaetano Rasi). Nel giugno dello stesso anno, per gli effetti della legge 775/1984, il suo ruolo divenne quello di commissario del governo per l'intervento straordinario nel Mezzogiorno. Senza soluzione di continuità fu poi nell'ottobre 1986 il primo presidente dell'Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno (cosiddetta Agensud). Nel novembre 1985 tornò a presiedere il Consiglio superiore dei lavori pubblici, carica evidentemente compatibile con quella ricoperta tra Cassa e Agensud. Nell'aprile 1987, costituendosi un governo semitecnico presieduto da Amintore Fanfani, Travaglini fu nominato ministro dei Trasporti (avendo sperato di ottenere i Lavori pubblici) e si dimise da Agensud (dove arrivò Giovanni Torregrossa). Ricoprendo la carica ministeriale, si candidò alla Camera dei deputati nel giugno 1987 nella Circoscrizione Lecce-Brindisi-Taranto e venne eletto con oltre 67.000 voti. Si era poco prima dimesso dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. Inaspettatamente non fu riconfermato ministro nel nuovo governo di Giovanni Goria; si parlò di lui anche come possibile presidente delle Ferrovie dello Stato. La sua attività parlamentare nella legislatura 1987-1992 non fu molto intensa (nessun progetto di legge come primo firmatario), anche perché nel giugno 1988 divenne nuovamente deputato europeo subentrando come primo dei non eletti per il decesso di Michelangelo Ciancaglini. Allora le cariche non erano incompatibili. Al Parlamento europeo fu membro della Commissione per l'energia, la ricerca e la tecnologia. Ricandidato dalla DC alle elezioni politiche dell'aprile 1992, sempre nella Circoscrizione Lecce-Brindisi-Taranto, subì una forte sconfitta personale ricevendo solo 5.700 preferenze. Da quel momento Travaglini si dedicò esclusivamente all'insegnamento universitario e alla presidenza del Centro nazionale di studi urbanistici. Numerosi i convegni cui partecipò come autorità riconosciuta nel campo dell'ingegneria idraulica (era stato a lungo anche presidente del Comitato italiano grandi dighe) e della pianificazione territoriale, argomenti che sono stati al centro della sua attenzione anche come saggista. Segnaliamo solo il suo scritto Il controllo delle acque e la difesa del suolo nel volume La Calabria, a cura di Piero Bevilacqua e Augusto Placanica, Einaudi 1985 (Le Regioni d'Italia dall'Unità a oggi). Giovanni Travaglini è stato infine uomo di multiforme ingegno. Ha applicato l'ingegneristica all'arte informale, sperimentando forme di espressione al confine fra arte e meccanica utilizzando i materiali più diversi (legno, ferro, piombo, plastica, ceramica, gesso). Questa sua attività, che è andata di pari passo con le responsabilità di alto burocrate statale, è stata resa pubblica con alcune mostre in Italia e all'estero ed è stata infine documentata in un volume da lui curato del 2011: Oltre la materia. Una presenza inedita nell'arte informale materica. Opere dal 1959 al 1974 (con testi di Pietro Maria Bardi, Rafael Squirru, Luciano Caramel, Giulio Carlo Argan), Napoli, Clean. [a cura di Leonardo Musci]
Le carte qui inventariate costituivano un piccolo complesso di pochi raccoglitori metallici, prodotte dalla Divisione autonoma Segreteria del Commissario liquidatore diretta da Adriano Monnet che aveva ricoperto lo stesso ruolo nella struttura di Segreteria della Presidenza già dall'agosto 1978 (si veda nella serie Presidenza. Archivio classificato). Esse hanno la classica caratteristica delle "carte di vertice", nella personale disponibilità del manager pubblico in affiancamento all'archivio ufficiale della struttura, e documentano alcuni degli aspetti più importanti all'esame del vertice, compresa la rilevante questione di rapporti con gli esponenti politici (di governo e parlamentari) per l'interessamento di questi all'esecuzione di particolari opere di competenza della Cassa o agli incarichi da affidare a professionisti per le perizie e i collaudi. Dalle carte emerge che questo era uno degli impegni più gravosi per le segreterie, ma lo si consideri sostanziale a una dirigenza che emanava la sua legittimità dal mondo politico (nel caso di Travaglini le due figure si fondono). A differenza di altri piccoli complessi analoghi, conservati nell'archivio della Cassa, qui le carte sono quasi tutte in originale.
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Esposto dell'ex dirigente l'Ufficio Espropriazioni che lamenta l'uso invalso dal 1982-83 di affidare a consulenti esterni il compito proprio dell'Ufficio. Indagini della Corte dei conti e della Procura di Roma.
Raccolta di deliberazioni commissariali del 10 set. 1985 relative a lavori da eseguirsi per strade in Sardegna.
Sollecito della ditta all'esame delle sue riserve relative a tre appalti.
Conferma delle normative dettate dal Consiglio di amministrazione nel 1981 sull'oggetto.
Relazione sulle problematiche degli enti (FIME, FINAM, INSUD, ITALTRADE), loro attività dal 1981 al 1985, composizione degli organi amministrativi.
Chiusura della rendicontazione contabile della gestione speciale EIP.
Bozza di circolare da inviare agli enti concessionari sulla nuova disciplina in materia di tutela ambientale (legge 8 ago. 1985, n. 431). Il testo è preparato dalla Div. 3 - Amministrazione.
Relazione sullo stato del progetto SAI/NA/306/3/1 (costruzione dell'asse viario di supporto delle aree industriali di Napoli e Caserta". Il CIS è l'area dell'interporto di Nola.
Prospetto delle domande di contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale al 29 aprile 1986.
Deliberazione commissariale di affidamento dei lavori per la costruzione di un tronco del nuovo acquedotto di Palermo (PS 30/3084/1). Il fascicolo contiene diverse relazioni tecniche delle diverse ripartizioni coinvolte e i criteri seguiti dal direttore centrale Enrico Calamita per lo svolgimento della trattativa privata.
Coinvolgimento del Consiglio superiore dei lavori pubblici nella questione del mancato collaudo delle opere sulla strada a scorrimento veloce Melfi-Ofanto.
Pubblicazione degli atti di un seminario del 1984 promosso insieme ai paesi del bacino mediterraneo aderenti al Piano Bleu dell'ONU.
Situazione dei piani di attuazione degli ITC istituiti nel 1982 come programma sttralcio dei progetti speciali (presente deliberazione CIPE del 22 dic. 1982).
Monografia della Divisione autonoma Segreteria Organi collegiali sugli aumenti al personale per gli anni 1983 e 1984.
Prospetti sintetici delle spese mensili per attuazione dei programmi della Cassa e per la legge speciale per la Calabria.
Relazione della Div. 1 della Ripartizione Sviluppo industriale.
Prospetti, tabelle, schede resoconti della situazione dei sottoprogetti e delle opere relativi al Progetto speciale 32 - Area metropolitana di Palermo; promemoria sui sottoprogetti problematici del Progetto speciale 2 - Infrastrutture per la Sicilia sud-orientale e del Progetto speciale 30.
Situazione del progetto speciale 21/ 5278, verbale di collaudo con riserve e proposta di statizzazione della strada.
Situazione dell'avanzamento lavori della superstrada variante della SS 18. Schede lavori dei sette progetti (uno per tronco). Trascrizione di una intervista andata in onda al TG2 il 6 ott. 1986 (su moduli che denotano un servizio stampa ad hoc commissionato dall'Intervento straordinario nel Mezzogiorno).
Tre elenchi di opere approvate dal commissario del governo.
Prospetti CasMez e ANAS delle opere in completamento. In fotocopia la lettera MISM del 23 gen. 1979 che dà il via al trasferimento di interventi all'Amministrazione ordinaria e accolla all'ANAS la gestione della viabilità realizzata da CasMez.
Elenchi di pratiche segnalate dal presidente della Commissione Bilancio della Camera dei deputati, Paolo Cirino Pomicino.
Interessamento del sen. Germano De Cinque per opere pubbliche in provincia di Chieti.
Interessamenti del deputato Emilio Colombo per opere pubbliche principalmente nella Regione Basilicata.
Interessamenti per professionisti provenienti dalla segreteria particolare di Luigi Ciriaco De Mita, segretario nazionale della Democrazia cristiana.
Interessamenti per professionisti da parte del deputato Carmelo Conte e del sottosegretario per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, Nicola Trotta, entrambi socialisti.
Interessamenti per professionisti da parte del sottosegretario per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, Pasquale Lamorte.
Interessamenti per professionisti da parte di deputati e senatori.
Sono presenti due fotografie di un lavoro della Dalmine a Napoli, probabilmente fine anni '60, allegate a una lettera di autocandidatura dell'ing. Gaspare Accardi (15 giu. 1985).
Interessamenti per professionisti da parte dei membri del Comitato Gaetano Rasi, Antonio Mario Mazzarino, Franco Taormina, Picardi, Del Vecchio, Luigi Di Majo e Schettini.
Il fascicolo contiene elenchi di professionisti, appunti di lavoro, indirizzari, schede del CED CasMez.
Lettere di professionisti incaricati.
Sono stati reperiti venticinque fascicoli (segnati da A a Z e poi AA, AB, AC e AD) contenenti ciascuno undici documenti (A1, A2..., A11; B1, B2..., B11 ecc.) relativi a richieste di notizie e premure per lo stato di singole opere. In un altro fascicolo sono presenti le tabelle di controllo di questi documenti, che non sono però ordinati con nessun criterio (né logico, né alfabetico, né cronologico). Abbiamo conservato le tabelle di controllo e riordinato i documenti per "interlocutore", cioè la persona soggetto dell'interessamento. Tra gli incarti più corposi quelli di Paolo Cirino Pomicino e Remo Gaspari.
Si conservano i documenti sui quali Travaglini si è preparato, fascicolati in 11 incarti dalla sua Segreteria, oltre alla sua relazione, al resoconto dell'audizione e a ulteriori dati trasmessi alla Commissione in seguito all'audizione.<br /><br />1. "1° Rapporto 31.10.1984 (Commissario Perotti)"<br />2. "2° Rapporto 21.5.1985 (Commissario Travaglini"<br />3. "Rapporto alla Commissione bicamerale per l'audizione del Commissario Travaglini" (marzo 1986)<br />4. "Progetti Gazzetta Ufficiale": rilevazione molto dettagliata dello stato dei progetti in essere al 31.8.1986, suddivisi per Regione, come aggiornamento di quanto pubblicato nel supplemento straordinario della GU del 6.4.1985.<br />5. "Adeguamenti funzionali": attuazione della delibera CIPE del 20 dicembre 1984 (Opere in corso al fine di garantirne il completamento funzionale).<br />6. "Ricerca scientifica": diverse rilevazioni (aprile-settembre 1986) dello stato di attuazione del Progetto speciale 35.<br />7. "1) Itinerari turistici - 2) Bankers Trust": stato di attuazione ad aprile 1986 del progetto speciale Itinerari turistico-culturali e delle opere finanziate con il prestito internazionale.<br />8. "Incentivi industriali": situazione al 31.8.1986 dell'attività di incentivazione industriale in applicazione della legge 183/1976.<br />9. "Delibere CIPE, direttive, normativa": documenti 1984-1985.<br />10. "Legge 8.X.84, n. 687": testo di una legge sugli appalti.<br />"Relazione e allegati"<br />"Resoconto audizione Prof. Travaglini. Resoconto audizione Ministro"<br />"Ulteriori dati trasmessi il 15.X.86 al Presidente della Commissione Bilancio on.le Pomicino dietro richiesta espressa nell'audizione"
Carte estranee all'archivio Casmez, relative all'incarico di presidente del CNSU da parte di Giovanni Travaglini.
Da n. 4580 al n. 92024.<br />Mancanti primi due registri.
busta 1 1 - 1954 nov. - 1955 apr. 2 - mancante 3 - 1956 feb - 1957 feb. 4 - 1957 feb. - 1957 lug. 5 - 1957 lug. - 1957 dic. busta 2 6 - 1957 dic. - 1959 mar. 7 - 1959 mar. - 1959 dic. 8 - 1959 dic. - 1960 ago. 9 - 1960 ago. - 1961 mag. busta 3 10 1961 mag. - 1962 feb. 11 - 1962 feb. - 1962 set. 12 - 1962 set. - 1963 mag. 13 - 1963 mag. - 1964 mar. busta 4 14 - 1964 mar. - 1965 feb. 15 - 1965 feb. - 1966 gen. 16 - 1966 gen. - 1966 ott. 17 - 1966 ott. - 1967 lug. busta 5 18 - 1967 lug. - 1968 apr. 19 - 1968 apr. - 1969 feb. 20 - 1969 feb. - 1969 nov. 21 - 1969 nov. - 1970 ott. busta 6 22 - 1970 ott. - 1971 ago. 23 - 1971 ago. - 1972 giu. 24 - 1972 giu. - 1973 mag. 25 - 1973 mag. - 1974 mar. busta 7 26 - 1974 mar. - 1975 mar. 27 - 1975 mar. - 1976 apr. 28 - 1976 apr. - 1977 ago. 29 - 1977 ago. - 1978 ott. busta 8 30 - 1978 ott. - 1979 ago. 31 - 1979 ago. - 1980 mag. 32 - 1980 mag. - 1981 gen. 33 - 1981 gen. - 1982 gen. busta 9 34 - 1982 gen. - 1982 nov. 35 - 1982 nov. - 1983 ago. 36 - 1983 ago - 1984 ott. 37 - 1984 ott. - 1985 ott. busta 10 38 - 1985 ott. - 1986 dic. 39 - 1986 dic. - 1988 mag. 40 - 1988 mag. - 1989 mar. 41 - 1989 mar. - 1990 giu. busta 11 42 - 1990 giu. - 1991 set. 43 - 1991 ott. - 1992 nov. 44 - 1992 nov. - 1993 apr. 45 - 1993 mag. - 1993 dic. [a cura di L. Musci e O. Stellavato]
La serie viene chiusa al n. 85810, 1993 apr. 27, per la gestione Agensud; la numerazione riparte dal n. 1, 1993 mag. 7, per la gestione del commissario liquidatore Diego Siclari, fino al n. 757, 1993 dic. 2.
Dal n. 1 al n. 85810. La numerazione ricomincia dal n. 1, 1993 mag. 7, , per la gestione del Commissario liquidatore Diego Siclari.<br />45 registri, mancante n. 2 dal n. 55 aprile 18 al n. 56 febbraio 20.
Protocollo della corrispondenza in arrivo e in partenza.
Protocollo della corrispondenza riservata in arrivo e in partenza del Presidente Alberto Servidio con il Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno. Dal n. 1 al n. 374. La serie viene chiusa al n. 374, 1978 lug. 14.
Dal n. 1 al n. 3804.
Gli ordini di servizio erano conservati in puro ordine cronologico senza distinzioni di firma e con confusione di numeri. Si è provveduto a separare quelli firmati dal presidente da quelli firmati dal direttore generale fino al settembre 1954, quando la serie numerica diventa unica indipendentemente dalla firma (innovazione introdotta da Pescatore). Il presidente firma gli ods riguardanti il movimento del personale, il direttore generale tutti gli altri.<br />Gli ods avevano un numero di protocollo legato all'ufficio emittente (in massima parte UPE Ufficio del personale, poi SPO Servizio Personale e organizzazione); la struttura del protocollo CasMez aveva un numero (da 1 a 5 a identificare l'archivio [Generale, SBT, SVCC, SAF, CIFT o simili]) e il progressivo; questi sono quasi sempre Ris. (che forse aveva un registro separati); i registri di protocollo risultano essere stati aboliti dal 1° febbraio 1980 con l'entrata a regime del servizio di microfilmatura integrale.
Raccolta, con lacune, degli ordini di servizio emanati dal presidente e dal direttore generale della Cassa. Riguardano principalmente orari d'ufficio, movimento del personale e ristrutturazione dell'organigramma interno. [a cura di L. Musci]
La serie venne inaugurata alla fine di luglio 1978 (circolare C/1) in concomitanza con il commissariato e poi la presidenza di Gaetano Cortesi e la successiva riorganizzazione dei servizi (si veda la vicenda del regolamento nelle carte della Sgreteria della Direzione generale e nelle carte Cortesi) dopo la riforma del Consiglio di amministrazione che superò la normativa della legge 183/1976 per il trasferimento alle Regioni delle opere della Cassa.<br /><br />I documenti, preparati dalle diverse Divisioni, sono sempre firmati dal direttore generale, prima Gerolamo Colavitti, poi Enrico Calamita.
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Il materiale era raccolto in buste tematiche. Si è mantenuta tale organizzazione riordinando cronologicamente i fascicoli all'interno del loro set e assegnando loro una numerazione. Questa la partizione:<br />fascc. 1-8: sulla riforma del regolamento generale di organizzazione e funzionamento (RGOF)<br />fascc. 9- 22: Conferenze, convegni, seminari<br />fascc. 23- 24: trasferimento di opere a Regioni e amministrazioni ordinarie statali<br />fasc. 25: articolazioni autonome<br />fasc. 26: consulenti giuridici<br />fascc. 27-40: gruppi di lavoro<br />fascc. 41-42: modello verbali di riunione e incarichi speciali<br />fasc. 43: commissione accertamenti<br />fascc. 44-46: progetto speciale zone interne
La Divisione autonoma Segreteria della Direzione generale fu creata con deliberazione commissariale n. 142 (Cortesi) del 1° agosto 1978. Il 4 agosto il nuovo Consiglio di amministrazione, appena ricostituito, ratificò la decisione. Ne fu nominato responsabile l'ing. Giulio Cesare Gallo, già dirigente della Ripartizione III Progetti promozionali, che divenne allora il più stretto collaboratore del nuovo direttore generale, Gerolamo Colavitti.
Le carte conservate. quasi tutte in fotocopia, sembrano essere le copie con le quali Gallo formava per suo uso fascicoli paralleli a quelli dell'archivio ufficiale della Direzione generale. Le carte vanno da autunno 1978 all'inizio del 1980 quando Gallo lascia la Direzione generale per assumere la responsabilità della Ripartizione.
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Sebbene per il periodo successivo all'arrivo di Cortesi alla Cassa l'archivio sia stato conservato meglio di quello della fase precedente, non sono arrivati a noi i complessi archivistici organici prodotti dalle strutture. In tale situazione fascicoli come quelli qui inventariati sono di notevole importanza poiché proprio per la loro caratteristica di "carte personali" documentano alcuni degli argomenti di livello massimo all'esame dei vertici della Cassa (il trasferimento di opere alle Regioni e all'Amministrazione statale ordinaria, l'iter di un progetto speciale tra i più impegnativi) ma soprattutto la ricerca del miglior metodo di organizzazione interna (la complessa questione della riforma del regolamento, i gruppi di lavoro, gli incarichi speciali).
Lettera dell'8 ago. 1977, prot. 3691, che detta le direttive al Consiglio di amministrazione per la formulazione di una proposta di regolamento$ (pp. 7); lettera del 14 dic. 1977, prot. 9034, che presenta osservazioni e integrazioni al progetto di regolamento adottato dal Consiglio di amministrazione della Cassa nella seduta del 27 ott. 1977 (pp. 6).
Verbale della seduta n. 1224 del Consiglio di amministrazione, 27 ott. 1977, pp. 13648-13793.
Testo della deliberazione che adotta il nuovo regolamento generale di organizzazione e funzionamento (pp. 42). Opuscolo a stampa con annotazione "Regolamento Servidio".
Pagine relative alla discussione preliminare, alle votazioni sui singoli articoli, alla conduzione della seduta da parte di Servidio.
Proposte di modifiche del regolamento 1 ago. 1978 soprattutto per la parte relativa al personale; piattaforma contrattuale di CISL e UIL, 27 dic. 1978; deliberazioni intermedie del Consiglio di amministrazione; tre copie a stampa del regolamento 14 feb. 1979.
Modifiche al regolamento 19 gen. 1978. Diversi testi nelle versioni proposte da alcuni consiglieri e raffronto articolo per articolo; delibera commissariale (Cortesi) n. 144 del 1 ago. 1978 che adotta il nuovo testo; trasmissione alle strutture del testo, 7 set. 1978; delibera del Consiglio di amministrazione n. 394 del 14 feb. 1979 che adotta un nuovo regolamento per la parte attinente l'organizzazione e il funzionamento (resta in vigore la parte sul personale).
Appunti, note, proposte su vari punti del regolamento (deleghe, poteri di firma, poteri del presidente, competenze di singole strutture, trattamento economico del personale); lettera del ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, 16 nov. 1978.
Delibera di approvazione dei "Caposaldi per il nuovo regolamento del personale" e decreto di approvazione del ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno Di Giesi, 2 giu. 1979.
Sul personale della Cassa comandato presso amministrazioni diverse (art. 11 del RGOF). Nomine di Valentino Giovannelli e Antonio Cacace a direttore centrale e responsabile di divisione del MISM. "Promemoria sull'organizzazione degli uffici del MISM", giu. 1979.
Raccolta di delibere del Consiglio di amministrazione e di determinazioni presidenziali relative al RGOF e alla struttura operativa della Cassa adottate durante la presidenza Servidio.
Raccolta di delibere del Consiglio di amministrazione e di determinazioni presidenziali relative al RGOF e alla struttura operativa della Cassa adottate durante il commissariamento e poi la presidenza Cortesi. Contiene sf. "Considerazioni del Presidente al regolamento" (1978 dic. - 1979 gen.) con le bozze del nuove regolamento proposte da Cortesi.
Riunione del Comitato permanente a Napoli (4-6 ottobre 1978). Documentazione preparatoria, rapporto preliminare sullo stato dei litorali, intervento di Cortesi alla riunione.
Partecipazione della Cassa alla Conferenza: testi delle tre relazioni presentate. Materiale della partecipazione della Regione Lazio alla Conferenza.
Partecipazione di due funzionari della Cassa al convegno "Profili giuridici e prospettive della normativa sugli appalti pubblici (legge 8 agosto 1977, n. 584)" organizzato dall'Istituto giuridico dell''Università di Salerno. Sono presenti tutte le relazioni in fotocopia.
Invito di Cortesi a Gallo a partecipare ai lavori della discussione tra Cassa e Associazione nazionale costruttori edili sul tema "per una maggiore efficienza costi delle opere pubbliche finanziate dalla Cassa per il Mezzogiorno" (24 mar. 1979); elaborato "Elementi di discussione" per il seminario (pp. 31).
Incontro fra i vertici della Cassa e dell'Associazione dell'industria italiana del cemento, dell'amianto-cemento, della calce e del gesso (Assocemento) svoltosi il 1° giugno 1979. Resoconto dell'incontro (pp. 8).
Programma della visita (17 luglio 1979).
Ipotesi di programma di assistenza tecnica a programmi di sviluppo venezuelani.
Patrocinio della Cassa a un convegno del CSATA a Bari.
Documentazione dell'Associazione e proposta (non accolta) di collaborazione con la Cassa.
Relazione di Giuseppe Consiglio al seminario tra Cassa e Associazione delle organizzazioni di ingegneria e consulenza tecnico-economica sui metodi di progettazione di opere pubbliche in Italia e all'estero (20 gen. 1979).
Sulla partecipazione di un funzionario CasMez ai lavori di un gruppo ad hoc del Centro sui problemi della preparazione dei tecnici per la divulgazione e lo sviluppo.
Quadro riepilogativo dei convegni o iniziative simili che hanno beneficiato di finanziamenti della Cassa negli anni 1978 e 1979.
Partecipazione della Cassa all'VIII congresso del Conseil international des économies régionales (Parigi, 3-7 marzo 1980).
Relazione di Giuseppe Truzzi, funzionario della Cassa.
La materia dei trasferimenti delle opere alle regioni origina dalla l. 2.5.1976, n. 183, art. 6, commi 5, 7, 8, 9 (poi articoli 139 e 148 del TU delle leggi sul Mezzogiorno, DPR 6.3.1978, n. 218). Si conserva un tabulato, prodotto dal CED della CasMez, con la ricognizione al 30 nov. 1977 dello stato di attuazione delle opere pubbliche di cui all'art. 6 della 183/76, comma 1, ordinate per settore, Regione e Provincia. Note sulla materia della Ripartizione Attività per le Regioni - Divisione Trasferimenti, carteggio con il MISM sulla definizione di dettaglio delle opere da trasferire e la modalità del trasferimento, stati ddi attuazione del piano.
Trasferimenti di competenze e opere in corso all'Amministrazione statale ordinaria, in particolare relativi a opere stradali (all'ANAS), porti e aeroporti (ai ministeri dei lavori pubblici e dei trasporti).I trasferimenti presupponevano anche il passaggio degli archivi degli elaborati progettuali. E' presente un corposo allegato con l'elenco delle opere trasferite e il loro stato di attuazione.
Carteggi in fotocopia su organizzazione dei servizi, attribuzioni di competenza, deleghe, varie. sf. "Consiglio di Amministrazione", 1978-1979 sf. "Divisione Presidenza", 1978-1979 sf. "Collego Revisori", 1978-1979 sf. "Nucleo Ispettivo", 1978-1980 Si segnalano: una monografia sui criteri delle ispezioni "periodiche e sistematiche" redatta dal dirigente del Nucleo Mario Staderini (2 ott. 1978) e una denuncia di smarrimento fascicoli dell'Archivio generale (serie dei Contributi Pesca) "a seguito del completo riordino delle 21.715 pratiche relative all'intervento della Cassa nel settore della pesca" (11 apr. 1978). Si rileva che 5 delle 14 pratiche sono microfilmate. sf. "Divisione stampa e pubbliche relazioni", 1978-1980 Si segnala una nota di Vincenzo Gambino sulla ristrutturazione del periodico "Cassa per il Mezzogiorno Notizie" (14 dic 1973), all. copia del marzo-maggio 1973.
Il 5 ott. 1978 Colavitti scrive a Di Tarsia e Marzano di inviare alla Direzione generale copia dei pareri resi finora e di trasmettere quelli futuri.
Operatività del CED, necessità di aumento dell'organico (80 persone a metà 1978).
Costituzione e compiti dei gruppi.
Costituzione del gruppo.
Costituzione e compito del gruppo.
Resoconto di Fausto Spagna (Direzione generale) di una riunione al MISM con il sottosegretario Senese su una migliore organizzazione della preparazione delle risposte alle interrogazioni. Il sottosegretario chiede che le risposte "siano il frutto di un serio approfondimento" del problema, dal momento che il Parlamento sta diventando più esigente al riguardo.
Si conserva la relazione del direttore della Divisione V - Amministrazione, Raffaele Rametta, con proposte operative e le valutazioni del direttore generale Colavitti (31 gen. 1979).
Nel settembre 1978 il Consiglio, su sollecitazione del Collegio dei revisori, ritiene necessaria una revisione e razionalizzazione degli schemi delle monografie relative ai progetti da sottoporre all'approvazione. Nel maggio 1979 il gruppo, di cui facevano parte rappresentanti di tutte le Ripartizioni, presenta due proposte alternative che vengono ampiamente discusse e commentate dal funzionario della Direzione generale Giorgio Castaldo nell'inoltro al Consiglio e al Collegio (sono presenti i due elaborati).
Incarico a Lo Giudice di fare una proposta al riguardo.
Lettera del ministro De Mita che allega l'elenco delle opere che saranno realizzate dalle amministrazioni ordinarie. Iniziative di Cortesi per organizzare quanto di competenza della Cassa con nomina di coordinatore e responsabili per singolo Ministero. Nell'appunto scritto al direttore generale annota "censimento opere e archivi".
Costituzione del gruppo per adeguare il capitolato interno alle norme generali sui lavori pubblici. Si conserva un lavoro di Matteo Mazzone, dipendente CasMez in servizio presso il MISM, con proposte di revisione in materia di procedure di appalto, espropriazioni, revisioni prezzi e concessioni.
Costituzione e compito del gruppo.
Costituzione di un gruppo di lavoro interno per elaborare un contributo al progetto del CNR in merito al modello di rete interportuale.
Convocazioni del Comitato. Si conserva il secondo rapporto sull'impostazione progettuale del Progetto speciale per le zone interne, a cura della Divisione X (27 feb. 1980). Sul PS Zone interne si veda più avanti, fascc. 44-46.
Istituzione del gruppo. Il fascicolo contiene documenti in copia su una pratica di concessione di prestito agrario.
La circolare 272 del 24 ott. 1978 richiedeva che fossero verbalizzate su apposito modello le riunioni che si tenevano nelle singole Divisioni o in esterno con soggetti interlocutori della Cassa. Lo schema di modello era molto dettagliato. Si conservano otto verbali, soprattutto delle Divisioni della Ripartizione I. Il fascicolo contiene anche il verbale di una riunione dell'alta dirigenza della Cassa sui programmi annuali 1979 e 1980 dopo le lettere al riguardo del ministro Di Giesi (20 e 22 dic. 1979).
Tra le iniziative del duo Cortesi-Colavitti ci fu quella di affidare incarichi ad hoc a singoli funzionari (di livello Capo servizio) per affrontare unitariamente problemi che ricadevano su più ripartizioni o per fornire in tempi rapidi alla dirigenza elementi di valutazione su questioni urgenti. In una nota in bozza, probabilmente dell'ott. 1978, si parla di istituire la figura dell'Assistente del Direttore generale.
Incarico a Luigi Baj "Problemi connessi alla gestione e manutenzione di opere realizzate direttamente dalla Cassa a mezzo degli Uffici periferici". Si conserva il primo elaborato di Baj sulla situazione degli acquedotti (31 ott. 1978).
Incarico a Giuseppe Ernesto Ielmini "Supervisione e coordinamento di particolari questioni riguardanti il personale". Non si conserva materiale.
Incarichi diversi. "Anticipazioni di capitali di esercizio ad organismi agricoli per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti"; "Rientro mutui per concesse agevolazioni"; "Liquidazione del contributo sugli interessi di finanziamenti industriali accordati a ditte successivamente fallite". Nel fascicolo sono conservati incarti relativi ad altri incarichi di Mascolo per conto della Cassa: ruolo di sindaco della SINT - Società immobiliare Nuove Terme di Castellammare di Stabia e presidente dell'Istituto di assistenza per i dipendenti della Cassa - IAD.
Incarico a Michele Sferlazza "Supervisione e coordinamento dell'attività operativa della Cassa nei riguardi dei Consorzi per le aree di sviluppo industriale". Si conserva una prima relazione sull'argomento (9 nov. 1978).
Incarico a Paolo E. Sodini per "Studio per l'unificazione delle procedure riguardanti responsabilità nella conduzione dei lavori e per l'acceleramento della risoluzione delle riserve". Si conserva un elaborato di ricerca del funzionario ing. Claudio Ulisse su "Appalti pubblici, direzione lavori, gestione tecnica di grandi opere idrauliche (pp. 27, 20 nov. 1978). Nel fascicolo altri documenti amministrativi riguardano il ruolo di delegato della Cassa nei consorzi di bonifica della provincia di Catanzaro.
La Commissione accertamenti tecnici ed amministrativi era una struttura coordinata da un consigliere di amministrazione deputata a definire la sussistenza di rilievi penali o di imperizia da parte del concessionario di una determinata opera. La Commissione, istituita dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 26 gennaio 1979, riceveva relazioni dal Nucleo ispettivo (struttura costituita il 15 giugno 1978) che si attivava quando il Consiglio, esaminando lo stato di una determinata opera o in sede di approvazione di perizie di variante, chiedeva di accertare. Si conservano 38 pratiche con le relazioni del Nucleo ispettivo.
Il programma quinquennale 1976-1980 approvato dal CIPE il 31 mag. 1977 dispose la revisione di tre progetti speciali per il riequilibrio delle zone interne (PS 12, 21 e 28) finalizzata alla stesura di un progetto speciale "per lo sviluppo delle zone interne". Tra luglio 1977 e febbraio 1978 il ministro De Mita dette istruzioni per la stesura dei criteri metodologici in dialogo con il Comitato dei rappresentanti delle Regioni meridionali. Le indicazioni metodologiche vennero trasmesse alla Cassa il 16 gen. 1978. Mentre le Regioni elaboravano proposte integrative e delimitavano le zone di intervento, la Cassa preparò per il MISM una "proposta dei definizione dei criteri di intervento" (Consiglio di amministrazione, 6 lug. 1978). Il 9 ott. 1978 de Mita scrivendo a Cortesi commentò il ddl del governo di legge finanziaria per il 1979 che stanziava 3.900 miliardi aggiuntivi per la Cassa e incitò a "conseguire il risultato fondamentale della massima produttività della spesa nel quadro di un equilibrato rapporto costi-benefici", dopo "le recenti modificazioni strutturali del vertice dell'Istituto" e la ristrutturazione organizzativa in atto. Il 14 nov. 1978 De Mita trasmise il documento definitivo sui criteri per la realizzazione del progetto speciale. Il 20 dic. lo stesso ministro trasmise le proposte formulate dalle Regioni e l'elenco delle opere avviabili nei settori agricoltura, artigianato e piccola industria per il programma 1978. Il 12 gen. 1979 idem per gli interventi integrativi (turismo, beni culturali, viabilità, infrastrutture civili). Il 21 dic. 1978 il CIPE approvò il documento di cui alla lettera del 14 nov. Il 27 feb. 1979 Cortesi inviò a De Mita l'elenco dei progetti avviabili e di quelli ancora in esame di istruttoria. Il 20 mar. De Mita trasmise alla Cassa la delibera del CIPE e chiese che si stendesse il progetto tecnico esecutivo generale. Il 3 apr. 1979 il direttore centrale Giuseppe Consiglio elaborò un appunto per il Consiglio di amministrazione: sottolineò che per l'art. 47 del Testo Unico 218/1978 la fase elaborativa demandata alla Cassa sarebbe dovuta partire subito dopo la delibera CIPE del 31 mag. 1977 ma che il ministro aveva voluto che la Cassa lavorasse solo dopo l'approvazione ministeriale di un "nota metodologica", di fatto ufficializzata il 20 mar. 1979. Consiglio propose anche una struttura di gestione di alto livello per questo complesso progetto con la nomina di un direttore generale di progetto (una sorta di project manager) coadiuvato da "un trust di cervelli".
Delibere di Giunta delle Regioni Abruzzo, Molise, Basilicata e Campania sull'oggetto.
Carteggio interno fra Direzione generale e le ripartizioni interessate (Progetti speciali, Sviluppo industriale, Attività con le Regioni); elaborati per la stesura di linee operative, criteri di organizzazione della macchina gestionale del PS 33. Si segnalano in particolare gli scritti del prof. Giuliano Cesarini, dirigente della Divisione X Progetto speciale Mezzogiorno interno, in particolare "Prime linee operative e proposte di normativa generale di attuazione in materia di interventi pubblici e privati per l'avvio del Progetto Speciale n. 33 ai sensi della delibera CIPE del 21 dicembre 1978" (aprile 1979, pp. 76+allegati) e un "Appunto per il Direttore generale" del 4 set. 1979. Nel fascicolo sono presenti anche due copie del bollettino "Sviluppo e promozione", a cura della Divisione X espressamente dedicato al Progetto speciale zone interne (n. 1, febbraio 1978; n. 2, dicembre 1979).
Il registro probabilmente utilizzato inizialmente per la protocollazione delle disposizioni firmate dal Direttore generale sulla base delle numerazione interna a ciascuna ripartizione, assume a partire dal n. 1, 1979 ott. 2, una numerazione propria. Ciò in attuazione della direttiva, riportata nel primo registro, in base alla quale a partire dal 1° ottobre 1979 l'originale delle disposizioni firmate dal Direttore generale doveva essere inviata alla Segreteria del Cda con numerazione e registro a parte. [a cura di L. Musci]
Numerazione discontinua da n. 1, 1979 set. 11 a n. 56, 1979 set. 27; continua dal n. 1, 1979 ott. 2, al n. 3689, 1986 nov. 8.
L'art. 28, comma 3 della legge istitutiva 646/1950 (recepito dall'art. 19 del testo unico 1523/1967) disponeva che per la consulenza legale e la difesa in giudizio la Cassa si avvalesse dell'Avvocatura dello Stato. (negli anni Sessanta risulta attivo l'avv. Luciano Tracanna: delibere su suoi emolumenti, 11 dic. 1970 [p. 10655] e 6 apr. 1973 [p. ]. Dell'attività di Tracanna non si è conservata documentazione seriale. Probabilmente il suo archivio ha seguito le sorti della maggior parte della documentazione anteriore alla metà degli anni Settanta, che non ci è pervenuta per ragioni legate alle campagne di microfilmatura sostitutiva e agli scarti effettuati in occasione dei trasferimenti di sede dopo la chiusura di Agensud. Nei primi anni Settanta l'ampliamento delle attribuzioni della Cassa con il coinvolgimento degli enti Regione e il conseguente aumento del contenzioso rese necessario avvalersi di un numero maggiore di consulenti giuridici. In prossimità della scadenza dell'incarico all'avv. Tracanna, il Presidente Pescatore interessò l'Avvocato generale dello Stato, Giovanni Zappalà, affinché indicasse due legali dell'Avvocatura generale (9 gen. 1975). La consulenza era definita "in via breve". Furono segnalati i Vice Avvocati dello Stato Paolo Di Tarsia di Belmonte e Arturo Marzano, che entrarono in servizio dal 1° febbraio 1975. Una delibera del CdA del 7 feb. 1975 [p. 1478] riporta un rilievo del collegio dei revisori sulla necessità di limitare le consulenze esterne. Un'altra del 13 maggio 1975 [p. 5360] fissò il loro compenso anche in previsione del contenzioso sindacale derivante dalla cessazione degli enti edilizi. Tarsia di Belmonte fornirà ininterrottamente i suoi servizi fino al novembre 1991, il consulente giuridico più longevo nella storia della Cassa/Agensud. Marzano, invece, lavora fino all'aprile 1980, almeno a stare ai fascicoli conservati. Nell'ottobre di quell'anno inizia ad operare l'avv. Stefano Onufrio, i cui pareri arrivano al maggio 1992. Nel maggio 1981, infine, si aggiunge l'avv. Carlo Carbone, in servizio fino al marzo 1991. Anch'essi provengono dai ruoli dell'Avvocatura dello Stato. La Cassa ebbe pertanto un consulente giuridico fino al gennaio 1975, due fra il gennaio 1975 e il maggio 1981, tre a partire da quella data. L'Agensud ereditò i tre consulenti giuridici della Cassa (i loro archivi sono senza soluzione di continuità dall'uno all'altro ente). Le richieste di parere legale venivano sottoscritte dal responsabile della Divisione e controfirmate dal direttore centrale e dal direttore generale. Di norma il fascicolo contiene l'appunto/quesito (cui sono allegati documenti in originale o in copia per esporre i precedenti), la minuta del parere (datt. con correzioni ms.) e diverse copie del parere emesso. Non sappiamo con quali criteri gli affari venivano distribuiti fra i consulenti. Uno studio delle materie trattate dai singoli potrebbe far avanzare qualche ipotesi in merito. Ognuno ha gestito autonomamente il suo archivio nel quale i fascicoli sono sempre disposti in ordine cronologico. Ma mentre quelli di Marzano e Carbone non riportano segnature, quelli di Tarsia e Onufrio sono caratterizzati da una segnatura complessa: P.[numero]/A.[numero] dove P sta per "parere" e A per "appunto". A volte l'appunto non ha prodotto un parere; più frequentemente sono stati stilati più pareri a fronte di un appunto: questo spiega il disallineamento fra le due numerazioni. Solo i fascicoli di Tarsia riportano in copertina anche una "parola chiave" (appalto, concessioni, espopri, riserve, transazione, ecc.) che presuppone l'esistenza di schedari tematici. [a cura di L. Musci]
I fascicoli sono contrassegnati da due segnature: P.[n]/A.[n]. P (per "parere") identifica il numero dei pareri stilati; A ("appunto") identifica i documenti redatti dai diversi uffici con i quesiti per il consulente. Ogni appunto generava l'apertura di un fascicolo. Di norma il fascicolo contiene l'appunto/quesito (cui sono allegati documenti in originale o in copia per esporre i precedenti), la minuta del parere (datt. con correzioni ms.) e diverse copie del parere emesso. A volte l'appunto non ha prodotto un parere; più frequentemente sono stati stilati più pareri a fronte di un appunto. Questa sottoserie contiene fascicoli numerati (P/A) da 1/1 (parere del 29 ott. 1980) a 755/727 (parere del 26 mag. 1992). I fascicoli sono intestati "Cassa per il Mezzogiorno" fino al n. P.378/A.379 (parere del 29 set. 1986), poi "Intervento straordinario per il Mezzogiorno" fino al n. P.428/A.427 (parere del 21 lug. 1987), poi "Agenzia per la promozione dello sviluppo nel Mezzogiorno" fino al n. P.755/A.727 (parere del 26 mag. 1992). La copertina riporta l'oggetto del parere; esso contiene molto spesso il/i numero/i del/dei progetto/i interessato/i, oltre alle parti coinvolte e a una parola chiave denominata "voce" (appalto, riserve, transazione, asili infantili, ecc.), probabilmente utile per la tenuta di uno schedario tematico. [a cura di Leonardo Musci]
Stefano Onufrio, avvocato dello Stato
I fascicoli sono contrassegnati da due segnature: P.[n]/A.[n]. P (per "parere") identifica il numero dei pareri stilati; A ("appunto") identifica i documenti redatti dai diversi uffici con i quesiti per il consulente. Ogni appunto generava l'apertura di un fascicolo. Di norma il fascicolo contiene l'appunto/quesito (cui sono allegati documenti in originale o in copia per esporre i precedenti), la minuta del parere (datt. con correzioni ms.) e diverse copie del parere emesso. A volte l'appunto non ha prodotto un parere; più frequentemente sono stati stilati più pareri a fronte di un appunto. Questa sottoserie contiene fascicoli numerati (P/A) da 755/762 (parere del 27 nov. 1985) a 1158/1141 (parere dell'11 nov. 1991). I fascicoli sono intestati "Cassa per il Mezzogiorno" fino al n. P./A.(parere del ), poi "Intervento straordinario per il Mezzogiorno" fino al n. P./A.(parere del ), poi "Agenzia per la promozione dello sviluppo nel Mezzogiorno" fino al n. P.1158/A.1141 (parere dell'11 nov. 1991). La copertina riporta l'oggetto del parere; esso contiene molto spesso il/i numero/i del/dei progetto/i interessato/i, oltre alle parti coinvolte e a una parola chiave denominata "voce" (appalto, riserve, transazione, asili infantili, ecc.), probabilmente utile per la tenuta di uno schedario tematico. [a cura di Leonardo Musci]
Paolo di Tarsia di Belmonte, avvocato dello Stato
I fascicoli sono contrassegnati da due segnature: P.[n]/A.[n]. P (per "parere") identifica il numero dei pareri stilati; A ("appunto") identifica i documenti redatti dai diversi uffici con i quesiti per il consulente. Ogni appunto generava l'apertura di un fascicolo. Di norma il fascicolo contiene l'appunto/quesito (cui sono allegati documenti in originale o in copia per esporre i precedenti), la minuta del parere (datt. con correzioni ms.) e diverse copie del parere emesso. A volte l'appunto non ha prodotto un parere; più frequentemente sono stati stilati più pareri a fronte di un appunto. Questa sottoserie contiene fascicoli numerati (P/A) da 1/1 (parere del 29 ott. 1980) a 755/727 (parere del 26 mag. 1992). I fascicoli sono intestati "Cassa per il Mezzogiorno" fino al n. P.378/A.379 (parere del 29 set. 1986), poi "Intervento straordinario per il Mezzogiorno" fino al n. P.428/A.427 (parere del 21 lug. 1987), poi "Agenzia per la promozione dello sviluppo nel Mezzogiorno" fino al n. P.755/A.727 (parere del 26 mag. 1992). La copertina riporta l'oggetto del parere; esso contiene molto spesso il/i numero/i del/dei progetto/i interessato/i, oltre alle parti coinvolte e a una parola chiave denominata "voce" (appalto, riserve, transazione, asili infantili, ecc.), probabilmente utile per la tenuta di uno schedario tematico. [a cura di Leonardo Musci]
Stefano Onufrio, avvocato dello Stato
La legge 646/1950 prevedeva all'art. 21 che il collegio dei revisori dei conti fosse composto da tre membri effettivi e tre supplenti, in carica per due anni rinnovabili una sola volta. Un membro effettivo (che poi ricopre il ruolo di presidente del Collegio) e uno supplente erano nominati dal Presidente della Corte dei Conti tra i consiglieri della Corte; gli altri erano nominati dal Ministro per il tesoro. Il collegio lavorava continuativamente presso gli uffici della Cassa. I suoi compiti principali erano: la vigilanza sull'osservanza della legge da parte del Consiglio di amministrazione; l'accertamento della regolarità delle scritture contabili; il riscontro consultivo delle spese; la visione di tutti i documenti giustificativi delle spese. La norma venne confermata dall'art. 14 della legge 21 mar.1958, n. 259 "Partecipazione della Corte dei Conti al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria". Essa venne inclusa nel testo unico delle leggi sul Mezzogiorno (DPR 30 giu. 1967, n. 1523, art. 13) e poi nel testo unico delle leggi sugli interventi nel Mezzogiorno (DPR 6 mar. 1978, n. 218, art. 17, che portò a tre anni la durata del mandato). il decreto legge 18 set. 1984, n. 581 (convertito con modifiche nella legge 17 nov. 1984, n. 775), disciplinando il Commissario di governo, prorogò le norme sul Collegio fino a nuova legge organica sull'intervento straordinario. La legge 64/1986, art. 4, comma 6 innovò in materia: Il collegio dei revisori dei conti dell'Agenzia durava in carica tre anni ed era composto da tre membri effettivi e tre supplenti; di questi, un membro effettivo, cui spetta la presidenza, ed uno supplente erano nominati dal presidente della Corte dei conti tra i consiglieri della Corte stessa; gli altri quattro erano nominati dal Ministro del tesoro e dal Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, ciascuno nella misura di un membro effettivo e uno supplente. I membri effettivi, se appartenenti a pubbliche amministrazioni, erano collocati fuori ruolo. [a cura di Leonardo Musci]
Il collegio dei revisori dei conti veniva interessato a dare pareri su questioni di sua competenza. La struttura che intermediava queste consulenze era la Segreteria degli Organi collegiali - SOC (rango di Divisione).<br />Si conserva una raccolta di questi pareri (e relativo carteggio) a partire dall'ottobre 1984 (solo uno precedente del feb. 1983), quindi già in periodo commissariale. Non si tratta pertanto di un pezzo dell'archivio del Collegio, ma di un pezzo dell'archivio della Segreteria degli Organi collegiali.<br />Le minipratiche sono simili a quelle dei consulenti giuridici: un servizio sollevava una questione oppure comunicava degli elementi o faceva un appunto per la Segreteria degli Organi collegiali e il direttore generale o il presidente decidevano di coinvolgere il Collegio; il Collegio emetteva un parere (che spesso non si conserva), se vi erano richieste di chiarimento queste venivano fornite dalla Divisione competente e girate al Collegio per un benestare. Il più delle volte abbiamo solo i documenti SOC e delle Divisioni con il benestare finale (documenti in fotocopia).<br />Emerge che il collegio aveva un suo registro autonomo di protocollo: il numeratore è intorno a 7000 a fine 1984, a 7286 a luglio 1986; perciò è verosimile che la numerazione fosse ininterrotta dal 1950.<br />Le risposte hanno la forma di lettere-comunicazione su carta intestata del Collegio.<br />L'importantissima attività ordinaria, che si fissava nei verbali delle sedute, riguardava invece l'esame preventivo delle monografie elaborate dai Servizi sui singoli progetti e le loro ricadute di spesa. Qui conserviamo i verbali in copia fotostatica trasmessa alla SOC. A marzo 1985 il numeratore è a 517, a luglio 1986 è a 594: coerente con un ritmo di circa uno ogni 3-4 settimane.<br />Dopo il verbale 22 lug. 1986 si conserva il verbale 29 ott. 1986, numerato 1 (AgenSud).<br />Si conservano qui i verbali:<br />16 mar. 1985, n. 517<br />22 mar. 1985, n. 519<br />1 apr. 1985, n. 521<br />4 apr. 1985, n. 522<br />24 apr. 1985, n. 523<br />9 mag. 1985, n. 527<br />13 mag. 1985, n. 528<br />16 mag. 1985, n. 529<br />29 mag. 1985, n. 530<br />31 mag. 1985, n. 531<br />3 giu. 1985, n. 532<br />6 giu. 1985, n. 534<br />20 giu. 1985, n. 536<br />20 giu. 1985, n. 537<br />26 giu. 1985, n. 538<br />2 lug. 1985, n. 539<br />8 lug. 1985, n. 540<br />9 lug. 1985, n. 541<br />24 lug. 1985, n. 542<br />29 lug. 1985, n. 543<br />31 lug. 1985, n. 544<br />31 lug. 1985, n. 545<br />2 ago. 1985, n. 546<br />8 ago. 1985, n. 547<br />16 set. 1985, n. 548<br />17 set. 1985, n. 549<br />24 set. 1985, n. 550<br />1 ott. 1985, n. 552<br />7 ott. 1985, n. 553<br />14 ott. 1985, n. 555<br />15 ott. 1985, n. 556<br />23 ott. 1985, n. 557<br />31 ott. 1985, n. 558<br />12 nov. 1985, n. 559<br />10 dic. 1985, n. 561<br />30 dic. 1985, n. 565<br />7 gen. 1986, n. 566<br />10 gen. 1986, n. 567<br />14 gen. 1986, n. 568<br />20 gen. 1986, n. 569<br />28 gen. 1986, n. 571<br />12 feb. 1986, n. 572<br />1 mar. 1986, n. 573<br />13 mar. 1986, n. 575<br />23 apr. 1986, n. 579<br />28 apr. 1986, n. 580<br />30 apr. 1986, n. 581<br />14 mag. 1986, n. 582<br />21 mag. 1986, n. 584<br />30 giu. 1986, n. 589<br />21 lug. 1986, n. 593<br />22 lug. 1986, n. 594<br /><br />[a cura di Leonardo Musci]
Si tratta di 448 circolari non emesse da SBTF, ma raccolte dal Servizio perché ritenute di suo interesse, su affidamenti, progettazione, collaudi, revisione prezzi, compensi a progettisti e collaudatori, vigilanza sull'applicazione dei contratti, salari operai, concessioni di proroghe, inaugurazioni, espropri. La raccolta è preziosa poiché per i primi venticinque anni della Cassa mancano analoghe raccolte organiche di circolari da parte degli altri Servizi. Per quelle da metà degli anni Settanta (con saltuarie presenze anteriori) si veda l'importante raccolta tematica organizzata dalla Rip. Progetti speciali Div. III, poi Rip. Servizi generali Div. 3 Amministrazione. Le circolari e gli ordini di servizio successivi al luglio 1978 (presidenza Cortesi) sono conservati, con minime lacune, nella serie omonima della Direzione generale.
Inventario a cura di Leonardo Musci.
La raccolta travalica il periodo della ristrutturazione della Cassa e pertanto il soggetto produttore è il Servizio bonifiche e trasformazioni fondiarie fino al 1978, poi la Rip. III Attività per le Regioni (che comprende il Servizio Bonifiche diretto da Francesco Vegna), poi dal 1980 la Rip. III Progetti promozionali, sempre diretta da Francesco Vegna. Dopo il 1980 sembra pertanto di essere in presenza di una dis/continuità legata alla figura personale del dirigente che ha trasferito nel nuovo ufficio l'utile documentazione.
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Lettere interne, anche riservate, su personale, previdenza, ferie.
La serie è conservata in ordine secondo il numero identificativo del progetto, le carte invece all'interno delle unità archivistiche sono in disordine, a causa, probabilmente, dell'intensa attività di consultazione, estrapolazione di documenti e integrazione, svolta nel corso degli dai diversi uffici della struttura competente, il Servizio bonifiche. Le pratiche conservate vanno dal numero 1 al numero 9352, ma tracce dell'esistenza di progetti con numerazione superiore le troviamo, sia nell'archivio del Servizio acquedotti, che scorrendo le delibere di approvazione dei progetti del Consiglio di amministrazione.<br />Presenta alcune lacune che in alcuni casi potrebbero coincidere con intere buste (ad esempio le pratiche dalla 1376 alla 1385 compresa), mentre in altri casi si tratta di singole pratiche che possono essere abbinate o spostare in altre quando l'intestatario presenta una nuova richiesta di contributo.<br />[a cura di Susanna Oreffice]
I contributi per il miglioramento fondiario furono avviati dalla Cassa in esecuzione del piano decennale poi prorogato fino al 1965, emanato dal Comitato dei ministri. Per regolamentare la complessa attività che vedeva coinvolte oltre alle strutture intere della Cassa anche gli ispettorati compartimentali agrari e il Ministero dell'agricoltura e foreste, il Consiglio di amministrazione, nella seduta del 6 marzo 1951, deliberò le prime direttive in materia di contributi per il miglioramento fondiario, così come delineate dal Comitato tecnico, struttura consultiva in seno al Consiglio stesso. Con successivi interventi di regolamentazione nel 1956 (cfr. Circ. del 6 lug. 1956, prot. 2/26791), nel 1960 e infine nel 1963 con l'opuscolo <em>Norme per l'istruttoria e l'approvazione dei progetti per opere di miglioramento fondiario</em> (cfr. Circ. del 25 gen 1963, prot. 2/2021), si arrivò a descrivere l'intera attività definendo: zone di intervento, limite di competenza degli ispettorati, coordinamento tra opere pubbliche di bonifica e opere di competenza ai privati, piani aziendali di trasformazione, natura degli interventi, costo della trasformazione e percentuale dei sussidi, opere integrative ammesse ai sussidi, criteri per l'ammissione alle varie categorie di opere, limite di spesa, modalità di erogazione del credito agrario, disposizioni di carattere amministrativo e determinazione della durata dei crediti. Il regolamento riportava anche l'elenco dei comprensori di bonifica nei quali era possibile attuare le opere e i prodotti per i quali erano previsti i contributi alla trasformazione e conservazione. Rilevante ai fini di delimitare le competenze della Cassa erano gli ambiti territoriali coinvolti, così definiti: a) comprensori di bonifica (come definiti nel dl 215/1933); b) bacini montani; c) comprensori di bonifica montana; d) le province di Bari, Brindisi, Lecce e Taranto, limitatamente alle opere irrigue; e) l'intero territorio di competenza della Cassa, come indicato dalla legge istitutiva, solo per quanto riguarda la produzione e la conservazione dei prodotti da parte di cooperative. Ma soprattutto il limite di dieci milioni di contributo, entro il quale gli ispettorati agrari avevano potere di approvare i progetti ed erano delegati ad ammettere e disporre i relativi provvedimenti di liquidazione, concessione, revoca e collaudo; tale limite non era applicabile in specifici casi di impiego, tra i quali i piani di trasformazione aziendale, l'acquisto di macchinari e gli interventi che potessero interessare più fondi agrari o che utilizzassero acque per l'irrigazione provenienti da interventi della Cassa. Il regolamento fu redatto anche sulla scorta di quanto previsto nel nuovo "Piano quinquennale per lo sviluppo dell'agricoltura", emanato con la legge 2 giugno 1961, n. 454, che fornì una nuova dotazione finanziaria alla Cassa.<br /><br />Il mancato utilizzo di tutti i fondi previsti dai piani quindicinale e quinquennale e la revoca di alcuni contributi per il mancato rispetto dei vincoli definiti nelle concessioni, permisero di riutilizzare i residui per avviare un nuovo piano di finanziamenti per progetti di miglioramento fondiario aziendale (MF/A).<br /><br />[a cura di Susanna Oreffice]
Le pratiche venivano istruite dagli ispettorati agrari e forestali che avevano il compito di verificarne la congruenza e la procedibilità e, nei casi di propria competenza, adottare i provvedimenti previsti. L'Ufficio amministrativo del Servizio bonifiche prendeva in carico la pratica, trasmessa dall'ispettorato, raccoglieva la 'monografia', seguiva l'operato delle strutture tecniche interne al Servizio e avviava la procedura di collaudo, richiedendo al Ministero dell'agricoltura e foreste la nomina del collaudatore e trasmettendo copia del certificato di collaudo all'ispettorato (atto che chiudeva il fascicolo).<br /><br />La camicie dei fascicoli, in cui sono conservate le pratiche, riportano tutte le informazioni relative a: compartimento agrario di riferimento, comprensorio di bonifica, comune e località, oltre ai numeri di progetto e di concessione. In molti casi è riportato anche il numero di protocollo assegnato e la data di ricezione della pratica, trasmessa dall'ispettorato agrario; altre annotazioni a matita fanno riferimento agli uffici, interni al Servizio, che sono competenti per le diverse fasi di lavorazione, infine l'annotazione 'R' segnala i provvedimenti di revoca (anche se non sempre veniva riportata).<br /><br />L'annotazione 'riordinata e microfilmata' fa riferimento ad un intervento di riordinamento e microfilmatura, avviato probabilmente nei primi anni '80, con la sistemazione delle carte per data in ordine crescente e con l'inserimento in sottofascicoli dei progetti e di tutte le eventuali copie conservate. L'intervento di riordinamento fu interrotto intorno alla pratica n. 2171 (vista l'assenza dell'annotazione sui fascicoli delle pratiche successive), quello di microfilmatura prima.<br /><br />In fase di analisi archivistica si è deciso di procedere con una rilevazione sistematica dei dati più rilevanti nell'ambito del contributi al miglioramento fondiario, di cui, al contrario delle pratiche di finanziamento industriale, non si conservano banche dati informative su richiedenti, ispettorati, comprensori, data di ricezione della richiesta, oggetto delle opere, sedi, eventuali concessioni e collaudi. Il lavoro è stato fatto solo per le prime 6500 pratiche.<br /><br />[a cura di Susanna Oreffice]
Banca dati: Dario Altobelli, Beatrice Fochetti e Giordana Valente.
Le pratiche che compongono la serie sono relative a progetti presentati da enti pubblici, aziende, consorzi e privati ai fini di ottenere un contributo per interventi di miglioramento fondiario, così come previsto dalla normativa vigente. La documentazione veniva raccolta e poi trasmessa dagli ispettorati agrari che, se la cifra erogata era sotto il limite previsto, oltre alla domanda, al progetto e al materiale cartografico, inviava anche una copia della relazione tecnica e tre copie del provvedimento adottato.<br />In alcuni casi il richiedente presentava analoga richiesta alla Cassa e nel fascicolo sono conservate entrambe le domande. I fascicoli dei progetti così trasmessi, venivano presi a carico dal Servizio bonifiche che implementava la pratica con la corrispondenza generale, la 'monografia' elaborata dal Servizio per la riunione del Consiglio di amministrazione, copia della delibera del Consiglio e della disposizione presidenziale che, a seguito dell'approvazione del Consiglio, rilasciava la concessione. Infine, per i progetti giunti a buon fine, si procedeva con la richiesta di collaudo e la trasmissione all'ispettorato agrario di una copia del certificato di collaudo e della relativa documentazione consuntiva allegata, conservando la documentazione originale del fascicolo.<br />[a cura di Susanna Oreffice]
Le pratiche identificate con la segnatura MF/A e numero di progetto sono conservate secondo quest'ordine, dal n. 1 al numero n. 4789; progetti MF/A con numerazione superiore sono conservate nell'archivio del Servizio acquedotti e fognature, che presenta come numero più alto riscontrato il 6122.
I finanziamenti a favore degli interventi di miglioramento fondiario aziendale vennero avviati dalla Cassa in applicazione dell'articolo 10 "Contributi e mutui a tasso agevolato per l'attuazione di piani di trasformazione aziendale", della legge 26 giugno 1965, n. 717. Il contributo in conto capitale poteva coprire solo il 45% della spesa prevista e arrivare a coprire il 60% nei casi in cui a concorrere fossero più imprese associate; per le spese non comprese nel contributo, l'azienda poteva richiedere un mutuo a tasso agevolato erogato dagli istituti di credito con il concorso della Cassa per il pagamento degli interessi. Oltre ai fondi messi a disposizione con la legge citata, la Cassa poteva procede all'utilizzo del residuo dei precedenti impieghi, così come proposto nella relazione di Manlio Rossi Doria presentata nella seduta n. 833 del Consiglio di amministrazione del 20 luglio 1966, in cui si spiegava che la conclusione del piano decennale, prorogato al 1965, aveva visto un'economia a collaudo e revoca di circa 9 miliardi, con una disponibilità residua pari a 6 miliardi, pronti ad essere utilizzati in ordine all'avvio di interventi specifici così come previsto dalla legge 717. La definizione delle funzioni e delle competenze delle regioni a statuto ordinario, riducono notevolmente l'ambito di azione della Cassa. In particolare: la legge n. 281 del 16 maggio del 1970 che, in ottemperanza al dettato costituzionale, definisce i provvedimenti finanziari per l'attuazione delle Regioni a statuto ordinario, prevede, tra le altre cose, il trasferimento alle regioni di alcuni compiti assegnati dai precedenti piani pluriennali alla Cassa; l'entrata in vigore della legge 6 ottobre 1971, n. 853, modifica fortemente l'azione della Cassa e di tutti gli organismi ad essa preposti di coordinamento e vigilanza, trasferendo alla regioni tutte le competenze specifiche e demandando come attività residuale in capo alla Cassa l'elaborazione e l'esecuzione dei "progetti speciali". Gli interventi straordinari sono svolti dalle Regioni a decorrere dall'entrata in vigore dei decreti di trasferimento delle funzioni corrispondenti; la Cassa tuttavia su richiesta delle singole regioni può proseguire la sua azione fino al 31 dicembre 1973. Successivamente potrà fornire, su richiesta, una consulenza tecnica alle regioni. Il trasferimento alle regioni delle funzioni amministrative statali in materia di agricoltura e foreste, caccia e pesca, si attua definitivamente con il dpr 15 gennaio 1972, n. 11, che stabilisce anche il passaggio alle regioni delle competenze, degli uffici e degli archivi degli ispettorati agrari. [a cura di Susanna Oreffice]
Le pratiche curate dall'Ufficio miglioramenti fondiari aziendali del Servizio bonifiche e trasformazioni fondiarie, pur componendo una serie distinta, proseguono nei fatti la serie relativa ai progetti di miglioramento fondiario, così come testimonia l'utilizzazione della sigla "MF" che accompagna l'identificativo numerico adottato dal Consiglio in fase deliberativa.
Una nota contenuta nella monografia per il progetto MF/A 2, elaborata dall'Ufficio miglioramenti fondiari aziendali del Servizio bonifiche, propone l'approvazione del progetto in quanto "negli agricoltori manca ancora l'adeguata preparazione in ordine alla valutazione della continua efficienza delle opere" e l'intervento è "utile anche ai fini della preparazione degli stessi imprenditori".
La documentazione che compone la serie, presenta molte analogie con quella relativa ai contributi al miglioramento fondiario; sono previsti dei moduli prestampati in cui il richiedente dichiare se intende avvalersi anche delle agevolazioni previste in caso di erogazione di un mutuo. Nel corso degli anni cambiano tuttavia le strutture esterne e interne alla Cassa che curano l'istruttoria e seguono lo svolgimento della pratica. La prima pratica, con la domanda trasmessa direttamente alla Cassa, viene rifiutata perche fuori dal territorio di competenza. [a cura di Susanna Oreffice]
La Cassa per il Mezzogiorno cominciò a progettare un intervento nel campo dell'assistenza tecnica agricola già nei primi anni della sua attività. Nell'ambito del programma dodecennale degli interventi nel settore dell'agricoltura pubblicato nel 1956, infatti, venne formulato un piano che prevedeva la costituzione di 57 uffici dislocati principalmente nelle zone di trasformazione intensiva, in particolare irrigua. Esso doveva gravare sugli stanziamenti previsti per i sussidi alle opere di competenza privata e i contributi dovevano essere erogati ai sensi dell'articolo 40 del regio decreto n. 215/1933 e dell'articolo 2 della legge n. 515/1942. La realizzazione del piano, affidata ai consorzi di bonifica competenti per territorio, venne avviata a partire dall'esercizio finanziario 1957-1958 con la creazione di particolari strutture, chiamate nuclei di assistenza tecnica (NAT), costituite per aiutare i proprietari e gli agricoltori del comprensorio di riferimento nella realizzazione della trasformazione fondiaria connessa con lo sviluppo delle opere pubbliche di bonifica e per indirizzare le aziende verso le nuove forme di agricoltura intensiva rese possibili dall'attuazione di tali opere. Per ottenere l'istituzione di un nucleo all'interno del proprio comprensorio, i consorzi di bonifica dovevano presentare alla Cassa formale domanda corredata di preventivo delle spese, l'ufficio competente del Servizio bonifiche e trasformazioni fondiarie approntava una perizia di spesa e, dopo l'approvazione di essa da parte del Consiglio di amministrazione, una disposizione presidenziale di concessione erogava il contributo, che poteva ammontare alla totalità della somma ammessa a sussidio o ad una percentuale di essa (solitamente pari all'80% o 90%). I progetti e le relative concessioni venivano identificati dalla sigla MF/[num.], così come le relative pratiche che venivano quindi conservate fra i fascicoli inerenti i finanziamenti concessi ai privati per i miglioramenti fondiari (per questi si rimanda alla serie corrispondente). Le concessioni avevano inizialmente la durata di un triennio. Durante tale periodo, la Cassa si riservava il controllo dell'impiego dei fondi e della funzionalità del nucleo, e, a tal fine, i consorzi concessionari dovevano presentare periodicamente i rendiconti delle spese con i relativi titoli di spesa in originale, relazioni semestrali illustrative dell'attività svolta dal nucleo (circolare n. 2/65935 del 15 dicembre 1962) e dei risultati conseguiti e schede trimestrali riassuntive. Inoltre i nuclei, costituiti da due tecnici, un agronomo e un perito agrario, dovevano predisporre un piano degli orientamenti dell'attività di assistenza tecnica e stilare ogni anno, nell'ambito di esso, un programma delle concrete iniziative da realizzare. Alla metà del 1958 erano già stati istituiti oltre 40 nuclei e il Servizio bonifiche ne seguiva da vicino l'attività, soprattutto per quanto riguardava la preparazione dei tecnici preposti, a beneficio dei quali venne organizzata una riunione di aggiornamento a Roma e una visita istruttiva in Sardegna (seduta Cda n. 475 del 29 luglio 1958). Con il progredire del programma di assistenza, speciali nuclei vennero costituiti anche presso centrali ortofrutticole, nell'ottica di un processo di organizzazione degli agricoltori finalizzato alla commercializzazione dei loro prodotti, mentre altri vennero creati presso gli enti di riforma fondiaria (poi enti di sviluppo); alcune strutture si avvalevano della collaborazione di un'educatrice rurale e venivano designati con il termine di "nuclei integrati". Nel 1962, inoltre, venne costituito all'interno del Servizio bonifiche e trasformazioni fondiarie un apposito Ufficio per l'assistenza tecnica (Disposizione del direttore generale dell'11 aprile 1962). Proprio a partire da questo anno, infatti, quello che era stato un iniziale intervento sperimentale, limitato ad alcuni distretti dove maggiore era l'esigenza di far corrispondere al massiccio impegno delle opere pubbliche di bonifica una risposta anche da parte degli investimenti privati, assunse una struttura definita e si estese alle zone maggiormente interessate dalla trasformazione irrigua (G. Leone, G. Cesarini (a cura di), <em>Assistenza tecnica agricola. Metodologia operativa della Cassa</em>, Roma, 1975, pp. 59-60). Tale struttura venne mantenuta fino all'approvazione della legge 26 giugno 1965, n. 717, che ridefinendo compiti e ambiti territoriali di intervento della Cassa, rese necessaria una riorganizzazione dell'attività di assistenza tecnica. In base alle nuove disposizioni, infatti, alcuni nuclei vennero a trovarsi al di fuori dei comprensori di competenza della Cassa, mentre altri avrebbero dovuto essere costituiti in vista del potenziamento di tale attività previsto dalla legge, che all'articolo 19 recitava: "Per l'espansione e l'ammodernamento delle strutture produttive, sono predisposti servizi di assistenza tecnica a favore delle imprese operanti nei vari settori economici, ivi comprese le cooperative. [...]. All'assistenza tecnica alle imprese agricole, la Cassa provvede avvalendosi degli organi statali e degli enti aventi competenza in materia". In attesa della definizione del piano di coordinamento degli interventi pubblici per lo sviluppo di attività produttive previsto dalla citata legge, nell'ambito del quale elaborare un programma pluriennale di attività, il Consiglio di amministrazione garantì la prosecuzione dell'azione dei nuclei approvando una serie di proroghe fra il luglio 1965 e il settembre 1967. Nel frattempo esso avviò la discussione in merito al riordinamento del settore, individuando nuovi criteri di azione per il proseguimento e potenziamento degli interventi. Tali criteri vennero approvati a partire da un documento presentato da Manlio Rossi Doria durante la seduta del Cda n. 859 del 10 marzo 1967. In particolare, venne potenziato l'impegno per la formazione e l'aggiornamento del personale e vennero modificate alcune procedure per il controllo delle attività dei centri attraverso la standardizzazione dei modelli operativi. Fu avviata inoltre un'azione di coordinamento con gli ispettorati provinciali agrari che dovevano svolgere un ruolo di guida, incontrando periodicamente i tecnici dei centri ed esprimendo un preventivo parere sui programmi di lavoro annuale che questi ultimi dovevano trasmettere alla Cassa. Infatti, in base al piano di coordinamento e alla circolare del Ministero dell'agricoltura e delle foreste n. 40 del 1° luglio 1967, il capo del servizio agrario e l'agronomo responsabile del centro dovevano concordare il programma annuale di lavoro con il competente capo dell'Ispettorato provinciale (circolare n. 2/115315 del 15 settembre 1967). Infine, fu prevista la creazione di nuovi centri, in attuazione di quanto disposto dal piano di coordinamento che assegnò ad ogni centro un ambito di operatività fra i duemila e i tremila ettari. I centri esterni all'area di intervento della Cassa che si trovavano in aree di particolare depressione o nei territori calabresi soggetti alla disciplina della Legge speciale per la Calabria continuarono ad essere finanziati in quanto attingevano ad appositi fondi. L'Ufficio assistenza tecnica stilò un programma per la costituzione entro un quinquennio di 130 centri con compiti di assistenza globale e 15 centri per assistenza specializzata, con particolare riguardo alle aree irrigue (appunto per il Consiglio di amministrazione del 19 giugno 1967). In previsione dell'accrescersi del numero di tali strutture, il Cda decise quindi la creazione di organismi di coordinamento comprensoriali da affidare a enti periferici mediante concessioni (seduta Cda n. 889 del 15 dicembre 1967). Entro la fine del 1967 vennero infine approvate le perizie che finanziavano il prolungamento delle attività dei nuclei già costituiti. Le pratiche vennero identificate da una numerazione e una sigla diversa da quella del progetto originario (MF/[num.]), nella forma AST/[num.], così come i nuovi progetti relativi a tale ambito di intervento, e inserite in un apposito capitolo di spesa, dando vita anche a una distinta serie documentale. Nell'ambito di tale riorganizzazione mutò anche il nome delle strutture che da nuclei passò a centri di assistenza tecnica agricola (CAT). La durata della concessione, proposta nella perizia e definita nella disposizione presidenziale, poteva variare da centro a centro, mentre le modalità di attribuzione del contributo e gli adempimenti amministrativi delle strutture rimasero pressoché invariati. Nella monografia quadro n. 21 del 26 aprile 1969, presentata durante la seduta del 16 maggio 1969, l'Ufficio assistenza tecnica tracciava per il Consiglio di amministrazione un primo bilancio delle attività svolte fino ad allora dai centri. Esse si erano concentrate in prevalenza sulla promozione, sulla guida e sulla assistenza nel settore della trasformazione fondiaria e dello sviluppo della irrigazione. A questa data, risultavano avviate inoltre numerose iniziative ispirate ai principi dell'associazionismo nell'ambito della produzione e della base fondiaria; un ulteriore ambito su cui già a partire dal 1966 alcuni centri si erano specializzati (G. Leone, G. Cesarini (a cura di), <em>op. cit.</em>, p. 60). Erano stati infatti intrapresi progetti come aziende a gestione collettiva da parte di piccoli agricoltori in Sardegna e Calabria, cooperative di esercizio, alcuni esperimenti di ricomposizione spontanea dei terreni in forma collettiva in Sardegna, allevamenti ovicoli in forma associata e di bestiame bovino con fondi comuni di rotazione. I centri fornivano inoltre un apporto alla dimostrazione e alla divulgazione tecnologica, alla organizzazione gestionale e di contabilità aziendale, alla valorizzazione e commercializzazione dei prodotti. Fra il 1969 e il 1970 la Cassa iniziò un vero e proprio processo di conversione della metodologia operativa in questo ambito, passando dall'azione dimostrativa e divulgativa rivolta al singolo proprietario a quella di gruppo (G. Leone, G. Cesarini (a cura di), <em>op. cit.</em>, p. 130). Poco dopo però il settore fu sottoposto a un'ulteriore riorganizzazione in seguito alla emanazione della legge n. 853/1971, che apportò nuove modifiche all'intervento straordinario nel Mezzogiorno, con il passaggio alle regioni delle attività relative a materie di competenza regionale; in particolare, con il decreto del Presidente della Repubblica n. 11/1972 venne trasferita a queste ultime, con l'art. 1, "l'assistenza tecnica alle imprese agricole e connessa attività sperimentale, dimostrativa e divulgativa". L'articolo 16 della legge 853/1971 autorizzava tuttavia la Cassa a proseguire gli interventi nelle materie che sarebbero state trasferite alle regioni. In attesa che venisse definito il nuovo assetto in materia e per garantire il proseguimento delle attività, il Cda procedeva, durante la seduta n. 1034 del 29 gennaio 1972, al rinnovo delle concessioni dei centri esistenti e al fine di rendere più tempestiva l'azione promozionale e formativa in tutta l'area di intervento dei centri di assistenza tecnica introduceva uno snellimento nella procedura, stabilendo che per progetti di attività associata, di iniziative particolari ed attività formativa, incontri e viaggi di scambio i contributi sarebbero stati concessi con autorizzazione presidenziale per gli importi inferiori a 10 milioni di lire, con disposizione presidenziale fino ai 20 milioni e mediante deliberazione del Cda per importi superiori ai 20 milioni. All'inizio del 1972 i centri di assistenza tecnica erano 198 e le aziende cooperative a gestione associata promosse grazie alla loro azione avevano raggiunto il numero di 40 con 784 soci in 4500 ettari di superficie (appunto per il Consiglio di amministrazione del 12 gennaio 1972). Tale assetto venne mantenuto ancora per un anno. La delibera CIPE del 15 marzo 1973 sancì infatti il passaggio alle regioni della competenza sui centri di assistenza tecnica agricola, così come sul settore stesso dell'assistenza tecnica, entro il 30 aprile 1973. Essa precisava inoltre che la Cassa era tenuta a fornire la sua collaborazione tecnica, finanziaria e amministrativa per garantire il funzionamento dei centri, anche in vista della loro utilizzazione per i progetti speciali previsti dall'articolo 2 della legge n. 853/1971. Il passaggio fu tuttavia graduale data l'impreparazione delle regioni a gestire tale settore e venne completato solo nel 1975. Il Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, infatti, con lettera del 20 dicembre 1973 diede facoltà alla Cassa di finanziare, su richiesta delle singole regioni, l'attività dei centri anche per l'anno 1974 (circolare n. 2/4090 del 28 gennaio 1974). Il Cda dispose quindi l'erogazione dei finanziamenti alle regioni (tranne la Sardegna, per le quali, vennero fornite anticipazioni agli enti affidatari), le quali acquisivano la gestione diretta dei centri ma dovevano allo stesso tempo inviare la documentazione delle spese sostenute alla Cassa che avrebbe controllato le relative rendicontazioni e iscrivere nei loro bilanci i relativi importi per i successivi rimborsi ad essa (seduta Cda n. 1090 del 22 marzo 1974). Tuttavia il settore dell'assistenza tecnica non venne abbandonato. La delibera del CIPE, infatti, lasciò alla competenza della Cassa le attività a carattere interregionale di promozione, aggiornamento e formazione nel campo dell'addestramento tecnico in agricoltura, con riferimento agli interventi inquadrati nell'ambito dei progetti speciali. Vennero quindi implementate nuove forme di iniziativa. Nel marzo 1973 il Consiglio di amministrazione, per sostenere nei primi anni di attività le aziende agricole a gestione associata create nell'ambito dei programmi di assistenza tecnica, decise l'avvio di un'azione intesa ad assicurare ad esse la possibilità di costituirsi un fondo di dotazione della dimensione massima di dieci milioni di lire attraverso la concessione di crediti da rimborsare in un triennio. Il Consorzio gestioni associate (GEA), costuito dalle aziende stesse, era incaricato di gestire i rimborsi che dovevano avvenire in rate semestrali. Esso era inoltre autorizzato a riutilizzarli per concedere alle aziende consociate crediti a breve termine per le eventuali nuove esigenze delle stesse. Le richieste di accesso ai fondi, presentate dal presidente dell'azienda cooperativa e corredate dalla delibera autorizzativa del Cda, dovevano essere giustificate da effettive esigenze di conversione colturale e munite del visto del centro di assistenza tecnica competente. Le concessioni venivano erogate mediante autorizzazione presidenziale (seduta Cda n. 1068 del 23 marzo 1973). Successivamente, la Cassa sviluppò quindi un programma nei seguenti settori: incontri di aggiornamento e viaggi di scambio per tecnici e agricoltori, piani di conversione colturale, forme associate di economia domestica, interventi di trasformazione aziendale, reperimento e conservazione di materiale tecnico tradizionale. In tale ambito rientrò anche l'intervento a carattere interregionale e intersettoriale di promozione e formazione di forme associative fra gli agricoltori volte alla ristrutturazione e trasformazione delle imprese produttive. Tale azione, autorizzata dal Cda nella seduta del 10 gennaio 1975, andava ad affiancare quella dei progetti speciali e costituiva uno strumento di rilievo per il progetto speciale dell'irrigazione (appunto per il Cda presentato nella seduta del 10 gennaio 1975). L'intervento già avviato dal 1969 mediante i centri di assistenza agricola era proseguito a partire dal 1973 mediante un ristretto gruppo di tecnici che coordinavano tale azione specialistica attraverso tre centri di coordinamento interregionali (Associazione nazionale delle bonifiche, Associazione siciliana dei consorzi e degli enti di bonifica e di miglioramento fondiario, Consorzio gestioni associate), la cui operatività fu garantita fino a tutto il 1980 dal Cda con delibera dell'11 luglio 1974, in stretta collaborazione con l'Ufficio assistenza tecnica. A tale programma collaborava anche personale dei centri di assistenza tecnica messo a disposizione dalle regioni. Obiettivo era quello di promuovere la conduzione cooperativa di aziende e attività agricole e la realizzazione dei necessari interventi di miglioramento fondiario. Gli interventi promozionali di trasformazione fondiaria di cooperative di gestione venivano finanziati sul capitolo di spesa per le opere private, quelli a carattere formativo, per opere minori e per i centri specializzati di coordinamento facevano invece capo ad uno specifico fondo comune formatosi da economie su concessioni già emesse e successivamente integrato (seduta Cda n. 1134 del 19 dicembre 1975). Le singole cooperative presentavano un progetto, con l'aiuto del centro di assistenza tecnica competente, e il contributo veniva concesso con condizioni di particolare agevolazione, sia nella misura, attraverso l'istituzione di un premio aggiuntivo ai sensi dell'articolo 40 del regio decreto n. 215/1933, sia nelle modalità di erogazione, che avveniva mediante la concessione di acconti in base alla presentazione di stati di avanzamento e di certificati di regolare esecuzione. Le autorizzazioni di spesa venivano emesse secondo i criteri già stabiliti nella seduta Cda n. 1034 del 29 gennaio 1972. La liquidazione finale del contributo era subordinata all'accertamento di regolare esecuzione dei lavori da parte dell'Ispettorato compartimentale agrario. La Cassa riuscì a proseguire l'azione in questo settore anche dopo l'emanazione della Legge n. 183/1976, in base alla quale gli interventi di trasformazione fondiaria non erano più di diretta competenza della Cassa. L'Ufficio assistenza tecnica presentò sull'argomento una monografia quadro al Consiglio di amministrazione che, nella seduta del 1° agosto 1977, l'approvò, autorizzandolo al completamento dell'intervento, facendo leva sull'art. 8 della legge medesima che stabiliva che nei progetti speciali potevano essere ricomprese attività di promozione e sostegno tecnico-finanziario a favore di forme associative fra piccoli agricoltori. Il documento presentava anche un bilancio dei risultati conseguiti nell'ultimo quinquennio durante il quale era avvenuta la fusione di 1464 aziende agricole individuali in 76 unità cooperative di produzione e la formazione di 30 imprese cooperative specialistiche nel settore avicolo, serricolo e artigiano. L'azione di assistenza aveva riguardato essenzialmente la formazione delle società cooperative, l'avvio alla lavorazione in comune e le attività di trasformazione fondiaria, conversione colturale, organizzazione della gestione, attraverso i diversi canali di finanziamento consentiti dalle leggi in vigore. Successivamente alla riorganizzazione dell'assetto della Cassa fra il 1978 e il 1979, la competenza sull'assistenza tecnica passò dapprima alla Divisione IV (Completamento interventi in agricoltura) della Ripartizione Attività per le regioni e successivamente alla Divisione IX (Completamento interventi in agricoltura) della Ripartizione Progetti Promozionali che gestirono la conclusione. Durante la seduta del Cda n. 1351 del 29 marzo 1979 venne stabilito un programma di revisione delle iniziative di assistenza tecnica determinando la disponibilità finanziaria massima per ciascuna delle aziende associate sovvenzionate e venne precisato che non potevano essere finanziate ulteriori richieste. Infine, nel gennaio 1983, il Cda decideva la chiusura dell'attività creditizia autorizzata dalla GEA (seduta Cda n. 1657 del 12 gennaio 1983), che fra il 1973 e il 1977 aveva visto l'attivazione di 61 iniziative a favore di altrettante cooperative. [a cura di Ornella Stellavato]
Le buste recano sul dorso il numero di progetto, nonché l'indicazione della regione e della provincia in cui esso viene realizzato. Ciascun fascicolo reca sulla coperta la segnatura del numero di progetto, corrispondente al numero della perizia approvata, nella forma AST/[num.], e del numero della disposizione di concessione, diverso da quello del progetto, nella forma CAT/[num.]. Sulla camicia è inoltre segnato il numero corrispondente a quello che si trova a volte stampigliato sulla copia della perizia probabilmente riferentesi all'elenco con cui queste ultime venivano presentate al Consiglio di amministrazione. Sulla camicia sono indicati anche i seguenti dati: regione, provincia, comprensorio di bonifica, ente concessionario, sede del centro e importo. Può essere riportato inoltre il riferimento al numero del progetto, nella forma MF/[num.], relativo alla istituzione del centro, il cui relativo fascicolo è conservato nella serie riguardante i contributi per il miglioramento fondiario, in quanto parte integrante di tale settore di intervento e con imputazione della spesa sui relativi fondi. I fascicoli si articolano per la maggior parte nei seguenti sottofascicoli: "concessione, monografia, delibera", "varie", "personale", "relazioni tecniche", "seguiti amministrativi"; quelli relativi ai finanziamenti alle aziende associate sono organizzati per lo più secondo tale articolazione: "progetto", "concessione", "acconto", accertamento totale", "accertamento parziale". I numeri dei progetti non corrispondono all'ordine cronologico di presentazione delle perizie. La serie appare lacunosa, molti fascicoli risultano infatti mancanti. Si segnala infine che la numerazione dei fascicoli si sovrappone a quella della serie AST/APD fino al numero 132, a partire dal numero successivo infatti essa appare consecutiva. [a cura di Ornella Stellavato]
La Cassa per il Mezzogiorno cominciò a progettare un intervento nel campo dell'assistenza tecnica agricola già nei primi anni della sua attività. Nell'ambito del programma dodecennale degli interventi nel settore dell'agricoltura pubblicato nel 1956, infatti, venne formulato un piano che prevedeva la costituzione di 57 uffici dislocati principalmente nelle zone di trasformazione intensiva, in particolare irrigua. Esso doveva gravare sugli stanziamenti previsti per i sussidi alle opere di competenza privata e i contributi dovevano essere erogati ai sensi dell'articolo 40 del regio decreto n. 215/1933 e dell'articolo 2 della legge n. 515/1942. La realizzazione del piano, affidata ai consorzi di bonifica competenti per territorio, venne avviata a partire dall'esercizio finanziario 1957-1958 con la creazione di particolari strutture, chiamate nuclei di assistenza tecnica (NAT), costituite per aiutare i proprietari e gli agricoltori del comprensorio di riferimento nella realizzazione della trasformazione fondiaria connessa con lo sviluppo delle opere pubbliche di bonifica e per indirizzare le aziende verso le nuove forme di agricoltura intensiva rese possibili dall'attuazione di tali opere. Per ottenere l'istituzione di un nucleo all'interno del proprio comprensorio, i consorzi di bonifica dovevano presentare alla Cassa formale domanda corredata di preventivo delle spese, l'ufficio competente del Servizio bonifiche e trasformazioni fondiarie approntava una perizia di spesa e, dopo l'approvazione di essa da parte del Consiglio di amministrazione, una disposizione presidenziale di concessione erogava il contributo, che poteva ammontare alla totalità della somma ammessa a sussidio o ad una percentuale di essa (solitamente pari all'80% o 90%). I progetti e le relative concessioni venivano identificati dalla sigla MF/[num.], così come le relative pratiche che venivano quindi conservate fra i fascicoli inerenti i finanziamenti concessi ai privati per i miglioramenti fondiari (per questi si rimanda alla serie corrispondente). Le concessioni avevano inizialmente la durata di un triennio. Durante tale periodo, la Cassa si riservava il controllo dell'impiego dei fondi e della funzionalità del nucleo, e, a tal fine, i consorzi concessionari dovevano presentare periodicamente i rendiconti delle spese con i relativi titoli di spesa in originale, relazioni semestrali illustrative dell'attività svolta dal nucleo (circolare n. 2/65935 del 15 dicembre 1962) e dei risultati conseguiti e schede trimestrali riassuntive. Inoltre i nuclei, costituiti da due tecnici, un agronomo e un perito agrario, dovevano predisporre un piano degli orientamenti dell'attività di assistenza tecnica e stilare ogni anno, nell'ambito di esso, un programma delle concrete iniziative da realizzare. Alla metà del 1958 erano già stati istituiti oltre 40 nuclei e il Servizio bonifiche ne seguiva da vicino l'attività, soprattutto per quanto riguardava la preparazione dei tecnici preposti, a beneficio dei quali venne organizzata una riunione di aggiornamento a Roma e una visita istruttiva in Sardegna (seduta Cda n. 475 del 29 luglio 1958). Con il progredire del programma di assistenza, speciali nuclei vennero costituiti anche presso centrali ortofrutticole, nell'ottica di un processo di organizzazione degli agricoltori finalizzato alla commercializzazione dei loro prodotti, mentre altri vennero creati presso gli enti di riforma fondiaria (poi enti di sviluppo); alcune strutture si avvalevano della collaborazione di un'educatrice rurale e venivano designati con il termine di "nuclei integrati". Nel 1962, inoltre, venne costituito all'interno del Servizio bonifiche e trasformazioni fondiarie un apposito Ufficio per l'assistenza tecnica (Disposizione del direttore generale dell'11 aprile 1962). Proprio a partire da questo anno, infatti, quello che era stato un iniziale intervento sperimentale, limitato ad alcuni distretti dove maggiore era l'esigenza di far corrispondere al massiccio impegno delle opere pubbliche di bonifica una risposta anche da parte degli investimenti privati, assunse una struttura definita e si estese alle zone maggiormente interessate dalla trasformazione irrigua (G. Leone, G. Cesarini (a cura di), <em>Assistenza tecnica agricola. Metodologia operativa della Cassa</em>, Roma, 1975, pp. 59-60). Tale struttura venne mantenuta fino all'approvazione della legge 26 giugno 1965, n. 717, che ridefinendo compiti e ambiti territoriali di intervento della Cassa, rese necessaria una riorganizzazione dell'attività di assistenza tecnica. In base alle nuove disposizioni, infatti, alcuni nuclei vennero a trovarsi al di fuori dei comprensori di competenza della Cassa, mentre altri avrebbero dovuto essere costituiti in vista del potenziamento di tale attività previsto dalla legge, che all'articolo 19 recitava: "Per l'espansione e l'ammodernamento delle strutture produttive, sono predisposti servizi di assistenza tecnica a favore delle imprese operanti nei vari settori economici, ivi comprese le cooperative. [...]. All'assistenza tecnica alle imprese agricole, la Cassa provvede avvalendosi degli organi statali e degli enti aventi competenza in materia". In attesa della definizione del piano di coordinamento degli interventi pubblici per lo sviluppo di attività produttive previsto dalla citata legge, nell'ambito del quale elaborare un programma pluriennale di attività, il Consiglio di amministrazione garantì la prosecuzione dell'azione dei nuclei approvando una serie di proroghe fra il luglio 1965 e il settembre 1967. Nel frattempo esso avviò la discussione in merito al riordinamento del settore, individuando nuovi criteri di azione per il proseguimento e potenziamento degli interventi. Tali criteri vennero approvati a partire da un documento presentato da Manlio Rossi Doria durante la seduta del Cda n. 859 del 10 marzo 1967. In particolare, venne potenziato l'impegno per la formazione e l'aggiornamento del personale e vennero modificate alcune procedure per il controllo delle attività dei centri attraverso la standardizzazione dei modelli operativi. Fu avviata inoltre un'azione di coordinamento con gli ispettorati provinciali agrari che dovevano svolgere un ruolo di guida, incontrando periodicamente i tecnici dei centri ed esprimendo un preventivo parere sui programmi di lavoro annuale che questi ultimi dovevano trasmettere alla Cassa. Infatti, in base al piano di coordinamento e alla circolare del Ministero dell'agricoltura e delle foreste n. 40 del 1° luglio 1967, il capo del servizio agrario e l'agronomo responsabile del centro dovevano concordare il programma annuale di lavoro con il competente capo dell'Ispettorato provinciale (circolare n. 2/115315 del 15 settembre 1967). Infine, fu prevista la creazione di nuovi centri, in attuazione di quanto disposto dal piano di coordinamento che assegnò ad ogni centro un ambito di operatività fra i duemila e i tremila ettari. I centri esterni all'area di intervento della Cassa che si trovavano in aree di particolare depressione o nei territori calabresi soggetti alla disciplina della Legge speciale per la Calabria continuarono ad essere finanziati in quanto attingevano ad appositi fondi. L'Ufficio assistenza tecnica stilò un programma per la costituzione entro un quinquennio di 130 centri con compiti di assistenza globale e 15 centri per assistenza specializzata, con particolare riguardo alle aree irrigue (appunto per il Consiglio di amministrazione del 19 giugno 1967). In previsione dell'accrescersi del numero di tali strutture, il Cda decise quindi la creazione di organismi di coordinamento comprensoriali da affidare a enti periferici mediante concessioni (seduta Cda n. 889 del 15 dicembre 1967). Entro la fine del 1967 vennero infine approvate le perizie che finanziavano il prolungamento delle attività dei nuclei già costituiti. Le pratiche vennero identificate da una numerazione e una sigla diversa da quella del progetto originario (MF/[num.]), nella forma AST/[num.], così come i nuovi progetti relativi a tale ambito di intervento, e inserite in un apposito capitolo di spesa, dando vita anche a una distinta serie documentale. Nell'ambito di tale riorganizzazione mutò anche il nome delle strutture che da nuclei passò a centri di assistenza tecnica agricola (CAT). La durata della concessione, proposta nella perizia e definita nella disposizione presidenziale, poteva variare da centro a centro, mentre le modalità di attribuzione del contributo e gli adempimenti amministrativi delle strutture rimasero pressoché invariati. Nella monografia quadro n. 21 del 26 aprile 1969, presentata durante la seduta del 16 maggio 1969, l'Ufficio assistenza tecnica tracciava per il Consiglio di amministrazione un primo bilancio delle attività svolte fino ad allora dai centri. Esse si erano concentrate in prevalenza sulla promozione, sulla guida e sulla assistenza nel settore della trasformazione fondiaria e dello sviluppo della irrigazione. A questa data, risultavano avviate inoltre numerose iniziative ispirate ai principi dell'associazionismo nell'ambito della produzione e della base fondiaria; un ulteriore ambito su cui già a partire dal 1966 alcuni centri si erano specializzati (G. Leone, G. Cesarini (a cura di), <em>op. cit.</em>, p. 60). Erano stati infatti intrapresi progetti come aziende a gestione collettiva da parte di piccoli agricoltori in Sardegna e Calabria, cooperative di esercizio, alcuni esperimenti di ricomposizione spontanea dei terreni in forma collettiva in Sardegna, allevamenti ovicoli in forma associata e di bestiame bovino con fondi comuni di rotazione. I centri fornivano inoltre un apporto alla dimostrazione e alla divulgazione tecnologica, alla organizzazione gestionale e di contabilità aziendale, alla valorizzazione e commercializzazione dei prodotti. Fra il 1969 e il 1970 la Cassa iniziò un vero e proprio processo di conversione della metodologia operativa in questo ambito, passando dall'azione dimostrativa e divulgativa rivolta al singolo proprietario a quella di gruppo (G. Leone, G. Cesarini (a cura di), <em>op. cit.</em>, p. 130). Poco dopo però il settore fu sottoposto a un'ulteriore riorganizzazione in seguito alla emanazione della legge n. 853/1971, che apportò nuove modifiche all'intervento straordinario nel Mezzogiorno, con il passaggio alle regioni delle attività relative a materie di competenza regionale; in particolare, con il decreto del Presidente della Repubblica n. 11/1972 venne trasferita a queste ultime, con l'art. 1, "l'assistenza tecnica alle imprese agricole e connessa attività sperimentale, dimostrativa e divulgativa". L'articolo 16 della legge 853/1971 autorizzava tuttavia la Cassa a proseguire gli interventi nelle materie che sarebbero state trasferite alle regioni. In attesa che venisse definito il nuovo assetto in materia e per garantire il proseguimento delle attività, il Cda procedeva, durante la seduta n. 1034 del 29 gennaio 1972, al rinnovo delle concessioni dei centri esistenti e al fine di rendere più tempestiva l'azione promozionale e formativa in tutta l'area di intervento dei centri di assistenza tecnica introduceva uno snellimento nella procedura, stabilendo che per progetti di attività associata, di iniziative particolari ed attività formativa, incontri e viaggi di scambio i contributi sarebbero stati concessi con autorizzazione presidenziale per gli importi inferiori a 10 milioni di lire, con disposizione presidenziale fino ai 20 milioni e mediante deliberazione del Cda per importi superiori ai 20 milioni. All'inizio del 1972 i centri di assistenza tecnica erano 198 e le aziende cooperative a gestione associata promosse grazie alla loro azione avevano raggiunto il numero di 40 con 784 soci in 4500 ettari di superficie (appunto per il Consiglio di amministrazione del 12 gennaio 1972). Tale assetto venne mantenuto ancora per un anno. La delibera CIPE del 15 marzo 1973 sancì infatti il passaggio alle regioni della competenza sui centri di assistenza tecnica agricola, così come sul settore stesso dell'assistenza tecnica, entro il 30 aprile 1973. Essa precisava inoltre che la Cassa era tenuta a fornire la sua collaborazione tecnica, finanziaria e amministrativa per garantire il funzionamento dei centri, anche in vista della loro utilizzazione per i progetti speciali previsti dall'articolo 2 della legge n. 853/1971. Il passaggio fu tuttavia graduale data l'impreparazione delle regioni a gestire tale settore e venne completato solo nel 1975. Il Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, infatti, con lettera del 20 dicembre 1973 diede facoltà alla Cassa di finanziare, su richiesta delle singole regioni, l'attività dei centri anche per l'anno 1974 (circolare n. 2/4090 del 28 gennaio 1974). Il Cda dispose quindi l'erogazione dei finanziamenti alle regioni (tranne la Sardegna, per le quali, vennero fornite anticipazioni agli enti affidatari), le quali acquisivano la gestione diretta dei centri ma dovevano allo stesso tempo inviare la documentazione delle spese sostenute alla Cassa che avrebbe controllato le relative rendicontazioni e iscrivere nei loro bilanci i relativi importi per i successivi rimborsi ad essa (seduta Cda n. 1090 del 22 marzo 1974). Tuttavia il settore dell'assistenza tecnica non venne abbandonato. La delibera del CIPE, infatti, lasciò alla competenza della Cassa le attività a carattere interregionale di promozione, aggiornamento e formazione nel campo dell'addestramento tecnico in agricoltura, con riferimento agli interventi inquadrati nell'ambito dei progetti speciali. Vennero quindi implementate nuove forme di iniziativa. Nel marzo 1973 il Consiglio di amministrazione, per sostenere nei primi anni di attività le aziende agricole a gestione associata create nell'ambito dei programmi di assistenza tecnica, decise l'avvio di un'azione intesa ad assicurare ad esse la possibilità di costituirsi un fondo di dotazione della dimensione massima di dieci milioni di lire attraverso la concessione di crediti da rimborsare in un triennio. Il Consorzio gestioni associate (GEA), costuito dalle aziende stesse, era incaricato di gestire i rimborsi che dovevano avvenire in rate semestrali. Esso era inoltre autorizzato a riutilizzarli per concedere alle aziende consociate crediti a breve termine per le eventuali nuove esigenze delle stesse. Le richieste di accesso ai fondi, presentate dal presidente dell'azienda cooperativa e corredate dalla delibera autorizzativa del Cda, dovevano essere giustificate da effettive esigenze di conversione colturale e munite del visto del centro di assistenza tecnica competente. Le concessioni venivano erogate mediante autorizzazione presidenziale (seduta Cda n. 1068 del 23 marzo 1973). Successivamente, la Cassa sviluppò quindi un programma nei seguenti settori: incontri di aggiornamento e viaggi di scambio per tecnici e agricoltori, piani di conversione colturale, forme associate di economia domestica, interventi di trasformazione aziendale, reperimento e conservazione di materiale tecnico tradizionale. In tale ambito rientrò anche l'intervento a carattere interregionale e intersettoriale di promozione e formazione di forme associative fra gli agricoltori volte alla ristrutturazione e trasformazione delle imprese produttive. Tale azione, autorizzata dal Cda nella seduta del 10 gennaio 1975, andava ad affiancare quella dei progetti speciali e costituiva uno strumento di rilievo per il progetto speciale dell'irrigazione (appunto per il Cda presentato nella seduta del 10 gennaio 1975). L'intervento già avviato dal 1969 mediante i centri di assistenza agricola era proseguito a partire dal 1973 mediante un ristretto gruppo di tecnici che coordinavano tale azione specialistica attraverso tre centri di coordinamento interregionali (Associazione nazionale delle bonifiche, Associazione siciliana dei consorzi e degli enti di bonifica e di miglioramento fondiario, Consorzio gestioni associate), la cui operatività fu garantita fino a tutto il 1980 dal Cda con delibera dell'11 luglio 1974, in stretta collaborazione con l'Ufficio assistenza tecnica. A tale programma collaborava anche personale dei centri di assistenza tecnica messo a disposizione dalle regioni. Obiettivo era quello di promuovere la conduzione cooperativa di aziende e attività agricole e la realizzazione dei necessari interventi di miglioramento fondiario. Gli interventi promozionali di trasformazione fondiaria di cooperative di gestione venivano finanziati sul capitolo di spesa per le opere private, quelli a carattere formativo, per opere minori e per i centri specializzati di coordinamento facevano invece capo ad uno specifico fondo comune formatosi da economie su concessioni già emesse e successivamente integrato (seduta Cda n. 1134 del 19 dicembre 1975). Le singole cooperative presentavano un progetto, con l'aiuto del centro di assistenza tecnica competente, e il contributo veniva concesso con condizioni di particolare agevolazione, sia nella misura, attraverso l'istituzione di un premio aggiuntivo ai sensi dell'articolo 40 del regio decreto n. 215/1933, sia nelle modalità di erogazione, che avveniva mediante la concessione di acconti in base alla presentazione di stati di avanzamento e di certificati di regolare esecuzione. Le autorizzazioni di spesa venivano emesse secondo i criteri già stabiliti nella seduta Cda n. 1034 del 29 gennaio 1972. La liquidazione finale del contributo era subordinata all'accertamento di regolare esecuzione dei lavori da parte dell'Ispettorato compartimentale agrario. La Cassa riuscì a proseguire l'azione in questo settore anche dopo l'emanazione della Legge n. 183/1976, in base alla quale gli interventi di trasformazione fondiaria non erano più di diretta competenza della Cassa. L'Ufficio assistenza tecnica presentò sull'argomento una monografia quadro al Consiglio di amministrazione che, nella seduta del 1° agosto 1977, l'approvò, autorizzandolo al completamento dell'intervento, facendo leva sull'art. 8 della legge medesima che stabiliva che nei progetti speciali potevano essere ricomprese attività di promozione e sostegno tecnico-finanziario a favore di forme associative fra piccoli agricoltori. Il documento presentava anche un bilancio dei risultati conseguiti nell'ultimo quinquennio durante il quale era avvenuta la fusione di 1464 aziende agricole individuali in 76 unità cooperative di produzione e la formazione di 30 imprese cooperative specialistiche nel settore avicolo, serricolo e artigiano. L'azione di assistenza aveva riguardato essenzialmente la formazione delle società cooperative, l'avvio alla lavorazione in comune e le attività di trasformazione fondiaria, conversione colturale, organizzazione della gestione, attraverso i diversi canali di finanziamento consentiti dalle leggi in vigore. Successivamente alla riorganizzazione dell'assetto della Cassa fra il 1978 e il 1979, la competenza sull'assistenza tecnica passò dapprima alla Divisione IV (Completamento interventi in agricoltura) della Ripartizione Attività per le regioni e successivamente alla Divisione IX (Completamento interventi in agricoltura) della Ripartizione Progetti Promozionali che gestirono la conclusione. Durante la seduta del Cda n. 1351 del 29 marzo 1979 venne stabilito un programma di revisione delle iniziative di assistenza tecnica determinando la disponibilità finanziaria massima per ciascuna delle aziende associate sovvenzionate e venne precisato che non potevano essere finanziate ulteriori richieste. Infine, nel gennaio 1983, il Cda decideva la chiusura dell'attività creditizia autorizzata dalla GEA (seduta Cda n. 1657 del 12 gennaio 1983), che fra il 1973 e il 1977 aveva visto l'attivazione di 61 iniziative a favore di altrettante cooperative. [a cura di Ornella Stellavato]
La serie è stata ricondizionata in una fase successiva alla produzione della documentazione (probabilmente negli anni '80) - le camicie originali sono state infatti inserite in coperte intestate "Cassa per il Mezzogiorno", "Intervento straordinario nel Mezzogiorno", "Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno" - ed è stata unita ad altre due serie documentali. Le buste presentavano infatti una numerazione che si sovrapponeva in parte, distinta solo dalla sigle AST/[num.], per i progetti relativi ai centri di assistenza tecnica agricola, AST/APD/[num.], per i fascicoli relativi ai progetti realizzati nell'ambito dell'assistenza tecnica nelle aree di particolare depressione, AST/CAL/[num.] per quelli riguardanti i centri di assistenza istituiti in Calabria e finanziati con gli appositi fondi della legge 26 novembre 1955, n. 1177, AST/FC/[num.], per le pratiche relative al finanziamento di attività mediante il fondo comune. I fascicoli e i sottofascicoli versavano in uno stato di grave disordine e il contenuto delle buste non sempre rispecchiava quanto indicato sul dorso delle stesse. La documentazione è stata quindi sottoposta a un intervento di riordinamento finalizzato a distinguere le apposite serie e sottoserie. I fascicoli sono stati quindi sottoposti ad una attività di rilevamento dati al fine di implementare un apposito database. Sono stati rilevati i seguenti dati, corrispondenti ai relativi campi: "Numero di progetto"; "Concessionario"; "Comprensorio di bonifica"; "Regione, Provincia, Comune, Località"; "Importo progetto"; "Importo contributo ammesso"; Importo contributo concesso"; "Numero e Data della concessione"; "Tipologia dell'opera finanziata"; "Materiale iconografico"; "Note". [a cura di Ornella Stellavato]
Banca dati: Beatrice Fochetti e Giordana Valente.
La serie riguarda le concessioni per l'istituzione o il prolungamento delle attività dei centri di assistenza tecnica agli agricoltori rilasciate successivamente all'approvazione della legge 26 giugno 1965, n. 717, e gli interventi di promozione e sostegno di forme associative fra gli agricoltori. I fascicoli relativi ai centri di assistenza tecnica contengono le copie delle perizie presentate al Consiglio di amministrazione dall'Ufficio assistenza tecnica del Servizio bonifiche e trasformazioni fondiarie, delle relative delibere di approvazione del Cda e della disposizione presidenziale che assegnava il contributo necessario a finanziare il mantenimento o a istituire il centro da parte dell'ente concessionario. Conservano inoltre la corrispondenza con tale ente relativa all'assunzione di personale o a questioni attinenti ad esso, a richieste di autorizzazione per varie iniziative, relazioni periodiche sull'attività del centro o programmi annuali delle iniziative da effettuarsi, il carteggio con l'ente concessionario o con il centro stesso relativo alle spese o alla rendicontazione delle stesse e alla corrispondente autorizzazione da parte della Cassa, nonché le comunicazioni di proroga della concessione. Non sono presenti invece i rendiconti di spesa che venivano trasmessi dall'Ufficio assistenza tecnica all'Ufficio amministrativo per le opere private di bonifica per l'emissione del mandato di pagamento. Nei fascicoli relativi al finanziamento per la prosecuzione delle attività dei centri, possono essere presenti copia della perizia, della delibera Cda e della disposizione presidenziale con cui è stato concesso il contributo per l'istituzione dell'originario nucleo di assistenza tecnica agricola. Possono essere presenti fotografie. I fascicoli relativi agli interventi promozionali conservano richieste di contributo da parte di cooperative agricole, documentazione progettuale, lettera di autorizzazione o disposizione presidenziale in copia, copia monografie redatte dall'Ufficio assistenza tecnica, copie delibere del Consiglio di amministrazione, approvazione del progetto da parte degli uffici del Genio civile, copia richieste emissioni dei mandati di pagamento, richieste acconti e stati di avanzamento lavori, documentazione relativa al collaudo parziale o totale delle opere, disposizione presidenziale di approvazione del collaudo in copia, corrispondenza con assessorati regionali all'agricoltura, copia della deliberazione commissariale di revoca o chiusura della concessione. [a cura di Ornella Stellavato]
Sul dorso di ciascuna busta è indicato il numero del progetto, la regione e la provincia di realizzazione. Ciascun fascicolo reca sulla coperta la segnatura del numero di progetto, corrispondente al numero della perizia approvata, nella forma AST/CAL[num.], e del numero della disposizione di concessione, diverso da quello del progetto, nella forma CAT/[num.]. Sulla camicia è inoltre segnato il numero corrispondente a quello che si trova a volte stampigliato sulla copia della perizia probabilmente riferentesi all'elenco con cui queste ultime venivano presentate al Consiglio di amministrazione. Sulla camicia sono indicati anche i seguenti dati: regione, provincia, comprensorio di bonifica, ente concessionario, sede del centro e importo.<br />[a cura di Ornella Stellavato]
La legge 26 novembre 1955, n. 1177, affidò alla Cassa per il Mezzogiorno l'attuazione di un piano dodecennale di opere straordinarie da realizzare in Calabria, comprendente anche la bonifica montana e valliva. A tal fine la Cassa doveva elaborare un piano regolatore di massima di tutte le attività previste. Tale programma, approvato dal Consiglio di amministrazione il 30 maggio 1956 e dal Comitato dei ministri per il Mezzogiorno il 20 febbraio 1957, prevedeva un capitolo di spesa dedicato all'assistenza tecnica. L'intervento in questo settore venne avviato durante l'esercizio finanziario 1957-1958 con l'istituzione dei primi 18 nuclei di assistenza tecnica agli agricoltori dislocati nelle zone più interessate dai programmi di opere pubbliche e private, sia di conservazione del suolo che di valorizzazione agricola. Le procedure di concessione e gli adempimenti richiesti agli enti concessionari ricalcavano quelli previsti per il programma di assistenza tecnica negli altri territori di intervento della Cassa. Successivamente alla emanazione della legge 26 giugno 1965, n. 717, che ridisegnò i comprensori di competenza della Cassa, alcuni nuclei rimasero al di fuori di essi. Fra questi cinque centri rientravano tuttavia nella competenza della Legge speciale Calabria e fu possibile continuarne il finanziamento. I relativi progetti vennero quindi identificati con la sigla AST/CAL. [a cura di Ornella Stellavato]
I fascicoli sono stati ricondizionati probabilmente negli anni '80 e uniti alle altre due serie documentarie relative a progetti di assistenza tecnica che recano una numerazione in parte distinta e sono identificati da sigle diverse: AST/[num.], per i progetti relativi ai centri di assistenza tecnica agricola, AST/APD/[num.], per i fascicoli relativi ai progetti realizzati nell'ambito dell'assistenza tecnica nelle aree di particolare depressione, AST/CAL/[num.] per quelli riguardanti i centri di assistenza istituiti in Calabria utilizzando i fondi della legge speciale Calabria (legge 26 novembre 1955, n. 1177), AST/FC/[num.], per le pratiche relative al finanziamento di attività mediante il fondo comune. Le rispettive serie sono state identificate e distinte. I fascicoli sono stati quindi sottoposti ad una attività di rilevamento dati al fine di implementare un apposito database. Sono stati rilevati i seguenti dati, corrispondenti ai relativi campi: "Numero di progetto"; "Concessionario"; "Comprensorio di bonifica"; "Regione, Provincia, Comune, Località"; "Importo progetto"; "Importo contributo ammesso"; Importo contributo concesso"; "Numero e Data della concessione"; "Tipologia dell'opera finanziata"; "Materiale iconografico"; "Note". [a cura di Ornella Stellavato]
Banca dati: Beatrice Fochetti e Giordana Valente.
La serie riguarda l'istituzione e il prolungamento delle attività dei centri di assistenza tecnica agricola in Calabria posti al di fuori dei comprensori agricoli di competenza della Cassa per il Mezzogiorno ai sensi degli articoli 6 e 7 della legge 26 giugno 1965, n. 717. Contiene le copie delle perizie presentate al Consiglio di amministrazione dall'Ufficio assistenza tecnica del Servizio bonifiche e trasformazioni fondiarie, delle relative delibere di approvazione del Consiglio di amministrazione e della disposizione presidenziale che assegnava il contributo necessario a finanziare il mantenimento o l'istituzione del centro da parte dell'ente concessionario. Può essere presente la relazione tecnica dell'ente concessionario circa la possibilità di istituzione del centro e documentazione cartografica allegata. Conserva inoltre la corrispondenza con tale ente relativa all'assunzione di personale o a questioni attinenti ad esso, a richieste di autorizzazione per varie iniziative, relazioni semestrali o programmi annuali sull'attività del centro, il carteggio con l'ente concessionario o con il centro stesso relativo alle spese o alla rendicontazione delle stesse e alla corrispondente autorizzazione da parte della Cassa, nonché le comunicazioni di proroga della concessione.<br />[a cura di Ornella Stellavato]
Le buste recano sul dorso il numero di progetto. Sulla coperta dei fascicoli è indicata la segnatura del numero di progetto, nella forma AST/FC/[num.]. La numerazione non è progressiva, ciò induce a ritenere che esistano grosse lacune nella documentazione.
Nel 1975 la Cassa per il Mezzogiorno varò un programma diretto alla promozione e formazione di forme associative fra gli agricoltori volte alla ristrutturazione e trasformazione delle imprese produttive. Nell'ambito di esso, approvato nella seduta del 10 gennaio 1975, erano previste particolari iniziative promozionali che il Consiglio di amministrazione decise di finanziare mediante l'utilizzo di un apposito fondo detto "Fondo comune". Tale fondo era stato incrementato nel tempo, a partire dal 1967 e poi nel 1972, mediante le economie derivanti dalla chiusura delle concessioni dei centri di assistenza tecnica (sedute Cda n. 853 dell'11 gennaio 1967 e n. 1034 del 29 gennaio 1972) e successivamente integrato anche nel 1974 (sedute Cda n. 1091 del 4 aprile 1974 e n. 1096 del 31 maggio 1974). Nell'approvare il nuovo programma il Consiglio stabilì di destinare al fondo comune le economie recuperate sulle anticipazioni disposte per attività di assistenza tecnica e di riservarle al settore delle attività promozionali, utilizzandole, nel dettaglio, per le esigenze operative dei tecnici impegnati nell'azione promozionale, per incontri di aggiornamento e formazione di tecnici ed agricoltori impegnati nell'associazionismo, per oneri di consulenza operativa, visite e viaggi di scambio, per iniziative particolari nel quadro degli interventi promozionali e per la costituzione e sviluppo di aziende a gestione cooperativa. Successivamente il Cda precisò che gli interventi promozionali di trasformazione fondiaria di cooperative di gestione venivano finanziati sul capitolo di spesa per le opere private, quelli a carattere formativo, per opere minori e per i centri specializzati di coordinamento facevano invece capo al fondo comune (seduta Cda n. 1134 del 19 dicembre 1975). I progetti relativi a tali attività vennero quindi identificati mediante la sigla AST/FC/[num.]. [a cura di Ornella Stellavato]
I fascicoli sono stati ricondizionati probabilmente negli anni '80 e uniti alle altre due serie documentarie relative a progetti di assistenza tecnica che recano una numerazione in parte distinta e sono identificati da sigle diverse: AST/[num.], per i progetti relativi ai centri di assistenza tecnica agricola, AST/APD/[num.], per i fascicoli relativi ai progetti realizzati nell'ambito dell'assistenza tecnica nelle aree di particolare depressione, AST/CAL/[num.] per quelli riguardanti i centri di assistenza istituiti in Calabria utilizzando i fondi della legge speciale Calabria (legge 26 novembre 1955, n. 1177), AST/FC/[num.], per le pratiche relative al finanziamento di attività mediante il fondo comune. Le rispettive serie sono state identificate e distinte. I fascicoli sono stati quindi sottoposti ad una attività di rilevamento dati al fine di implementare un apposito database. Sono stati rilevati i seguenti dati, corrispondenti ai relativi campi: "Numero di progetto"; "Concessionario"; "Comprensorio di bonifica"; "Regione, Provincia, Comune, Località"; "Importo progetto"; "Importo contributo ammesso"; Importo contributo concesso"; "Numero e Data della concessione"; "Tipologia dell'opera finanziata"; "Materiale iconografico"; "Note". [a cura di Ornella Stellavato]
Banca dati: Beatrice Fochetti e Giordana Valente.
La serie riguarda il finanziamento di alcune iniziative nell'ambito delle attività promozionali nel quadro dei progetti speciali. Contiene richiesta di contributo, corrispondenza, giustificativi spese in originale o fotocopia, disposizioni presidenziali o delibere commissariali in copia di approvazione della rendicontazione delle spese e di chiusura della concessione, richiesta al Servizio ragioneria di emissione dei mandati di pagamento. [a cura di Ornella Stellavato]
Sul dorso di ciascuna busta è indicato il numero del progetto, la regione e la provincia di realizzazione. Ciascun fascicolo reca sulla coperta la segnatura del numero di progetto, corrispondente al numero della perizia approvata, nella forma AST/APD[num.]. La camicia reca inoltre l'indicazione dei seguenti dati: regione, provincia, comune, opera, ente concessionario, importo previsto e data di arrivo. La serie appare lacunosa, molti fascicoli risultano infatti mancanti. Si segnala infine che la numerazione dei fascicoli si sovrappone a quella della serie AST fino al numero 132, a partire dal numero successivo infatti essa appare consecutiva. [a cura di Ornella Stellavato]
La legge 26 giugno 1965, n. 717, diede vita a un nuovo ambito di intervento affidato alla Cassa per il Mezzogiorno, che riguardò tra gli altri anche il settore dell'assistenza tecnica. Con l'articolo 7, comma c, essa fu autorizzata infatti a realizzare "opere per il potenziamento e l'ammodernamento dei servizi civili in ristretti ambiti territoriali caratterizzati da particolare depressione" nell'ambito delle direttive del piano di coordinamento degli interventi pubblici previsto dalla stessa legge. Le direttive per la predisposizione di tale piano, approvate dal Comitato dei ministri per il Mezzogiorno nel corso della riunione del 15 ottobre 1965, vennero discusse dal Consiglio di amministrazione durante la seduta n. 800 del 17 novembre 1965. Relativamente alle aree a particolare depressione, esse stabilivano che i "servizi civili" dovessero riguardare i servizi potabili e igienici, le attrezzature scolastiche, gli ospedali e le altre opere al servizio del settore sanitario. A tale complesso di interventi se ne aggiungevano altri che riguardavano l'azione di assistenza tecnica e sociale alle autorità comunali e alle popolazioni. Nel 1966 vennero individuate dal piano di coordinamento degli interventi pubblici nel Mezzogiorno le zone interessate dall'intervento e il Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno indicò i comuni ricadenti in esse, il cui elenco pervenne alla Cassa nel dicembre 1966. Sulla base di tali elementi venne formulato un programma organico, ratificato dal Consiglio dei ministri per il Mezzogiorno il 17 gennaio 1967, che riguardava i settori delle reti idriche e fognanti e dell'edilizia scolastica e prevedeva la realizzazione di opere civili minori in attuazione di specifici programmi di assistenza tecnica e promozionali. L'anno successivo fu avviato l'intervento nei primi due settori mentre per il terzo, in attesa della definizione di un piano, venne iniziata una azione limitata ai pochi comuni particolarmente depressi dove operavano appositi centri integrati di assistenza tecnica e sociale. A tal fine il Cda nella seduta n. 884 del 20 ottobre 1967 decideva la costituzione di un apposito gruppo di lavoro formato da elementi interni e consulenti esterni e l'accentramento dell'attività presso l'Ufficio assistenza tecnica che costituì una sezione dedicata. Contemporaneamente all'azione promozionale, veniva selezionato un gruppo di opere che potevano essere inserite in programmi formulati dai centri stessi e raggruppabili in quattro categorie: piccoli interventi a carattere sociale (risistemazione di asili e fontanili, piccole opere civili come sistemazioni interne di centri abitati, piccole fognature, etc.), infrastrutture minori (strade interpoderali, acquedotti rurali, allacciamenti elettrici a carattere collettivo), opere produttive a carattere agricolo (schemi irrigui, aziende a conduzione collettiva, riserve di caccia, impianti di trasformazione di prodotti), interventi connessi con attività extra-agricole (piccolo artigianato, valorizzazione delle risorse e delle tradizioni). Nella seduta n. 920 dell'8 novembre 1968 il Cda dettava le precisazioni operative degli interventi. Al fine di snellire quanto più possibile le procedure e quindi rendere possibile una rapida realizzazione dei progetti, per le opere di modesto rilievo tecnico ed economico (importi inferiori ai 20-25 milioni di lire) la Cassa consentì un'istruttoria semplificata con controlli diretti a cura dell'Ufficio assistenza tecnica: gli elaborati progettuali potevano essere limitati ai soli documenti di progettazione esecutiva (relazione tecnico-economica, disegni, profili, sezioni e computo metrico) e l'autorizzazione dei lavori in economia poteva essere concessa direttamente dall'ente affidatario. Il termine di collaudo poteva essere fissato entro tre mesi dalla data di ultimazione dei lavori e gli importi erano erogati sulla base degli stati di avanzamento. Inoltre per consentire un più rapido iter di approvazione veniva stabilito che i progetti con importi inferiori a 20 milioni di lire potevano essere approvati mediante disposizione presidenziale che doveva essere ratifica dal Consiglio di amministrazione. L'azione a favore delle aree di particolare depressione venne accentuata in seguito all'emanazione delle leggi nn. 182 e 241 del 18 marzo 1968 e n. 160 dell'8 aprile 1969, le prime che seguirono agli eventi sismici nella Sicilia occidentale, l'ultima che prevedeva nuovi finanziamenti per l'intervento nel Mezzogiorno. Per far fronte al nuovo impegno, venne costituita una commissione consiliare affiancata da un gruppo di lavoro (approvato nella seduta del 2 maggio 1969 e costituito con ordine di servizio n. 660 dell'11 luglio 1969) alle dirette dipendenze della Direzione generale. In seguito ad una verifica diretta effettuata nel dicembre 1969 nei comuni interessati per individuare le opere prioritarie, il Consiglio di amministrazione deliberò il varo della seconda fase dell'intervento relativo alle opere civili minori estendendolo a tutti i comuni dichiarati depressi. Sulla base delle opere dichiarate finanziabili dalla Cassa, il gruppo di lavoro provvide ad autorizzare i progetti presentati dai comuni interessati, rispettando le priorità da essi indicate. L'intervento venne articolato in due parti, una relativa ad opere pubbliche di piccole dimensioni rappresentate da infrastrutture, come piccoli impianti di irrigazione, viabilità e acquedotti, interessanti varie aziende, un'altra riguardante opere private dirette alla trasformazione fondiaria di aziende associate (seduta Cda n. 961 del 14 novembre 1969). Per queste ultime era prevista la possibilità di usufruire del premio di incoraggiamento ai sensi dell'art. 40 del regio decreto n. 215/1933 che elevava il contributo fino alla misura massima dall'80% al 90%. L'istruttoria dei vari progetti competeva ai rispettivi servizi di competenza, mentre il gruppo di lavoro si occupava esclusivamente dell'attività di promozione e coordinamento. La quantità di richieste pervenute dai comuni fu tuttavia tale che la Cassa non riuscì a finanziarle interamente. La pressione degli enti locali e la mancanza di chiarezza circa il tipo di opere finanziabili trovarono soluzione con l'approvazione della legge n. 205/1971 e della legge n. 853/1971, che definivano le opere da finanziare da parte della Cassa e stanziavano ulteriori somme. La materia veniva ulteriormente definita con la legge n. 1102/1971, che estese l'intervento ai comuni dei territori classificati montani. La Cassa tuttavia non si adeguò immediatamente al dettato legislativo, esprimendo le proprie riserve. L'estensione ai nuovi territori venne quindi discussa e recepita dal Consiglio di amministrazione soltanto nella seduta n. 1032 del 28 gennaio 1972, nel corso della quale il consigliere Luigi Mazzei presentò una relazione in cui ripercorse la genesi e lo sviluppo dell'intervento della Cassa in questo ambito, venne approvata la costituzione di una commissione consiliare cui era demandato il compito di classificare la priorità delle opere in relazione alle disponibilità finanziarie e vennero discusse le linee e i criteri che dovevano ispirare tale attività. Il programma degli interventi da realizzare venne ratificato invece nel marzo successivo e il Cda impegnò la somma di 300 miliardi di lire di cui 7 destinati al settore dell'assistenza tecnica e iniziative promozionali (seduta Cda n. 1040 del 23 marzo 1972). Infine, la Commissione consiliare per gli interventi nelle aree a particolare depressione presentò le sue conclusioni al Consiglio di amministrazione nel corso della seduta n. 1043 del 14 aprile 1972. Dopo l'istituzione delle regioni e in attesa del relativo passaggio di competenze ad esse, nel febbraio 1972 vennero rinnovate le concessioni per i 22 centri di assistenza tecnica operanti nelle aree di particolare depressione (seduta Cda n. 1035 dell'11 febbraio 1972). Analogamente a quanto già stabilito per gli altri centri di assistenza tecnica, i progetti con importi inferiori a 10 milioni di lire potevano essere approvati con determinazione presidenziale, quelli compresi fra i 10 e i 20 milioni di lire con disposizione presidenziale, che doveva essere ratificata dal Consiglio di amministrazione, mentre quelli al di sopra dei 20 milioni mediante approvazione del Consiglio di amministrazione. All'inizio del 1972, l'azione promozionale svolta da tali strutture, che avevano lo specifico compito di indirizzare la trasformazione fondiaria verso forme più produttive ed evolute e di razionalizzare le tecniche colturali e gestionali delle piccole aziende contadine, aveva portato alla realizzazione di un primo nucleo di una ventina di aziende a gestione associata e a numerose cooperative nel settore dell'artigianato rurale e delle attività particolari, come allevamenti avicoli e cunicoli (appunto per il Consiglio di amministrazione del 12 gennaio 1972), che nel 1973 erano divenute rispettivamente 67 e 122 (appunto per il Consiglio di amministrazione del 14 febbraio 1973). Il programma di assistenza in queste aree proseguì con l'approvazione nel dicembre 1972 del finanziamento di impianti cooperativi tramite l'accantonamento di una somma dedicata a tale scopo da imputare sui fondi previsti dall'art. 6, comma 2, della legge n. 853/1971 destinati alle aree a particolare depressione (seduta Cda n. 1057 del 1° dicembre 1972). Infine, l'anno seguente le concessioni dei centri di assistenza tecnica vennero rinnovate un'ultima volta fino al 31 dicembre 1973 (seduta n. 1067 del 9 marzo 1973). Successivamente tali strutture, come quelle che operavano sul resto dei territori di competenza della Cassa, vennero trasferite alle regioni in seguito alla delibera CIPE del 15 marzo 1973. Il programma di assistenza tuttavia proseguì anche negli anni successivi fino al completamento, inquadrandosi in quello più ampio realizzato sugli altri territori interessati dall'intervento della Cassa, di cui costituiva uno speciale capitolo di spesa. [a cura di Ornella Stellavato]
La serie è stata sottoposta ad un intervento di ricondizionamento probabilmente risalente agli anni '80 ed è stata unita ad altre serie riguardanti il settore dell'assistenza tecnica recanti numerazione distinta, che si sovrapponeva, e identificate da sigle diverse: AST/[num.], per i progetti relativi ai centri di assistenza tecnica agricola, AST/APD/[num.], per i fascicoli relativi ai progetti realizzati nell'ambito dell'assistenza tecnica nelle aree di particolare depressione, AST/CAL/[num.] per quelli riguardanti i centri di assistenza istituiti in Calabria utilizzando i fondi della legge speciale Calabria (legge 26 novembre 1955, n. 1177), AST/FC/[num.], per le pratiche relative al finanziamento di attività mediante il fondo comune. I fascicoli e i sottofascicoli versavano in uno stato di grave disordine e il contenuto delle buste non sempre rispecchiava quanto indicato sul dorso delle stesse. La documentazione è stata quindi sottoposta a un intervento di riordinamento finalizzato a distinguere le apposite serie e sottoserie. I fascicoli sono stati quindi sottoposti ad una attività di rilevamento dati al fine di implementare un apposito database. Sono stati rilevati i seguenti dati, corrispondenti ai relativi campi: "Numero di progetto"; "Concessionario"; "Comprensorio di bonifica"; "Regione, Provincia, Comune, Località"; "Importo progetto"; "Importo contributo ammesso"; Importo contributo concesso"; "Numero e Data della concessione"; "Tipologia dell'opera finanziata"; "Materiale iconografico"; "Note". [a cura di Ornella Stellavato]
Banca dati: Beatrice Fochetti e Giordana Valente.
La serie riguarda la realizzazione degli interventi previsti nell'ambito del programma di assistenza tecnica nelle aree a particolare depressione ai sensi di quanto disposto dall'art. 7 della legge 26 giugno 1965, n. 717. Contiene documentazione progettuale (in originale o in copia), copia della monografia predisposta dall'Ufficio assistenza tecnica del Servizio bonifiche e trasformazioni fondiarie, della relativa delibera di approvazione del Consiglio di amministrazione e della disposizione o determina presidenziale, corrispondenza con l'ente concessionario, documentazione relativa al collaudo parziale o totale dell'opera e relativa determinazione presidenziale di approvazione, disposizioni presidenziali, delibere del commissario liquidatore o del direttore generale Agensud di chiusura o revoca della concessione. Può essere presente documentazione inerente alla gara per l'appalto del progetto o richiesta di finanziamento da parte dell'ente concessionario, all'approvazione di perizie di variante e alla richiesta di acconti sui contributi concessi per la realizzazione delle opere, nonché a eventuali contenziosi intercorsi e alle riserve avanzate dalle imprese. Si segnala inoltre la presenza di fascicoli relativi alla istituzione di centri di assistenza tecnica e riguardanti progetti sospesi. [a cura di Ornella Stellavato]
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Il Servizio nel maggio del 1952 era denominato CIFT (Credito, industria, finanza, turismo); nel 1960 assume la deominazione Servizio ITA (Industria, turismo e artigianato), che comprendeva anche pesca ed edilizia scolastica. Infine con i provvedimenti consiliari del 19 giugno e del 10 luglio 1963 sono istituiti tre distinti servizi, uno per l'Industria, uno per Turismo, artigianato e pesca e un altro per Credito e finanza. Responsabile del Servizio industria, per i primi anni '60, è Mario Besusso. Secondo le disposizioni del 10 luglio il servizio è strutturato in tre uffici: Contributi industriali, Aree e nuclei industriali, Tecnico. [a cura di Susanna Oreffice]
La legge istitutiva della Cassa non prevedeva un'azione diretta dell'Istituto nel processo di industrializzazione del Mezzogiorno, ma solo interventi finalizzati a favorire la valorizzazione dei prodotti agricoli (1). Già nella relazione al primo bilancio per l'esercizio 1950-51, il Consiglio di amministrazione giustifica l'esiguo afflusso di progetti con il limitato potere di azione che la Cassa ha nel settore e annuncia un'imminente modifica della legge. In questo specifico ambito, descritti dagli artt. 1 e 7 della legge 646/1950, si effettuano i primi interventi di finanziamento all'industria; tra le prime pratiche approvate, la motivazione, esposta al Consiglio di amministrazione dal responsabile del Servizio competente, riporta che "la Cassa è autorizzata [...] . Si tratta infatti di un impianto valorizzativo - latu sensu - di un prodotto agricolo e quindi un'attività prevista". Le prime domande dunque, presentate alla Cassa a partire dagli ultimi mesi del 1951, furono, in parte, respinte, perché esulavano dalle competenze dell'Istituto; in parte, rinviate, in attesa di interventi normativi e regolamentari che avrebbero permesso più agio nell'operare in tale settore; in parte, accolte e comprese nell'attività, propria dell'Istituto, volta a favorire la valorizzazione dei prodotti agricoli. Nelle more di un intervento normativo specifico, furono portate a termine le trattative con la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS), già avviate dal Governo italiano, prima ancora della costituzione della Cassa, per un prestito in dollari che il Governo avrebbe dovuto impiegare per l'esecuzione del piano stesso previsto dalla legge istitutiva della Cassa. Gli incontri tra il Governo italiano, rappresentato da Pietro Campilli e poi da Mario Ferrari Aggradi, i vertici della Banca e il Direttore generale della Cassa, Alfredo Scaglione, portarono alla bozza di accordo sottoscritto a Washington e ratificato, non senza dubbi e malumori, dal Consiglio di amministrazione della Casmez nelle sedute 66 e 67 del 16 ottobre 1951. La trattativa, condotta con energia dal direttore generale, per la definizione delle condizioni del prestito di 10 milioni di dollari, si concluse con concessioni da una parte e dall'altra: la Banca internazionale, dal canto suo, ottenne un ruolo di controllore sull'operato della Cassa, sia per quanto riguardava il piano di impiego del prestito, che per i progetti finanziati; da parte sua la Cassa, tra le altre cose, conseguì la possibilità di gestire le liste dei progetti finanziabili libere e modificabili fino al momento dell'approvazione, inoltre non passò la linea, sostenuta dalla BIRS, che gli interventi fossero ratificati dal Governo italiano. Le condizioni dell'accordo e soprattutto i criteri di intervento vengono presentate e discusse nella seduta CXXX del 14 novembre 1952 del Consiglio di amministrazione. I prestiti BIRS, lo storno sugli stanziamenti per gli interventi di bonifica e i 30 miliardi da prelevare sugli interessi maturati sui prestiti IMI-ERP (come previsto dall'art. 17 della legge 646/1950) costituivano un cospicuo fondo a disposizione della Cassa, per l'impiego dei quali si attendeva solo un provvedimento specifico. Ma per ampliare l'ambito di intervento si dovette attendere fino a marzo del 1952, quando fu emanata la legge n. 166 che, oltre a istituire il Comitato esecutivo come organo di governo della Cassa, concesse all'Istituto la possibilità di contrarre prestiti con l'estero, anche in eccedenza della propria dotazione, e soprattutto di operare con finanziamenti diretti a favore di "progetti che servano a facilitare il processo di industrializzazione del Mezzogiorno" (art. 2, legge 166/1952). In seguito all'emanazione della legge 166, la Cassa sottoscrisse specifiche convenzioni con gli istituti di credito operanti nel settore industriale, perfezionati a partire dall'agosto del 1952 con Banco di Sardegna, ISVEIMER e poi con gli altri istituti (a maggio si approvarono gli schemi e ad agosto le convenzione vera e propria con il Banco di Sardegna, ISVEIMER e poi a seguire con gli altri (2)). I mesi che intercorsero tra l'istituzione della Cassa e il primo intervento normativo che permise all'istituto di agire con più incisività nel settore industriale, furono caratterizzati da forti contrasti tra chi sosteneva la necessità di concentrare nella Cassa la gestione dei contributi industriali nel Mezzogiorno e chi invece voleva distribuirne le competenze a più soggetti operanti nell'ambito politico e bancario. Prevarrà una posizione intermedia rafforzata dall'emanazione della legge 11 aprile 1953, n. 298, che definiva le regole per lo sviluppo dell'attività creditizia nel campo industriale nell'Italia meridionale e insulare; secondo quando stabilito nell'art. 20 della legge, la Cassa partecipava in misura del 40% alle iniziative, istruite e promosse dai tre istituti di credito operanti sul territorio - ISVEIMER, IRFIS e CIS - e interveniva a favore degli istituti stessi nel caso di aumento del capitale e nella costituzione dei fondi, di dotazione e di quelli speciali, presso ciascun istituto (art. 12). Gli interventi normativi, gli accordi, i prestiti (3) e la cessione di obbligazioni estere non incisero come si sarebbe voluto sul tessuto industriale del Mezzogiorno, povero di iniziative e di progetti tecnici ben elaborati. Già ad agosto del 1952 la Cassa lamentava: "povertà di iniziative, mancanza di progetti tecnici ben elaborati, scarsezza di mezzi nei promotori e conseguente scarso impegno di capitali propri"; infatti al 31 del mese risultavano in carico presso gli istituti di credito prescelti solo 276 domande, di cui 213 presentate da imprese operanti nell'Italia meridionale continentale (compresa l'Isola d'Elba), 57 in Sicilia e solo 6 in Sardegna, con regioni quindi come la Basilicata e la Sardegna scarsamente rappresentate. Alla sostanziale incapacità di programmazione si sommava la tendenza tipica degli istituiti di credito a privilegiare, nel finanziamento, le garanzie presentate a scapito della bontà del progetto. Tutte queste ragioni convincono la Cassa a promuovere azioni di "orientamento" ed "educazione", accogliendo studi e ricerche che andassero in questa direzione, ammettendo d'altro canto la scarsa possibilità di incidere sulle scelte assunte degli istituti di credito che nell'operare si prendevano in carico tutti i rischi (cfr. relazione sullo stato dei finanziamenti e allegato, presentata dal responsabile del Servizio CIFT, Fraschetti, nella seduta del 29 settembre 1952, pagg. 313 e ss.). Sottoscritte le convenzioni con i diversi istituti di credito e bancari, furono finalmente deliberati i primi finanziamenti a valere sul primo prestito della Banca internazionale, i cui vertici fortemente vollero e ottennero che si concentrassero, in un unico ente, l'approvazione e l'erogazione del prestito, a dispetto di quanto avrebbe voluto il Governo italiano. La prima pratica, intestata alla Dalmine, fu presentata all'Isveimer e alla Cassa a giugno del 1952, dopo che una prima domanda, risalente alla fine del 1951 e inviata direttamente alla Cassa, risultava non più in possesso di questa perché trasmessa insieme agli allegati alla BIRS. Tuttavia, come emerge chiaramente dalla relazione sullo stato dei finanziamenti, nell'Italia insulare gli istituti bancari sardi e siciliani, pur con le loro sezioni di credito industriale, non potevano procedere direttamente e a loro rischio con finanziamenti a medio termine, si dovette attendere quindi la costituzione dell'IRFIS, a settembre del 1952, ma soprattutto la legge 298 del 1953, per poter vedere operare direttamente i nuovi istituti nel credito industriale. Oltre agli interventi in favore di impianti per la valorizzazione dei prodotti agricoli e alla gestione dei finanziamenti a valere sui prestiti esteri, i cui progetti comunque dovevano presentare specifiche caratteristiche indicate dalla Banca internazionale, la Cassa svolgeva l'attività dell'ambito dei contributi industriali con un ruolo in alcuni casi marginale, limitandosi a recepire e, solo in alcuni casi, a deliberare, quanto proposto e deliberato dai tre istituti di credito all'industria operanti nell'Italia meridionale e insulare. L'intervento diretto della Cassa era ovviamente determinato dalla provenienza dei fondi utilizzati dagli istituti, se cioè si trattasse di risorse della Cassa ancora da utilizzare e già destinati in misura diversa agli istituti o se invece provenienti da fondi di dotazione o speciali a disposizione degli istituti stessi. La legge 12 febbraio 1955, n. 38, prevedeva, ad esempio, finanziamenti all'industria erogati direttamente dai suddetti istituti che potevano attingere da fondi di rotazione, istituiti presso ciascuno di esso, con una somma messa a disposizione direttamente dal Ministro del tesoro che aveva il potere di intervenire per revocare o impugnare la concessione rilasciata dall'istituto stesso. In questi casi la Cassa riceveva dettagli dell'operazione in merito all'entità e alle condizioni del mutuo e interveniva solo per chiedere chiarimenti sull'esito, qualora direttamente sollecitato dal richiedente, ma non interveniva in alcun modo nella fase istruttoria e deliberativa. Analoga cosa per le pratiche di finanziamento istruite e deliberate dagli istituti ai sensi della legge 1° febbraio 1965, n. 60, che prevedeva la creazione di fondi di rotazione presso gli istituti, a gravare sul bilancio del Ministero del tesoro, con cui effettuare mutui alle piccole e medie imprese e, i cui interessi in parte erano destinati alla Cassa per la concessione di contributi ai sensi dell'art. 24 della legge 29 luglio 1957, n. 634. L'impulso all'attività della Cassa in questa direzione fu infatti dato dalla legge 634 che affidava alla Cassa una gestione diretta dei contributi industriali soprattutto nelle fasi finali di valutazione, approvazione ed erogazione; l'articolo 24 già citato stabiliva da quali risorse finanziarie attingere, ma fondamentali sono gli artt. 18-19 che definiscono l'ambito dell'intervento contributivo e le opere finanziabili. Inizialmente il finanziamento era per 'nuove opere' in territori con una popolazione non superiore ai 75.000, poi con successivi interventi normativi (legge 555/1959) si elevano i limiti a territori con una popolazione non superiore a 200.000 e soprattutto si permettono finanziamenti anche per ampliamenti e modifiche su impianti già esistenti. La svolta decisiva è precisamente nelle caratteristiche dell'intervento che prevede non solo finanziamenti e mutui, ma anche contributi a fondo perduto in percentuale variabile sui costi del progetto presentato dai richiedenti. Inoltre ai sensi degli articoli 21 e 23 la Cassa poteva concedere contributi a imprese industriale e consorzi allo scopo di favorire la creazione e gestione di nuove zone industriali. Per l'attività istruttoria la Cassa poteva servirsi dell'opera di undici istituti per il credito industriale a medio termine, sia operanti unicamente nella zona di competenza della Cassa, che nel resto del territorio italiano; al 30 giugno del 1958 erano state presentate, a valere sulla nuova legge, 176 domande di cui l'80% all'Isveimer, del totale il 36% riguardavano iniziative per le quali non erano stati richiesti altri finanziamenti, trattandosi perlopiù di piccole impianti industriali tradizionali. Solo nel 1959 la Cassa redige uno strumento operativo per regolamentare l'intervento a favore dell'industria in cui si definiscono (opuscolo "Contributi per l'industria" [post 1959], in Raccolta leggi, decreti e circolari riguardanti la Cassa, Roma 1964): scopo dell'intervento; soggetto che può fare la domanda; caratteristiche strutturali dell'azienda richiedente; località in cui ha sede lo stabilimento; opera per la quale si richiede il contributo; misura in percentuale del contributo stesso; data utile entro la quale il contributo è previsto; procedure da seguire per la presentazione della domanda e della documentazione allegata. In applicazione del piano per l'esercizio 1959-1960 della Cassa, sono previsti tre diversi tipi di contributi industriali: 1. contributi in favore di piccole e medie industrie; 2. contributi in favore di zone industriali (artt. 21, 23 della legge 634/1957), per le quali si prevede la costituzione di consorzi; 3. contributi sulle obbligazioni emesse dai tre istituti meridionali e sugli interessi di singole operazioni di mutuo effettuate dagli istituti stessi o da altri istituti di credito di carattere nazionale. I successivi interventi normativi per gli anni Sessanti, norme che prorogano l'attività della Cassa, riforniscono la disponibilità finanziaria e ne ridefiniscono la programmazione, non fanno che rafforzare il potere di intervento nel settore dell'industria da parte della Cassa, pur con bracci operativi ben distinti - gli istituti a medio e lungo credito - e controlli da parte degli organi competenti (cfr. legge 26 giugno 1965, n. 717, che prevede, tra le altre cose, la costituzione in seno al CIR di un Comitato dei ministri presieduto dal Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno). Proprio con la legge 717 l'intervento a favore dell'industria, attraverso finanziamenti a tasso agevolato fino al 40% del costo dell'investimento e contributi per nuovi e vecchi impianti a coprire il 20% fino al 30% dell'ammontare del progetto, ma soprattutto con il limite di 50 milione per i finanziamenti a medio termine elevato a 250 milioni, rafforza l'azione oltre che di incentivazione anche di promozione. Gli aspetti che emergono da nuove riflessioni sugli investimenti nel Mezzogiorno confermano l'esigenza di promuovere, non solo in funzione di un aumento numerico delle attività industriali, ma soprattutto in un'ottica di efficienza industriale, aumento della dimensione industriale, trasformazione tecnologica al passo con i tempi e sviluppo della ricerca applicata. In questa direzione agiscono gli istituti che partecipano con la Cassa allo sviluppo e promozione del Mezzogiorno, quali IASM, FORMEZ e società finanziarie. Infatti dalla Relazione al Bilancio del 1966 emergono dati che vanno proprio nella direzione indicata, con una diminuzione delle operazioni di finanziamento, ma un aumento dell'importo finanziato a fronte di un maggior investimento in impianti fissi e nuovi da parte delle imprese. Forte crescita registrano tra il 1965 e il 1966 i contributi in conto capitale, con un aumento delle richieste per nuovi impianti e ampliamento degli esistenti con una cifra complessiva di contributi richiesta raddoppiata nel 1966. I settori produttivi con una forte incidenza risultano ancora essere quelli legati all'industria alimentare e di trasformazione dei prodotti agricoli, ma con notevole crescita dell'industria chimica. Ulteriore impulso alla sviluppo industriale si intendeva dare favorendo la creazione di 'complessi organici di sviluppo' con l'individuazione di aree a 'naturale vocazione industriale', le così dette aree e nuclei di sviluppo industriale; in specifici comprensori complessi industriali costituiti in consorzi possono con sforzi congiunti orientare ricerca, investimenti e produzione industriale. Già la legge 634 aveva definito indispensabile un'integrazione del sistema produttivo e la legge 717 non fa che confermare e rafforzare tale principio, ma l'attività della Cassa diventa più incisiva dopo le indicazione di linee e criteri da adottare per l'individuazione e il finanziamento di tali agglomerati, descritte nel primo "Piano di coordinamento degli interventi pubblici nel Mezzogiorno", predisposto dal Comitato dei ministri e approvato dal CIR nella seduta del 1° agosto 1966. Negli anni a seguire lo sviluppo industriale continua a registrare una crescita, sia per quanto riguarda la produzione che nel potenziamento delle infrastrutture; tuttavia ancora emerge la necessità di una maggiore crescita per quanto riguarda il fattore umano. L'investimento della Cassa per questi anni fu soprattutto orientato all'incentivazione e al sostegno delle aree di sviluppo industriale e ai consorzi impegnati nella conduzione, portando avanti attività di programmazione e realizzazione di opere al servizio delle aree. Nonostante lo sforzo finanziario e programmatico si registra un calo negli investimenti a causa secondo l'analisi della Cassa della congiuntura economica non favorevole che ovviamente come altrove colpisce il comparto industriale. In generale lo scorcio degli anni '60 registra interventi normativi importanti sia per quanto riguarda gli ambiti di investimento industriale con il fondo per la ricerca applicata ad esempio, sia per i nuovi parametri applicati per i finanziamenti a tasso agevolato e in conto capitale. Le modifiche introdotte con nuovi regolamenti ministeriali intendono favorire industrie operanti nell'implementazione del rifornimento idrico, ma anche iniziative industriali di piccola dimensione ma impegnate in zone di difficile sviluppo e ancora industrie che possano giocare un ruolo strategico. La nascita delle regioni nei primi anni '70 e il crescente sentimento politico sempre più avverso a una gestione distinta delle politiche agricole e industriali tra Mezzogiorno e il resto del paese, riducono negli anni il potere d'intervento della Cassa e trasferiscono alle regioni molte attribuzioni proprie degli organi di controllo e della stessa Cassa (cfr. legge 853/1971). Infine con la legge 183/1976 i contributi in conto capitale, in percentuali variabili a fronte dell'entità dell'investimento previsto, viene erogato in autonomia dalla Cassa se inferiori a due miliardi sono subordinato, altrimenti è previsto un accertamento di conformità rilasciato dal Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno. A novembre del 1979 il consigliere Stefano Sandri nel presentare al Consiglio, da cui un anno pima aveva ricevuto mandato, lo schema di una ricerca sull'efficacia della politica degli incentivi industriali fin a quel momento seguita, rileva come nel Mezzogiorno si siano sviluppate autonomamente capacità imprenditoriali collocate per lo più nella così detta 'economia sommersa' e che lo sviluppo ha interessato soprattutto la piccola imprenditoria. Il supporto pubblico all'industrializzazione, anche nell'ottica di un mercato internazionale sempre più forte non può limitarsi a misure tradizionali legate al credito agevolato o agli sgravi fiscali ma deve offrire un supporto alle "necessità quotidiane dell'impresa che sono essenzialmente necessità organizzative, tecnologiche, amministrative, manageriali". [a cura di S. Oreffice] _________________________________ (1) Le cui norme di applicazione per l'erogazione furono approvate dal Consiglio solo il 15 luglio 1952, con la delibera n. 17 (pag. 47); in attesa del regolamento previsto dall'art. 17 della legge 646, si recepiva quanto stabilito il 19 marzo 1952 dal Comitato dei ministri per il Mezzogiorno. In particolare si limitava l'intervento a favore di quei casi in cui i promotori avessero contratto un mutuo non agevolato per la costruzione, ampliamento e adattamento di un immobile, la Cassa infatti doveva con il proprio contributo partecipare alla riduzione del tasso di interesse; la durata non doveva superare i trent'anni; l'erogazione doveva coincidere con la scadenza delle rate, tranne nei casi di enti pubblici in cui si poteva prevedere un'anticipazione. (2) Salterà la convenzione con l'IMI che avrebbe dovuto operare per conto della Cassa in Sicilia, per una sere di eccezioni e rilievi che l'Istituto mobiliare presentò sia su questioni di principio, che su specifici punti dello schema di convenzione, approvato dalla Cassa a maggio del 1952. Per questo il Consiglio della Cassa, nella seduta CXVI del 15 luglio 1952, deciderà di rinunciare, proponendo al Comitato dei ministri che la Cassa operi direttamente in Sicilia, affidando l'istruttoria al Banco di Sicilia. L'IMI portò comunque a conclusione sette istruttorie già avviate. La trattativa con l'IMI e le conseguenti decisioni, causarono non poco ritardo nell'esame delle domande di finanziamento di imprese siciliane già pervenute. (3) La BIRS erogherà una serie di prestiti, e nel 1959, anche assieme alla Banca europea per gli investimenti - BEI; nello stesso anno, inoltre, la Morgan & Stanley emetterà un prestito obbligazionario a favore della Cassa.
Dall'analisi dei fascicoli è possibile evidenziare alcune delle motivazioni più frequenti che hanno determinato il non accoglimento delle domande. Innanzitutto, specialmente nel primo periodo di attività della Casmez, le domande di finanziamento riguardarono ambiti non di pertinenza della Cassa: esemplificative in questo senso sono alcune richieste di contributo per l'ampliamento di cinematografi. Particolarmente numerose sono anche quelle relative al rifacimento e all'ammodernamento di panifici, le quali non potevano essere accolte in quanto considerate attività commerciali. O ancora le domande non trovavano accoglimento, ai sensi dell'art. 18 della legge del 29 luglio 1957, quando provenienti da zone con una popolazione superiore a 75.000 abitanti; in seguito in base all' art. 3 della legge n. 555 del 18 luglio 1959, tale limite fu innalzato a 200.000. Inoltre in base all'art. 19 della legge n. 634 del 29 luglio 1957 era possibile presentare domanda di contributo per opere iniziate prima dell'entrata in vigore della legge stessa, purché l'inizio dei lavori non fosse anteriore al 17 settembre 1956, data di presentazione in Parlamento della legge. Molte domande furono respinte proprio perché i lavori erano antecedenti a tale data. In molti casi, invece, le somme investite dalle ditte erano al di sotto dei parametri previsti dalla legge. Infatti in base a quanto previsto dal D.M. (Ministro per gli interventi straordinari per il Mezzogiorno) 8 febbraio 1967 non poteva essere erogato contributo sia alle ditte che avevano realizzato ampliamenti dei propri impianti per una inferiore a 15 milioni di lire sia a quelle che avevano investito una somma inferiore ai 30 milioni di lire per la realizzazione di nuove costruzioni. [a cura di F. Pala]
L'intervento archivistico volto allo studio e schedatura dell'intera serie dei contributi industriali ha permesso di riportare alla luce la presente sottoserie, i cui fascicoli, presumibilmente all'inizio degli anni ottanta in concomitanza con un intervento di riordinamento e ricondizionamento, furono erroneamente accorpati agli incarti delle pratiche della serie principale dei contributi industriali, secondo il numero di pratica, trascurando del tutto il fatto che facessero riferimento a diversi intestatari. Era tuttavia evidente la volontà originaria dell'Istituto di mantenere distinte le due sottoserie, assegnando alle pratiche oltre al numero di posizione le sigle letterali "CI" per quelle andate a buon fine e "N/CI" per quelle respinte. A partire dal 1968 le pratiche respinte vennero archiviate nella serie principale <Contributi industriali erogati sulla base della legge 634/1957 e seguenti> alla cui introduzione si rimanda per le informazioni sulle modalità di erogazione dei contributi.
Inventario a cura di Francesca Pala.
I fascicoli di questa sottoserie, contenenti documentazione tra il 1957 ed il 1974, sono ordinati sulla base del numero di posizione originale, in linea di massima coincidente con l'ordine di arrivo delle domande di contributo. I fascicoli reperiti sono 593 e poiché l'ultimo porta il numero di posizione originale 673 risultano finora mancanti 80 fascicoli. Non si può escludere che essi, in tutto o in parte, si trovino in disordine all'interno di altre posizioni della serie principale. I fascicoli sono solitamente composti dalla domanda di contributo che il richiedente presentava ad uno dei tre istituti di credito (ISVEIMER, IRFIS E CIS) ai quali spettava il compito di avviare l'istruttoria. Talvolta la domanda è redatta su un "questionario" precompilato e spesso le ditte richiedenti allegavano le fatture delle spese sostenute o documentazione che attestasse la loro natura giuridica e il loro stato finanziario e patrimoniale (ad esempio il certificato della Camera di commercio competente per territorio). Dagli istituti la pratica passava alla Cassa, la quale poteva richiedere alla ditta interessata l'invio di ulteriore documentazione (che ne comportava l'archiviazione nel caso in cui la richiesta non venisse soddisfatta) oppure respingere direttamente la richiesta di contributo, specificandone le motivazione e dandone notizia alla ditta e all'istituto che aveva condotto l'istruttoria.
001/N/CI
Ampliamento e ammodernamento panificio.
002/N/CI
Contributo per l'invenzione industriale brevettata di una incubatrice e allevatrice.
003/N/CI
Costruzione autorimessa e acquisto autocarro.
004/N/CI
Contributo per l'acquisto di un molino a cilindri.
005/N/CI
Contributo per impiantare un panificio.
006/N/CI
Costruzione stabilimento.
007/N/CI
Realizzazione stabilimento.
008/N/CI
Ammodernamento di una fornace a Stimigliano Scalo nel comune di Rieti.
009/N/CI
Acquisto macchinario e completamento dello stabilimento.
011/N/CI
Fascicolo vuoto.
013/N/CI
Riattivazione di una fonderia di ghisa.
014/N/CI
Costruzione di un laboratorio da adibire a officina meccanica e autorimessa.
015/N/CI
Ampliamento impianto di estrazione di pietrame.
016/N/CI
Allacciamento idrico degli stabilimenti alla condotta dell'acquedotto.
017/N/CI
Realizzazione forno.
018/N/CI
Ammodernamento sala cinematografica.
020/N/CI
Realizzazione stabilimento.
021/N/CI
Realizzazione panificio.
022/N/CI
Ampliamento ed ammodernamento cantiere navale.
023/N/CI
Realizzazione di panificio.
023/N/CI
Trasformazione impianto a molino.
024/N/CI
Acquisto macchinari.
024/N/CI
Realizzazione panificio.
025/N/CI
Realizzazione panificio a Sellia Marina.
028/N/CI
Ammodernamento panificio.
029/N/CI
Realizzazione panificio.
030/N/CI
Realizzazione cinematografo.
032/N/CI
Realizzazione impianto per la produzione e idratazione della calce.
033/N/CI
Ammodernamento macelleria.
034/N/CI
Costruzione segheria.
035/N/CI
Ammodernamento e ampliamento panificio.
036/N/CI
Realizzazione forno per la panificazione.
037/N/CI
Acquisto macchinari.
038/N/CI
Realizzazione panificio.
039/N/CI
Acquisto macchinari.
040/N/CI
Acquisto macchinari.
041/N/CI
Allacciamento rete elettrica dell'oleificio.
042/N/CI
Acquisto ed installazione macchinari per panificio.
043/N/CI
Realizzazione stabilimento.
044/N/CI
Costruzione tettoia come deposito di argille grezze e calcinate.
045/N/CI
Acquisto macchinari.
046/N/CI
Realizzazione panificio.
047/N/CI
Realizzazione lavanderia ed acquisto macchinari.
048/N/CI
Realizzazione panificio a Castro.
049/N/CI
Costruzione torrefazione.
050/N/CI
Fascicolo vuoto.
051/N/CI
Ampliamento sala cinematografica.
052/N/CI
Installazione e acquisto macchinari per panificio.
053/N/CI
Acquisto macchinari per panificio.
054/N/CI
Realizzazione panificio.
057/N/CI
Realizzazione officina meccanica.
058/N/CI
Realizzazione stabilimento ed installazione macchinari per frantoio oleario.
059/N/CI
Acquisto macchinari per panificio.
059/N/CI
Acquisto macchinari.
060/N/CI
Acquisto autocarro per il trasporto del materiale della cava di pietra di Polla.
061/N/CI
Realizzazione e acquisto macchinari per un laboratorio di falegnameria.
062/N/CI
Installazione apiario.
063/N/CI
Ampliamento stabilimento.
064/N/CI
Realizzazione stabilimento ed acquisto macchinari.
065/N/CI
Ammodernamento stabilimento.
066/N/CI
Realizzazione stabilimento.
067/N/CI
Acquisto macchinari per frantoio oleario.
068/N/CI
Acquisto macchinari per panificio.
069/N/CI
Realizzazione oleificio.
070/N/CI
Acquisto macchinario.
071/N/CI
Realizzazione panificio.
Contiene pianta dello stabilimento.
071/N/CI
Realizzazione stabilimento.
072/N/CI
Acquisto macchinari ed attrezzature.
073/N/CI
Costruzione maglificio e caseificio - burrifico.
074/N/CI
Acquisto autocarro.
076/N/CI
Acquisto macchinario per frantoio.
077/N/CI
Realizzazione panificio.
078/N/CI
Realizzazione stabilimento per la fabbricazione e la riparazione di rimorchi.
079/N/CI
080/N/CI
081/N/CI
Realizzazione stabilimento per la produzione di acque gassate.
082/N/CI
Realizzazione oleificio.
Contiene pianta dell'impianto.
083/N/CI
Realizzazione stabilimento per la lavorazione e conservazione di prodotti ortofrutticoli.
084/N/CI
Realizzazione panificio.
086/N/CI
Realizzazione stabilimento ed acquisto macchinari per panificio e biscottificio.
087/N/CI
Realizzazione fabbricato per l'attività di trasformazione di olii minerali.
088/N/CI
Realizzazione panificio presso Pesco Sannita.
089/N/CI
Acquisto macchinari.
090/N/CI
Realizzazione panificio.
091/N/CI
Realizzazione panificio.
092/N/CI
Realizzazione stabilimento ed acquisto macchinari per attività di autotrasporto merci per conto di terzi.
093/N/CI
Realizzazione panificio.
094/N/CI
Acquisto macchinari per l'attività di movimento terra e sgombero materiale di demolizione.
095/N/CI
Realizzazione stabilimento per la produzione di conserve alimentari.
096/N/CI
Realizzazione di un impianto tipografico.
097/N/CI
Realizzazione impianto dolciario.
098/N/CI
Acquisto macchinari e attrezzature destinati ad un laboratorio di taglio e cucito.
Contiene opuscolo: <i>Contributi per l'artigianato</i>, Cassa per il Mezzogiorno, Roma, post luglio 1959.
100/N/CI
Acquisto macchinari.
101/N/CI
Realizzazione molino.
102/N/CI
Ampliamento cantiere edile.
103/N/CI
Realizzazione stabilimento per l'allevamento di pulcini.
104/N/CI
Realizzazione impianto di eduzione, sollevamento e distribuzione d'acqua.
106/N/CI
Realizzazione di uno stabilimento a Palermo.
107/N/CI
Realizzazione panificio.
108/N/CI
Realizzazione segheria.
109/N/CI
Realizzazione panificio.
110/N/CI
Realizzazione vapoforno.
111/N/CI
Realizzazione impianto dolciario.
112/N/CI
Realizzazione panificio.
113/N/CI
Acquisto macchinari ed attrezzature per cantiere edile.
114/N/CI
Realizzazione panificio.
115/N/CI
Acquisto macchinari per attività edilizia.
116/N/CI
Ampliamento cinema.
117/N/CI
Acquisto macchinari ed attrezzatura per attività edile a Caserta.
118/N/CI
Realizzazione mulino.
119/N/CI
Realizzazione di un impianto diurno comprendente docce - bagni, sala barba e manicure.
120/N/CI
Realizzazione panificio.
121/N/CI
Acquisto macchinari.
122/N/CI
Realizzazione pasticceria.
123/N/CI
Ampliamento e ammodernamento dell' impianto per la produzione di cemento.
Contiene piana dell'edificio.
123bis/N/CI
Acquisto macchinari da parte della dita edile con sede a Roccabascerna (Avellino).
124/N/CI
Realizzazione panificio.
125/N/CI
Realizzazione magazzino e rimessa per attrezzi e macchinari edili.
126/N/CI
Acquisto macchinario.
127/N/CI
Acquisto macchinari.
128/N/CI
Acquisto macchinari e attrezzature per impresa edile.
129/N/CI
Realizzazione oleificio.
130/N/CI
Realizzazione panificio.
131/N/CI
Acquisto macchinari.
132/N/CI
Realizzazione impianto per la macinazione dei cereali.
133/N/CI
Ampliamento pastificio.
134/N/CI
Realizzazione molino per cereali.
135/N/CI
Realizzazione stabilimento per la produzione di ceste per prodotti ortofrutticoli.
136/N/CI
Realizzazione impianto di elettrolavaggio e tintoria nel comune di Ginosa (Taranto).
137/N/CI
Acquisto macchinari per frantoio oleario.
138/N/CI
Realizzazione panificio.
139/N/CI
Realizzazione lavanderia.
140/N/CI
Realizzazione vapoforno.
141/N/CI
Realizzazione tintoria e lavanderia a secco.
142/N/CI
Realizzazione oleificio.
143/N/CI
Ampliamento panificio.
144/N/CI
Realizzazione panificio.
145/N/CI
Acquisto macchinari.
146/N/CI
Acquisto macchinari per l'azienda agricola.
147/N/CI
Realizzazione impianto per la distribuzione dell'energia elettrica nella provincia di Chieti.
148/N/CI
Realizzazione magazzino per il deposito di generi alimentari.
149/N/CI
Acquisto macchinari per attività edilizia.
150/N/CI
Realizzazione tintoria e lavanderia.
151/N/CI
Acquisto macchinari per attività edilizia.
152/N/CI
Realizzazione lavanderia e tintoria nel comune di Policoro.
153/N/CI
Realizzazione frantoio oleario.
154/N/CI
Realizzazione stabilimento per la fabbricazione di prodotti in legno a San Pietro a Patierno, comune aggregato di Napoli.
155/N/CI
Ammodernamento esercizio commerciale di generi alimentari.
156/N/CI
Realizzazione ristorante sulla spiaggia di Savelletri.
157/N/CI
Realizzazione officina meccanica.
158/N/CI
Acquisto macchinari per il trasporto merci.
159/N/CI
Realizzazione di una bar, pasticceria e tavola calda.
160/N/CI
Realizzazione impianto per la produzione di vino.
162/N/CI
Realizzazione stabilimento per la produzione di maglieria.
Contiene pianta dello stabilimento.
163/N/CI
Costruzione di un pontile di approdo nel porto di Ischia per il servizio di trasporto marittimo da parte della società con sede a Messina.
164/N/CI
Acquisto autocarro.
165/N/CI
Costruzione pontile per l'approdo nel porto dell'isola d'Ischia.
166/N/CI
Realizzazione frantoio oleario.
167/N/CI
Realizzazione stabilimento per la ricostruzione di pneumatici.
168/N/CI
Realizzazione frantoio oleario.
169/N/CI
Realizzazione panificio.
170/N/CI
Acquisto materiale apistico.
171/N/CI
Realizzazione magazzino per il deposito di olii minerali e affini.
Contiene pianta dello stabile.
172/N/CI
Realizzazione deposito prodotti agricoli.
173/N/CI
Acquisto forno da pane.
174/N/CI
Realizzazione stabilimento balneare.
Contiene pianta dello stabilimento e due foto.
175/N/CI
Realizzazione panificio con forno a vapore nel comune di Camerota.
176/N/CI
Ampliamento stabilimento lito-tipografico.
177/N/CI
Ampliamento locali macelleria.
178/N/CI
Acquisto macchinari per lo sfruttamento di alcune cave di pietra dislocate in vari comuni della provincia di Benevento.
179/N/CI
Acquisto macchinari.
Contiene modello questionario per la richiesta di contributi.
181/N/CI
Acquisto macchinari.
183/N/CI
Acquisto macchinari per attività edili.
184/N/CI
Ammodernamento di un locale (caffè).
185/N/CI
Impianto stabilimento industriale per costruzioni e riparazioni navali.
Contiene progetto dello stabilimento.
186/N/CI
Ampliamento impianto a San Giovanni a Teduccio, Napoli.
187/N/CI
Acquisto mezzi per attività di trasporto merci.
188/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di bulloneria e viteria nel comune di Napoli.
189/N/CI
Ampliamento impianto vinicolo.
190/N/CI
Ammodernamento bar.
191/N/CI
Realizzazione ed ampliamento stabilimento balneare.
192/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione e stagionatura di doghe.
194/N/CI
Realizzazione frantoio oleario.
195/N/CI
Acquisto macchinari destinati ad un burrificio.
197/N/CI
Ampliamento e ammodernamento panificio.
198/N/CI
Ampliamento complesso commerciale per la vendita all'ingrosso e al minuto di materiale da costruzione.
199/N/CI
Acquisto autocarro.
200/N/CI
Acquisto macchinario per il trasporto su gomma di vagoni ferroviari.
202/N/CI
Realizzazione caffè - bar.
203/N/CI
Realizzazione stabilimento per la lavorazione del legno.
205/N/CI
Realizzazione impianto per la manipolazione e la conservazione dei prodotti ortofrutticoli.
206/N/CI
Acquisto attrezzature per attività agricole.
207/N/CI
Costruzione stabilimento industriale per la produzione di olii commestibili.
208/N/CI
Acquisto macchinari per l'estrazione di sabbia da cave e sistemazione di strade interpoderali.
209/N/CI
Ampliamento stabilimento.
210/N/CI
Realizzazione emporio commerciale.
211/N/CI
Realizzazione officina con rimessa.
212/N/CI
Ampliamento impianto di trebbiatura.
213/N/CI
Acquisto mezzi.
214/N/CI
Potenziamento stabilimento industriale per la produzione di manufatti prefabbricati in cemento.
215/N/CI
Realizzazione impianto ortofrutticolo.
216/N/CI
Realizzazione stabilimento.
218/N/CI
Acquisto pala caricatrice.
219/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di imballaggi di carta.
220/N/CI
Ammodernamento impresa commerciale di torrefazione e vendita prodotti coloniali.
221/N/CI
Ampliamento impianto di lavanderia, tintoria ed impermeabilizzazione.
222/N/CI
Impianto di uno stabilimento per la produzione di impermeabili, biancheria ed affini.
223/N/CI
Acquisto autocarri per trasporto merci.
224/N/CI
Ampliamento locale bar-salumeria.
225/N/CI
Acquisto macchinari.
226/N/CI
Acquisto macchinari.
227/N/CI
Realizzazione cantiere edile.
228/N/CI
Costruzione officina meccanica.
229/N/CI
Ampliamento stabilimento industriale.
230/N/CI
Costruzione stabilimento industriale per la produzione di apparecchiature elettriche.
231/N/CI
Acquisto trattore per l'esbosco di legname.
232/N/CI
Acquisto macchine industriali.
233/N/CI
Potenziamento parco automobilistico per servizi pubblici concessi con obbligo d'orario nei comuni di Cassino e Formia.
234/N/CI
Potenziamento autoparco.
235/N/CI
Ammodernamento bar.
236/N/CI
Potenziamento parco automobilistico per servizi pubblici concessi con obbligo d'orario nei comuni di Frosinone e Latina.
237/N/CI
Ampliamento stabilimento industriale per la produzione di giornali.
238/N/CI
Acquisto autobus.
239/N/CI
Ampliamento pasticceria.
241/N/CI
Acquisto macchina escavatrice.
242/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di piastrelle.
243/N/CI
Realizzazione stabilimento per la produzione di apparecchiature meccaniche ed elettriche.
244/N/CI
Realizzazione oleificio.
245/N/CI
Acquisto macchine ed attrezzature.
246/N/CI
Costruzione di uno stabilimento per la produzione di manufatti in cemento.
247/N/CI
Acquisto macchine.
248/N/CI
Realizzazione impresa di autoservizi urbani.
249/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di dolciumi.
250/N/CI
Acquisto macchinari.
250/N/CI
Costruzione stabilimento per la produzione di bibite e bevande gassate.
251/N/CI
Acquisto di due autocarri.
252/N/CI
Costruzione mangimificio.
253/N/CI
Realizzazione di alcuni cantieri edili.
254/N/CI
Acquisto pala caricatrice.
255/N/CI
Costruzione stabilimento industriale per la produzione di calce.
256/N/CI
Acquisto macchinari.
257/N/CI
Acquisto rullo compressore.
258/N/CI
Ampliamento maglificio.
259/N/CI
Costruzione e ampliamento di stabilimenti per la produzione di gas.
260/N/CI
Costruzione officina meccanica.
261/N/CI
Costruzione nel comune di San Vito Lo Capo (Trapani) di una strada di allacciamento di cava alla più vicina strada camionabile.
262/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di acque gassate.
264/N/CI
Realizzazione stabilimento industriale per la produzione di bitumi, asfalti e mattonelle di asfalto nel comune di Ovindoli (L' Aquila).
265/N/CI
Realizzazione stabilimento industriale per la produzione di bitumi ed asfalti colorati nel comune di Ovindoli (L'aquila).
266/N/CI
Realizzazione stabilimento per la produzione di turaccioli di sughero.
268/N/CI
Ampliamento stabilimento industriale per la produzione di laterizi nel comune di Montecorvino di Rovella, frazione San Martino.
269/N/CI
Acquisto macchine e attrezzature per officina meccanica.
270/N/CI
Realizzazione di un' azienda di autotrasporti.
271/N/CI
Realizzazione oleificio.
272/N/CI
Gestione di un servizio di autolinee extraurbane.
273/N/CI
Realizzazione di reparti ausiliari all'attività di trasporto, rientranti nell'attività meccanica ed adibiti alla riparazione e alla manutenzione degli autoveicoli.
274/N/CI
Realizzazione di un frantoio oleario.
275/N/CI
Realizzazione impianto molitorio.
276/N/CI
Acquisto autocarro.
277/N/CI
Costruzione di un' autorimessa con annessi uffici ed alloggi.
278/N/CI
Costruzione di due box per lavaggio autovetture e di un fabbricato per deposito olii e garage.
279/N/CI
Ampliamento di uno stabilimento industriale per la produzione di infissi in legno.
280/N/CI
Realizzazione stabilimento vinicolo.
282/N/CI
Realizzazione stabilimento per la produzione di frangitura di olive e raffinazione di olio ad uso industriale.
283/N/CI
Ampliamento di uno stabilimento per la produzione di arredamenti metallici.
284/N/CI
Realizzazione impianto per la produzione e distribuzione di energia elettrica per illuminazione pubblica e privata.
285/N/CI
Realizzazione di un' azienda di autoservizi.
286/N/CI
Realizzazione di un'azienda di autoservizi.
287/N/CI
Ampliamento stabilimento grafico.
288/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di olio vegetale.
289/N/CI
Ampliamento attività di trasporto e spostamento di grossi carichi per conto terzi.
290/N/CI
Ampliamento stabilimento per la lavorazione di marmi.
291/N/CI
Costruzione impianto per l'estrazione di pietra calcarea nel comune di Meta di Sorrento.
292/N/CI
Ampliamento setificio.
293/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
295/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di pasta alimentare.
296/N/CI
Ampliamento della centrale elettrica.
297/N/CI
Acquisto macchinari ed attrezzature per l'impianto di un' impresa di costruzioni edili.
298/N/CI
Realizzazione molino.
299/N/CI
Realizzazione impianto per la produzione di manufatti artistici ed ornamentali.
300/N/CI
Ampliamento lavanderia.
301/N/CI
Realizzazione reparti ausiliari all'autorimessa adibiti alla riparazione e manutenzione dei mezzi di trasporto.
302/N/CI
Costruzione stabilimento vini.
303/N/CI
Realizzazione frantoio oleario.
304/N/CI
Realizzazione frantoio oleario.
305/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
306/N/CI
Costruzione di un'officina meccanica per la riparazione e la manutenzione di autoveicoli.
307/N/CI
Costruzione stabilimento per la produzione di infissi metallici.
308/N/CI
Costruzione stabilimento per la produzione di tubi catodici.
309/N/CI
Acquisto macchinario per la pressatura della paglia.
310/N/CI
Costruzione impianto industriale per la produzione del pietrisco.
311/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di farine.
312/N/CI
Costruzione oleificio.
313/N/CI
Realizzazione frantoio oleario.
314/N/CI
Costruzione stabilimento per la conservazione dei prodotti ortofrutticoli.
315/N/CI
Ricostruzione molino.
316/N/CI
Costruzione impianto per la lavorazione del marmo.
317/N/CI
Costruzione molino.
318/N/CI
Costruzione molino.
320/N/CI
Costruzione impianto per l'estrazione di inerti.
321/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
322/N/CI
Realizzazione di due forni per la panificazione.
322/N/CI
Potenziamento dell' attrezzatura dell' impresa edile.
324/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di ghiaccio e acque gassate.
325/N/CI
Realizzazione cantiere edile.
326/N/CI
Acquisto macchinari ed attrezzature per cantiere edile.
327/N/CI
Realizzazione impianto destinato alla produzione di manufatti in cemento.
328/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di mattonelle nel comune di Bari.
330/N/CI
Costruzione stabilimento per la raffinazione e l'imbottigliamento d'olio d'oliva e di semi.
331/N/CI
Costruzione impianto per la salagione e la conservazione del pesce nel comune di Pachino frazione Marzamemi.
333/N/CI
Costruzione molino.
334/N/CI
Costruzione stabilimento per la produzione di laterizi.
335/N/CI
Costruzione di un caffè - bar.
336/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
337/N/CI
Ampliamento impianto per lavori di movimento terra.
338/N/CI
Ampliamento stabilimento industriale per la produzione di specchi e la lavorazione di cristalli.
339/N/CI
Realizzazione impianto per la frantumazione della pietra.
340/N/CI
Realizzazione frantoio oleario.
341/N/CI
Ampliamento impianto enologico.
342/N/CI
Costruzione di un Motel con autorimessa ed impianto autolavaggio.
343/N/CI
Costruzione opificio per l'imbottigliamento di petrolio adulterato per riscaldamento domestico.
344/N/CI
Realizzazione caseificio.
345/N/CI
Ampliamento impianto per la lavorazione e la conservazione refrigerata di prodotti ortofrutticoli.
346/N/CI
Ampliamento oleificio nel comune di Valenzano.
349/N/CI
Costruzione oleificio.
350/N/CI
Acquisto di tre trattori e di un camion per il trasporto di materiali.
351/N/CI
Realizzazione panificio.
352/N/CI
Acquisto macchinario industriale.
354/N/CI
Costruzione panificio.
355/N/CI
Realizzazione frantoio.
356/N/CI
Costruzione stabilimento per la produzione di macchine per l'agricoltura.
357/N/CI
Ampliamento stabilimento enologico.
358/N/CI
Realizzazione calzaturificio.
360/N/CI
Costruzione stabilimento per la produzione di sfarinati.
361/N/CI
Realizzazione stabilimento per la produzione di prodotti pomiciferi.
362/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
363/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di pasta alimentare.
364/N/CI
Costruzione stabilimento per la produzione di carpenteria metallica.
365/N/CI
Acquisto macchinari per impresa edile.
367/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
368/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
369/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
370/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
371/N/CI
Ampliamento frantoio.
372/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
373/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
374/N/CI
Ampliamento stabilimento enologico.
375/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
376/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
377/N/CI
Realizzazione frantoio oleario.
378/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di fiammiferi.
379/N/CI
Realizzazione frantoio oleario.
381/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
382/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
383/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
384/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
385/N/CI
Ampliamento stabilimento industriale per la produzione di acque gassate.
386/N/CI
Costruzione stabilimento meccanico.
388/N/CI
Acquisto macchinari e attrezzatura.
389/N/CI
Realizzazione impianto per la ricostruzione di pneumatici.
390/N/CI
All'interno del fascicolo si trovano due richieste di finanziamento presentate in periodi diversi. La prima per un fabbricato da adibire a ristorante - bar, salone per ricevimenti, albergo e garage - officina; la seconda per la costruzione di uno per il deposito di prodotti per l'agricoltura ed abitazioni.
391/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
392/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di conserve alimentari.
393/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
394/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
395/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
396/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
397/N/CI
Acquisto macchine ed attrezzature destinate all'attività dell' impresa edile.
399/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
400/N/CI
Realizzazione oleificio.
401/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
402/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di mattoni in cemento.
403/N/CI
Acquisto macchinario per lo stabilimento che produce foderine per auto.
404/N/CI
Acquisto macchinari ed attrezzature per l'estrazione della sabbia nel litorale compreso tra Vasto e Giulianova.
406/N/CI
Realizzazione stabilimento per la costruzione di pneumatici.
408/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di profilati e sagomati in lamiera d'acciaio.
409/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
410/N/CI
Costruzione stabilimento per l'eduzione e la conduzione di acqua potabile.
411/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
412/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
414/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
415/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
416/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
417/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
418/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
420/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
421/N/CI
Potenziamento attrezzatura per l'impresa di lavori edili e ferroviari.
422/N/CI
Acquisto locali destinati a pasticceria.
422/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di patatine fritte.
423/N/CI
Costruzione impianto per la trasformazione dei rifiuti solidi urbani in fertilizzanti.
424/N/CI
Realizzazione stabilimento per la produzione di imballaggi in legno.
425/N/CI
Realizzazione autolavaggio.
427/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
428/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
428/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di calce.
429/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
430/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
431/N/CI
Realizzazione oleificio.
432/N/CI
Costruzione locali per deposito e vendita di articoli di ferramenta.
433/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
434/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
435/N/CI
Acquisto macchinari destinati all'impresa edile.
436/N/CI
Costruzione lavanderia nel comune di Sessa Aurunca (Caserta).
437/N/CI
Acquisto macchinari destinati all'impresa edile.
438/N/CI
Ampliamento stabilimento per la lavorazione della carta nel comune di Isola Liri Superiore (Frosinone).
439/N/CI
Acquisto macchine ed attrezzature per l'attività edilizia.
440/N/CI
Ampliamento oleificio.
441/N/CI
Costruzione stabilimento per la produzione di manufatti in ferro e la revisione e riparazione di automezzi.
443/N/CI
Ampliamento officina meccanica.
444/N/CI
Ampliamento impianto di zincatura, cromatura e nichelatura dei metalli.
445/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
446/N/CI
Realizzazione stabilimento industriale per il recupero dei metalli preziosi da pulimentatura.
448/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di mattoni, marmette ed affini.
450/N/CI
Realizzazione calzaturificio.
451/N/CI
Realizzazione impianto per il sollevamento e la distribuzione delle acque per un irriguo nel comune di Santa Matia di Licodia.
452/N/CI
Ampliamento molino.
453/N/CI
Ampliamento stabilimento per la lavorazione di frutta secca.
454/N/CI
Costruzione caseificio.
456/N/CI
Costruzione stabilimento per la produzione di pavimenti in marmo.
457/N/CI
Costruzione panificio.
458/N/CI
Realizzazione stabilimento per la lavorazione della frutta secca.
459/N/CI
Ampliamento stabilimento vinicolo.
460/N/CI
Realizzazione azienda per il commercio di prodotti caseari.
462/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di cartone pesto.
463/N/CI
Costruzione oleificio.
465/N/CI
Realizzazione stabilimento destinato a lavorazioni meccanico agrarie.
466/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
467/N/CI
Realizzazione frantoio oleario.
471/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di confezioni.
472/N/CI
Costruzione impianto avicolo.
473/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
476/N/CI
Ampliamento lavanderia tintoria.
477/N/CI
Ampliamento impianto enologico.
479/N/CI
Realizzazione impianto avicolo nel comune di Morolo (Frosinone).
480/N/CI
Realizzazione stabilimento per la produzione di coni per gelati e bicchieri di carta paraffinata.
481/N/CI
Costruzione biscottificio.
483/N/CI
Ampliamento impianto per la confezione di scatole di cartone.
484/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di infissi in legno.
485/N/CI
Ampliamento laboratorio cartotecnico.
487/N/CI
Ampliamento stabilimento per la lavorazione di stampati e lavori tipografici.
488/N/CI
Costruzione oleificio.
489/N/CI
Impianto di un servizio di autolinee per trasporto passeggeri.
490/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
491/N/CI
Costruzione impianto industriale per la produzione di sabbia e ghiaia a Rocca Inferiore Scalo.
492/N/CI
Impresa di costruzione edile specializzata in lavori marittimi.
494/N/CI
Realizzazione stabilimento per la lavorazione del ferro.
495/N/CI
Realizzazione stabilimento.
497/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
499/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di cavi d'acciaio a Mazzara del Vallo.
500/N/CI
Ampliamento stabilimento tipografico.
501/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di tacchi per calzature.
502/N/CI
Ampliamento officina meccanica per l'industria conserviera.
504/N/CI
Costruzione impianto di panificazione.
505/N/CI
Ampliamento mobilificio.
506/N/CI
Costruzione molino.
507/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di blocchi di cemento.
508/N/CI
Costruzione impianto per la conservazione dei prodotti ittici.
509/N/CI
Costruzione impianto enologico.
510/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di mobili ed infissi.
511/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
512/N/CI
Costruzione impianto per la lavorazione del legno.
Contiene pianta dello stabile.
513/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di imballaggi per prodotti ortofrutticoli.
515/N/CI
Costruzione officina meccanica.
516/N/CI
Ampliamento stabilimento per estrazioni marmi.
517/N/CI
Impianto cava di pietra.
518/N/CI
Costruzione impianto per la costruzione di manufatti in cemento.
519/N/CI
Ampliamento panificio.
520/N/CI
Ampliamento impianto enologico.
521/N/CI
Costruzione impianto molitorio.
522/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
523/N/CI
Costruzione panificio.
524/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
525/N/CI
Ampliamento calzaturificio.
526/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di inerti.
528/N/CI
Ampliamento officina meccanica.
530/N/CI
Ampliamento segheria per marmi e pietre.
Contiene pianta dello stabile.
531/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
532/N/CI
Ampliamento impianto enologico.
533/N/CI
Costruzione impianto avicolo.
534/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
535/N/CI
Costruzione oleificio.
536/N/CI
Costruzione panificio.
538/N/CI
Costruzione oleificio.
539/N/CI
Realizzazione impianto avicolo.
Contiene pianta dello stabilimento.
540/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di essenza di bergamotto.
541/N/CI
Ampliamento mobilificio.
542/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
543/N/CI
Ampliamento impianto tipografico.
545/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di ipoclorito di sodio e detersivi liquidi.
546/N/CI
Ampliamento impianto dolciario.
547/N/CI
Costruzione impianto enologico.
548/N/CI
Costruzione impianto panificazione.
549/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di emulsioni bituminose.
550/N/CI
Costruzione impianto per la lavorazione di carne suina.
550/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di coni per gelati.
551/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
554/N/CI
Acquisto automezzi per trasporto merci.
556/N/CI
Costruzione oleificio.
557/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di mangimi zootecnici.
558/N/CI
Ampliamento calzaturificio.
559/N/CI
Ampliamento lavanderia.
560/N/CI
Costruzione impianto per l'industria di latte e derivati.
563/N/CI
Costruzione impianto per l'estrazione e la lavorazione della pietra nel comune di Rapone.
564/N/CI
Ampliamento stabilimento per la lavorazione del travertino.
566/N/CI
Costruzione impianto di panificazione.
567/N/CI
Realizzazione panificio.
568/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di acqua gassata.
569/N/CI
Ampliamento fornace per laterizi.
570/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
Contiene pianta dello stabile.
571/N/CI
Installazione impianti ed attrezzature a servizio della rassegna locale.
572/N/CI
Costruzione stabilimento avicolo.
573/N/CI
Ampliamento officina per rettifica motori e montaggio cingoli.
Contiene pianta dello stabile.
574/N/CI
Ampliamento panificio.
576/N/CI
Costruzione impianto avicolo.
577/N/CI
Ampliamento frantoio oleario e impianto vinicolo.
578/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di pietrisco e brecciolino.
579/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di manufatti in cemento.
581/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di conserve alimentari.
582/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
583/N/CI
Costruzione impianto avicolo.
Contiene pianta dello stabilimento.
584/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di giocattoli.
585/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di sacchetti di carta.
586/N/CI
Ampliamento oleificio.
587/N/CI
Ampliamento impianto di lavorazione dei sottoprodotti della vinificazione.
589/N/CI
Costruzione stabilimento per la produzione di articoli in plastica.
Contiene pianta dello stabilimento.
590/N/CI
Costruzione impianto per la selezione e vagliatura di inerti.
Contiene pianta dello stabilimento.
591/N/CI
Ampliamento stabilimento per la lavorazione del tabacco.
592/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di mattonelle e segati di marmo.
594/N/CI
Ampliamento impianto per la lavorazione della pietra e del marmo.
595/N/CI
Ampliamento oleificio.
Contiene pianta dello stabile.
597/N/CI
Costruzione impianto avicolo.
598/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
600/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di liquori.
601/N/CI
Costruzione molino per grano duro e tenero.
604/N/CI
Costruzione impianto per l'estrazione e la lavorazione di inerti.
605/N/CI
Ampliamento stabilimento tipografico.
606/N/CI
Costruzione impianto frigorifero per la conservazione di prodotti ittici.
Contiene pianta dello stabile.
608/N/CI
Costruzione panificio.
610/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di imballaggi e affini nel comune di Torre de' Passeri.
612/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di acque gassate.
613/N/CI
Ampliamento segheria di marmi e pietre presso Comico.
614/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di mosto nel comune di Ispica.
615/N/CI
Ampliamento oleificio.
616/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di cassette da imballaggio.
617/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di laterizi.
619/N/CI
Ampliamento frantoio oleario.
621/N/CI
Ampliamento di una cava di pietrisco.
622/N/CI
Costruzione allevamento avicolo.
623/N/CI
Costruzione frantoio oleario.
Contiene pianta dello stabile.
624/N/CI
Costruzione stabilimento per la produzione di manufatti cementizi.
625/N/CI
Costruzione panificio.
626/N/CI
Costruzione autofficina.
Contiene pianta dello stabile.
627/N/CI
Attività di trivellazioni per la ricerca d'acqua nel sottosuolo.
628/N/CI
Costruzione officina meccanica.
629/N/CI
Costruzione fabbrica di camicie e confezioni in genere.
631/N/CI
Ampliamento stabilimento per la lavorazione delle vinacce.
632/N/CI
Costruzione impianto per la lavorazione delle olive.
633/N/CI
Costruzione stabilimento per la produzione di profilati.
634/N/CI
Ampliamento oleificio.
635/N/CI
Costruzione maglificio.
Contiene pianta dello stabilimento.
636/N/CI
Ampliamento stabilimento per la produzione di frigoriferi.
637/N/CI
Costruzione impianto per la produzione e lavorazione di bitumi.
639/N/CI
Costruzione stabilimento per la conservazione, maturazione e lavorazione di prodotti ortofrutticoli.
640/N/CI
Ampliamento maglificio.
641/N/CI
Ampliamento impianto per la lavorazione del legno.
642/N/CI
Ampliamento impianto di molitura grani teneri e duri.
Contiene pianta dello stabilimento.
644/N/CI
Ampliamento fabbrica di coni e cialde per gelati.
645/N/CI
Costruzione impianto per la lavorazione del vetro.
646/N/CI
Costruzione pasticceria.
647/N/CI
Ampliamento dello stabilimento industriale dell'azienda elettrica di Capri.
648/N/CI
Costruzione autorimessa pubblica.
649/N/CI
Ampliamento conceria.
650/N/CI
Costruzione impianto per la lavorazione e conservazione di frutta secca e derrate in salamoia.
651/N/CI
Realizzazione panificio e grissinificio.
652/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di derivati del latte.
Contiene pianta dello stabile.
654/N/CI
Ampliamento impianto per la produzione di bevande gassate.
Contiene pianta dello stabilimento.
655/N/CI
Costruzione panificio.
Contiene pianta dello stabile.
656/N/CI
Costruzione impianto molitorio.
657/N/CI
Costruzione officina meccanica.
Contiene pianta dello stabilimento.
658/N/CI
Costruzione impianto avicolo.
Contiene pianta dello stabile.
659/N/CI
Acquisto stabilimento enologico.
660/N/CI
Costruzione oleificio.
661/N/CI
Costruzione allevamento avicolo.
663/N/CI
Costruzione impianto per la lavorazione del legno.
664/N/CI
Costruzione oleificio.
665/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di prefabbricati cementizi.
666/N/CI
Costruzione fabbrica di bevande gassate.
Contiene pianta dello stabilimento.
667/N/CI
Ampliamento molino per grani duri.
668/N/CI
Costruzione impianto per la produzione di acque gassate.
669/N/CI
Costruzione impianto avicolo.
Contiene pianta dello stabile.
670/N/CI
Realizzazione impianto di estrazione e lavorazione della pietra.
672/N/CI
Ampliamento impianto per noleggio e lavaggio biancheria per alberghi e ristoranti
673/N/CI
Ampliamento servizio di trasporto persone nel territorio dell'Isola d'Elba.
- Agevolazioni, domande in ordine alfabetico, bb. 4. - Agevolazioni, ammissioni, in ordine alfabetico, con la comunicazione di ammissione da parte della Direzione delle Ferrovie del Ministero dei trasporti (una busta senza specifica alfabetica), bb. 4. - Trattative, accordi, decreti e convenzioni. Resoconto delle riunioni del Gruppo di lavoro istituito dal Comitato dei ministri per elaborare il regolamento applicativo per le agevolazioni sulle tariffe di trasporto ferroviario e marittimo; bozze dei decreti ministeriali e della convenzione sottoscritta tra la Cassa e le Ferrovie dello Stato, 1965-1970, b. 1. - Corrispondenza, richieste di chiarimenti e relative risposte ai fini di poter usufruire delle agevolazioni per i trasporti ferroviari e marittimi; rendiconti dei trasposti ferroviari trasmessi dalle Ferrovie dello Stato e relativi mandati di pagamento, bb. 2, 1965-1972 - Ricorsi al TAR, Italsider, si tratta in realtà di tabulati riepilogativi dei trasporti effettuati, evidentemente per un contenzioso in corso, bb. 3. - Condizioni e tariffe, si conservano a stampa le seguenti pubblicazioni: Condizioni e tariffe per i trasporti, Relazione per l'anno finanziario 1963-1964 della Ferrovie; Atanasio Mazzillo, Ernesto Mazzetti, Antonio Vitiello, Viaggio nel Mezzogiorno, Roma 1965; bollettino degli indici dei noli marittimi, anni '60; distanze chilometriche, anni '60, bb. 3. [a cura di Susanna Oreffice]
In applicazione dell'art. 15 della legge 717/1965 che stabiliva il termine di 90 giorni per definire le modalità e le misure di concessione delle tariffe di favore per i trasporti ferroviari e marittimi, viene nominato un gruppo di lavoro dal Comitato dei ministri, a cui partecipano per la Cassa Besusso e Ricci. Il Gruppo di lavoro discute a lungo sull'opportunità di comprendere in un unico regolamento le agevolazioni per i macchinari con quelle per le materie prime; i rappresentanti della Cassa insistevano perché si mantenessero distinti i due interventi, oltre che per le scarse risorse disponibili, anche perché ritenuto 'pericoloso' agevolare l'immissione di materie prime e l'emissione di semilavorati nell'area del Mezzogiorno, cosa che avrebbe contribuito a depotenziare ulteriormente sia la produzione di materia prima che la lavorazione industriale dei prodotti finiti. Le trattative portano a un accordo con l'elaborazione di due bozze di decreto presentate al Comitato dei ministri che porterà all'emanazione dei decreti ministeriali nn. 2904 e 2905 (19 aprile 1966), il primo relativo alle disposizioni per le agevolazioni d'impianto, il secondo per agevolazioni di esercizio (cioè trasporto di materie prime e di semi lavorati). In quest'ottica fu predisposta una classificazione delle merci in entrambe le categorie, primo tentativo in tal senso, da sottoporre agli organi competenti. Nel frattempo, pressati dall'urgenza di prorogare le agevolazioni già in essere dal 1947, e fin al 1965 a carico del Ministero del tesoro, la Cassa propose l'applicazione solo del decreto 2904, predisponendo una convenzione con le Ferrovie dello Stato. Per quanto riguardava il trasporto marittimo, invece, nonostante la pubblicazione del decreto ministeriale per regolamentare le agevolazioni per il trasporto marittimo, risultò impossibile continuare le trattative e giungere a un accordo e a una convenzione in quanto il trasporto marittimo privato non era regolamentato da tariffari, bensì da noli con variazioni anche giornaliere. La convezione con le Ferrovie dello Stato prevedeva l'assunzione a carico delle Ferrovie dell'onere dell'istruttoria e dell'accettazione delle domande di ammissione, previo benestare della Cassa; l'onere del rimborso a carico della Cassa e delle spese amministrative sostenute dalle Ferrovie dello Stato, la concessione di congrue anticipazioni da conteggiare sulla base delle somme rendicontante. Il decreto stabiliva che la riduzione doveva essere in percentuale da 10% al 50% della tariffa in base al chilometraggio (da un minimo fino ai 150 a oltre i 1000). [a cura di Susanna Oreffice]
Domande e ammissioni per le agevolazioni, trattative e accordi per la definizione delle condizioni.
Primo intervento a favore dell'industria della Cassa che, in assenza di strumenti normativi specifici e prima dell'entrata in vigore della legge 634/1957, poteva volgere la propria azione solo allo scopo di favorire e incrementare la produzione e la conservazione dei prodotti agricoli. Un'azione più efficace era prevista nel caso di contributi erogati su finanziamento esteri. [a cura di S. Oreffice]
Le pratiche con i contributi erogati su finanziamenti esteri si distinguono per la consistente documentazione istruttoria per cui è prevista la compilazione di un questionario strutturato in tre parti: I) parte generale descrittiva del mutuatario, II) situazione finanziaria, III) particolari sul progetto. Affidata l'istruttoria, per legge, agli istituti di credito a medio termine, in diversi casi le pratiche sono trasmesse alla Cassa solo per conoscenza, con la comunicazione della cifra mutuata e delle relative condizioni applicate; la Cassa in questi casi si limita a prenderne atto e in alcuni casi a chiedere ulteriori chiarimenti. [a cura di S. Oreffice]
Pratiche 1-10516; 20001-23121. Il salto di numero dalle 10.000 alle 20.000 è probabilmente dovuto ad un tentativo di accorpare separatamente le pratiche ISVEIMER (dal numero 20000 in poi), da quelle istruite dagli altri istituti. Le ultime della serie sono finanziamenti o a valere su fondi obbligazionari o su fondi di rotazione, ai sensi della legge 60/1965. Dalla pratica 21585 troviamo contributi rivolti a favorire le 'nuove iniziative industriali'.
Pratiche numerate da 2 a 62, con lacune (46 fascicoli). Si tratta di studi, sotto forma di relazioni e progetti, anche con preventivi e materiale cartografico, trasmessi da imprese o singoli, oppure in alcuni casi descritti con elaborati, anche in forma manoscritta, a cura di servizi interni della Cassa e senza altra corrispondenza. Sono conservati nella serie anche progetti presentati al fine dell'ottenimento di finanziamenti o contributi e non accolti. Alcuni fascicoli vuoti, riportano annotazioni esterne o interne che rinviano al numero di progetto in cui lo studio è passato. Annotazioni sui i fascicoli: come quelli della serie <Primi contributi>, riportano la segnatura "I/n. - S/n.", con cui probabilmente si intende con I = industria e S = studi. Manca lo studio n. 1 e si registrano alcune lacune nella numerazione. [a cura di Susanna Oreffice]
Contributi industriali a favore di nuove iniziative industriali o per l'ampliamento e la sistemazione di impianti esistenti, erogati in percentuali variabili sulla spese previste nei progetti presentati. L'istruttoria è curata dai tre istituti di credito operanti sul territorio (ISVEIMER, IRFIS, CIS) che trasmettono la documentazione del progetto alla Cassa, accompagnata da valutazioni e pareri sulla procedibilità. La Cassa a sua volta esamina la pratica e ne valuta l'ammissibilità con le proprie strutture tecniche (alcune annotazioni riportano "CMF" - probabilmente Commissione del miglioramento fondiario - o "ALRT" [ammessa legge reparto tecnico]); infine emana il dispositivo presidenziale o la deliberazione consigliare, rilasciando la conseguente concessione. Successivamente all'erogazione si provvede al collaudo, effettuato dai tecnici iscritti nell'elenco dei collaudatori presso il Ministero dei lavori pubblici. Nel corso degli anni la procedura si specializza, con moduli specifici compilati dagli istituti istruttori e moduli interni alla Cassa per le comunicazioni con il richiedente e gli altri organi compresi nella procedimento. [a cura di Susanna Oreffice]
Le prime pratiche sono state despillate, riordinate in ordine cronologico crescente, ricondizionate e in parte microfilmate.
Database Contributi industriali Dipartimento per le politiche dello sviluppo (DPS).
I fascicoli sono stati ordinati per tipo di progetto (Miglioramento fondiario - MF, Miglioramento fondiario aziendale - MFA e Assistenza tecnica in Aree particolarmente depresse - AST/APD) e numero di progetto ed elencati nelle schede relative alle cinque buste.
L'Ufficio Assistenza tecnica del Servizio bonifiche inviava alla SAF i progetti con la richiesta di un esame tecnico e di un parere; successivamente la SAF inviava l'istruttoria tecnica al Servizio bonifiche per l'ammissione a finanziamento delle opere. Preparava, inoltre, singoli brani tecnici da inserire nella monografia. I documenti seguono varie fasi dell'istruttoria: documentazione iniziale che la precede, contenente la domanda ai Comuni di maggior documentazione per avviare la pratica e il parere tecnico sul progetto; pareri sulle modifiche in corso d'opera; relazione tecnica finale sull'esecuzione dei lavori (detta di pre-collaudo) che esprime anche il parere sulla collaudabilità dell'opera. Il capo servizio negli anni della documentazione conservata è stato l'ing. Umberto Messina. [a cura di Stella Zambonini]
Le coperte dei fascicoli riportano stampigliato 'Abruzzo'; in un fascicolo riciclato e rivoltato si ha la dicitura 'Campania' che fa presumere la presenza di un archivio completo del Servizio, parallelo a quello del Servizio bonifiche, ordinato per regioni.
Inventario a cura di Stella Zambonini.
I fascicoli, tutti di acquedotti rurali, sono intestati ai singoli progetti, recanti il numero degli stessi. Principalmente i fascicoli conservano in originale o in copia la richiesta di un parere tecnico da parte del Servizio Bonifiche e il documento di trasmissione dei progetti. In alcuni casi contengono documentazione cartografica, spesso in copia, l'istruttoria tecnica con il parere dell'ufficio e le prescrizioni di approvazione e, a volte, documentazione tecnica afferente allo stesso progetto. I progetti riguardano quasi tutti l'Abruzzo, con l'eccezione della busta relativa ad AST/APD. Le pratiche conservate sono relative a progetti con numeri, in parte compresi e presenti nelle pratiche MF e MF / A conservate nelle relative serie, in parte a progetti con numerazioni più alte: per i progetti MF si conserva la pratica fino al numero 13.875, per i progetti MF/A fino al numero 6.122. Si conservano anche alcune pratiche con la semplice sigla AC [archivio cassa], una delle quali fa riferimento a un progetto per la costruzione di un acquedotto a servire una scuola professionale agraria. [a cura di Stella Zambonini]
MF 57: Cellino Attanasio, Chieti;<br /><br />MF 4276: Tossicia, Teramo;<br />MF 5462: Paglieta, Chieti;<br />MF 5526: Paglieta, Chieti;<br />MF 5835: Atessa, Chieti;<br />MF 6036: Cellino Attanasio, Teramo;<br />MF 6141: Torino di Sangro, Chieti;<br />MF 6718: Comprensorio di bonifica Valli del Sangro e Aventino, Abruzzo;<br />MF 7028: Cellino Attanasio, Chieti;<br />MF 7028: Rosciano, Pescara;<br />MF 7227, 7292, 7347, 7397, 7588, 7693, 7694, 7695, 7696, 7915: Bucchianico, Chieti;<br />7382: Comprensorio di bonifica Valli del Sangro e Aventino, Abruzzo;<br />MF 7397: Fara Filiorum Petri, Chieti;<br />MF 7747: San Donato, Chieti;<br />MF 8094: Torino di Sangro, Chieti;<br />MF 8386: Atessa, Chieti;<br />MF 8621: Chieti;<br />MF 8622: Chieti;<br />MF 8715: San Salvo, Chieti;<br />MF 9142: Poggiofiorito, Chieti;<br />MF 10088: Città Sant'Angelo, Pescara;<br />MF 10700: Casoli, Chieti;<br />MF 12332: Ancarano, Teramo;<br />MF 12513: II lotto. Casoli, Chieti;<br />MF 12520: Paglieta, Chieti;<br />MF 12521: Casalbordino, Chieti.
MF 12531: Chieti; MF 12562: Colonnella, Teramo; MF 12623: Città Sant'Angelo, Pescara; MF 13082: Casalbordino, Chieti; MF 13613: Alanno, Pescara; MF 13618: Moscufo, Pescara; MF 13619: Brittoli, Pescara; MF 13620: San Martino sulla Marrucina, Chieti; MF 13621: Pianella, Pescara; MF 13625: Montefino, Teramo; MF 13680: Filetto, Chieti; MF 13712: Cellino Attanasio, Chieti; MF 13792: Ortona, Chieti; MF 13868: Castilenti, Teramo; MF 13869: San Giovanni Teatino, Chieti; MF 13871: Turrivalignani, Pescara; MF 13873: Spoltore, Pescara; MF 13875: Civitella del Tronto, Teramo; 30144: Castel di Sangro, L'Aquila.
MFA 81: Pianella, Pescara; MFA 87: Scerni, Chieti; MFA 97: Atri e Pigneto, Teramo; MFA 104: Atessa, Chieti; MFA 157: Collecorvino, Pescara; MFA 181: Atri, Teramo; MFA 182: Notaresco, Teramo; MFA 182: Fossacesia, Chieti; MFA 188: Cupello, Chieti; MFA 196: Pianella, Pescara; MFA 198: Vasto, Chieti; MFA 210: Brittoli, Teramo; MFA 215- 638- 640 : Morro d'Oro, Chieti; MFA 222: Atessa, Chieti; MFA 223: Atessa, Chieti; MFA 224: Vasto, Chieti; MFA 262: Città Sant'Angelo, Pescara; MFA 317: Cugnoli Civitaquana Pietranico, Pescara; MFA 336: Elice, Pescara; MFA 338: Pollutri, Chieti; MFA 339: Casoli, Chieti; MFA 343: Spoltore, Pescara; MFA 352: Pineto, Teramo; MFA 362: Civitaquana, Pescara; MFA 4045: Atri, Teramo; MFA 4046: Castilenti, Teramo; MFA 4077: Arena, Calabria (fascicolo vuoto); MFA 6122: Cermignano, Teramo.
AST/APD 129: Fragneto Monforte e Fragneto l'Abbate, Benevento, Campania; AST/APD 214: Carpineto Sinello, Chieti (fascicolo vuoto). AST/APD 237: Casalanguida, Chieti AST/APD 238: Santa Croce di Magliano, Campobasso, Molise; AST/APD 241: Torricella Peligna, Chieti; AST/APD 265: Fraine, Chieti; AST/APD 270: Torre Orsaia, Salerno, Campania; AST/APD 278: Trivento, Campobasso, Molise; AST/APD 279: Montefalcone del Sannio, Campobasso, Molise; AST/APD 287: Vitulano, Benevento, Campania; AST/APD 294: San Demetrio Corone, Cosenza, Calabria; AST/APD 298: Belmonte del Sannio, Campobasso, Molise; APD 6761: Montazzoli, Chieti.
I fascicoli presentano anche un'ulteriore numerazione data dall'ufficio SAF, con lacune. Molto probabilmente i fascicoli mancanti sono all'interno delle stesse pratiche AST/APD.
La serie consta di 10 buste al cui interno sono presenti 379 fascicoli di collaudatori in ordine alfabetico. La serie è incompleta, in quanto risultano i fascicoli da DOT a LON.
Inventario a cura di Stella Zambonini.
La serie contiene i fascicoli intestati ai tecnici collaudatori dei progetti seguiti dal Servizio relativamente alla gestione amministrativa degli incarichi. I fascicoli sono stati reperiti in ordine alfabetico, ma la copertina riporta anche il numero e l'opera del progetto. Possono esserci più fascicoli intestati allo stesso nominativo, tanti quanti i collaudi da lui seguiti.<br />Nei fascicoli sono presenti: incarico di collaudo, corrispondenza con la VII divisione e con la ditta e/o il Comune di cui dovevano collaudare l'opera. Può essere presente documentazione afferente al progetto. Sono presenti progetti vari, tra cui APD, Calabria, Progetti speciali e lo stesso SAF.
All'interno sono stati trovati documenti vari che sono stati inseriti in un fascicolo in testa alla busta. Lettere di trasferimento al bilancio del 1994 e norme aggiornate per il collaudo (deliberazioni 6637 del 19 ott. 1988 e 8610 del 29 nov. 1989).
I fascicoli sono stati ordinati per numero di progetto indipendentemente dalla sigla.<br /><br />Due piccoli gruppi costituiscono delle sottoserie rispettivamente relative al PS 3 Disinquinamento del Golfo di Napoli e a lodi arbitrali e contenziosi.
La norma sulle riserve trae origine dal "Regolamento sulla direzione, contabilità e collaudazione delle opere dello Stato", approvato con r.d. 25 maggio 1895, n. 350, artt. 23, 53, 54, 64, 91 e 100. Con la parola "riserve" vengono generalmente indicate le eccezioni, le proteste e le richieste di maggiori compensi avanzate dall'esecutore di opere pubbliche, quando questi ritiene che nell'andamento dell'appalto siano state violate a suo danno le norme contrattuali o abbia sostenuto oneri non dovuti. La loro esposizione è un obbligo dell'appaltatore per tutto ciò che attiene alla specifica esecuzione delle singole categorie di lavori, alla coordinazione delle diverse costruzioni nell'insieme delle opere nel contesto dell'appalto e al conteggio dei lavori e delle somme dovute secondo i prezzi e le norme contrattuali. Le "riserve" devono essere svolte secondo una procedura specifica: ogni qualvolta viene presentato alla firma dell'impresa un atto afferente l'andamento dei lavori, su di esso l'impresa può inserire le proprie riserve. L'atto di maggiore rilevanza giuridica è il Registro di contabilità e a esso fanno specifico richiamo gli articoli 53 e 54 del Regolamento 350/1895. L'impresa deve, quindi, esporre le proprie riserve nei modi e nei tempi in essi previsti e il Direttore dei lavori, subito dopo, deve apporre le proprie "osservazioni". Le riserve dovranno poi, a pena di decadenza, essere riproposte nello Stato finale, secondo l'art. 64 del citato Regolamento. Se tutto quanto procede, si pronuncerà successivamente il collaudatore, con relazione riservata all'Amministrazione contenente il proprio parere sull'andamento dei lavori, sulle riserve della ditta e sulla risoluzione della controversia. L'Ufficio Riserve della Ripartizione I Progetti idrici era un ufficio di tipo amministrativo che si occupava dei progetti con riserve avanzate dalle imprese impegnate in lavori su acquedotti, fognature e depuratori. L'ufficio apponeva, probabilmente in ordine di arrivo, un proprio numero ai fascicoli pervenuti, preceduti dalla sigla NNR La R stava per registrazione. Alcune pratiche contengono documenti successivi al 1992, quando la loro gestione passò al Servizio tecnico amministrativo Progetti idrici, Ufficio 5 del Ministero dei lavori pubblici. [a cura di Stella Zambonini]
Inventario a cura di Stella Zambonini.
I fascicoli, intestati alla ditta che aveva presentato riserva e con il numero del progetto, contengono principalmente la relazione del collaudatore in merito alle riserve avanzate. È possibile trovare copia della disposizione presidenziale che notificava all'azienda le decisioni in merito alle riserve avanzate, copie del progetto, documentazione cartografica, relazioni di collaudo e documentazione varia afferente ai progetti.<br /><br />Alcuni progetti fanno riferimento alla legge 868 del 27 dicembre 1973, che non poneva alcun onere a carico del bilancio del Comune, quale ente concessionario del progetto.<br /><br />Possono essere presenti lodi arbitrari e contenziosi tra i comuni concessionari delle opere e le ditte che li hanno eseguiti e/o anche tra le ditte e la stessa Cassa, documentazione inviata in copia all'Ufficio.
In questa sottoserie sono presenti i fascicoli che si riferiscono a lodi arbitrali o a contenziosi rimandati indietro dall'ufficio contenzioso amministrativo, civile e penale all'ufficio riserve, in quanto si tratta di cause riguardanti la non accettazione del giudizio sulle riserve stesse. I contenziosi sono contrassegnati dalla sigla CONT e da un numero identificativo.
La serie è così organizzata: 1. Verbali delle sedute 2. Fascicoli delle sedute 3. "Atti generali" 4. "Ordini di servizio/ trasferimenti"
L'istituzione di un organo specifico per la partecipazione consultiva del personale alla gestione degli affari ad esso relativi coincise, nel regolamento del 1965 [Nota: "Disposizioni relative all'ordinamento del personale", artt. 13 e 14. Testo adottato dal Consiglio di Amministrazione in data 16 giugno 1965 e approvato dal Ministero per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, con decreto del 14 dicembre 1965.] , con la trasformazione della natura del rapporto di lavoro da privatistico e a termine ad assimilato al pubblico impiego e a tempo indeterminato. In base alla legge 18 marzo 1968, n. 249, art. 10, "alle commissioni centrali per il personale [erano] devolute le attribuzioni attualmente spettanti al Consiglio di amministrazione in tutte le questioni relative al personale, con qualifica non superiore al Direttore di Sezione". Fra le integrazioni e le modifiche approvate nel corso degli anni al primo regolamento, particolarmente significativa fu la delibera del Consiglio di amministrazione n. 1100 del 25 luglio 1974 (approvata dal Ministero per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno con decreto del 18 ottobre 1874), con la quale si recepì la più moderna configurazione della commissione del personale [Nota: Prospettata in analogia a quanto era allora oggetto di trattativa per il riordinamento degli enti pubblici e del rapporto di lavoro del personale dipendente, successivamente definito all'art. 23 della legge del 20 marzo 1975, n. 70. In base a tale disposizione presso ogni ente venne costituita una commissione del personale presieduta dal presidente dell'ente stesso o, per sua delega, da un membro del consiglio di amministrazione e composta da dipendenti dell'ente per metà nominati dall'ente stesso, ivi compreso il direttore generale, e per metà eletti da tutto il personale, secondo le norme previste dagli accordi sindacali. ] : un organo consultivo della Cassa per il Mezzogiorno con il potere/dovere, in una logica tecnica (giuridica e funzionale), di emettere pareri obbligatori, ma non vincolanti, da perfezionare successivamente a cura dell'Amministrazione. Ai termini della delibera del 1974, la Commissione "esprime[va] pareri e formula[va] proposte sulla formazione e modificazione del regolamento organico, sull'impiego del personale, sulla costituzione dei gruppi di lavoro, sul passaggio del personale da una funzione ad altra equivalente nell'ambito della medesima qualifica ed [era] sentita sui trasferimenti, sui provvedimenti di cessazione dal servizio non conseguenti al raggiungimento del limite di età ed in genere su tutti i provvedimenti che riguardano il personale". Dall'obbligatorietà della consultazione discendeva l'annullabilità degli atti e delle disposizioni non sottoposti preventivamente a un parere della stessa commissione. La pariteticità della commissione rappresentò un notevole passo avanti sulla via della democratizzazione della politica del personale, istituzionalizzando e promuovendo la partecipazione più responsabile dei lavoratori e stimolandone la vigilanza sull'operato dei propri rappresentanti. In seguito agli accordi con le organizzazioni sindacali, con DPR del 26 maggio 1976, n. 411, vennero definite le disposizioni relative alla composizione della commissione. Essa durava in carica un triennio e risultava composta dal presidente della Cassa, con funzioni di presidente, con possibilità di delegare le funzioni a un consigliere di amministrazione; dal direttore generale dell'ente; da quattro dipendenti di livello dirigenziale più elevato, compreso il dirigente dei servizi del personale, nominati dal presidente dell'ente; da cinque dipendenti eletti dal personale, con rapporto di impiego a tempo indeterminato in servizio alla data di indizione delle elezioni; e dal segretario, nominato dal direttore generale. Per ciascun membro e il segretario era previsto un supplente. L'elezione dei rappresentanti per il personale veniva effettuata a scrutinio di lista con il sistema proporzionale ed utilizzazione dei resti. Alla lista che conseguiva i due terzi dei voti validi erano attribuiti i quattro quinti dei posti. Erano ammesse le liste sottoscritte da almeno il 5% dei dipendenti aventi diritto di voto. Le norme di procedura per lo svolgimento delle elezioni erano stabilite d'intesa con le organizzazioni sindacali. La Commissione si riuniva, di norma, ogni quindici giorni. Le convocazioni comprensive di ordine del giorno venivano diramate in anticipo di almeno cinque giorni e contenevano l'indicazione dell'ordine del giorno e dei relativi relatori. Per la validità delle riunioni era richiesta la presenza di almeno due terzi dei membri. Le deliberazioni venivano adottate a maggioranza dei presenti e a parità di voti prevaleva quello del presidente. Per ogni seduta veniva redatto un verbale nel quale erano riportati i pareri, le proposte e le mozioni esaminate, nonché le dichiarazioni che ciascun componente riteneva di farvi inserire. Il verbale era firmato dal presidente e dal segretario, che ne curava la pubblicazione immediata, stralciando le parti relative alla sfera personale del dipendente. Il testo integrale era, quindi, trasmesso al Consiglio di amministrazione, se la materia trattata era di sua competenza o, comunque, all'organo che doveva emettere la disposizione alla quale si riferiva il parere espresso. I verbali delle sedute della Commissione non avevano funzione di pubblicità e non ne era obbligatoria la pubblicazione, come invece vigeva per le disposizioni adottate successivamente dell'Amministrazione. La Commissione iniziò i suoi lavori il 4 ottobre 1976. Essa non ebbe soluzione di continuità nelle vicende istituzionali dalla Cassa al periodo commissariale all'Agensud. L'ultima seduta fu quella del 27 giugno 1990. Successivamente fu ricostituita dall'Agensud con deliberazione n. 5796 del 10 ottobre 1990. Presiedettero la Commissione Emanuele Terrana (1976-1978), Attilio Jozzelli (1978-1981), Gerolamo Colavitti (1981-1983), Enrico Calamita (1984-1990). Ne fu segretario Vincenzo Ferraro, dirigente della Divisione V personale. [a cura di Susanna Oreffice e Stella Zambonini]
Inventario a cura di Susanna Oreffice e Stella Zambonini.
originali
Originali dattiloscritti dei verbali della Commissione, con i relativi ordini del giorno, dal n. 1 al n. 49.
Originali dattiloscritti dei verbali della Commissione, con i relativi ordini del giorno, dal n. 50 al n. 114.
originali, copie. La serie si compone di 17 buste riguardanti le riunioni della Commissione per il personale dal 4 ottobre 1976 al 27 giugno 1990. All'interno dei fascicoli è possibile trovare: copia del verbale della seduta, ordine del giorno e sottofascicoli relativi ai singoli punti da discutere. I numeri progressivi sono relativi al verbale corrispondente.
Mancante il fasc. 17 riferito alla seduta del 30 maggio 1977.
Il fasc. 34 relativo alla seduta del 23 marzo 1978 risulta vuoto.
Il fasc. 41 relativo alla seduta del 5 giugno 1978 risulta vuoto.
Il fasc. 69 relativo alla seduta del 16 febbraio 1983 risulta vuoto.
Il fasc. 74 relativo alla seduta del 3 ottobre 1983 risulta vuoto.
I fascc. 88 (seduta del 15 novembre 1984), 89 (seduta del 6 dicembre 1984) e 95 (seduta del 24 luglio 1985) risultano vuoti.
Il fasc. 99 relativo alla seduta del 23 gennaio 1986 risulta vuoto.
Il fasc. 105 relativo alla seduta del 16 febbraio 1987 risulta vuoto.
Originali, copie e minute.
Composizione, modalità di elezione ed elezioni dei rappresentanti del personale; designazioni di nuovi componenti e della stessa Commissione; delibere del Consiglio di amministrazione, delibere commissariali, decreto del Ministero per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno che istituisce la Commissione.
Modalità di elezione rappresentanti del personale; delibera istitutiva; composizione e nomine per il triennio 1976/1978.
Osservazioni dei sindacati sulla composizione della Commissione e sulle elezioni dei dipendenti; elezione dei rappresentanti del personale, votazioni, esito.
Designazione dei componenti facenti parte della Commissione, sia al momento della sua composizione iniziale nel luglio 1976 con Emanuele Terrana quale presidente della stessa. Nel febbraio 1978 il presidente Servidio delega Attilio Jozzelli la carica di presidente della Commissione per il triennio 1976/1978.
Composizione della Commissione per il triennio 1976/1978; sostituzione di un rappresentante dell'amministrazione: viene nominato Assuero Poggioni al posto di Giulio Leone.
Dimissioni di Giulio Leone quale membro in rappresentanza dell'amministrazione.
Delega di Alberto Servidio ad Attilio Jozzelli di assumere le funzioni di presidente; composizione della Commissione al febbraio 1978.
Verbali divulgati e verbali che non sono stati divulgati al personale.
Composizione della Commissione del personale e suoi compiti.
Delibera di istituzione della Commissione consiliare per i rapporti con le organizzazioni sindacali: compiti e composizione; Commissione mista Amministrazione e rappresentanti delle organizzazioni sindacali: istituzione; gruppo di lavoro per la formulazione dei profili professionali e per la definizione delle fasce funzionali: richiesta di rappresentanti sindacali.
Note dei sindacati in materia di trasferimenti.
Designazione dei membri per il triennio 1981/1983.
Documenti allegati a verbali delle riunioni della Commissione del Personale riguardanti il regolamento di funzionamento della stessa e i criteri in materia di trasferimenti. Sono presenti delibere commissariali e delibere del Consiglio di Amministrazione riguardanti designazioni di nuovi componenti della commissione.
Criteri in materia di trasferimenti approvati nella riunione della Commissione, in data 26 aprile 1982.
Regolamento di funzionamento della Commissione al 16 aprile 1982 e precedenti sua istituzione.
Designazione dei membri e sua composizione per il quadriennio 1981/1984.
Trasmissione verbali delle riunioni; ordini di servizio riguardanti i trasferimenti del personale.
Commissione consultiva del personale degli enti edilizi soppressi; elenco nominativo del personale distinto per ruolo, carriera e qualifica per ordine di anzianità e secondo la preferenza di destinazione.
originali, copie La sottoserie contiene ordini di servizio riguardanti assegnazione del personale e trasferimenti per il periodo 1978-1980, con documentazione fino il 1982.
I fascicoli (in totale 172) terminano tutti con le note per l'anno 1976 o 1977; iniziano con il primo anno di servizio (presenti note dal 1953). I primi 8 raccoglitori contengono quasi esclusivamente documenti di dipendenti che nel 1976/77 appartenevano alla "1° o 2° categoria" (segretario capo, caposezione, primo segretario, ecc.); rari quelli di 3° categoria; in totale 166 nominativi. I raccoglitori 9-10 contengono quasi esclusivamente documenti di capiufficio; in totale 16 nominativi. 1. Acquaviva - Buscalferri (23 fascicoli) 2. Cafaro - Cuofano (29 fascicoli) 3. D'Agostino - Dore (19 fascicoli) 4. Egidi - Leone (18 fascicoli) 5. Lettieri - Mitrotti (22 fascicoli) 6. Moccia - Perversi (19 fascicoli) 7. Piani - Serra (20 fascicoli) 8. Schiavoni - Zoli (16 fascicoli) 9. (capiufficio) Binetti - Musenga (9 fascicoli) 10. (capiufficio) Ottolino - Viviani (7 fascicoli) [a cura di Susanna Oreffice e Stella Zambonini]
La serie è così organizzata:<br /><br />1. Verbali delle sedute<br />2. Protocolli<br />3. Segreteria<br />4. Ricorsi del personale contro l'inquadramento di servizio
La commissione per l'inquadramento del personale venne istituita con delibera del Consiglio di amministrazione n. 3079 del 28 luglio 1982 con l'incarico di accertare le mansioni svolte, stabilire i criteri di valutazione e formulare proposte per l'inquadramento giuridico del personale della Cassa in servizio alla data del 25 marzo 1982 in sette fasce funzionali [Nota: Delibera del Consiglio di amministrazione n. 1027/SG del 25 marzo 1982, punto 4, norme transitorie relative all'inquadramento giuridico del personale in servizio alla data di approvazione della predetta deliberazione. Comma 7 del punto 4: "L'accertamento delle mansioni svolte previsto dalla suddetta norma transitoria è approvato dal Consiglio di amministrazione su proposta della Commissione per l'inquadramento sentita la Commissione per il personale".] . Era formata da tredici componenti designati dal Consiglio di amministrazione (un presidente e dodici componenti). La delibera del Consiglio di amministrazione n. 862/SG del 24 febbraio 1983 riaprì i termini di applicazione della delibera del 1982 in quanto ad essa non era stata data adeguata pubblicità. [a cura di S. Oreffice e S. Zambonini]
Inventario a cura di Susanna Oreffice e Stella Zambonini.
In appendice liste con le proposte del personale da inquadrare nelle varie fasce.
originali, copie Registri di protocollo mirati all'acquisizione dei fascicoli personali dei dipendenti per l'accertamento delle mansioni ai fini dell'inquadramento definitivo nelle sette fasce funzionali, in seguito alle norme transitorie fissate dal Consiglio d'amministrazione (delibera del personale di ruolo n. 1027/SG del 25 marzo 1982, punto 4).
Verbale di consegna del 10 febbraio 1983 della documentazione acquisita dai dipendenti per l'inquadramento nelle fasce. Il fascicolo degli allegati contiene un elenco con descrizione analitica dei documenti ivi conservati riguardanti i lavori della Commissione per l'inquadramento del personale: delibere, telegrammi, fonogrammi, elenchi di nominativi, ordini di servizio, relazioni per il consiglio d'amministrazione.
Fascicolo contenente delibere e liste l'inquadramento del personale di ruolo in sette fasce funzionali, nel 1982; riapertura dei termini di applicazione delle norme transitorie sull'inquadramento giuridico in sette fasce funzionali con delibera del Consiglio di amministrazione in data 24 febbraio 1983, n. 862/SG; liste del personale che presentò istanza per il nuovo inquadramento e delibere di accettazione delle suddette istanze.
Delibera e circolari riguardanti l'inquadramento giuridico del personale nelle nuove sette fasce funzionali; modalità di applicazione delle norme; facsimile di scheda personale (scheda A); verbale n. 69 della Commissione per il personale; allegato n. 1 con liste di proposte di inquadramento nelle varie fasce; fonogramma con la richiesta di riapertura dei termini per l'invio delle domande per l'inquadramento nelle fasce da parte di Mario Tassone, sottosegretario al Ministero per gli interventi straordinari per il Mezzogiorno.
Circolari per la riapertura dei termini di invio delle domande.
Proposte di inquadramento per fasce; relazione finale da parte della Commissione per il Consiglio di amministrazione.
Circolari riguardanti le modalità di invio delle domande e di accertamento delle mansioni; modalità di funzionamento della Commissione per l'inquadramento del personale.
Verbale di consegna del 20 maggio 1983 della documentazione acquisita dai dipendenti per l'inquadramento nelle fasce.
Richiesta di restituzione dei fascicoli dei dipendenti indirizzata alla commissione per il personale; ricorso nei confronti dell'inquadramento da parte di un dipendente; relazioni per il consiglio di amministrazione con proposte per l'inquadramento del personale in sette fasce funzionali, datate 9 febbraio 1983 e 19 maggio 1983, in allegato le liste con le proposte di assegnazione nelle nuove fasce.
Istanza di dipendenti per essere inseriti in altra fascia; allegati A e B.
Verbale della sottocommissione incaricata al pre-esame dei ricorsi verso la delibera del 23 maggio 1979, n. 1902, che istituiva le fasce funzionali, divisi per tipologia; fascicoli dei ricorsi divisi per tipologia, da 1 a 42, con accluso fascicolo informativo specificante le varie tipologie di ricorso a cosa si riferiscono (documentazione per lo più in copia).
La busta contiene il verbale della sottocommissione, il fascicolo informativo e i fascicoli num. 1-14 delle varie tipologie di ricorso.
La busta contiene i fascicoli num. 15-42 delle varie tipologie di ricorso.
La serie si compone di tre nuclei rispettivamente di 289, 852 e 54 buste. I primi due riportano una numerazione di busta in sequenza da 1 per ciascun nucleo. Il terzo, e più recente, presenta numerazione di busta irregolare. La sequenza di numeri di repertorio dei contratti è tuttavia continua e regolare su tutta la serie.
I lavori che la Cassa non dava in concessione o affidamento venivano appaltati direttamente dall'Ente e svolti sotto la sua direzione. A questi lavori fanno riferimento i contratti e gli altri atti formali conservati in questa serie. Il primo ufficiale rogante è Michele Bottalico, nominato con provvedimento del Presidente della Cassa, n. 681, del 22 febbraio 1951; poi Andrea Lo Iacono (funzionario del Ministero dei lavori pubblici) nominato con ordine di servizio, n. 15, del 27 luglio 1951, Antonio di Bendetto (vice referendario della Corte dei conti), delegato a ricevere i contratti di Cassa. Nel 1962, con disposizione presidenziale n. 13646 del 31 luglio 1962, si conferisce il potere di ufficiale rogante al Capo del Servizio affari generali e personale, Natale Alagna. L'Ufficio contratti e concessioni infatti è incardinato nel Servizio affari generali. Un primo capitolato generale per gli appalti delle opere di competenza della Cassa è approvato dal Consiglio di amministrazione nella seduta 226 del 6 luglio 1954; nella seduta del 20 gennaio 1965 e con aggiornamenti nella seduta del 7 giugno 1968. [a cura di Susanna Oreffice]
La struttura competente è l'Ufficio contratti che compare per la prima volta, con la denominazione "Ufficio contratti e concessioni" stampigliata sulle carte il 29 luglio 1951 (contratto n. 13); fin dal primo contratto altrimenti si trova solo sul titolo del fascicolo.
Inventario a cura di Susanna Oreffice.
Contratti, convenzioni, compravendita, atti di sottomissione, cessione e trasferimento tra la Cassa e soggetti diversi, pubblici e privati, per affidamento lavori, con gara di appalto o licitazione privata, compravendite terreni e beni demaniali. I contratti possono anche riferirsi a più progetti. Ultimo contratto prima della liquidazione è il n. 6612 del 2 agosto 1984. Secondo quanto stabilito nel Capitolato generale degli appalti, si prevedono una serie di allegati al contratto che fanno parte integrante: capitolato generale e speciale e i disegni delle opere. [a cura di Susanna Oreffice]
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Si tratta di un faldone con incarti dei primi anni '50: raccolte di circolari, norme, carteggi utili alla definizione delle procedure amministrative per la gestione dei progetti e dei lavori. Molte carte portano l'annotazione a matita "Dott. Vassallo" o "Vassallo-Farina" (nel 1954 Vassallo era il capo dell'Ufficio Amministrativo).
Circolari importanti, in massima parte emanate da SBTF, su tutte le questioni di progettazione, rapporti con i concessionari, esecuzioni contrattuali, norme fiscali ecc. Il fascicolo contiene un sottofascicolo relativo alla convenzione stipulata tra la Cassa e l'Azienda foreste -demaniali della Regione Siciliana per l'acquisto e la demanializzazione di terreni da rimboschire (iniziativa 1953 del MAF riguardante 30.000 ettari di terreno nel Mezzogiorno).
Norme per la concessione di lavori in appalto; elenchi delle ditte ritenute idonee; documenti su singole pratiche; fac-simili di capitolati d'appalto e contratti.
Circolari interne; lettere agli ispettorati ripartimentali forestali, agli enti concessionari, a strutture ministeriali; schemi di concessione; norme per il collaudo delle opere.
Accordi con il Ministero dell'agricoltura e delle foreste per l'utilizzo dei proventi della vendita delle erbe dei terreni occupati da lavori CasMez.
Copie di norme legislative, poche lettere su argomenti minori. Le circolai 1948-1950 sono del Ministero dei lavori pubblici a proposito di cooperative di lavoro.
I fascicoli risultano ordinati per numero di progetto, senza alcuna distinzione rispetto alla struttura competente e quindi al settore specifico cui appartiene l'opera pubblica realizzata. Da ciò deriva che l'ordinamento non è cronologico e che si trovano accostati fascicoli relativi a settori e anni diversi. L'ordine numerico progressivo dei fascicoli si interrompe al numero 14.980; l'ultimo numero di fascicolo presente è il 50.511. In considerazione della consistenza della documentazione e del fatto che le pratiche possono essere reperite piuttosto agevolemente, non si è ritenuto di dover procedere al riordinamento della serie. Si fa presente quindi che i documenti all'interno dei fascicoli versano in grave stato di disordine.<br />Le buste recano sul dorso il numero di progetto, non sempre accompagnato dalla sigla indicante il settore di intervento o da quella identificativa del servizio competente, il nome dell'impresa appaltatrice, e la regione di realizzazione dell'opera. Per uno stesso progetto possono essere presenti più fascicoli intestati ad imprese diverse. Si segnala la presenza di segnature sul dorso e sul piatto delle buste. Alcune di esse, nella forma [Q num. /num.], probabilmente servivano ad identificare univocamente gli elaborati revisionali inviati, mentre di altre non è stato possibile cogliere il significato.<br /><br />[a cura di Ornella Stellavato]
L'istituto della revisione dei prezzi contrattuali negli appalti dei lavori pubblici venne introdotto nella legislazione italiana con il decreto luogotenenziale del capo provvisorio dello Stato n. 1501/1947, modificato con la legge n. 329/1950. In base a tale quadro normativo si trovò ad operare quindi la Cassa per il Mezzogiorno che impiegò diversi anni a dare un assetto definitivo a tale settore. All'inizio della sua attività, infatti, le pratiche venivano esaminate dai servizi che presentavano apposita perizia sottoposta all'approvazione del Consiglio di amministrazione. Un primo cambiamento venne apportato però nel corso della seduta n. 199 del 3 febbraio 1954, quando, di fronte alla mole delle pratiche da esaminare che ammontavano già a qualche migliaio, il Cda decise di modificare tale organizzazione e deliberò l'istituzione di una apposita Commissione consiliare e di un ufficio per la revisione dei prezzi, riservando all'esame del Consiglio soltanto le questioni controverse. Tuttavia, la lettura delle carte induce a ritenere che tale decisione non ebbe effetto o comunque non apportò sostanziali modifiche alla procedura seguita fino ad allora. Dalla consultazione delle pratiche risulta infatti che successivamente a questa data, l'istruttoria continuò ad essere affidata ai servizi, mentre l'Ufficio revisione prezzi presentava una distinta relazione; la Commissione appare menzionata invece solo nei verbali della seduta del Cda dell'11 maggio 1954 durante la quale il Consiglio demandò ad essa l'esame sulla revisione dei prezzi di un progetto inerente la costruzione dell'acquedotto campano. Non è chiaro quindi se la Commissione fu sciolta o se ad essa fu affidato solo un ruolo consultivo. Una nuova modifica organizzativa venne introdotta in occasione della seduta del Consiglio di amministrazione n. 242 del 16 novembre 1954 durante la quale fu stabilito che l'istruttoria continuasse ad essere affidata ai servizi ma che l'Ufficio revisione prezzi dovesse svolgere un'azione di coordinamento. Tale decisione fu presa in seguito alle lagnanze avanzate dai consiglieri Luigi Lordi e Berardino Polcaro in merito alla mancata adozione di criteri uniformi nella redazione delle perizie da parte dei servizi e alla conseguente richiesta da parte degli stessi di emanare precise norme in materia di revisione prezzi. In virtù del nuovo ruolo l'Ufficio elaborò le disposizioni per la revisione dei prezzi contrattuali che furono approvate nella seduta del Cda n. 286 del 14 giugno 1955 (poi modificate nella seduta del Consiglio di amministrazione del 24 febbraio 1959). Formulate nel rispetto della normativa vigente, le nuove direttive stabilivano i criteri secondo i quali dovevano essere calcolati gli importi revisionali e ad esse vennero uniformate le pratiche già in corso, istruite inizialmente in base alle circolari del Ministero dei lavori pubblici n. 1746 del 14 settembre 1950 e n. 663 del 28 febbraio 1948. Le disposizioni si applicavano sia alle opere direttamente appaltate dalla Cassa, sia a quelle date in concessione o affidamento, comprese le concessioni o affidamenti a corpo o a misura ed esclusi invece i lavori di sistemazione straordinaria di linee ferroviarie a grande traffico affidati all'amministrazione delle Ferrovie dello Stato, non essendo ad essi applicabile il dlcps n. 1501/1947. In ottemperanza alla normativa, la facoltà di procedere alla revisione era prevista, salvo patti in contrario, qualora l'amministrazione riconoscesse un aumento o una diminuzione del costo complessivo dell'opera in misura superiore al 10% per effetto della variazione dei prezzi correnti intervenuta successivamente alla presentazione delle offerte, ma la revisione era operativa soltanto per la parte eccedente tale percentuale. Essa era esclusa infatti per i lavori che l'appaltatore avrebbe potuto eseguire e non aveva eseguito, in proporzione al tempo trascorso dalla consegna dei lavori, e per i materiali approvvigionati in cantiere; inoltre la stazione appaltante poteva concedere acconti (variabili tra il 50% e l'85%) sugli importi revisionali. Le revisioni in aumento potevano quindi essere richieste anche in corso d'opera, per poi essere completate dalla revisione definitiva a lavori ultimati. Le domande di revisione dovevano essere presentate, a pena di decadenza, prima della firma del certificato di collaudo e dovevano essere separatamente istruite per gli appalti direttamente conclusi dalla Cassa e dai concessionari e affidatari. Contro i provvedimenti assunti potevano essere presentati ricorsi al ministro competente, che decideva sentito il parere di una apposita commissione istituita presso il Ministero dei lavori pubblici, di cui faceva parte anche un rappresentante della Cassa ai sensi dell'art. 4 lett. n) del dlcps n. 1501/1947. Con l'emanazione delle disposizioni vennero impartite agli enti concessionari e affidatari precise direttive sulle procedure da seguire. Essi erano tenuti a dare immediata comunicazione alla Cassa della presentazione della domanda da parte dell'impresa con lettera in duplice copia, una diretta al competente servizio e l'altra all'Ufficio revisione prezzi e, una volta conclusa positivamente l'istruttoria della pratica, dovevano trasmettere alla Cassa gli elaborati revisionali e i relativi allegati (circolare n. 1/357 del 21 luglio 1955). Gli enti potevano procedere direttamente alla redazione degli elaborati oppure chiedere che vi provvedessero le imprese. Se tali elaborati non erano redatti in base alle disposizioni della Cassa, venivano restituiti agli enti concessionari o affidatari che dovevano provvedere ad apportare le modifiche richieste. Secondo quanto si evince dall'esame dei fascicoli, la procedura interna alla Cassa rimase la medesima, nonostante alcuni membri del Cda non la ritenessero soddisfacente. Nel novembre 1955 il consigliere Berardino Polcaro chiese infatti il rafforzamento dell'Ufficio revisione prezzi e sollecitò i servizi ad un rapido disbrigo delle pratiche ancora sospese (seduta n. 310 del 7 novembre 1955). Dal 1° marzo 1956 l'Ufficio revisione prezzi venne soppresso e le sue competenze vennero trasferite all'Ufficio affari generali e contratti, che dal 1° aprile 1958 venne inserito all'interno del Servizio affari generali e del personale (ordine di servizio n. 336 del 31 marzo 1958). In questi anni l'ufficio sembrò svolgere un ruolo meno tecnico e più legato agli aspetti legali della materia. I servizi eseguivano l'istruttoria e preparavano le perizie da sottoporre al Cda alle quali doveva essere apposto un visto da parte del Servizio affari generali e personale. Nei casi controversi il Cda sottoponeva la documentazione all'esame di un funzionario di fiducia che presentava a sua volta una relazione. Tuttavia nella seduta del 29 luglio 1958 il Cda dispose che tutte le perizie in corso di esame per revisione prezzi venissero sottoposte ad una apposita commissione composta dal vice presidente Rocco Gullo, dal consigliere Luigi Tavassi La Greca e dal capo del Servizio affari generali che doveva valutare le singole richieste d'intesa con il Direttore generale. Tale Commissione poteva avvalersi della collaborazione di un esperto in materia scelto in accordo con il Collegio dei revisori. Poco dopo però il Cda precisò che, ferma restando la procedura fino ad allora seguita, dovessero essere inviate alla Commissione solo le pratiche sulle quali vi fosse discordanza fra i diversi organi istruttori (seduta del 30 settembre 1958). Con il moltiplicarsi delle domande, e di fronte alla necessità di effettuarne un esame preliminare, cominciarono ad essere modificate e ampliate anche le direttive impartite agli enti. La comunicazione da inviare alla Cassa in duplice copia non appena avvenuta la presentazione della domanda di revisione doveva essere corredata di copia della domanda sulla quale doveva essere annotata la data della sua presentazione e della registrazione di protocollo. Inoltre nella lettera di trasmissione dovevano essere indicate la data dell'aggiudicazione e la specie dell'appalto (ordinario, per offerta prezzi, appalto concorso) e, se il collaudo era già avvenuto, la data del relativo certificato, ed infine doveva essere segnalata la presenza fra le clausole regolatrici dell'appalto di qualche disposizione circa la rivedibilità dei prezzi. La Cassa a sua volta doveva comunicare sollecitamente all'ente concessionario o affidatario se la domanda poteva essere presa in considerazione e secondo quali criteri. Per i lavori direttamente appaltati dalla Cassa, invece, gli uffici dovevano riferire le informazioni richieste ai rispettivi servizi, che avrebbero promosso le opportune disposizioni, operando d'intesa con il Servizio degli affari generali e del personale (circolare n. 1/87914 del 26 novembre 1960). All'interno del Cda maturava intanto sempre più l'orientamento ad affidare l'istruttoria sulle revisioni ad un singolo ufficio piuttosto che ai servizi, data la mancanza di uniformità nei criteri di valutazione seguiti (seduta n. 614 del 26 maggio 1961). Il 18 aprile 1962 il Consiglio deliberò quindi l'istituzione di un Reparto per la revisione dei prezzi che si doveva occupare degli aspetti tecnici della materia, lasciando quelli legali alla competenza del capo del Servizio affari generali e personale. Il nuovo ufficio venne costituito attingendo al personale già addetto a tale mansione all'interno dei singoli servizi (in particolare del Servizio bonifiche e del Servizio acquedotti). Il Cda stabilì anche che tutte le questioni relative alla revisione dei prezzi fossero demandate alla Commissione per l'esame delle riserve che assunse il nome di Commissione per l'esame delle riserve e revisione prezzi. L'istruttoria era affidata quindi all'Ufficio revisione prezzi al quale gli enti concessionari o affidatari e gli uffici competenti per ciascun progetto inviavano la documentazione. Esso presentava le proprie conclusioni e proposte in forma di monografia alla Commissione consiliare che deliberava in merito. Di tale deliberazione veniva data formale comunicazione all'ente concessionario o all'impresa con lettera firmata dal Presidente o dal Direttore generale. L'esito dell'istruttoria veniva comunicata dall'ufficio revisione prezzi al servizio competente cui spettava richiedere l'emissione del mandato di pagamento. A partire dal 1° luglio 1963 la struttura, nuovamente denominata Ufficio revisione prezzi, venne inquadrata nel Servizio affari generali e contratti. In questi anni veniva modificato anche l'istituto della revisione prezzi. La legge 23 ottobre 1963, n. 1481, infatti, portò al 6% l'alea revisionale, mentre la successiva legge 21 giugno 1964, n. 463 stabilì che per i lavori di qualunque natura da appaltare, concedere o affidare a partire dal 19 luglio 1964 la determinazione dell'importo revisionale dovesse essere basata sulle quote di incidenza della manodopera, dei materiali, dei trasporti e dei noleggi sul costo complessivo dell'opera (quote successivamente stabilite dalla legge 17 febbraio 1968, n. 93), preventivamente indicate nei bandi d'asta, negli inviti a concorrere o negli schemi di contratto a trattativa privata o di cottimo fiduciario. Tali quote dovevano essere stabilite in sede di progettazione ricavandole dalle analisi di progetto o, in mancanza di queste, da analisi tipo. Successive disposizioni legislative (legge 10 agosto 1964, n. 664, legge 16 dicembre 1964, n. 1400, legge 26 giugno 1965, n. 724, legge 23 dicembre 1965, n. 1415) garantirono la possibilità di derogare a tale termine fino al 31 dicembre 1966. La nuova normativa e le disposizioni ministeriali, in particolare la circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 867 del 20 gennaio 1964 relativa alla corresponsione di acconti sui compensi revisionali, accrebbero la complessità della materia tanto che il Consiglio di amministrazione deliberò nella seduta n. 750 del 25 marzo 1964 un potenziamento dell'Ufficio revisione prezzi. Per dare attuazione a tale circolare infatti la Cassa dispose che gli enti concessionari o affidatari dovessero inviarle gli elaborati revisionali redatti su istanza delle imprese per ottenere gli acconti in corso d'opera; per la liquidazione finale della revisione dovevano invece essere preparati e trasmessi gli elaborati definitivi (circolare n. 1/13595 del 29 maggio 1964). Un elenco della documentazione da allegare agli elaborati revisionali è contenuto nella circolare n. 1/4694 del 12 febbraio 1966. Nei primi anni '70 l'iter della revisione prezzi subì ulteriori modifiche. La Commissione consiliare per l'esame delle riserve e revisione prezzi si riunì infatti fino al 9 ottobre 1971 e dalla seduta dell'11 dicembre 1971 il Consiglio di amministrazione tornò a deliberare sull'argomento. Inoltre vennero emanate nuove norme: la legge 19 febbraio 1970, n. 76 che portò la soglia dell'alea revisionale al 5% dell'ammontare complessivo dei lavori; la legge 21 dicembre 1974, n. 700 che modificò l'art. 2 della legge n. 463/1964, fissando gli acconti per revisione dei prezzi da corrispondere nella misura dell'85% dell'ammontare dell'importo revisionale e dispose la contemporaneità dei pagamenti degli stati di avanzamento lavori e dei relativi acconti revisionali. In base ad esse, dal 19 gennaio 1975 i servizi e gli enti concessionari e affidatari dovevano allegare ad ogni singolo stato di avanzamento lavori i relativi conteggi revisionali determinando l'importo dell'acconto da corrispondere, tenendo contabilità separata. Ad ultimazione lavori essi dovevano inoltrare i relativi computi definitivi unitamente alla documentazione tecnico-amministrativa ed alla specifica degli acconti corrisposti in corso d'opera all'Ufficio revisione prezzi, cui competeva il controllo del conteggio revisionale definitivo (circolare n. 1/1702 del 29 gennaio 1975). Di fronte alla complessità dell'istruttoria e dei controlli tecnici e amministrativi necessari da parte dell'Ufficio revisione prezzi la Cassa avviò nella metà degli anni'70 una attività di memorizzazione e meccanizzazione dei dati di base attinenti i procedimenti revisionali a cura del Servizio organizzazione ed elaborazione dati (circolare n. 1/5631 del 12 marzo 1975). Nella stessa ottica di semplificazione delle procedure, venne disposto che dovesse essere richiesto all'Ufficio revisione prezzi parere scritto da parte degli uffici competenti prima di procedere ad alcuni atti inerenti l'avvio e la gestione delle opere, nonché, in particolare, in occasione delle verifiche precedenti l'approvazione degli atti di collaudo ed il pagamento della rata di saldo al fine di accertare la congruità degli acconti corrisposti in corso d'opera (circolare n. 1/19637 del 9/11/1977). Ad ultimazione lavori la struttura competente trasmetteva all'Ufficio revisione prezzi i documenti richiesti e lo informava degli acconti corrisposti e del collaudo. Quest'ultimo concedeva il nulla osta per il pagamento della rata di saldo lavori e veniva emessa la disposizione presidenziale di approvazione degli atti di collaudo e di autorizzazione del pagamento del saldo. Con la riorganizzazione delle strutture della Cassa avvenuta fra il 1978 e il 1979, le competenze sulla revisione prezzi vennero assegnate, con ordine di servizio del 16 ottobre 1978, alla Divisione V (Amministrazione) della Ripartizione servizi generali, mentre spettava alle ripartizioni competenti comunicare agli enti la corresponsione del compenso revisionale che veniva sancito con delibera del Consiglio di amministrazione (circolare della Ripartizione Servizi generali, Divisione V, Revisione prezzi, n. 958 del 6 aprile 1979). La legge 10 dicembre 1981, n. 741 modificò ulteriormente la materia prevedendo per i lavori di importo superiore a 2 miliardi di lire che la revisione venisse effettuata tenendo conto dello sviluppo esecutivo risultante da un programma dei lavori predisposto dall'amministrazione, allegato al capitolato speciale e menzionato nella lettera di invito. La redazione del programma era invece facoltativa per i lavori di importo compreso tra 500 e 2 miliardi di lire, previa indicazione da parte dell'amministrazione nella lettera di invito; facoltà di cui la Cassa decise in linea generale di avvalersi (circolare n. C/175 del 2 marzo 1982). Le direttive operative circa l'applicazione della nuova legge vennero fornite con la circolare n. C/178 dell'11 marzo 1982. L'ultima modifica nelle procedure seguite venne stabilita con la circolare n. C/262 del 6 giugno 1984 che attribuì agli uffici degli enti appaltanti il compito di provvedere direttamente alla elaborazione dei conteggi revisionali ed alla determinazione dei relativi acconti, attraverso, per quanto riguardava le strutture della Cassa, l'uso di un elaboratore appositamente predisposto. [a cura di Ornella Stellavato]
La serie è costituita di fascicoli prodotti da uffici diversi ai quali nel tempo è stata affidata la competenza per l'istruttoria sulla revisione dei prezzi. Alcuni di essi, infatti, sono stati aperti dagli uffici dei servizi tecnici e probabilmente trasferiti all'Ufficio revisione prezzi una volta divenuto questo competente in materia o successivamente raccolti in un'unica serie.
Fascicoli relativi alle istruttorie per la revisione dei prezzi contrattuali negli appalti, concessioni e affidamenti delle opere pubbliche finanziate dalla Cassa per il Mezzogiorno. Contengono generalmente la relazione tecnica inviata dall'ente concessionario o affidatario o dall'impresa e i relativi allegati, in copia o talvolta in originale. La documentazione allegata può comprendere la seguente documentazione: domanda dell'impresa volta ad ottenere la revisione dei prezzi; verbale di gara dell'avvenuta aggiudicazione dell'appalto; contratto di appalto; capitolato speciale d'appalto; verbale di consegna lavori; eventuali verbali di sospensione e ripresa; eventuale verbale di ultimazione dei lavori; eventuali atti di sottomissione o aggiuntivi per l'esecuzione di lavori di variante o suppletivi; lettere o verbali di eventuali concessioni di proroghe all'ultimazione dei lavori; eventuali ordini di servizio emessi dalla direzione lavori; eventuali verbali di nuovi prezzi, corredati dalle relative analisi e dalla lettera di approvazione della Cassa; stati di avanzamento lavori o stato finale, nel caso di lavori già ultimati; certificato di collaudo, nel caso di lavori già collaudati; grafico cartesiano riproducente l'andamento teorico ed effettivo della esecuzione dei lavori; tabelle dei prezzi correnti. Raccolgono anche corrispondenza, copia della perizia o monografia redatta dall'ufficio che ha condotto l'istruttoria, bozze e appunti manoscritti. Possono essere presenti inoltre copia della monografie e delle delibere del Consiglio di amministrazione di approvazione del progetto relativo alla realizzazione dell'opera pubblica, o copia della monografia relativa all'esame delle riserve presentate dall'impresa nonchè stralci del verbale della Commissione per l'esame delle riserve e revisione prezzi, delibere del Consiglio di amministrazione di approvazione delle perizie di revisione prezzi, copia della disposizione presidenziale o deliberazione commissariale di approvazione degli atti di collaudo, nulla osta dell'Ufficio revisione prezzi al pagamento del saldo spettante e relativa comunicazione all'ente del pagamento effettuato. Possono conservare oltre a ciò documenti relativi a eventuali ricorsi presentati dalle imprese presso la Commissione ministeriale per la revisione dei prezzi contrattuali delle opere pubbliche costituita presso il Ministero dei lavori pubblici. Si segnala infine che le pratiche risalenti agli anni '80 contengono la richiesta di inserimento dati dell'Ufficio revisione prezzi al Centro elaborazione dati e la relativa stampa dei dati elaborati per il calcolo degli importi revisionali.<br /><br />[a cura di Ornella Stellavato]
L'articolazione in serie rispecchia quella dell'ufficio nelle due divisioni intitolate rispettivamente al progetto speciale 14 e al progetto speciale 29. Le ulteriori partizioni forniscono una visione parziale delle diverse attività svolte, come è stato possibile ricostruirle attraverso i pochi documenti versati.
I progetti speciali vengono introdotti con la legge 6 ottobre 1971, n. 853, che inquadra l'azione per lo sviluppo del Mezzogiorno nel contesto della programmazione economica nazionale e inaugura un sistema di intervento che combina programmazione nazionale e progetti speciali. La legge attribuisce il compito di formulare i progetti speciali al ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno e alle Regioni. I progetti formulati dovevano essere trasmessi al CIPE il quale deliberava sulla base del Piano economico nazionale e fissava i criteri per la loro elaborazione tecnica, che spettava alla Cassa per il Mezzogiorno. L'articolo 2 stabilisce che i progetti sono di carattere intersettoriale o di natura interregionale e hanno per oggetto la realizzazione di grandi infrastrutture generali o volte a facilitare lo sviluppo delle attività produttive. La legge 183/1976 interviene sui progetti speciali ribaltando la procedura, stabilendo (art. 8) che "i progetti speciali sono predisposti (...) dalle regioni meridionali o dal ministro per gli interventi straordinari nel mezzogiorno previa elaborazione progettuale e tecnica della Cassa e degli enti ad essa collegati. I progetti sono sottoposti dal ministro per gli interventi straordinari nel mezzogiorno al CIPE, il quale adotta le conseguenti delibere ivi comprese le definitive determinazioni territoriali, temporali e finanziarie e quelle relative ai tempi per l'esecuzione, stabilendo criteri e modalità per la realizzazione dei progetti stessi (...). All'attuazione delle deliberazioni del CIPE previste nel precedente comma provvede il ministro per gli interventi straordinari nel mezzogiorno, il quale approva altresì i programmi annuali della cassa per l'esecuzione dei progetti speciali. La realizzazione dei progetti speciali è affidata alla Cassa per il Mezzogiorno, la quale è autorizzata ad eseguire a suo totale carico, anche in deroga alla legislazione vigente, tutti gli interventi previsti nei progetti stessi. La Cassa per il Mezzogiorno può affidare, sulla base di convenzioni all'uopo stipulate, anche in forma unitaria, la progettazione e l'esecuzione delle opere, ove occorra in deroga a disposizioni vigenti in materia di procedura, mediante confronto concorrenziale tra le diverse soluzioni tecniche ed economiche." Nel quinquennio 1971-1974 vengono avviati i primi 22 progetti speciali, tra novembre 1974 e maggio 1975 i progetti speciali 23-30. Il primo gruppo di progetti speciali per l'utilizzazione delle risorse idriche viene deliberato dal CIPE il 4 agosto 1972: sono il n. 14, per l'utilizzazione delle acque degli schemi idrici nelle regioni Puglia e Basilicata; il n. 13, per il fiume Tirso (Sardegna), il n. 15, per il fiume Biferno (Molise). Successivamente, il CIPE riformulerà l'insieme dei progetti idrici fino a coprire l'intera area di intervento della Cassa per il Mezzogiorno. Verrà confermato il PS 14 e costituiti il n. 25, per il potenziamento e il reperimento delle risorse idriche della Sardegna; il n. 26, per la Calabria, il n. 29, per l'utilizzazione delle acque degli schemi idrici dell'Appennino centromeridionale; il n. 30, per l'utilizzazione delle acque degli schemi idrici intersettoriali della Sicilia. Nel PS speciale 25 confluisce il n. 13 (Tirso), nel 29 il n. 15 (Biferno). Per la gestione dei progetti speciali vengono formati dei gruppi di lavoro. La proposta del direttore generale di organizzare il lavoro con l'istituzione di gruppi speciali con caratterizzazione e responsabilità autonome viene accolta con l'ordine di servizio 777 del 6 febbraio 1974, che dispone la costituzione, presso la Direzione generale, di gruppi di lavoro per progetto. La responsabilità del coordinamento generale e del controllo di ciascun progetto viene demandata a Giulio Leone, già incaricato del coordinamento dei progetti speciali con l'ordine di servizio 753/1972. Dal 1975 Giuseppe Consiglio sostituisce Leone. Per ognuno dei progetti viene nominato un responsabile. I gruppi sviluppano il contenuto progettuale e svolgono compiti tecnici di programmazione, progettazione ed esecuzione delle opere. Il responsabile governa tutte le attività sviluppate nell'area del progetto speciale: gli vengono dunque trasferite dagli altri servizi della Cassa tutte le incombenze legate alla realizzazione delle opere incluse nel progetto speciale. L'ordine di servizio 809 del 24 maggio 1975 disciplina la materia acque nell'ambito dei servizi e dei gruppi dei Progetti speciali: attribuendo ai gruppi di lavoro lo studio e la programmazione degli schemi intersettoriali e/o interregionali in stretto collegamento con i servizi incaricati della programmazione degli impieghi settoriali, e la programmazione, progettazione ed esecuzione delle derivazioni, degli accumuli, delle adduzioni, fino ai riparti settoriali. Si intendono per schemi intersettoriali quelli sui quali è presente o ipotizzabile un uso delle acque in concorso tra i settori irriguo, potabile, idroelettrico e industriale. Nel 1976 con l'ordine di servizio 843 si costituisce presso la Direzione generale Progetti speciali un Raggruppamento per lo sviluppo degli studi e delle ricerche sui problemi dell'acqua e dell'ambiente. La responsabilità è affidata a Roberto Dentice di Accadia, che mantiene la dirigenza dell'Ufficio PIRS del Servizio Piani e programmi. La Ripartizione I Progetti speciali è costituita il 9 maggio 1978, articolata nelle Divisioni: I. Schemi idrici della Puglia e della Basilicata II. Schemi idrici della Sardegna III. Schemi idrici della Calabria IV. Schemi idrici del Lazio, Abruzzo, Marche, Campania e Molise V. Schemi idrici della Sicilia VI. Progetto speciale Irrigazione VII. Progetto speciale Zootecnia VIII. Progetto speciale Agrumicultura IX. Progetto speciale Forestazione a scopi produttivi X. Progetto speciale per il Mezzogiorno interno XI. Progetto speciale per il Porto Canale di Cagliari XII. Progetto speciale la Sicilia Sud-Orientale XIII. Progetto speciale per l'assetto territoriale del versante tirrenico della provincia di Reggio Calabria XIV. Progetto speciale per l'Area metropolitana di Napoli XV. Progetto speciale per l'Area metropolitana di Palermo XVI. Progetto speciale per la commercializzazione XVII. Progetto speciale per la ricerca scientifica XVIII. Impegni residui ad esaurimento relativi ai progetti speciali soppressi XIX. Disinquinamento del golfo di Napoli Il nuovo regolamento del 14 febbraio 1979 determina la nascita della Ripartizione I - Progetti Speciali/Progetti Idrici. Responsabile rimane il direttore centrale ing. Giuseppe Consiglio. La delibera 4308 del 29 nov. 1979 determina una nuova articolazione delle ripartizioni; i progetti speciali sono divisi fra le Ripartizioni I (progetti idrici), II, (progetti territoriali), III (progetti promozionali). Segue una nuova articolazione delle ripartizioni in divisioni, introdotta con la delibera 1061 del 27 mar. 1980. La Ripartizione Progetti Idrici si articola in 7 divisioni, le prime sei corrispondenti ai progetti speciali di ambito idrico, oltre ad una settima dedicata al completamento degli acquedotti: 1. Schemi idrici della Puglia e della Basilicata (dirigente Antonio Iamalio) 2. Schemi idrici della Sardegna 3. Schemi idrici della Calabria 4. Schemi idrici del Lazio, Abruzzo, Marche, Campania e Molise (dirigente Francesco M. De Falco) 5. Schemi idrici della Sicilia 6. Disinquinamento del golfo di Napoli 7. Completamento acquedotti. Nell'ambito dell''Intervento straordinario nel Mezzogiorno e poi dell'Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno la ripartizione prenderà la denominazione di Completamento schemi idrici - CSI. [a cura di Cristina Saggioro]
Inventario a cura di Cristina Saggioro.
I documenti conservati costituiscono una minima parte di quelli prodotti dalla Ripartizione Progetti speciali / Progetti idrici, più specificamente le divisioni I e IV (le due divisioni hanno mantenuta inalterata la loro numerazione anche dopo la ristrutturazione del marzo 1980), incaricate dei progetti speciali 14 e 29. Si conservano principalmente elaborati grafici e cartografici relativi alle aree interessate; per il progetto speciale 14 è presente documentazione di natura amministrativa.
Si conservano in prevalenza fascicoli intestati a sottoprogetti, con documentazione di ordine amministrativo, relativa alla preparazione di monografie e delibere, alla risposta a richieste delle ditte intese ad ottenere una revisione dei costi (cd "riserve"), al collaudo delle opere; alcuni contengono anche i progetti esecutivi corredati di carte corografiche e schemi idrici. Si conserva un solo studio preliminare (fortemente lacunoso), relativo ai comprensori di Arneo e Ugento. Non c'è traccia dell'attività svolta dal Gruppo di lavoro dedicato.
La divisione I, intitolata agli schemi idrici della Puglia e della Basilicata, è incaricata della gestione del Progetto Speciale 14, che fa parte del primo gruppo di progetti speciali, deliberato dal CIPE il 4 agosto 1972. A questo primo gruppo il ministro per il Mezzogiorno, con provvedimento del 30 agosto 1972, assegna fondi per un totale di 431 miliardi di lire; di questi, 80 miliardi sono assegnati al P.S. 14. Lo scopo del progetto, secondo la delibera CIPE, è la soddisfazione delle complesse esigenze di approvvigionamento idrico a fini multipli della Puglia e della Basilicata attraverso un sistema di collegamento dei maggiori schemi idrici esistenti o previsti. Si tratta, pertanto, di un progetto che riassume in sé tutte le caratteristiche dei Progetti Speciali: è interregionale e intersettoriale, oltre ad essere volto alla realizzazione di grandi infrastrutture.
Convocazioni, verbali di riunioni, richieste di documentazione sulle apparecchiature, disciplinari per la fornitura in opera di apparecchiature idrauliche (in bozza, con osservazioni).
Studio preliminare alla progettazione delle opere di adduzione e regolazione e per l'utilizzazione intersettoriale delle risorse idriche nei comprensori di Arneo e Ugento. Ne viene incaricato l'ing. Costantino Fassò, che si avvale della consulenza dello studio d'ingegneria dott. G.V. Mingolla di Roma. Si tratta dell'estensione di uno studio eseguito dallo stesso Fassò nel 1975. La relazione generale contiene l'elenco degli allegati, non tutti conservati.
Copia della perizia suppletiva (elenco dei prezzi) all. 13 di doc. non rinvenuto.
Principalmente comunicazioni della Ripartizione servizi generali. Divisione III Amministrazione relative a contratti di appalto. Una parte è corrispondenza a livello di dirigenza riguardante casi particolari.
Disposizioni presidenziali e commissariali di approvazione dei saldi revisionali relative a progetti inclusi nel PS 14, con le monografie. Richieste di eseguire gli accertamenti necessari con gli atti in possesso della Ripartizione, in particolare per l'entità degli acconti revisionali corrisposti in corso d'opera.
Dieci pratiche intestate a ditte con la richiesta di liquidazione degli interessi per ritardati pagamenti e giustificativi. Riguardano diversi progetti del PS 14.
Modalità di costruzione e compilazione delle schede per il rilevamento dei dati riferiti agli adempimenti per lo stato di liquidazione. Tabulati che riportano il codice progetto, l'ente concessionario e la descrizione del progetto, le cifre dell'impegno, delle liquidazioni e delle anticipazioni.
Schede per la rilevazione dei dati relativi all'avanzamento tecnico-amministrativo, compilate, relative ad alcune opere del PS 14.
Riguardano questioni contrattuali relative ai progetti 14/116, per la diga di Marsiconuovo, 14/129/131, per le condotte adduttrici della fascia litoranea barese, 14/177, per la ristrutturazione dell'impianto irriguo di Metaponto, 14/7436/8429, per la costruzione delle dighe di Acerenza e di Genzano di Lucania, 14/8807, per la rete fognante di Maratea, 14/10336, per l'acquedotto del Pertusillo.
Appunti e note informative per il presidente, gli organi collegiali, il ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, corrispondenze con enti locali, con l'Ente autonomo per l'acquedotto pugliese, con imprese, riguardanti in special modo perizie di variante e suppletive. Contiene un quadro riepilogativo delle "circostanze che a partire dal 1984 hanno provocato (...) una dilatazione dei tempi di redazione e istruttoria di pratiche (...) con particolare riferimento alle perizie suppletive".
Rapporto sulle politiche di intervento in Puglia nell'ambito del programma triennale 1984-1986 (L 651/1983. Disposizioni per il finanziamento triennale degli interventi straordinari nel Mezzogiorno), approvato dal Consiglio regionale il 24 lug. 1984. Proposta della Regione Puglia. In evidenza: le opere afferenti al PS 14.
Progetto esecutivo, relazioni (1977, 1978), istruttoria, analisi dei prezzi, disegni del tracciato dell'acquedotto del Sinni.
Studio per la valutazione delle risorse idriche, progetto esecutivo, indagine geognostico-geo-elettrica.
Studi di fattibilità e progetti di massima. Studio e confronto economico delle soluzioni elaborato dall'Ente autonomo per l'acquedotto pugliese. Relazione per il presidente.
Elaborati tecnici, monografia, delibera, relazione dell'Ente autonomo per l'acquedotto pugliese.
Monografia e delibera, pagamenti, progettazione esecutiva, atti relativi al cottimo fiduciario per l'affidamento delle indagini geognostiche, planimetria d'insieme dello schema Basento-Ofanto, registri delle misure e della contabilità.
Perizia di studio. Relazione sullo studio delle possibilità offerte dallo sbarramento del fiume Sinni in località Santa Laura, con allegati. Documentazione per l'approvazione della spesa, monografia, osservazioni, delibera in bozza.
Perizia di studi, monografia, bozza di convenzione, lettere di invio degli elaborati.
Monografia, delibera in bozza, perizia di spesa per la progettazione di massima ed esecutiva.
Atti relativi all'istruttoria sulle riserve iscritte negli atti contabili dal Consorzio Montubi-Terni-ATB-Vianini, costruttore delle opere, per le quali richiede compensi aggiuntivi, con allegati in originale e in copia.
Perizia di assestamento senza aumento di spesa. Relazione dell'EAAP, disegni, liste paghe e provviste, computo metrico, raffronto economico, resoconto sugli espropri. I lavori sono finanziati dall'Agensud con delibera del 1989.
Perizia suppletiva per il collegamento dell'invaso sul torrente Celone con gli impianti irrigui sottesi del comprensorio del Fortore.
Documentazione preparatoria della disposizione presidenziale relativa all'approvazione della fornitura. Capitolato speciale di appalto. Riserve dell'impresa Vianini spa, relazione riservata della Commissione di collaudo. Documentazione per la proroga della statuizione dei termini per gli espropri. Copia di documentazione trasmessa al Servizio progetti idrici del Ministero dei lavori pubblici per la risoluzione amministrativa delle riserve.
Documentazione relativa ai pagamenti.
Atti di collaudo.
Atti relativi agli espropri.
Perizia di studi per la progettazione di massima (relazione, corografia).
Progetto esecutivo (disegni, calcoli, relazioni). Atti di collaudo, con copia della corrispondenza e di documentazione amministrativo-contabile. Elenco dei documenti.
Progetto esecutivo.
Progetto esecutivo. Perizia suppletiva e di variante.
Atti di collaudo, riserve dell'impresa (Consorzio Montubi-Terni-ATB-Vianini), relazioni riservate.
Riserve dell'impresa.
Riserve dell'impresa.
Atti di collaudo.
Molto significativa è la presenza degli studi preliminari; i fascicoli dei singoli progetti contengono di massima i risultati di indagini geochimiche, geologiche, idrogeologiche e di sondaggi.
La divisione è intitolata agli schemi idrici dell'Appennino centromeridionale. Ad essa è attribuita la gestione del Progetto Speciale 29, deliberato dal CIPE il 2 maggio 1975. Il progetto speciale 29 si differenzia dagli altri quattro progetti idrici per la sua interregionalità, in senso fisico e istituzionale, e per la dimensione territoriale. Investe infatti il territorio di cinque regioni per una superficie di 37.000 kmq. Sono interessati dal progetto il bacino del fiume Tronto, il Lazio meridionale, l'Abruzzo, il Molise, la Campania. Tra queste aree esistono interconnessioni fisiche, per la presenza di bacini idrografici comuni. Attraverso un processo di affinamento, gli studi arrivano a considerare il complesso di opere e l'intero territorio come un unico sistema. Il primo stadio, l'analisi preliminare, porta alla scomposizione del territorio di competenza in nove sistemi idrici: 1. Tronto (Marche) 2. Velino (Lazio meridionale) 3. Abruzzo Nord (Abruzzo) 3. Abruzzo Sud (Abruzzo) 5. Pontino (Lazio meridionale) 6. Liri-Garigliano (Lazio meridionale-Abruzzo-Campania) 7. Biferno (Molise) 8. Volturno (Campania-Molise) 9. Sele (Campania) In un secondo tempo, lo scorporo di sottosistemi chiave ha portato alla definizione di aree di programma: Tronto-Abruzzo Nord; Abruzzo Sud-Biferno; Fucino; Pontino-Liri-Garigliano; Volturno; Sele. Inoltre, il progetto si scompone in complessi organici: da un lato gli schemi idrici irriguo-industriali, dall'altra gli schemi acquedottistici (potabili).
Relazioni sulle perizie 29/ 1-6, relazioni, monografie, cartografia relativi a diversi schemi idrici, ripartizione dell'impegno di spesa previsto per il 1976, delibera CIPE del 2 maggio 1975, stato delle indagini e degli studi, elenco perizie (incompleto).
Delimitazione del territorio di competenza, carta demografica e degli insediamenti industriali, distribuzione della popolazione, carta dei bacini idrografici e degli invasi, ubicazione delle principali sorgenti, carta delle falde idriche sotterranee, carta degli invasi allo studio, schema idrogeologico, carta degli schemi idrici intersettoriali esistenti.
Relazione.
Relazione sugli sviluppi dell'approvvigionamento nelle regioni dell'Appennino centromeridionale, identificazione delle opere irrigue, valutazione delle relative risorse idriche. Sintesi territoriale degli schemi idrici irriguo-industriali. Sintesi territoriale degli schemi acquedottistici potabili. Carta idrogeologica dell'Italia centromeridionale. Il caso dell'utilizzazione delle acque dei bacini del Sangro, del Sinello e del Trigno. Il caso dello schema idrico di Campolattaro.
(a) Cassa per il Mezzogiorno<br />Disciplinare tecnico, elenco prezzi per sondaggi geognostici, scavi, prove e per indagini geofisiche. Per elenco prezzi si intende una lista delle voci. <br />(b) Intervento straordinario nel Mezzogiorno<br />Capitolato d'appalto tipo.<br />(c)<br />Tariffe delle prestazioni indicate dal Dipartimento di ingegneria strutturale e geotecnica dell'Università degli studi La Sapienza di Roma; tariffario dei prezzi del servizio lavori e costruzioni dell'Azienda autonoma ferrovie dello Stato (1981).
Elenchi di perizie (incompleti). Tabulati e stampe da una sola base dati con elenchi di diversa natura: elenco con incarichi di progettazione deliberati, perizie suddivise per regione e numero di progetto, perizie con la situazione finanziaria e la definizione delle priorità.
Schede di progetti BEI contenenti la definizione del progetto, il costo, i contratti, i tempi. Elenco dei progetti ultimati e collaudati. (Intestazione Gestione separata. Ripartizione I. Divisione 4)
Parcelle corrisposte. Mancano indicazioni sul progetto e sulla prestazione.
La CMP è incaricata di costituire un catalogo dati riguardanti l'intero territorio del PS 29 (34.200 km2). La raccolta e la catalogazione dei dati si è svolta in due fasi: 1. 1977 feb-lug: ricerca, esame e catalogazione di studi e documenti idrogeologici, idrologici e geofisici effettuati da organismi pubblici e privati e da imprese e professionisti qualificati. Ha prodotto i volumi dei Dati catalogati 2. 1977 lug-1978 dic: interventi di campagna per il controllo dei dati (perforazioni, sorgenti, prese e restituzioni di prese d'acqua fluente, stazioni pluviometriche e idrometriche) Si conservano: Relazione. Dati catalogati divisi per tipologia e in subordine per sistema idrico. Dati catalogati, divisi per foglio IGM e raccolti nelle tabelle: 3.1 dati caratteristici delle sorgenti; 3.2 analisi speditive delle sorgenti; 3.3 analisi chimiche; 3.4 concessioni d'acqua sotterranea; 4.1 dati caratteristici dei pozzi e perforazioni; 4.2 analisi speditive nei pozzi o perforazioni; 4.3 analisi chimiche; 4.4 dati litologici e idraulici; 4.5 parametri idrodinamici; 4.6 misure piezometriche periodiche nei pozzi o perforazioni; 4.8 concessioni d'acqua fluente; 4.9 misure periodiche di portata delle sorgenti; 5.1.1 dati termometrici mensili; 5.1.2 dati pluviometrici mensili. Schede descrittive di dettaglio relative a sorgenti (con le tabelle delle misure periodiche di portata delle sorgenti), prese d'acqua, stazioni pluviometriche (con le portate giornaliere), perforazioni, stazioni idrometriche della zona interessata, divise per foglio IGM.
Obiettivi e finalità sono nel documento tecnico allegato alla delibera CIPE 2 maggio 1975 Elaborato tecnico progettuale. Analisi degli schemi alternativi (irriguo-industriali e idropotabili)
Relazione. Elaborazione di breve, medio e lungo termine relativa ai sistemi idrici: metodologia seguita, confronto tra l'assetto delle utilizzazioni e fabbisogni di partenza (1976) e quello ottenuto con i primi interventi (1977-1980), proposta progettuale di breve, medio e lungo termine, problematiche e caratteristiche evidenziate dalla proposta, effetti economici. Articolazione regionale degli interventi Annessi: Sistemi idrici: schemi irriguo-industriali (descrizione e dati caratteristici). Articolazione regionale degli interventi: schemi irriguo industriali e potabili (descrizione e dati caratteristici). Nota metodologica. Idrogeologia. Idrologia. Riutilizzazione delle acque reflue della piana Campana. Caratteristiche generali dei comprensori irrigui. Rapporto di sintesi sulle potenziali utilizzazioni idroelettriche. Analisi degli effetti economici delle soluzioni di riferimento. Cartografia.
A Schemi irriguo-industriali Relazioni di sintesi e corografia dei sistemi idrici: 1 Tronto e 3 Abruzzo Nord; Abruzzo Sud e 7 Biferno; 5 Pontino e 6 Liri Garigliano; 6 Liri - sottosistema Fucino; 8 Volturno; 9 Sele. B Schemi idropotabili Evoluzione e stima dei fabbisogni idropotabili. Relazioni, schede riepilogative, cartografia divise per regioni: Abruzzo (sistemi 3 e 4), Campania (sistemi 8 e 9), Lazio (sistemi 2, 5, 6), Marche (sistema 1), Molise (sistema 7).
Relazione di sintesi sull'uso intersettoriale delle acque nelle regioni interessate dal PS 29, in quattro volumi: 1. Quadro territoriale e modello demografico, 2. Fabbisogno per usi idropotabili, 3. Fabbisogno per usi agricoli, 4. Fabbisogno per usi industriali. Cartografia.
Viene incaricata la VAMS Ingegneria srl di uno studio mediante modello matematico per la verifica delle strutture idrauliche esistenti e la proposta di interventi atti a rendere il sistema nel suo insieme capace di sopperire agli aumenti di consumi. Per ciascuna regione si conserva la relazione, con il rilievo e la descrizione degli acquedotti esistenti, i fabbisogni attuali e previsti, gli interventi proposti, i modelli di ottimizzazione delle portate, completa di allegati: relazione tecnica sul modello, corografie schematiche, corografie di soluzioni diverse, schemi idraulici delle diverse soluzioni completi di dimensionamento e distribuzione delle portate ottimizzate, monografie schematiche dei nodi, tabulati di calcolo.
Relazioni, corografia.
Relazioni sui sistemi idrici 4.2 Pontino, 4.4 Velino, 4.5 Abruzzo Nord, 4.7 Biferno, 4.9 Sele. La fonte normativa dell'azione organica 4 è la delibera CIPE 10 lug. 1985.
Nota sintetica, schede di dettaglio, schema logico, schema idraulico. Si tratta di uno stralcio dell'elaborato progettuale PS 29 - Regione Abruzzo.
Progetto esecutivo.
Lavori di costruzione di pozzi e piezometri nella struttura carbonatica dei monti Lepini-Ausoni e Aurunci occidentali eseguiti dalla ditta Idrotecna srl. Pozzi, sondaggi meccanici, prove di emungimento e assorbimento.
Rapporti intermedi e rapporto finale. Lo studio è svolto dalla Arlab Italia srl.
Relazione geologica, studio preliminare, corografia, planimetrie e profili schematici.
Indagine geoelettrica a margine della struttura carbonatica di Tre Monti. Indagine geoelettrica sull'Altopiano delle Rocche, area Ovindoli-Rovere. Indagine geoelettrica nella piana alluvionale del fiume Vomano nelle aree di Guardia Vomano. Indagine geoelettrica nella piana alluvionale del fiume Vomano ad ovest di Scerne. Indagine geoelettrica nell'area Capestrano-Bussi sul fiume Tirino. Indagine geoelettrica nell'area ad ovest di Bussi sul fiume Pescara. Indagine geoelettrica nell'area Scafa-Decontra sul fiume Lavinio. Indagine geoelettrica nell'area di Popoli a Capo Pescara. Indagine geoelettrica nella piana alluvionale del fiume Pescara. Indagine geoelettrica nella valle dell'Aterno, aree di Pizzoli e Scoppito. Indagine geoelettrica nella valle dell'Aterno, aree di Bazzano-Tempera. Indagine geoelettrica nella valle dell'Aterno, aree di Castel di Ieri-Gagliano. Indagine geoelettrica nella valle dell'Aterno, aree di Montereale-Capitignano Indagine geoelettrica nella valle dell'Aterno, aree di Barisciano- Navelli. Le ultime due indagini sono affidate dall'Intervento straordinario, le precedenti dalla Cassa.
Stratigrafia pozzi, prove di portata, planimetria. Impresa Carlo Benelli di Grosseto.
Dati idrologici e loro elaborazione, curati dalla ditta Hydrogeochem srl.
Elaborati grafici dei dati delle portate, raccolti dalla ditta Idroprove srl.
Elaborati grafici delle portate raccolti dalla ditta Idroprove srl.
Elaborati grafici delle portate. Ditta Idroprove srl.
Indagini specialistiche idrogeologiche, geofisiche e geochimiche per lo studio delle modalità di captazione delle sorgenti Chiarino - Acqua Oria alimentate dall'unità idrogeologica del Gran Sasso d'Italia. Indagini specialistiche idrogeologiche, geofisiche e geochimiche per lo studio delle modalità di captazione delle sorgenti Vitella d'Oro e Mortaio d'Angri alimentate dall'unità idrogeologica del Gran Sasso d'Italia.
Indagine geoelettrica nell'area delle sorgenti Mortaio d'Agri e Vitello d'Oro - Farindola. Indagine geoelettrica nell'area Acqua Oria - Aquila. Indagine geofisica nell'area sorgenti del Chiarino.
Indagine idrogeologica. Carte idrogeologiche, analisi dei dati, analisi geochimiche delle acque e grafici interpretativi.
Relazione finale, schizzi planimetrici, tabelle riassuntive delle misure di portata. L'indagine è affidata alla ditta Idroprove srl.
Misure di portata del fiume Trigno, rilevate dalla ditta Michelangelo De Muttiis.
Relazione. Tabelle e grafici delle prove idrauliche. La realizzazione è affidata alla ditta Geosonda spa con delibera 2243/PI dell'1/7/1982.
Indagini geoelettriche affidate alla ditta SGG - Studio di geologia e geofisica Indagine geoelettrica nell'area della sorgente Acque vive sul fiume Aventino a Taranta Peligna. Indagine geoelettrica nell'area Capo di Fiume sul fiume Aventino. Indagine geoelettrica nell'area Surienze sul torrente Rio Verde. Indagine geoelettrica nell'area di Pretoro nella valle del fiume Foro.
Indagini idrogeologiche sulle sorgenti Capo Savone, gruppo San Martino, gruppo Sessano del Molise, Pincio.
Indagine idrogeologica affidata alla ditta Hydrogeochem srl.
Indagine geoelettrica nell'area della sorgente Pantano - Comune di Montenero Valcocchiara Indagine geoelettrica nell'area della sorgente San Lazzaro - Comune di Monteroduni
Ordine del 9/1/1984.
Indagini idrogeologiche sulle sorgenti Mazzoccolo, Capo d'Acqua di Spigno, Conca, Sett'Acque, Vetere, Sette Cannelle, San Magno, San Vito e Mola Bisleti affidate alla ditta Hydrogeochem srl.
Misure periodiche di livello e di portata e valutazione dei prelievi di acque superficiali e sotterranee sulla falda dei travertini situata tra la sorgente Tufano e la sponda del fiume Sacco a sud di Anagni Relazione completa di tabelle delle misure di portata, schede dei pozzi e dei punti d'acqua, schizzi planimetrici, elaborazioni delle misure. Eseguita dalla ditta Idroprove srl.
Le carte sembrano essere state gestite dalla dr.ssa Micheli della Divisione Aree industriali.
Inventario a cura di Leonardo Musci.
(Rip. SI, Div. 6)
Corrispondenza con il Consorzio ASI di Frosinone e il Collegio provinciale dei geometri.
(SAI, Servizio Aree e nuclei industriali)
Relativi a due progetti SAI a Caserta e Frosinone.
(Rip. SI, Div. 6)
(Servizio Aree e Nuclei industriali)
Tre pareri e un appunto del Servizio Affari generali e contratti.
Definizione delle competenze statali e regionali.
Sia SAI che SAGC.
Relativo a progetto SAI/CA 1002.
Richieste di chiarimento da parte della Regione Abruzzo e del Genio civile di Pescara. Non ci sono i pareri richiesti.
(SAI)
Resistenza da parte di agricoltori espropriandi per impianti del Consorzio per l'ASI del Sangro.
(SI, div. VI Ripartizione Sviluppo industriale, Divisione Aree industriali)
Richieste da Consorzi di Caltagirone, Taranto, Bari.
Indennità aggiuntiva dovuta ai coloni. Contiene parere dell'Avvocatura dello Stato del 5 lug. 1978.
(Rip. SI Div VI)
Parere 16 apr. 1976 del consulente giuridico avv. Marzano.
Il Servizio Aree e Nuclei industriali trasmette al Servizio Sviluppo Industriale un ricorso al TAR Puglia su questioni espropriative.
Sempre su espropri per pubblica utilità.
(SAI)
Parere dell'Avvocatura generale dello Stato, 10 feb. 1978.
(SAI)
Parere del consulente giuridico avv. Marzano su esposto abitanti di Eranova (costruzione nuovi alloggi).
(SAI)
Parere del consulente giuridico avv. Tarsia.
Parere dell'avv. Tarsia su rilievo del Consorzio ASI di Frosinone.
(Rip. SI div. VI)
Pareri dell'avv. Marzano 7 giu. 1978 e dell'Avvocatura generale dello Stato 7 ago. 1978.
Carteggio con Rip. Servizi generali Div. V Amministrazione.
(Rip. SI Div. VI)
(Rip. SI Div. VI)
Testi di legge, parere della Federazione italiana dei consorzi ed enti di industrializzazione (FICEI), un parere dell'Avvocatura generale dello Stato.
Parere avv. Tarsia su danni permanenti da opera pubblica.
(Rip. IV SI Div VI, forse un errore)
Su indennità di esproprio.
(Rip. SI div. VI)
Parere dell'avv. Tarsia.
Lettera del MISM in fotocopia.
Lettera del Ministero dei Lavori pubblici.
Competenza a determinare l'indennità di esproprio. Parere dell'Avvocatura distrettuale dello Stato di Napoli.
La sentenza viene mandata in fotocopia di pagina di rivista da un tecnico del Consorzio per l'ASI Sassari-Porto Torres-Alghero alla dott.ssa Micheli della Rip. Sviluppo industriale (che ad aprile 1979 era già a via del Giorgione).
Su finanziamento ai consorzi (786/65), nomina commissioni (2863/76), rapporti in concessione (1231/77), aumento IVA (3276/77).
Segnate "Micheli".
Fotocopie di atti.
Segante "Micheli".
In gran parte carteggi interni Cassa su normativa espropri, interpretazioni, dettagli di procedura ecc. Anche atti in copia su altre questioni giuridiche.
busta 1: 1 - 1981 mag. 22 - 1981 set. 21 (dal n. 3961), 2 - 1981 set. 21 - 1981 dic. 21, 3 - 1981 dic. 21 - 1981 dic. 30, 4 - 1982 gen. 2 - 1982 mar. 27; busta 2: 5 - 1982 mar. 27 - 1982 lug. 13, 6 - 1982 lug. 13 - 1982 set. 30, 7 - 1982 set. 30 - 1982 ott. 30, 8 - 1982 ott. 30 - 1982 dic. 30; busta 3: 9 - 1983 gen. 3 - 1983 apr. 6, 10 - 1983 apr. 6 - 1983 lug. 20, 11 - 1983 lug. 21 - 1983 nov. 8, 12 - 1983 nov. 9 - 1983 dic. 30; busta 4: 13 - 1984 gen. 2 - 1984 mar. 16, 14 - 1984 mar. 16 - 1984 giu. 11, 15 - 1984 giu. 11 - 1984 set. 24, 16 - 1984 set. 24 - 1984 dic. 29; busta 5: 17- 1985 gen. 2 - 1985 apr. 30, 18 - 1985 apr. 30 - 1985 set. 10, 19 - 1985 set. 10 - 1985 dic. 31, 20 - 1986 gen. 2 - 1986 apr. 17; busta 6: 21 - 1986 apr. 17 - 1986 ago. 7, 22 - 1986 ago 7 - 1986 dic. 13, 23 - 1986 dic. 13 - 1986 dic. 30, 24 - 1987 gen. 2 - 1987 apr. 16, busta 7: 25 - 1987 apr. 16 - 1987 ago. 4, 26 - 1987 ago. 4 - 1987 dic. 16, 27 - 1987 dic. 17 - 1987 dic. 30, 28 - 1988 gen. 5 - 1988 apr. 20, busta 8: 29 - 1988 apr. 20 - 1988 set. 22, 30 - 1988 set. 22 - 1988 dic. 29, 31 - 1989 gen. 2 - 1989 apr. 6, 32 - 1989 apr. 6 - 1989 set. 6; busta 9: 33 - 1989 set. 6 - 1989 dic. 29, 34 - 1990 gen. 2 - 1990 mag. 3, 35 - 1990 mag. 3 - 1990 ott. 5, 36 - 1990 ott. 5 -1990 dic. 31; busta 10: 37 - 1991 gen. 2 - 1991 mag. 2, 38 - 1991 mag. 2 - 1991 ott. 3, 39 - 1991 ott. 3 - 1991 dic. 30, 40 - 1992 gen. 7 - 1992 mag. 13; busta 11: 41 - 1992 mag. 13 - 1992 nov. 25, 42 - 1992 nov. 25 - 1992 dic. 29, 43 - 1993 gen. 4 - 1993 mag. 3, 44- 1993 mag. 5 - 1993 dic.
La serie viene chiusa al n. 1481, 1993 mag. 3, per la gestione Agensud; la numerazione riparte dal n. 1, 1993 mag. 5, per la gestione del commissario liquidatore Diego Siclari.
Per l'anno 1992 la corrispondenza ricevuta e spedita nel periodo dal 25 luglio al 31 agosto non è stata protocollata nel registro ma sottoposta a microfilmatura.
Protocolli della corrispondenza in arrivo e in partenza.
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Preziosa raccolta di documenti emanati dai Servizi e poi dalle Divisioni per dettare procedure, fornire interpretazioni, riformare i flussi di lavoro, informare su tutte le tematiche inerenti l'attività della Cassa e il suo funzionamento interno.
(prot. in entrata della Rip. Progetti idrici Div. 3)
busta 1 1 - 1980 gen. 31 - 1980 dic. 30 2 - 1981 gen. 3 - 1981 dic. 30 3 - 1982 gen. 5 - 1982 dic. 30 4 - 1983 gen. 3 - 1983 dic. 30 busta 2 5 - 1984 gen. 2 - 1984 dic. 27 6 - 1985 gen. 2 - 1985 dic. 30 7 - 1986 gen. 2 - 1986 dic. 30 8 - 1987 gen. 2 - 1987 dic. 30 busta 3 9 - 1988 gen. 4 - 1990 dic. 31 10 - 1991 gen. 2 - 1992 dic. 29 11 - 1993 gen. 4 - 1993 mag. 4 12 - 1993 mag. 6 - 1993 dic. 2
La serie viene chiusa al n. 450, 1993 mag. 4, per la gestione Agensud; la numerazione riparte da 1, 1993 mag. 6, per la gestione del commissario liquidatore Diego Siclari e viene chiusa al n. 672, 1993 dic. 2.
Protocolli della corrispondenza in arrivo.
Con deliberazione n. 1175 del 6 aprile 1979, il Consiglio di amministrazione delegò al direttore generale e ad altri dirigenti della Cassa la facoltà di emanare alcuni provvedimenti di attuazione delle deliberazioni del Consiglio stesso, in base all'articolo 4 del Regolamento generale di organizzazione e funzionamento approvato con deliberazione n. 394 del 14 febbraio 1979. Una successiva circolare del presidente Cortesi n. C/50/10054 del 1° agosto 1979 affidò alle singole ripartizioni o divisioni la registrazione di tali provvedimenti, che dovevano essere trasmessi loro dalla Divisione I della Ripartizione Servizi generali che provvedeva alla loro protocollazione. A seguito di alcuni problemi riscontrati a livello organizzativo nell'attuazione di tale circolare, il direttore generale Gerolamo Colavitti, con circolare n. C/59/13799 del 24 novembre 1979, affidò la registrazione delle disposizioni delegate alla Segreteria del Consiglio di amministrazione, che già curava quella dei provvedimenti delegati al Presidente e al Direttore generale. [a cura di Leonardo Musci]
Inventario a cura di Leonardo Musci.
Dal n. 1 al n. 409.
Il direttore centrale della Ripartizione è Giuseppe Consiglio.
Dal n. 1 al n. 119.
N. 1.
Dal n. 1 al n. 1022.
Dal n. 1 al n. 706.
Il direttore centrale della Ripartizione è Alfonso Visconti.
Dal n. 1901 al n. 4275.
Il direttore centrale della Ripartizione è nel 1979 Francesco Vegna, successivamente Giulio Cesare Gallo.
Dal n. 1 al n. 6230.
Il direttore centrale della Ripartizione è Enrico Calamita.
Dal n. 1 al n. 297.
Il direttore centrale della Ripartizione è Gaetano Argento.
Dal n. 1 al n. 4.
Il direttore centrale della Ripartizione è Assuero Poggioni.
Dal n. 1 al n. 37.
Il direttore centrale della Ripartizione è Giorgio Piedimonte.
Dal n. 1 al n. 65.
Il direttore centrale della Ripartizione è Luigi Baj, nel 1985 Raoul Bonamico.
INSUD spa (Nuove iniziative per il Sud), costituita il 31 gennaio 1963, era una finanziaria di sviluppo controllata dalla Cassa del Mezzogiorno. I compiti affidatele erano complementari a quelli svolti dalla Cassa stessa, in quanto finalizzati in modo più diretto alla promozione delle attività economiche nei settori dell'industria, in special modo il settore manifatturiero, e del turismo. INSUD, per legge e per statuto, era chiamata ad assumere partecipazioni, in via eccezionale anche di controllo, al capitale di rischio di nuove imprese industriali nel settore manifatturiero, nel limite massimo del 10% del suo capitale per ciascun intervento e/o di società o enti di realizzazione, gestione e commercializzazione nel settore turistico, anche operante a livello internazionale nella misura massima del 40% del proprio capitale di rischio; assistenza tecnica e finanziaria e concessioni di garanzia alle società ed enti partecipanti. La direttiva ministeriale del 19 gennaio 1982 dispose che INSUD smobilitasse tutte le partecipazioni nel settore industriale e indirizzasse l'attività verso il settore turistico. Nel settore della forestazione avrebbe lavorato per la valorizzazione dei parchi e delle aree protette e lo sfruttamento industriale delle stesse. Queste direttive furono confermate e meglio specificate quando, dopo la nascita di Agensud, il DPR 28 feb. 1987, n. 58, "Riordinamento degli enti per la promozione e lo sviluppo del Mezzogiorno", dispose all'art. 4 che INSUD operasse nel campo "[della] promozione e [dello] sviluppo delle imprese turistiche e termali; partecipi al capitale a rischio di imprese e società che agiscono nei settori della recettività, dei servizi, della infrastrutturazione e delle utilizzazione delle risorse termali; fornisca assistenza tecnica e servizi reali; curi l'attuazione del P.S. Itinerari turistico-culturali; fornisca alle regioni meridionali assistenza e collaborazione in materia di turismo, termalismo e agriturismo". [a cura di Stella Zambonini]
Le carte conservate sono quelle raccolte da Adriano Monnet, dirigente della Segreteria della Presidenza della Cassa, come membro del Collegio sindacale di INSUD in rappresentanza della stessa Cassa.
Inventario a cura di Stella Zambonini.
Copie dei verbali del Consiglio di amministrazione di INSUD dal 1978 al 1987 (con lacune); convocazioni e appunti autografi di Monnet. Si conservano anche le bozze di bilancio, le relazioni allegate e i bilanci stessi dal 1983 al 1987. Da segnalare la documentazione sulla revisione integrale dello statuto sociale, in conseguenza del citato DPR 58/1987 (lo statuto di INSUD ebbe ben quindici modifiche fra il 1966 e il 1985).
È presente la bozza di bilancio al 31 dicembre 1983 e l'approvazione dello stesso.
È presente il verbale della riunione del collegio sindacale del 12 febbraio 1985.
La busta contiene relazioni e bilanci al 31 dicembre, anni 1984, 1985 e 1986; testo e documentazione dello statuto redatto in attuazione del DPR 28 feb. 1987, n. 58, art. 6; documentazione sulla cessione delle azioni de La Selva di Paliano, di proprietà INSUD, ad Antonello Ruffo di Calabria.